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Cap. 68 Discussioni, fotografie e sorprese

Connor's pov

Domani è sabato.
E ci sarà l'homecoming dance.

Ogni anno ci sono andato controvoglia, trascinato da Allyson che ho poi ignorato per tutta la serata. Unica nota positiva: il sesso.

È una serata che evidentemente ispira perché ho sempre rimediato con più di una ragazza, ogni volta. Basta cercare quelle giuste.

Devo dire, che al mio primo ballo ho perso la verginità, con una dell'ultimo anno, che non aspettava altro che fare da nave scuola a un pivello come me.
Pivello però dotato di tutta l'attrezzatura adatta e profondamente motivato. Dove non arrivava la tecnica, sopperiva la fantasia. Tanto che la nostra frequentazione è andata avanti mesi, dopo quella sera. Si è interrotta solo perché il suo fidanzato ci ha beccati, una sera in auto, mentre lei si stava dando da fare.
Ho scoperto in quell'occasione che tipo geloso fosse. Peccato! Io ero per la condivisione.

Da lì non mi sono più fermato, ho affinato la tecnica, ma ho continuato a lavorare di fantasia e ho dato libero sfogo ad ogni capriccio mi passasse per la testa, aiutato dal mio aspetto, dal mio essere un giocatore di football e dall'aver sempre trovato qualcuna disponibile alla sperimentazione.

Ora, se penso ad Andrea con un altro ragazzo... altro che condivisione!

Questo mio ricordare i bei tempi andati e paragonarli con il momento attuale, ha fatto sì che tornassi alla carica sul buon, caro, vecchio Luke.

Siamo andati via relativamente presto dalla pizzeria dove siamo andati a festeggiare. Allyson non ha fatto altro che comportarsi da stronza, con il risultato che mi ha fatto innervosire mentre i miei compagni di squadra hanno socializzato fin troppo facilmente con la mia ragazza. Mi ha fatto piacere vederla a suo agio con i miei amici anche se non posso negare di aver provato una punta di fastidio.
Sono esagerato, lo so, ma non riesco a controllarmi. Forse perché non mi è mai importato di nessuna ed ora che mi sono innamorato non so come gestire questa onda anomala di sentimenti e sensazioni.

E poi avevo voglia di stare solo con lei.
È diventata una droga. Non riesco a farne a meno. Mi prende questa morsa allo stomaco e non sono più lucido.

Così ora siamo in auto, in un posticino tranquillo, subito fuori Apple Valley, dove una volta c'erano i famosi campi di mele da cui la città prende il nome.
È dal 1930 che di mele non ce ne sono più, ora è solo deserto, rocce e arbusti.

"Vorrei sapere di Luke."
Conciso e diretto.
Mi guarda per un attimo ad occhi spalancati, evidentemente si aspettava altro, per poi scoppiare a ridere.
"Non sono affari tuoi!"
Concisa e diretta.
Sospiro. Sarà una lunga discussione.

"Voglio solo sapere come è andata fra voi due. Non mi sembra una richiesta strana."
"Ok. Tu quindi mi racconterai della ragazza mora... che poi un nome ce l'ha? Anche io voglio sapere come è andata fra voi due."
Il suo tono tranquillo non mi inganna nemmeno per un attimo.

Sbuffo. Ti pareva! Prevedo guai.

"Allora? Racconta! Dove lo hai conosciuto?"
Già sento il cuore aumentare i battiti e ancora non ha detto nulla.

"Questa estate a Miami. Al parco acquatico dove ho lavorato, era l'istruttore di delfini." sbotta.
Istruttore di delfini. Certo... poteva mai essere un comune addetto alle pulizie?

"Continua."
Si gira incazzata verso di me.
"Eh no bello! Ora dimmi tu dove l'hai conosciuta!"
Cazzo! Che palle!
"A scuola ovviamente."
"E come vi siete conosciuti?" continua imperterrita.
"Mi ha mandato un messaggio dove diceva che voleva incontrarmi e le ho dato appuntamento in biblioteca."

In biblioteca. Perché tempo fa, sono riuscito a mettere le mani sulla chiave, casualmente, quindi è un posto che sfrutto per i miei incontri mordi e fuggi. Almeno finora.

"E voi?"
Non sono sicuro di voler sapere tutto, ma il non sapere, immaginare quello che può essere successo, mi sta facendo uscire di testa.

"In pausa pranzo andavo ad osservarlo e alla fine ci siamo conosciuti."
"Andavi ad osservarlo??" dire che sono scocciato è poco.
Sbuffa.
"Mentre lavorava con i delfini! Non andavo ad osservare lui!" puntualizza.
Inspiro lentamente. Devo calmarmi.

"Tu piuttosto? Come mai in biblioteca? Scommetto che non fate parte del club del libro."
"Andy lo sai come sono! O meglio... come ero! Diciamo che la biblioteca è un buon posto per gli incontri di un certo tipo."

Mi prenderei a calci. Se non fosse stato per Andrea, che era entrata subdolamente nella mia testa, in quel periodo, probabilmente non avrei dato corda a Moira dopo quel primo appuntamento. Invece pur di distogliere l'attenzione da Andrea, ho insistito. Il mio piano ovviamente non ha avuto successo, anzi ha solo peggiorato la situazione, visto che mi sono ritrovato con questa pazza sempre alle costole e l'altra sempre più annidata dentro la mia testa.
Ed essermela fatta alla festa di Ted è stata l'ennesima cazzata e nonostante le avessi detto chiaramente da subito, che per me era solo sesso e divertimento, lei mi si è attaccata come una sanguisuga. E la colpa è solo mia.

Rimane zitta, non commenta. Ha le braccia incrociate e lo sguardo fisso avanti.

"Eri innamorata di questo Luke?"
"No, altrimenti ora sarei con lui!"
La voce comincia a tremare, segno che sta perdendo il controllo. Perché? È semplice nervosismo o mi sta mentendo?

"Ti ha mai toccata? È stato il tuo primo ragazzo..."
Mi guarda ad occhi e bocca spalancati.
"Perché Connor? Perché questa idiozia? Perché vuoi rovinare questa serata?"

Già, perché?

"Perché sono terribilmente geloso e possessivo e il non sapere mi sta uccidendo!" lo dico fra i denti, non ne vado fiero.

"Promettimi che non ne parleremo mai più! Ti racconto tutto ora e poi basta!"
Sento un rivolo di sudore scendere fra le scapole, segno che sono agitato.
Se mi racconta che hanno fatto sesso orale...
Mi raddrizzo sul sedile, schiarendomi la gola, sento la testa girarmi. Non può essere!

"Oltre ad esserci baciati, poco altro abbiamo fatto. Ci siamo accarezzati... eravamo sempre in costume!"

Il sangue mi romba in testa, per un attimo non sento più nulla.

Perché? Perché proprio questa estate, è dovuta andare in Florida? Perché ha dovuto incontrare questo Luke del cazzo?
"Cioè? E poi? Hai fatto sesso orale con lui?"

Diventa viola. Per un attimo temo possa svenire.
"Credimi Connor, mi sto pentendo anche solo di aver pensato che tu fossi maturato molto, in questi giorni! E tu vorresti diventare padre?"
"Cazzo! Rispondi!"
"No! Non ho fatto sesso orale con nessuno e ho idea che continuerò così per un bel pezzo! Stupido!" mi urla contro.

Nonostante la tensione mi sto eccitando e proprio non è il momento. Rilascio il respiro.

"Bene. Quindi queste carezze?"

"Quindi un cazzo! Tu? Da che hai cominciato a rompermi... hai fatto sesso orale con qualcuna?"
Trattengo il respiro ma no, non mi sembra. Solo il primo giorno di scuola, in bagno con Allyson, che non vedeva l'ora di riprendere confidenza con alcune parti di me... poi basta.
"Solo il primo giorno di scuola ma quello non conta, non ti avevo ancora vista." borbotto innervosito.

Ci rimane male, lo vedo, ma voglio essere sincero.
"Mi ha accarezzato il seno." dice tutto d'un fiato.
Deglutisco.
"Cioè... eri vestita o..."
"Certo che ero vestita! Ma ero senza reggiseno." si sta veramente innervosendo.
"E comunque, secondo il tuo ragionamento, non conta." conclude stizzita.

Va bene basta! Basta così. Non riesco ad andare avanti. Dopotutto non voglio sapere di preciso quante volte e dove si sono accarezzati! Mi auguro di non incontrare mai questo Luke. Quello che hanno fatto, non è affar mio. Sono uno stupido, non so cosa mi sia venuto in mente. È stata una mancanza di rispetto, nei suoi confronti. Ora me ne rendo conto.

"Andiamo a casa ok? Mi dispiace, è stato fuori luogo, questo mio insistere."
Ed è assolutamente vero, visto che è incazzata nera e si rifiuta di guardarmi.
"Questa notte voglio stare sola! Non azzardarti a venire."
Mi sento morire, ma non ribatto. Ha ragione.

************

Il padre di Andrea sorride.

Sono a casa Mallory, invitato per cena insieme a Caleb, prima di andare al ballo. Caleb sarà l'accompagnatore di Audrey, visto che sono entrambi single. Peter ha comunicato che non parteciperà.

"Ma certo! Caleb, il wr della squadra! Bella partita, mi sono divertito un mondo!"
Caleb arrossisce e mi sembra di scorgere un lampo di piacere passargli nello sguardo. È inutile, i Mallory fanno questo effetto.
"Mi fa piacere signor Mallory. Spero di rivederla presto alle partite."
"Fosse per me verrei sempre! Dipende da Connor, da quanto riuscirà a sopportarmi, tendo ad essere piuttosto teatrale quando una partita mi prende!"

Scoppia a ridere seguito da tutti noi.
"Sì, in effetti fra lei e Andrea, vi siete fatti sentire... ma è stato divertente."

Guardo Caleb sorpreso. Di solito con gli adulti è molto riservato, evita come la peste le conversazioni.

"Per me signor M. può venire quando vuole, anche il coach Adams approva e solo questo è un evento, perciò..." mi fermo imbarazzato.
"Facciamo così... quando non sono via per lavoro, cosa che purtroppo capita spesso, verrò sempre alle partite! Ormai ti sei fregato con le tue mani!" mi indica puntandomi la forchetta.

La cena, nemmeno a dirlo è squisita. Dove trovi il tempo, un chirurgo, per essere pure una cuoca divina, proprio non lo so.
Fatto sta che gli spaghetti con le polpette sono favolosi e così pure il tiramisù, che non avevo mai assaggiato, ma che è appena diventato il mio dolce preferito. La crema morbida, i biscotti inzuppati di caffè e il contrasto con i pezzetti di cioccolato... veramente da resuscitare i morti.

Caleb guarda la signora M. con adorazione.

**********

"Eccoci!"

Andrea urla dalle scale e noi ci affrettiamo con i cellulari. Suo padre ha una reflex Nikon dall'aspetto molto serio. Sua madre una fotocamera compatta rosa shocking. La tradizione vuole un servizio fotografico di tutto rispetto e noi siamo pronti.

Ma devo dire che mi ci vuole un attimo per riprendermi. È bellissima.

Ha un abito rosso granata, con una scollatura quadrata che nemmeno a dirlo evidenzia tutto il ben di Dio che si ritrova. L'abito arriva al ginocchio e dietro è un po' più lungo che davanti. I sandali sempre rosso scuro, hanno un tacco altissimo, che rende le sue gambe ancora più slanciate. Il colore, esalta la sua pelle solo leggermente abbronzata ed è ripreso anche dal rossetto, mentre gli occhi sono resi più profondi da un trucco molto scuro.

Sembra una modella, non l'ho mai vista in questa veste e tutto quello che riesco a pensare in questo momento, è che mi vorrei infilare sotto quel vestito. Ho la gola secca. La guardo dalla testa ai piedi, senza dire nulla, ancora e ancora e mi rendo conto di farla innervosire, ma proprio non riesco a smettere.

I capelli sono lasciati sciolti, morbide onde dorate che le lambiscono i fianchi, ciocche chiare e scure che si mescolano fra loro.
Dio mio! Truccata così è da cardiopalma.

"Connor, tesoro... sta diventando imbarazzante." sussurra Andrea fissandomi.
Caleb mi schiocca le dita davanti al viso, sogghignando. Suo padre finge un colpo di tosse.

Mi ha chiamato tesoro.
Davanti ad altri.
Lei, così riservata.
Lei che si vergogna di tutto e tutti.
Anche di me.

Il ballo mi sembra sempre più una perdita di tempo.
Ho voglia di baciarla e fanculo tutti.
Salgo le scale al volo e la vedo sgranare gli occhi.

"Connor Walsh! Non osare toccarla con un dito! Dopo tutta la fatica che ho fatto per truccarla!"

Mi giro incredulo verso Audrey.
"Finché non facciamo le foto! Giusto? Poi tutto quel rosso sparisce... giusto?"
Mica posso stare tutta la sera attento a non stropicciarla!
"Beh, sì... più o meno." risponde Audrey.
"Beh, toglietevelo dalla testa!" sbotto.

"Ragazzi, per carità! Non cominciate." ride sua madre immortalandoci.

Mi metto in mezzo fra le due ragazze. Audrey è veramente notevole in un bellissimo abito grigio fumo, molto sobrio. Ha i capelli raccolti in un morbido chignon che mette in risalto il collo lungo.
"Ora capisco Peter! Siete uno schianto!" borbotto.
"Connor, una è la mia!" protesta Caleb.

Si vede che Audrey non è in vena, ma nonostante tutto cerca di sorridere ed essere spiritosa.

Dopo un centinaio di foto, scattate ovunque, in coppia, da soli, in quattro, finalmente siamo pronti ad andare.
È proprio mentre aiuto Andrea ad indossare un leggero spolverino che suonano alla porta e vedo i signori Mallory scattare come molle.

"Finalmente!" esclama sua madre, battendo le mani.
Guardo Andrea, ma anche lei è perplessa.
"Cosa avete combinato?" chiede ridendo.
"Una sorpresa per te! Pronta?"

Suo padre è agitato e felice. Sua madre è commossa, quando con un sorriso a trentadue denti, spalanca la porta e vedo l'espressione di Andrea cambiare in un lampo.
Da divertita a stupita e poi a contentissima.

Sulla porta, un uomo.

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