Cap. 67 Tutto qui
Le gradinate sono gremite. I riflettori accesi illuminano a giorno il campo, per la famosa partita inaugurale della squadra di football.
"Mi raccomando, rimaniamo in alto, in disparte. Non voglio attirare troppo l'attenzione."
Io e la mia famiglia, per non dire Audrey e Peter mai ci siamo avvicinati ad una partita dei Red Hawks della Apple Valley High School.
Ma papà non ha voluto sentire ragioni. Sono fidanzata con il quarterback e lo devo sostenere in quello che fa. Ne consegue che la partita inaugurale non si salta.
Il bello è che io non mi sarei mai sognata di farlo!
Sarei solo arrivata un po' più tardi!
Giusto il tempo di finire la mia di partita, che stavo giocando con Ted ed Alan, on line.
Perché la mia deve essere meno importante?
John Mallory d'altro canto, ha dovuto accompagnare Connor in moto perché a furia di urlarmi contro che non dovevo dare confidenza ad Alan nemmeno per giocarci on line, ha finito per essere in ritardo oltre che incazzato.
Nemmeno a dirlo mi sono dovuta sorbire pure i rimproveri di papà.
Non va bene agitare Connor prima di una partita!
L'ho guardato, con il controller in mano, le cuffie alle orecchie, i piedi sulla scrivania e uno sguardo stranito.
Ma perché non se ne vanno?
Fatto sta che ho potuto giocare solo per una mezz'ora prima che mia madre venisse a cercarmi.
Ed ora sono qui. In questo girone infernale, dove tutta la scuola e non solo, si è data appuntamento per sostenere gli Hawks.
Ma dov'è papà?
Perlustro le gradinate finché il mio sguardo si posa sulla prima fila dove mio padre si sta sbracciando nella nostra direzione.
Fra il frastuono e le urla sento mia mamma ridere, mentre a me si ghiaccia il sangue nelle vene.
"Ehi! Venite giù! Connor ci ha fatto lasciare dei posti liberi qui!" urla felice.
Li odio. Tutti e due.
Vogliono rendermi la vita un inferno e ci stanno riuscendo benissimo a quanto pare, visto che si sono girati in molti e io vorrei sprofondare in un buco.
Il mio disagio è tangibile, non riesco a muovermi e non so dove scappare.
Audrey mi prende per mano e subito mi rilasso. Se non avessi lei sarei persa.
Scendiamo lentamente per prendere posto, dando modo a tutti di squadrarci per bene.
"Andy! Ce l'hai fatta finalmente!"
Connor Maledetto Walsh mi sta urlando contro. Direttamente dalla panchina, facendo voltare gran parte dei suoi compagni di squadra. Vedo uno alzare il braccio e salutare. Suppongo sia Caleb.
Vorrei mostrargli il dito medio, invece mi schianto seduta vicino a mio padre, al colmo dell'imbarazzo.
"Non avevo niente di meglio da fare a quanto pare" borbotto fra me e me.
"Mallory tutto ok? Pensi di sopravvivere a questa esperienza?" urla ancora Connor.
Sa perfettamente quello che sto passando e invece di placarmi mi esaspera ulteriormente. Evidentemente vuole vendicarsi!
"Tu di sicuro non ci riuscirai" urlo di rimando inviperita, vibrando sul sedile di cemento.
Lo vedo ridere con Caleb e vorrei tanto scendere e prenderlo a sberle.
"È una minaccia, per caso?"
Mi piego in avanti furiosa, con le mani a coppa intorno alla bocca.
"È una promessa!" ribatto.
"Non vedo l'ora!"
Sto per ribattere ma si intromette mio padre.
"Ragazzi basta flirtare! Connor deve rimanere concentrato, Andrea non distrarlo!"
Rimango a bocca aperta. Connor viene chiamato dal coach e si allontana ridendo con Caleb. Non prima di avermi mandato un bacio.
Divento di brace. Idiota!
"Ma tu da che parte stai!? E poi quello per te era flirtare? Litigare, vorrai dire!"
Nemmeno si gira a guardarmi, mi batte solo una mano sul ginocchio, con fare comprensivo. Sto scoprendo solo ora, quanto sia strano mio padre. Mia madre ridacchia dietro di me e io mi arrendo.
Ok. Basta recriminare, ormai sono qui e cercherò di divertirmi.
Il football mi piace... anche se non ho portato a termine la mia, di partita!
Fra l'altro Ted, Alan e Cloe dovrebbero raggiungerci.
Allyson e le sue compagne sono a bordo campo, saltano e urlano lo slogan della squadra. Stanno esibendosi in una qualche coreografia.
Mentre è a testa in giù mi nota e per poco non sbaglia il tempo.
È furiosa peggio della Theron su Mad Max. Se gli sguardi potessero uccidere sarei morta stecchita.
"Quella è una tua amica?"
Fisso mio padre come se fosse pazzo.
"Ti sembra che mi stia rivolgendo uno sguardo amichevole?"
"Quella è Allyson, John" lo informa Audrey ridendo.
"L'ex di Connor? Hum, stai attenta tesoro mio, mi sembra proprio una..." si blocca.
...stronza! Sì lo so" concludo per lui.
Bene! Se se n'è accorto anche mio padre, sono a posto!
Scambio un'occhiata con i miei amici ma la partita ha inizio e mi tendo verso il campo per vedere meglio.
Ok, devo ammettere che mi è mancato il football.
È più forte di me, mio padre mi ha abituato a tutto questo e ben presto siamo così presi che stiamo in piedi ad urlare consigli non richiesti e ad imprecare, tanto che ad un certo punto si gira a guardarci anche il coach da bordo campo.
Visti i precedenti mi quieto un attimo, ma dura veramente un attimo perché poi ricomincio come una pazza.
Del resto Connor è placcato di continuo, cade, si rialza, impreca. È innegabile che abbia talento.
Mi giro e vedo Ted e Alan con Cloe che mi guardano a bocca aperta. Quando sono arrivati?
Torno di botto alla realtà.
Forse sto esagerando. Che diavolo sto facendo?
"Audrey! Che diamine, perché non mi hai fermato? Cristo! Di nuovo sulla bocca di tutti... ma che ho fatto di male?"
"Andy, ci ho provato ma eri indemoniata... accidenti, mi hai fatto quasi paura, ad un certo punto mi hai scacciato via la mano" ribatte ridendo.
"Oddio, scusa scusa!"
La abbraccio forte facendola ridere e saluto gli altri.
Cloe si trasferisce subito vicino a me, sorridendo ed io la presento a mio padre.
Poco dopo arriva Alex che saluta tutti allegramente e si siede dall'altra parte, vicino a mio padre. Sicuramente vuole avere qualcuno con cui commentare e non mi ritiene all'altezza.
Peter sta seduto vicino a mia madre dietro di noi. Per lui è dura avere Audrey tra i piedi, ma come gli ho detto chiaramente, deve fare buon viso a cattivo gioco.
Bene, ho bisogno di un panino! Bello carico! E di una bibita! E magari anche delle patatine fritte. Mi giro verso mia mamma proprio nell'attimo in cui il ragazzo degli hot dog le cede diverse buste piene di cibo.
Me ne passa alcune facendomi l'occhiolino ed io le mando un bacio.
È sempre la migliore!
E ora posso godermi il resto della partita!
Mio padre mi dà di gomito richiamando la mia attenzione.
"Il tuo ragazzo ci sa fare. Mi raccomando tesoro, non lasciarlo per un bel po', mi piace troppo!"
"Papà!"
Perché mi deve mettere in imbarazzo?
Ci pensa già il mio fidanzato, per tutti! Coglie ogni occasione possibile per baciarmi e palparmi, anche davanti ai professori che puntualmente ci riprendono!
Non so più come farglielo capire che sta esagerando.
In realtà lui si sta comportando come tutti gli altri ragazzi, il problema sono io che non amo troppo essere al centro dell'attenzione e se da una parte lo adoro dall'altra vorrei strozzarlo.
Da quando esiste la possibilità di un bambino, è diventato euforico, particolarmente attento nei miei confronti e molto, ma molto, romantico. Anche dopo aver fatto l'amore, è tutto coccole e dolcezza.
Mi bacia, mi accarezza, mi respira, come ad imprimersi ogni mia forma, ogni mio odore, ogni mia reazione.
Sempre. Tranne mentre lo stiamo facendo. Lì, torna ad essere il vecchio Connor, irruente, passionale, sboccato.
Arrossisco. Meglio non pensare a questo ora, mi fa subito effetto. E la cosa strana è che a me piace così, brusco, volgare ma terribilmente eccitante.
Faccio un respiro profondo mentre il cuore mi batte forte. Sono da ricovero.
Ma lo amo.
Per ora, stiamo aspettando di vedere se davvero avremo un bambino. Nel frattempo, continuiamo a fare l'amore senza preservativo e senza attenzione.
"Connor, che intenzioni hai?" gli ho chiesto mentre mi penetrava senza un problema al mondo.
"Se sei già incinta, poco cambia" ha ansimato.
L'ho fermato e l'ho guardato negli occhi.
"Ok, ma se non sono incinta?" ho insistito.
Ha sbuffato e scrollato le spalle.
"Non stai più ovulando, no?"
Le sensazioni che stavo provando, mentre si spingeva in me, mi rendevano difficile parlare, ma ho continuato imperterrita.
"Che diavolo ne so! Stai attento!"
"A me non importa, voglio un bambino e adesso per l'amore di Dio stai zitta e concentrati!"
Sono rimasta stordita. Tutto mi sarei aspettata, tranne una reazione del genere.
Diciamo che ho cercato di farlo comportare responsabilmente, quasi tutte le volte, litigando spesso, ma non posso negare di essere attratta dalla prospettiva di avere un figlio suo.
Incoscienti? Senza ombra di dubbio.
"Andy guarda!" urla mio padre.
Torno al presente con fatica. Connor sta correndo verso il touchdown della vittoria.
Schiva un placcaggio grazie ai compagni di squadra e finalmente realizza la meta.
Saltiamo tutti in piedi, urlando come matti. Mi do il cinque con papà e mi abbraccio con Cloe che è eccitatissima.
Bella partita, lui è stato bravissimo!
In campo si sta scatenando il putiferio, non lo vedo più, poi appare, sollevato dai compagni di squadra.
Sono molto fiera e sospiro felice.
Connor's pov
Mentre esco dal campo, scambiandomi pacche sulle spalle con i miei compagni, lancio un'occhiata alle gradinate e sorrido.
Andrea e il resto della combriccola mi salutano gridando. Pazzi furiosi. Hanno incitato, gridato, imprecato, saltando in piedi ad ogni colpo scorretto dato a me o ai miei.
"Ehi Connor! La tua ragazza è troppo forte! Ho visto il coach con un mezzo sorriso e poi mai avrei immaginato che ne sapesse di football! Hai scelto bene!"
Sorrido a uno dei miei compagni di squadra e girandomi mi ritrovo davanti il coach.
"Signor Walsh. Bella partita e... interessante scelta di amici"
"Grazie coach"
Sto ancora sorridendo quando mi sento strattonare un braccio.
"Cos'è questa storia? Sul serio non ti sei ancora stancato di lei? A vedere la partita con la famiglia e quel patetico gruppetto di sfigati!"
"Allyson per l'amor di Dio..."
"Cosa? Sul serio vuoi scaricarmi per lei?"
Non può succedere davvero. Sono sempre stato cristallino, le mie intenzioni ribadite più e più volte e lei si è sempre mostrata d'accordo, ha anche avuto storie diverse da me proprio perché ero stato chiaro sul fatto che non eravamo una coppia.
Amici di letto. In realtà per me, a voler essere onesto, era più l'ultima spiaggia ma non l'ho mai detto a nessuno.
Comunque sia, non capisco questa piazzata. Se mi piace un'altra sono cazzi miei.
"Allyson noi non siamo mai stati insieme, da poterti scaricare. Non capisco perché ti stia comportando così. Finora non ti è mai importato, quando avevo altre storie!"
La vedo rabbuiarsi e guardarmi ferita.
Ha finto? È innamorata di me? Non mi sembra credibile.
Allyson è egoista e narcisista. È più probabile che non voglia lasciarsi sfuggire il quarterback e non Connor Walsh.
"Alla fine tornerai da me. Come sempre" ringhia.
Il suo tono non mi piace per niente.
Hum...mi sa che devo troncare di netto con lei, indipendentemente da Andrea.
A proposito, voglio raggiungerli al più presto perciò...
"Allyson devo andare ora. Ciao"
Mi fiondo sotto la doccia. Se non mi sbrigo c'è il caso che Andrea convinca gli altri ad andarsene perché ha fame o perché deve tornare a giocare. Posso solo contare su quel santo di suo padre.
Fra l'altro si va a festeggiare con la squadra, è un rito che va rispettato e prevedo discussioni.
Esco dallo spogliatoio alla velocità della luce e quasi subito mi blocco.
Andy sta parlando con il coach Adams e stanno ridendo. Anche il resto della famiglia è presente perciò mi avvio nella loro direzione.
"Eccomi! Mi avete aspettato"
Il padre di Andy mi avvolge in un abbraccio caloroso.
"Ovviamente! Bravo Connor, complimenti!"
Io sono in imbarazzo, non sono abituato a dimostrazioni d'affetto nei miei confronti, soprattutto in pubblico. Vado da Andrea e la circondo con un braccio che lei puntualmente cerca di togliere. Siamo proprio una bella coppia.
Il coach Adams mi osserva sorridendo, sembra soddisfatto.
"Allora Signor Mallory alla prossima! Piacere di averla conosciuta. Andy, mi raccomando, conto su di te! Fallo rigare dritto!"
"Coach! Per i miracoli non sono attrezzata!" risponde laconica.
Scoppiano tutti a ridere mentre io la guardo sorpreso. Mi fa l'occhiolino e mi sorride e io vorrei solo tornare a casa con lei.
Ha invitato anche Alan alla partita, la devo severamente punire!
Scuoto la testa. Il coach dà poca confidenza in generale ma ad amici e conoscenti proprio mai. Cosa gli avrà fatto cambiare idea? Ammorbidirlo a tal punto da ridere e scherzare con degli sconosciuti?
"Il coach Adams è veramente in gamba! Mi ha fatto piacere scambiare due chiacchiere con lui"
Lo spunto per chiedere delucidazioni me lo da John.
"Come mai avete parlato?"
"Adoro il football e ora che finalmente conosco qualcuno che gioca... Connor ti avverto potrò andare vicino ad essere uno stalker! Così l'ho fermato, gli ho fatto i complimenti, abbiamo parlato di te, ha scherzato con Andy, abbiamo dato un po' spettacolo, mi sa, durante la partita e... niente, tutto qui" termina ridendo ed io gli faccio eco.
Tutto qui.
I miei genitori non so nemmeno se lo sanno che gioco a football. Non li vedo e non li sento ormai da giorni. Se non sbaglio hanno per le mani un importante caso di omicidio e il lavoro li assorbe completamente, soprattutto perché per la maggior parte del tempo lo svolgono a Washington.
Da questo e da tante altre cose si capisce come la mia nascita non sia stata voluta. Mia madre è rimasta incinta giovanissima e solo grazie ad una volontà di ferro è riuscita comunque a diplomarsi e poi laurearsi. E questo è quello che la rende uno dei migliori avvocati del paese. Stessa cosa per mio padre.
Peccato che il loro affetto per me non sia altrettanto forte. Non riesco a capire perché hanno voluto tenermi. Se anche non credono nell'aborto potevano darmi in adozione. Io sarei stato sicuramente più felice.
Ed ora, io e Andrea potremmo trovarci nella stessa situazione!
Sarò in grado di gestire la cosa meglio di loro?
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