Cap. 63 Gelosia
Sono sfinita, dolorante, appagata.
Vorrei rimanere qui, su questo letto, con lui. Per sempre. Fissare nella mia memoria questo momento, queste ore.
Mi sento cambiata, sono io ma non lo sono. E non solo per una mera causa fisica, ma soprattutto per aver raggiunto una consapevolezza di me, che prima non avevo. Mi sento più sicura.
Aver esplorato il corpo di Connor con l'intensità e la curiosità con cui l'ho fatto io, aver visto le reazioni che il mio tocco può provocare, aver provato sulla mia pelle le mille sensazioni che il suo contatto può scatenare... meraviglioso.
Ci siamo donati un pezzettino l'uno dell'altra e nonostante tutto, so che è stato difficile per lui quanto per me.
Spero che anche lui si senta cambiato. Almeno un po'. Vorrei essergli arrivata come lui è arrivato a me.
Io di sicuro mi sento diversa ed è una bella sensazione.
Un brivido mi scuote, mentre pigramente mi sfiora una gamba. Lo adoro. Adoro il suo essere tenero e irruente insieme. Romantico un attimo e brusco ed eccitante quello dopo, scatenando in me un'altalena di emozioni che mi hanno tolto il respiro.
La sua testa mi pesa sul seno, allungo una mano e la insinuo fra i suoi capelli. Lo amo da impazzire.
Si solleva leggermente per guardarmi. Quegli occhi azzurri mi manderanno al manicomio, ma mi è venuta una fame incredibile, sono le due del pomeriggio, possiamo pur concederci uno spuntino.
"Non è un cuscino sai?" riesco a parlare a malapena.
Per l'emozione? La stanchezza? La felicità?
Mi lancia un'occhiata birichina e si ributta giù, facendomi un po' male, ma prima di poter protestare, mi lecca un capezzolo e il respiro mi rimane incastrato in gola.
Lo prende in bocca e comincia a succhiarlo e mi esce un gemito. Stessa cosa con l'altro e io vorrei solo accoglierlo di nuovo, mi agito ma lui mi blocca e si rimette comodo, nonostante sia di nuovo eccitato.
"Infatti sono due. Mallory, buona o scendiamo per cena"
Si sistema meglio, per un attimo mi fa tenerezza, non sono abituata ad un Connor così dolce. Poi però sbuffo infastidita, la barba sta pizzicando la mia pelle delicata e sovreccitata.
"Ahi!" sbuffo.
"Ho fame!" aggiungo subito dopo.
"Scusa. Ok, messaggio ricevuto. Abbiamo saltato il pranzo, hai ragione, ho fame anche io"
Si tira su in piedi e mi porge le mani. Mi voglio alzare ma i muscoli non rispondono all'appello e non mi resta altro che continuare a guardarlo. È così bello, ed è mio!
Il mio amore.
"Mallory, devi collaborare, non posso fare tutto io!"
"Walsh, per favore... sono stanchissima, mi ci vorrà una settimana per riprendermi!"
Scoppia a ridere e mi afferra per poi tirarmi seduta.
"Te lo puoi scordare! Abbiamo appena iniziato, devi solo mangiare e farti una doccia calda!"
Lo guardo accigliata. Devo cominciare qualche sport o ne andrà della mia salute. Tutti quei muscoli contro la mia carne tenera.
Non c'è storia. Finirò all'ospedale.
Mi tira in piedi, nudo e bellissimo per poi stringermi.
Non oso pensare al mio corpo, ai segni che mi può aver lasciato.
E mi rendo conto che è stato attento. L'ho visto, l'ho avvertito che si è trattenuto.
Ciò nonostante, la nostra diversità fisica è evidente e lui è sempre Connor e alla fine non avrei voluto niente di diverso.
"Adesso vorrei sapere una volta per tutte, cosa hai fatto con questo Luke del cazzo"
Mi sta succhiando il collo fra un bacio e un morso.
Ma io non riesco a connettere, con l'erezione che mi preme sulla pancia e la sua bocca che mi tormenta. In questo momento sono come cera fra le sue mani.
"Non chiamarlo così! Fai il bravo, ero vergine no?" sussurro.
"No. Voglio sapere tutto. Devo sapere fin dove vi siete spinti, cosa ti ha fatto, cosa hai fatto a lui!" la sua voce è simile a un ringhio.
Prevedo un pomeriggio movimentato.
Siamo così presi, nella nostra personale versione di risveglio sensoriale, che ci prende un colpo quando la porta si apre di scatto.
"Andy dove cazzo sei?"
Peter entra come un fulmine per poi fermarsi interdetto.
Strillo e salto sul letto coprendomi svelta, mentre Connor con notevole sangue freddo, si volta e lo afferra per il collo, attaccandolo al muro.
"Spero che avrai una spiegazione valida perché ho tanta voglia di farti mangiare la medaglia di ieri, senza denti però" ringhia.
"Calma, calma! Pensavo le fosse successo qualcosa, è da questa mattina che provo a chiamare! In effetti, qualcosa le è successo..." sghignazza.
Connor lo strattona, senza essere minimamente imbarazzato dal suo essere nudo.
"Hai visto la mia ragazza nuda"
Il suo tono è decisamente arrabbiato.
"Vabbè dai, siamo cresciuti insieme, è come una sorella! Non conta! Comunque Andy... veramente tanti complimenti"
Il pugno lo centra allo stomaco. Del resto, meglio che al viso, altrimenti lo avrebbe rimandato in ospedale.
"Connor! Basta così! Copriti per l'amor di Dio!"
Faccio per scendere dal letto, con il lenzuolo avvolto intorno ma si gira e mi incenerisce.
"Non. Ti. Muovere. E dobbiamo riprendere il discorso che abbiamo interrotto!"
Sbuffo.
Ecco, non bastavamo noi due, qualcuno a movimentare ulteriormente la giornata doveva capitare!
Scendo comunque e li raggiungo. Non guardo Peter in faccia, sono al colmo dell'imbarazzo, ma mi concentro su Connor, deve lasciare il mio migliore amico, prima di fargli male sul serio.
"Connor, ok basta"
Cerco di intercettare il suo sguardo, ma continua a tenere Peter stretto e a scrollarlo.
Gli metto una mano sul petto mentre con l'altra stringo il lenzuolo e mi guarda corrucciato. Arrossisco.
"Sei nudo" dico.
"E non è un bello spettacolo" gracchia Peter.
Mi giro a guardarlo sorridendo.
"Su questo non sono d'accordo!"
Entrambi mi fissano stupiti e di nuovo divento rossa.
"Mi spieghi come hai fatto ad entrare? E perché la stavi chiamando da questa mattina? E fai che sia una buona spiegazione!"
È proprio arrabbiato.
"La domenica la passiamo sempre insieme. Volevo sapere se era con Audrey o se potevo venire a pranzo. Quando non mi ha mai risposto, mi sono preoccupato! Ho le chiavi di casa. Ho pensato al peggio! E invece..."
Sghignazza ancora.
"Mi pare di capire che non ci tieni alla salute!" sibila Connor.
"Rilassati, lasciami e vestiti!" gli fa l'occhiolino e Connor finalmente esegue. Per poi girarsi verso di me.
"Andy, vestiti subito! Non potevi rimanere su quel cazzo di letto?"
Sia io che Peter lo guardiamo perplessi. Ma che gli prende?
"Sei serio? Sono coperta dalla testa ai piedi! Falla finita!"
"Peter aspettaci sotto!" ringhia.
Mi dirigo svelta verso il bagno, non capisco tutta questa scenata per così poco. Ma non riesco a chiudermi la porta alle spalle che lui è lì che mi sospinge dentro alla svelta.
"Accidenti che modi!" borbotto.
"Cazzo! Ma ti sembra strano che mi girino le palle se un altro ragazzo ti ha vista nuda?"
"D'accordo, ma ormai è successo! Vuoi rovinarti il resto della domenica per questo?"
"No hai ragione!"
Mi solleva senza tanti complimenti sul mobile che ospita il lavello per poi penetrarmi alla svelta.
Boccheggio, perché non me lo aspettavo. Ecco il Connor a cui potrei cavare gli occhi.
"Bestia!"
Mi guarda attentamente con un sorriso sensuale sulla bella bocca, mentre si muove lentamente in me ed io nonostante tutto prendo fuoco e lo afferro alla nuca. Ho bisogno di baciarlo. Di sentire il suo odore, il suo sapore.
Sono appena diventata una drogata.
********
"Ce ne avete messo di tempo per vestirvi! Per infilarvi una tuta poi! Porcellini!"
Vedo Connor lanciare un'occhiata assassina a Peter per poi guardare il telefono e imprecare. Adesso che succede?
Prendo anche io il mio e trattengo il respiro. Accidenti! Ma questa mattina mi hanno cercato proprio tutti!
"Mi sono dimenticato che oggi Caleb sarebbe venuto da me! Cazzo!"
Mi sento morire. Se ne andrà via quindi? Oddio... appiccicosa dopo due secondi che stiamo insieme!
Faccio finta di niente, mi giro verso Peter, ma sento gli occhi gonfiarsi.
Che palle essere innamorati. Per una come me poi!
Mi sento circondare da dietro e mi ritrovo bloccata dalle sue braccia, il naso sul mio collo, fra i capelli.
Ora fa il carino per indorare la pillola e lasciarmi per tornarsene nel suo mondo. Non devo fargli capire che mi metterò a piangere fra un secondo.
"Non vado via. Pomeriggio con gli amici?" mi bisbiglia all'orecchio.
Rilascio il respiro che avevo inconsciamente trattenuto e mi giro felice. Gli butto le braccia al collo e lui mi stringe forte.
"Vi è presa proprio bene! Buon per voi"
"Andersen non fare il guastafeste. Solo perché sei stato mollato dalla fidanzata storica"
La battuta è stata cattiva ma Peter è un tipo ironico per natura e incassa con una smorfia e il dito medio alzato.
È già buttato sul divano con il telecomando in mano.
"Ti ha chiamato solo Caleb?" indago.
Lo vedo guardare in giro, in imbarazzo e io sento il sacro fuoco della gelosia ardere dal fondo dello stomaco e propagarsi ovunque.
"Pensi di fare qualcosa a riguardo?" chiedo.
"Cioè cosa? Oltre ad ignorarle tutte, cosa dovrei fare? Non so minimamente chi siano, nessun numero è memorizzato... si stuferanno"
Faccio una smorfia.
"Sì giusto. Così farò io, buona idea"
Si irrigidisce di botto e io mi ritrovo senza respiro.
"Walsh! Mollami! Vuoi stritolarmi?"
"Perché? A te chi ti ha chiamata?"
"Chiamate, sms... i miei amici e altri numeri sconosciuti che non ho memorizzato, ma come hai detto tu se li ignoro si stuferanno"
Lo dico con un tono falsamente leggero. Ancora non ha capito con chi ha a che fare! Quarterback dei miei stivali!
Continua a stringermi mentre io comincio a stufarmi.
"Connor! Lasciami! Ho fame, devo preparare qualcosa. Fai venire Caleb qui, poi decidiamo. Ted ci ha invitato a casa sua. Peter... se andiamo, probabilmente ci sarà pure Audrey. Te la senti?"
Non mi guarda, di solito è un burlone, ma lo vedo che ha la mascella contratta.
"Vedremo" borbotta.
Mi divincolo da Connor e salto sul divano, abbracciandolo. Lo bacio su una guancia e lui mi passa un braccio dietro la schiena per stringermi, ma mi sento sollevare di peso e mettere in piedi.
"No! Non esiste! Fatela finita immediatamente!"
Sento Peter sbuffare e poi scattare.
"Connor! Ho perso già la mia fidanzata, sul serio vuoi togliermi anche la mia migliore amica?"
"Tenete a posto le mani, niente baci e io non ti tolgo niente!"
È proprio furioso. Meglio assecondarlo per un po', almeno finché non sarà più sicuro su di noi. Poi tornerà tutto come prima.
Perciò faccio finta di niente, lo accarezzo su una guancia e mi lascio riafferrare e stringere.
"Andiamo. Tu hai mangiato, Pete?"
"Sì, tranquilla"
Ci spostiamo in cucina, finalmente e appena soli lo affronto.
"Pensi di comportarti così con tutti?" sibilo furiosa.
Ricevo un'occhiata indifferente.
"Certo che sì, che domande fai?"
Lo guardo interdetta.
"Non puoi parlare sul serio!"
"Mai stato più serio in vita mia!"
Sta affettando il pane. In effetti un panino a quest'ora può andare bene.
Addolcisco lo sguardo non volendo. Vederlo così intento, in una situazione casalinga che di sicuro non gli è abituale, geloso di me... mi si gonfia il cuore di un'emozione indescrivibile.
"Chi altri ti ha chiamata?"
Faccio una smorfia. Fine del momento dolce.
"Audrey, Ted, Alex... Luke"
Alza la testa di scatto, sbattendo il pane sul ripiano di cucina. Impreca mentre apre il frigorifero. Mi mantengo a debita distanza.
"Niente Josh o Derek! Beh è già qualcosa, suppongo"
Uhm...
"Derek non si fa mai vivo ma Josh mi ha mandato un sms per sapere cosa avrei fatto"
Lo vedo respirare a fondo, con entrambe le mani poggiate sul tavolo.
"Ma che problemi ha? Cosa non gli è chiaro?"
Il tono è nervoso e insofferente.
"Probabilmente quello che non è chiaro a tutte le tizie che chiamano te" ribatto con lo stesso tono.
Mi sto stressando e rovinando il mio agognato panino.
Il fatto è che nessuno scommetterà mai su di noi.
Agli occhi di tutti siamo destinati a fallire, la coppia più improbabile della scuola. Due personalità opposte, con dei trascorsi troppo scomodi per essere superati così facilmente, quindi, semplicemente non siamo presi sul serio.
"Dobbiamo ancora parlare di Luke!"
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