Audrey's pov

Ieri

"Andiamo! Muoviti!" 

Afferro la mano di Andy e comincio a tirare. Non capisco perché sia così restia a seguire Peter.

"Uffa Dree... perché non torniamo a casa a mangiare il gelato, invece?"

E' scontrosa e noiosa come quando Connor le fa i dispetti, ma oggi non le ha fatto nulla, se si esclude lo sgambetto. Ma questa è una cosa da poco, è caduta sulle ginocchia e ora ha solo dei piccoli lividi grigi che le fanno sembrare sporche anche se non lo sono. 

"Sei arrabbiata per via di Connor?"

Intanto continuo a camminare svelta sulla scia del nuovo compagno di classe. E' da qualche giorno che lo seguiamo, aspettando il momento giusto per attaccare bottone. Ma dove starà andando?

Andrea sbuffa. Mi volto a guardarla e quasi scoppio a ridere. Ha un broncio adorabile sul viso paffuto e cerca invano di respingere delle ciocche ribelli che continuano ad andarle davanti agli occhi.

"Allora?" incalzo.

"No! Non ho fatto niente!"

Mi fermo di botto e lei mi viene addosso.

"Sei una stupida! Non puoi essere gelosa! Lui è un ragazzo!" le dico arrabbiata.

Mi guarda affranta e subito mi intenerisco. E' la bambina più insicura del mondo ed io sono stata molto egoista.

"Ascoltami. Voglio conoscerlo meglio, è vero, ma Andy, nessuno potrà mai prendere il tuo posto. Tu sei come una sorella, la persona cui voglio più bene al mondo! E questo sarà per sempre. Nessun Principe Azzurro potrà mai cambiare questo stato di cose. Perciò, ti prego, cerca di sopportarmi un po', vediamo come va. Magari gli faccio schifo!"

La vedo spalancare gli occhi azzurri.

"Dree! Tu sei la più bella di tutta Apple Valley! Cadrà ai tuoi piedi, assicurato!"

Ci sorridiamo e questa volta è lei a trascinarmi per strada. Sono felice di essermi chiarita con lei ed emozionata perché ogni volta che guardo verso Peter, sento il cuore battermi forte.

"Sta andando al parco vicino casa! Muoviamoci!"

La voce di Andrea, ora trabocca di eccitazione. Mi sembra come quando giochiamo alle esploratrici vicino casa e facciamo finta di aver scoperto una città sepolta e ci dobbiamo addentrare nel bosco per raggiungerla, superando difficili prove fisiche. Lei è sempre su di giri, si cala completamente nel gioco.

Di solito, in questi casi, torniamo a casa graffiate, sudate e sporche di terriccio. Oggi, spero proprio non succeda. Voglio essere solo carina e simpatica.

E poi, proprio mentre stiamo rincorrendo il mio futuro marito, Connor esce fuori da un angolo e si scontra con Andy. La vedo che cerca di schivarlo, ma stiamo correndo troppo forte e mentre le nostre mani si separano, loro due finiscono in un groviglio di gambe e braccia a rotolare in terra.

Se non fosse che è Connor, sarebbe veramente una scena buffa. Non si capisce di chi siano gli arti, per quanto sono intrecciati.

"Stupida! Che cazzo hai da correre!" brontola Connor, quasi senza fiato.

"Dovevo raggiungere Peter! Perché sei sbucato fuori in quel modo?" ribatte Andy 

Connor non risponde ma comincia a scrollarsi come un cane con l'acqua, fino a districarsi dal groviglio.

"Sei la solita stupida! Peter non ti vorrà mai! Sei troppo cicciona per lui! Mi sei caduta addosso e mi hai fatto malissimo!"

La guardo dispiaciuta, in realtà è solo leggermente in carne, ma Connor sa che è uno dei suoi punti deboli e ne approfitta. Infatti, il labbro comincia a tremarle e gli occhi si fanno lucidi. Mi avvicino dando un spinta a quell'idiota e l'aiuto a rialzarsi.

"Ciao ragazzi! Ehi, cosa è successo? Vi siete fatti male?" una voce si inserisce nel nostro piccolo dramma.

Quasi lascio cadere di nuovo Andrea, mentre il cuore prende a battermi molto più velocemente.

"Ciao Peter! Connor ha fatto cadere Andrea, non è che ci aiuti a tornare a casa?" la voce mi esce affannata e in effetti è così che mi sento... neanche avessi corso per inseguirlo!

Sento che le guance mi stanno andando a fuoco, mentre Connor borbotta una serie di insulti a mezza bocca. L'attenzione di Peter ora è tutta per Andrea e per le sue ginocchia che non hanno retto al secondo round ed ora sono graffiate e sporche di sangue.

Per un attimo, ma solo per un attimo, provo qualcosa di molto simile alla gelosia, mentre li osservo ed è in questo momento che mi accorgo che Connor ha la mia stessa espressione corrucciata.

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Oggi

Quello è stato il primo giorno della mia relazione con Peter. In senso lato ovviamente. E la prima volta in cui ho capito che Connor non la raccontava giusta!

La mamma di Andrea ha medicato la figlia e ci ha preparato una merenda fantastica. E da quel momento è nata la nostra amicizia. Siamo diventati inseparabili e dopo qualche settimana, alla tenera età di dieci anni, mi sono fidanzata con il bambino più bello e più simpatico che avessi mai visto.

Il primo bacio è stato magico. Non avevo mai baciato nessuno e nemmeno Peter. Ci siamo incontrati al parco. Un appuntamento in piena regola. Andrea è stata il nostro "ufficiale di collegamento", colei che ha raccolto le confidenze di entrambi ed ha saputo portarci sulla giusta strada. 

Ci siamo seduti su una panchina in ombra, con il gelato al cioccolato che minacciava le nostre t-shirt di continuo. Imbarazzati, agitati, nessuno dei due sapeva cosa fare.

Poi Peter ha preso il coraggio a due mani e si è sporto verso di me. L'ho guardato ad occhi spalancati finché le sue labbra si sono appoggiate sulle mie, piano, solo per un attimo.

Non potrò mai dimenticare quel bacio appiccicoso, al sapore di cioccolato. A cui sono seguiti anni di baci, in un crescendo di intensità, di piccole cose, come il primo fiore ricevuto per San Valentino. 

I primi abbracci appassionati. 

La mia prima volta. 

Il romanticismo, la fiducia, la complicità, l'amore.

Ed ora sto rinnegando tutto questo. Sto tradendo il nostro rapporto. Mi sento male da morire ma non riesco a non pensare all'altra persona.

Le lacrime escono come un fiume in piena, i singhiozzi mi squassano il petto, sento una forte emicrania chiedere il permesso per installarsi nella mia testa.

E' tutto così assurdo. Un attimo, uno sguardo e sono pronta a demolire quanto ho costruito in questi sette anni con amore e dedizione.

Per cosa poi? Assolutamente nulla. 

Ma il seme del dubbio è stato piantato. Non posso provare un'attrazione così forte per un'altra persona se fossi veramente innamorata di Peter.

Eppure... io lo so di amare Peter! Lo strazio che sento nel petto ne è la prova. Solo che è un amore che sta mutando, non è più l'amore di sette anni fa, come non è più l'amore di sette giorni fa. E non serve sapere come andrà a finire con quest'altra persona.

L'unica cosa da sapere è che il mio amore non è più lo stesso e non basta più. Non basta più a me e di sicuro non basterà più a Peter. E nonostante il dolore e il senso di perdita che avverto, proprio come un lutto, non posso fare a meno di pensare che è arrivato il nostro momento.

"Audrey! Ti prego, non essere precipitosa!"

La voce affranta di Andy penetra a fatica la cortina ovattata che ho intorno alla testa. 

"Andy... è stato come un tornado. Dal momento in cui i nostri sguardi si sono incrociati la prima volta, è stata un'escalation. Il mio cuore, la mia mente, il mio corpo... tutto è proteso verso di lui. E la cosa comica è che lui mi evita come la peste. Abbiamo scambiato solo poche parole ed è sempre stato brusco. E' così diverso da Peter, eppure..."

Mi abbraccia stretta ed io mi abbandono contro la sua spalla sussultando. Sono accaldata e la testa mi scoppia.

"Non voglio essere precipitosa, ma non penso ci sia via d'uscita, indipendentemente da cosa può succedere. Non reagisco più a Peter come è sempre stato, a volte mi infastidisce, gli rispondo male e questo non è mai successo! Non voglio prenderlo in giro o mancargli di rispetto! Lo amo troppo per fargli questo"

Adesso anche Andy piange e mi odio ancora di più per questo. Oggi, nel momento in cui finalmente, lei trova la felicità con il ragazzo che le ha segnato così profondamente l'esistenza, io distruggo la mia e getto un'ombra sulla sua. Perché Andy adora Peter e anche se so che mi sosterrà e appoggerà ogni mia decisione, lei soffrirà per lui e si troverà divisa fra i suoi due migliori amici.

Ho rovinato tutto.