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Cap. 43 Cosa siamo?




Ci siamo asciugati, cambiati e siamo tornati in salotto, un ambiente più neutrale della mia camera da letto. Meno intimo.

L'atmosfera è completamente diversa, qui il colore predominante è il beige delle pareti, che diventa oro dove il sole lo bacia e accende di riflessi vari punti della stanza. I tocchi di colore che mia madre ha sparso in giro rendono il tutto più allegro.

La mia camera da letto invece è sempre in penombra. Le pareti di un tenue celeste, i colori pastello del copriletto, il legno chiaro degli arredi, i teli di lino bianco del baldacchino, tutto fa sì che l'atmosfera sia intima e raccolta. Rilassante.

Ho sempre trovato che la mia camera fosse il rifugio ideale. Dopo le ore tese e caotiche passate a scuola, quella era la mia oasi nel deserto, dove poter essere finalmente me stessa senza paura di essere presa in giro da nessuno.

Ed ora, ci ho fatto entrare il mio peggior nemico. E se si rivela il classico lupo travestito da agnello?

Mi agito fra le braccia del lupo, che mi tiene stretta e mi accarezza pigramente.

"La smetti di far girare quelle rotelle?! Sento il rumore da qui!"

"Ti piace la mia camera?"
"Molto! Vuoi tornarci?"
Mi scappa da ridere. È sempre il solito.
"Ti ricordo che sei tu che hai preferito una doccia fredda a me!"
Fa una smorfia buffa.
"Già, non ricordarmelo"

"Forse dovrei colorarla un po'!"
La verità è che adesso mi sento così vibrante di energia che quei toni rilassanti non mi soddisfano più, non riflettono il mio stato d'animo attuale. Mi sento un vulcano pronto ad esplodere e ho bisogno di colore! Di allegria, di vitalità. La vita è bella, avrò tempo per rilassarmi.
Il ragazzo che mi carezza e mi bacia il collo è la prova vivente che la mia vita è cambiata.

Passano pochi secondi, che mi sollevo di scatto.

"Cristo Mallory! Riesci a stare ferma per qualche minuto? Adesso che ti prende?"

"Devo chiamare Audrey! E' urgente!"

Mi alzo, schivando le braccia di Connor che cercano di trattenermi e corro a prendere il cellulare. C'è già una sua chiamata persa. Mi sono lasciata distrarre! Le invio un sms.

Vieni subito, dobbiamo decisamente parlare!

Attendo impaziente una risposta.

Finalmente! Dove eri finita? Arrivo!

Torno in salotto. Una domanda la devo fare.

"Connor... cosa siamo noi in questo momento? Come dobbiamo considerarci? Come dobbiamo comportarci?"

Sono stata brusca, ma sono agitata e mai avrei pensato di aver bisogno di porre questa domanda a qualcuno, men che meno a Connor Walsh. Ho bisogno di sapere come stanno le cose, lo devo sentire dalla sua bocca, non sono una ragazza sportiva, sono decisamente all'antica e molto poco perspicace perciò ho bisogno dell'evidenza.

Mi guarda sorridendo, poi si alza e mi viene vicino. Il cuore parte di nuovo in quarta. Chiudo gli occhi per calmarmi, prima o poi mi viene un infarto!

Mi abbraccia stretta e mi bacia su una tempia. Non connetto ma lo abbraccio anche se mi fa strano farlo, come se non ne avessi il diritto. Ancora non mi capacito di come siamo potuti arrivare a questo punto.

"Allora Mallory, te lo dico ancora per questa volta poi non ne voglio più parlare. Tu stai con ME, sei la MIA ragazza, non devi più rivolgere uno sguardo ad un altro esemplare maschile che non sia tuo padre. Risolvi in fretta questa cosa con Carter e siamo a posto!"

Rimango immobile. Sto ancora decidendo se urlare e cavargli gli occhi o essere più civile. Decido per la civiltà, mi allontano da lui e prendo un bel respiro, guardandolo serissima.

Dal canto suo, mi guarda, incrocia le braccia e assottiglia gli occhi.

"Non mi dire che stiamo di nuovo per litigare!"

"Brutto idiota che non sei altro! Dopo che mi hai fatto terra bruciata intorno, per anni, adesso che sono riuscita a farmi qualche amico, li dovrei allontanare tutti?? E poi... vogliamo parlare del fatto che sono la TUA ragazza e che sto con TE? Somaro! TU invece? Di TE vogliamo parlare? Ne deduco, perché non l'hai detto, che tu saresti quindi il MIO ragazzo, che staresti con ME, o sbaglio? Quindi? Anche tu da oggi, te ne andrai in giro con il paraocchi, scansando le mine vaganti delle tue groupie, senza degnare di uno sguardo nessuna!? Giusto? In primis quel gruppo di zoccolette che sono le cheerleader! Che guarda caso sono a tutti gli allenamenti e a tutte le partite e non perdono occasione per strusciarsi sul caro vecchio QB!"

Mi fa male la gola. Alla fine ho urlato. Senza cavargli gli occhi però.

Continua a guardarmi ad occhi socchiusi, ma pian piano vedo formarsi un sorriso su quella bella faccia da schiaffi.

"Mallory, quando ti incazzi sei fantastica! Tu non ti rendi conto di quanto puoi piacermi!"

"Connor! Non cambiare discorso! Hai occupato i miei pensieri fino a qualche mese fa, perché mi hai rovinato gli ultimi dieci anni di vita. Adesso solo perché stiamo insieme, pretendi di esserci solo tu! Di nuovo! Non esiste, levatelo dalla testa!"

Mi si avvicina e senza darmi tempo di rendermi conto di cosa ha in mente, mi carica in spalla come un sacco di patate e mi stende sul divano, sdraiandosi poi sopra di me.

Audrey ci trova così.
Intenti in un corpo a corpo decisamente intenso.

Le mie mani non si saziano mai di questo corpo fantastico e vagano in continuazione fra le valli e i rilievi degli addominali, dei pettorali e delle braccia muscolose.

"O. MIO. DIO!"

Ci separiamo di botto, nemmeno ci avessero tirato una secchiata d'acqua fredda addosso.

"Finnegan! Se ci riprovi un'altra volta ti uccido!" le dice Connor, ancora con il fiatone.

"Prima riprendi fiato Walsh, altrimenti non sei credibile" ribatte lei sorridendo

"Dree! Mi hai fatto prendere un colpo!" la rimprovero.

"Sì, ho notato che stavi pensando ad altro!" il riso si avverte chiaramente nella voce.

"Connor, non muoverti... cioè fai quello che ti pare, io e Audrey dobbiamo parlare e ci vorrà un po'!"

Ma Connor ha già acceso la tv e trovato il canale sportivo. Lo vedo sistemarsi i jeans e mettersi comodo con un sorriso soddisfatto in viso. Alzo gli occhi al cielo e mi giro per andarmene, prendendo Dree per mano.

"Mallory! Non metterci troppo, che abbiamo lasciato più di un discorso in sospeso" mi grida dietro.

Mi giro a guardarlo e lui mi fa l'occhiolino. Audrey sorride e mi trascina via.

"Andiamo! Non voglio ritrovarmelo in camera che ci interrompe!" dice allegra.


********

Ho iniziato io. Le ho raccontato tutto, dallo sgabuzzino, alla corsa per arrivare a casa, del perché abbiamo litigato e di come abbiamo fatto pace.

"Sì, ne ho avuto una chiara dimostrazione!"
L'ha detto ridendo ma lo vedo e soprattutto lo sento che è molto nervosa.

Ok, prendiamo il toro per le corna.

"Allora Dree? Mi spieghi di preciso cosa sta succedendo?"
La vedo trattenere il respiro e guardare fuori dalla finestra.

"Penso... penso che lascerò Peter"
E mentre io la guardo a bocca spalancata, lei scoppia a piangere disperata.

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