Cap. 42 La cosa giusta
"Vuoi andare di sopra?"
Deglutisco.
"Sì. Per favore, subito!"
Si alza senza nessuno sforzo, con me ancora aggrappata a lui e vola verso le scale e la mia camera. Mi adagia sul letto e in un istante è con me.
I jeans cominciano a calare, i respiri sono sempre più affannosi, le mani sempre più impazienti.
"Andrea! Mi dici a che punto sei arrivata con questo fantastico Luke?"
La voce è roca e soffocata.
"No! Non sono affari tuoi!"
Riesco a rispondere fra un bacio e l'altro ma la mia mente è completamente e inesorabilmente vuota. In questo momento sono pura sensazione, emozione, ho il batticuore, l'affanno. Non voglio dover riattivare la mia corteccia cerebrale, sto così bene in questa bolla dorata, creata da me e dal ragazzo più improbabile al mondo come mio partner.
"Non essere sciocca, non voglio farti male"
"Zitto Connor! E' da una vita che mi fai male, cosa ti preoccupa ora?"
Il mio tono è irritato, sono eccitata e ho voglia di scoprire finalmente cosa vuol dire essere desiderata totalmente da un ragazzo che a mia volta desidero totalmente. Perché per quanto l'ho odiato, allo stesso tempo l'ho amato, l'ho conosciuto, mi è entrato dentro.
Certo, mai avrei immaginato un epilogo del genere! Nemmeno nei miei sogni più... no, non è vero, l'ho sognata questa situazione un milione di volte, ma mi svegliavo sempre sul più bello!
Ma sembra che dovrò scoprire, il più bello, in un altro momento perché lo sento rallentare. Le mani sono più delicate, più rassicuranti, i baci più languidi e meno invasivi.
"Perché?" lo chiedo quasi piangendo ma lui mi carezza le braccia e continua a stamparmi baci leggeri sul viso accaldato.
"Perché voglio fare le cose per bene con te. Con calma e senza recriminazioni del giorno dopo. Perciò non entrare in paranoia, prendilo come un gesto di rispetto nei tuoi confronti. Rispetto che non ho mai avuto per nessuna, fra l'altro"
Sono semi sdraiata su di lui, con il seno schiacciato sul suo torace. Faccio un respiro profondo per riprendermi e lo sento sospirare.
Per carità, lodevole. Solo che...
Senza nemmeno pensarci ho infilato la mano sotto la sua maglietta e ora sto familiarizzando con il suo torace.
"Andrea! Però devi collaborare!" sbotta stringendomi forte un fianco.
"Veramente a me sembrava di collaborare... PRIMA!" ribatto infastidita
"Vuoi essere trattata come una qualunque? È questo che vuoi?"
Idiota! Io e lui!
"Certo che no! Ma eravamo avviati... avviati bene!" sbotto
"Piccola selvaggia che non sei altro! Hai ragione, eravamo avviati bene e se penso che siamo soli, senza nessuno che può interromperci, è un vero peccato non andare avanti e decisamente non è da me. Ma è la cosa giusta da fare. Non voglio venire a letto con te, quando c'è in sospeso la faccenda Carter!"
Io starei veramente a parlare con lui, ma... non sopra un letto, semi svestita e con in testa tutti i miei sogni, che non fanno altro che urlare di renderli reali!
"A meno che tu non decida di venire al ballo con me" mi sussurra in bocca
"No Connor. E' veramente un momento poco opportuno per..."
Impreca ed è con una certa sorpresa che lo sento alzarsi di scatto e afferrarmi una mano per trascinarmi in bagno, entrare nella doccia e aprire l'acqua fredda. Strillo picchiandolo sul torace. Sono talmente surriscaldata che mi si mozza il respiro.
"Così impari a fare la stronza!"
Poi di nuovo mi appiccica al muro, mi guarda, mi bacia duramente ed esce, lasciandomi lì con i rivoli gelidi che seguono il mio corpo accarezzandolo e facendomi rabbrividire.
Ci metto più di qualche attimo a riprendermi e a far uscire l'acqua calda. Calde lacrime si mescolano all'acqua che scroscia su di me. Sono senza forze, di nuovo. Il mio interesse per Josh è stato spazzato via da questo tornado chiamato Connor, una volta per tutte e senza possibilità di appello. È stata una sensazione latente in noi per anni, la mia esternata in amara sottomissione al suo spietato predominio. Ora è finalmente venuta alla luce ed è esplosa in tutta la sua forza e ci ha travolto.
Da questa esplosione, siamo emersi noi, Andrea e Connor. Sempre noi, ma non i vecchi noi.
Ha fatto bene a fermarsi, mi sarei pentita. Ha ragione su tutto.
Ma le lacrime scendono copiose, l'insoddisfazione mi serpeggia nelle vene.
Sobbalzo quando la porta della doccia si apre di scatto. Pensavo se ne fosse andato e invece è qui che mi guarda e stringe forte la mascella.
"Andrea..."
"Devo dirlo a Josh. Non è giusto andare al ballo con lui, quando vorrei stare con te. Non è giusto per nessuno. Deciderà lui"
Mi lascio scivolare a terra e mi abbraccio le gambe. Sono stanca. Troppe emozioni, ma sto troppo bene con l'acqua calda che allevia le mie ansie e lenisce la mia anima tormentata.
Connor entra e si siede vicino a me. MI mette un braccio sulle spalle ed io mi appoggio a lui.
"Va bene, parlaci, ma... mi devi promettere di non baciarlo o farlo avvicinare come hai fatto con me"
Per un attimo lo fisso, poi gli mollo un ceffone.
"Razza di idiota! Ero pronta a venire a letto con te! Per chi mi hai preso?"
"Non ho mai ricevuto tanti schiaffi in vita mia!"
"Beh, hanno fatto male a non darteli! Guarda come sei cresciuto!"
E lo guardo, mentre l'acqua cade su di noi, così bello, così perfetto a parte la piccola cicatrice che gli ho regalato.
Un segno che tutte le ragazze hanno adorato. E che gli ho lasciato io.
Chissà perché il nostro destino è stato questo? Noi che ci facciamo del male per oltre dieci anni, per poi finire... beh ancora non abbiamo finito, abbiamo appena iniziato, però saremmo potuti essere la classica coppia che cresce insieme, bambini, adolescenti e alla fine si sposa.
Ma non è stato e ora quello che può succedere dipende solo da noi.
Da me. Devo decidere se buttarmi in questa avventura, se rischiare tutto e probabilmente rimanere scottata. Ustionata, direi.
Da lui. Deve capire cosa prova per me, se solo attrazione o anche affetto. Non oso sperare che possa amarmi ma almeno tenerci un po', quello sì.
"Connor? Che intenzioni hai?"
Mi guarda sorridendo. Mi scosta i capelli.
"Voglio stare con te. Mi sei entrata sotto pelle, forse da tanto tempo, ma ero troppo stupido per capirlo. Adesso, non riesco più a starti lontano, sono geloso da morire, mi danno noia anche Ted e Peter! Per non parlare della tua corte..."
"Connor, io vorrei fidarmi di te, ma..."
L'acqua si impiglia fra le sue ciglia, formando delle piccole goccioline.
"Andrea dammi una possibilità. Non te ne pentirai, la chimica è potente, non sono mai stato così attratto da una ragazza, nessuna! Vorrà pur dire qualcosa! Se quell'idiota di Carter non rinuncia, andrò al ballo da solo, tu arriverai con Josh ma tornerai con me"
Mi stringe ed io mi sento al settimo cielo. Non è possibile.
"Mi piaci Connor" bisbiglio
"Ovviamente piccola Mallory! Era scontato" fa una smorfia su quest'ultima frase, ma non mi dice cosa gli passa per la testa.
"Se mi farai soffrire, ti caverò gli occhi questa volta"
Non è vero. Lo amo. Se mi farà soffrire, soffrirò.
Sono felice, sono in ansia, sono euforica, sono terrorizzata.
Mi sento cambiata. Più forte anche se confusa. Devo capire se questa sensazione è legata a quello che ha detto e fatto Connor, o se in questi giorni sono io ad aver acquisito una maggiore consapevolezza di me.
Spero tanto che sia la seconda!
Perché se mi farà soffrire, soffrirò è vero, ma vorrei anche riuscire ad andare avanti. E questo potrà succedere solo se io mi voglio davvero bene.
Mi bacia ed io mi giro verso di lui per abbracciarlo.
Lo sfioro, con il seno che si intravede chiaramente sotto la maglietta bagnata.
"Cristo Mallory, le tue ragazze sono, sono..."
Mi sta fissando le tette con gli occhi che quasi gli escono fuori dalle orbite. Balbetta!
Ok, è arrivato il momento di tornare ad essere seri prima di rifilargli un altro ceffone.
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