Cap. 4 I nuovi arrivati
Ieri
«Sei sicura?»
Audrey mi guarda con i suoi occhi color verde muschio sorridendo.
«Sicurissima, è lui»
È arrivato un nuovo alunno. Alto e magrolino, con i capelli scuri come quelli di Audrey.
Lui le ha dato a malapena un'occhiata ma lei è certa che sia il suo Principe Azzurro.
«Vuoi stare di banco con lui ora?»
Resto in trepidante attesa di una risposta. La osservo mentre ci pensa su corrugando la fronte.
«No. Resto con te, sciocca» e mi sorride.
Mi stringe forte la mano ed io ricomincio a respirare. Senza di lei sono persa, ma ora che ha trovato il suo principe non posso pretendere di averla tutta per me. Però lo vorrei tanto...
«Quando glielo dirai che è il tuo fidanzato?»
«Appena posso!»
È tutta soddisfatta e la capisco. Anche a me piacerebbe trovare il mio Principe Azzurro, qualcuno che mi difenda da Connor. Ma ora... dopo gli occhiali anche l'apparecchio ai denti! Non penso che nessuno mi troverà mai abbastanza carina.
Sono in piedi, appoggiata al nostro banco, immersa in pensieri troppo cupi per una bambina di dieci anni, quando all'improvviso mi sento tirare su il vestito.
L'aria fresca mi accarezza le gambe mentre la solita voce comincia a sghignazzare e sfottermi.
«Ha le mutande con i fiorellini! Guardate che cariiine!»
Mi sento morire d'imbarazzo. Era tanto tempo che non lo faceva e mi sono lasciata convincere a rimettere un abito.
Non riesco a staccarlo dalla gonna e comincio a piangere per la vergogna.
Tutti hanno visto le mie mutande! Di nuovo umiliata. Qualcuno ride.
Lo odio. Lo odio con tutto il cuore.
Oggi
Ci sediamo come sempre in prima fila.
Connor, il suo gruppo di amici e le loro groupie sono nelle retrovie per fortuna. Sento però il suo sguardo su di me.
A destra ho Audrey, il posto a sinistra è vuoto e quando qualcuno si siede non alzo nemmeno la testa. Non mi interessa fare conversazione con nessuno dei miei compagni. Non ho mai legato con nessuno.
Il professor Morris entra come sempre di corsa. Essere puntuale non è nelle sue corde. Con lui nessuno avrà mai una punizione per essere arrivato in ritardo.
«Ragazzi buongiorno! Scusate, scusate... il traffico...» borbotta sapendo che nessuno ci crederà.
Dopo l'inno e il giuramento ecco che finalmente si appoggia alla cattedra e ci osserva. Gli lancio un'occhiata.
Sui quarant' anni, un bell'uomo per la sua età, si vede che ci tiene al suo aspetto e alla sua forma fisica. È uno di quei professori simpatici ed alternativi, molto informale. Tutti lo amano, anche chi non ha un bel voto con lui.
«Allora, come sono andate le vacanze? Avete mantenuto attivi i vostri cervelli? Fatto nulla di interessante?»
Prevedibilmente le battute si sprecano. Io me ne sto zitta e buona. Da quel che ho visto finora, l'estate ha abbassato ulteriormente una soglia già bassa di intelletti.
Dio quanto sono acida... e ancora è il primo giorno.
La prima ora del primo giorno. I primi minuti della prima ora del primo giorno!
Respiro profondamente cercando di non farmi scoprire.
«Abbiamo un nuovo arrivato che come da prassi può venire a presentarsi, ma...»
Alzo la testa. Un nuovo arrivato?
Mi guardo intorno e mi ritrovo a fissare due occhi scuri che mi osservano sorridenti.
Ops. Gli faccio un sorrisino tirato e riabbasso la testa. È il mio vicino di banco.
«... forse sono due, i nuovi arrivati e non ne sono stato informato?»
Scarabocchio sul quaderno senza prestare attenzione alle parole del professore.
Il silenzio si protrae finché Audrey mi dà una gomitata ed io sobbalzo.
Ho Morris fermo davanti a me che mi fissa con un sorriso.
«Dica professore» lo fisso perplessa.
Adesso che problema avrà? O forse...
Percepisco l'attimo in cui mi riconosce. Il sorriso gli si congela in faccia, aggrotta le sopracciglia, poi spalanca gli occhi, per poi tornare a sorridere con ancora più convinzione.
Lo adoro! Assomiglia molto a mio padre. Spero solo che non mi metta in imbarazzo come fa lui di solito.
«Mallory! Non l'avevo riconosciuta! Notevole cambiamento, spero sia solo fisico, non mi diventi come...»
Si blocca imbarazzato. Appunto... dicevamo?
Sorrido. Come chi? Quelle dementi lì dietro?
«Non si preoccupi prof, sono sempre io»
«Comunque, non togliamo spazio al nuovo arrivato. Alexander Dalton direttamente dall' Inghilterra!»
Ecco bravo, riportiamo l'attenzione su di lui. Mi giro di a guardarlo. Il ragazzo nuovo è in imbarazzo mentre si alza. Gli sorrido, ha tutta la mia solidarietà.
«Dio, che figo pazzesco! Ci voleva questa novità»
«Audrey, ti ricordo che sei fidanzata»
«Appunto. Fidanzata mica cieca. E comunque intendevo per te non per me»
Divento rossa e continuo a sporcare il foglio.
«Grazie ma sono apposto così. E poi figurati se uno come lui guarda una come me»
Non che mi interessi, una simile eventualità.
Nel frattempo Alexander Dalton ha fatto la sua rapida presentazione e si è rimesso a sedere. Chiaramente non ho sentito nulla ma non è un problema. Non ci parleremo molto spesso, quindi non ho bisogno di sapere la sua storia.
Rimango a fissare il libro davanti a me in attesa che Morris si connetta e inizi la lezione, quando una mano mi si posa sul polso. Sobbalzo sorpresa.
«Tanto per la cronaca, uno come me guarda proprio una come te»
Sbatto velocemente le palpebre e lo fisso. Giustamente, lui non mi ha conosciuta prima. Per Mr. Dalton dall'Inghilterra, io sono una bella ragazza qualsiasi. Ma io non penso di riuscire ad accettare questo concetto, non nella mia scuola.
Lui mi fissa malizioso, la sua mano sul polso mi sta imbarazzando.
Occhi e capelli scuri portati un po' lunghi sul collo. Vestito sportivo ma di classe. Ricco e bello. Avrà tutte ai suoi piedi.
E non sapendo comportarmi come una normale adolescente carina e sicura di sé, che ha appena ricevuto un complimento e che chiaramente non conosce il significato della parola flirtare... tiro via la mano e mi giro verso Audrey che ha un'espressione buffissima del tipo "te l'avevo detto!"
Scrollo le spalle e mi concentro sulla lezione, ignorando il nuovo arrivato.
Ci manca pure Mr. Dalton dall'Inghilterra!
Non voglio complicarmi ulteriormente la vita.
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