Cap. 31 Brain Damage
La luce mi trapassa le palpebre ed io le stringo per difendermi da questa aggressione ma così facendo scateno un'emicrania da paura.
Mi butto con il viso sul cuscino gemendo forte.
"Ragazzi, forza è ora di pranzo!" dice mio padre a bassa voce.
Apro un occhio. Pranzo?
Sì, in effetti ho un certo languorino. Devo solo trovare la forza di alzarmi e scendere in cucina. Poi però apro anche l'altro. Perché ha detto ragazzi al plurale? Chi c'è con me oltre Audrey? Se ci fosse solo lei, avrebbe detto ragazze!
Mi tiro su con uno sforzo enorme, sento i capelli ricadermi pesanti sulle spalle. Audrey è accanto a me con gli occhi chiusi e i capelli scuri sparsi tutto intorno. Un braccio maschile le attraversa la pancia, quindi c'è Peter. Intorno a me, i teli di lino del mio baldacchino sono sciolti per attutire la luce mattutina.
Guardo di nuovo verso Peter. Sta a pancia sotto e russa.
Corrugo la fronte, scatenando una nuova fitta. Perché è rimasto qui anche lui? Eravamo così ubriachi? Non mi ricordo, ma mio padre sembra tranquillo quindi è tutto sotto controllo.
"Andy tesoro, il pranzo è pronto, svegliali e scendete. Mancate solo voi. Vi dò un quarto d'ora non di più" ed esce.
Borbotto una risposta e mi ributto giù. Oddio la testa! Ma sono matta?
"Dree, Pete... si mangia! Dai che ho fame!"
Ma rimango stesa vicino ad Audrey.
Audrey biascica qualcosa e calcia via Peter. Quando dorme non sopporta di sentirsi oppressa.
Poi si tira su di botto e mi guarda.
"Gli altri dove sono?"
Di nuovo apro un occhio e la guardo, cercando di capire cosa sta dicendo.
"Chi?"
"Josh, Connor e Alex!"
"Dree che ti prende? Saranno a casa loro!"
Scuote lentamente la testa.
"Questa notte appena prima di andare via abbiamo bevuto di nuovo! Tutti tranne Connor, così abbiamo deciso che ci avrebbe accompagnato a casa lui! Ma mi ricordo che una volta qui, tuo padre ha fatto rimanere tutti"
"Ma... ma Connor abita qui a fianco, almeno lui sarà tornato a casa sua! Se era pure sobrio!"
Sento il panico nella mia voce e ogni traccia di sonno sparire. Audrey mi fissa come fossi scema.
"Sì certo! E ti lascia passare la domenica mattina sola con Josh!"
"E tutti gli altri! Hai detto che ci siete tutti! Ma poi è ora di pranzo, saranno tornati a casa"
"Sì come no, conoscendo i tuoi..." sbuffa scendendo dal letto
La imito più lentamente. Ho indosso una mia vecchia maglietta e Audrey pure. Spero vivamente che ci siamo cambiate da sole.
Comunque ha ragione, i miei sono notoriamente dei sequestratori seriali, se entri in casa nostra devi rimanere. Per pranzo, cena, colazione, merenda, aperitivo, a dormire, un tuffo in piscina o per aiutare a fare qualcosa. Prima o poi li arrestano.
In camera mia non c'è nessuno, segno che gli ospiti, mio padre li ha sistemati altrove. Ma forse come ho detto se ne saranno già andati.
Ci infiliamo dei pantaloncini di felpa che usiamo per stare in casa, reggiseno e canotta. Passiamo cinque minuti buoni a cercare di svegliare Peter dal suo letargo ma alla fine siamo costrette a buttarlo giù dal letto.
Dopo la dovuta tappa in bagno per renderci di nuovo umani, scendiamo le scale con quello che sembra tuttavia un passo da zombie.
Dio mio! Ubriacarsi non è così bello come sembra. Il post sbronza è terribile, o almeno lo è per me che non mi sono mai ubriacata prima.
Il primo piano di casa mia è un enorme open space dove cucina e salotto sono divisi solo da due arcate in pietra e dall'ingresso al centro, da dove partono le scale per il primo piano. Solo i due bagni e la lavanderia sono ambienti chiusi da porte.
Perciò, raggiunto il piano terra, svoltiamo a destra verso la grande cucina rustica, dove campeggia il tavolone in legno sbiancato, di solito sommerso di ogni ben di Dio.
Dove ogni ben di Dio sta a significare, sì, cose da mangiare, ma anche servizi di piatti colorati e abbinati ai piatti da portata, più candele profumate e alzate ricolme di frutta e ciotole con vari pot pourri. Mia madre è una patita di cucina e di tutto quello che può rendere accogliente la casa, con il risultato di avere vasi, vasetti e ciotole varie, sparsi un po' ovunque.
Sopra l'isola dove i miei cucinano per esempio sono appesi vasetti pieni di piccole erbe aromatiche come origano e timo e trecce d'aglio. Sul davanzale del finestrone, altri vasi, con basilico e rosmarino, sono in bella mostra. Un cesto in vimini, appoggiato su una seggiola spaiata, ospita invece fasci di lavanda essiccata che mia madre compra a peso d'oro in un vecchio emporio poco lontano.
Tutto questo caos, però fa sì che casa mia sia accogliente, calda e profumata. Tranne per il piccolo particolare che oggi mi ritrovo con quattro ospiti imprevisti e soprattutto non voluti. Doveva essere una giornata solo fra me e la mia migliore amica.
Invece strabuzzo gli occhi mentre guardo Connor aiutare mia madre in cucina, Josh apparecchiare e Alex fuori in giardino, al barbecue con mio padre.
"Audrey... dimmi che è solo un brutto sogno. Ti prego" bisbiglio
Mi mette una mano sul braccio, in un gesto consolatorio.
"Mai avrei pensato di trovarmi in questa situazione! Ma ci pensi? I ragazzi più fighi, tutti a casa tua a pranzo! Adesso non cominciare a lamentarti! E' una cosa spassosissima e vedrai che ci divertiremo! Bella hai bisogno di me? O mi hai già sostituito con Connor Pentito Walsh?"
"Audrey tesoro! Visto che aiuto oggi? Devo essere sincera... un po' più di presenza maschile in questa casa ci voleva! Sono stata felicissima che i ragazzi abbiano voluto fermarsi!""
"Ma non mi dire!"
Fulmino mia madre con un'occhiataccia mentre Connor si gira sorridente. Maledetto lui e la sua presenza ingombrante! Non poteva tornarsene a casa sua?
Oddio! Avere a pranzo Connor e Josh insieme!!
"Mamma! Di sicuro ti piace vivere pericolosamente. Connor e Josh si odiano e adesso stanno facendo a gara a chi mi fa uscire di testa per primo! L'unico normale, dopo Peter naturalmente, è Alex. Quasi quasi chiamo Derek, così non manca nessuno"
Mi butto sul divano, più discreto rispetto a quello di Ted, ma sempre notevole. Il cervello dentro la mia testa sobbalza in segno di protesta e mi decido a prendere un antidolorifico. Non posso passare la domenica in stato vegetativo.
Mi guadagno l'occhiataccia di Connor. Nemmeno ce l'ho il numero di Derek ma non è mica necessario farlo sapere pure a lui!
I miei hanno messo su un cd dei loro e riconosco in sottofondo Brain Damage dei Pink Floyd. Ci sono cresciuta e li adoro e mai canzone poteva essere più azzeccata oggi. Corro ad alzare il volume e tutte e tre noi donne cominciamo a cantare a squarciagola:
"And if the dam breaks open many years too soon
And if there is no room upon the hill
And if your head explodes with dark forebodings too
I'll see you on the dark side of the moon"
Il cuore mi batte forte, adoro questa canzone e adoro cantarla insieme a loro! Alla faccia del mal di testa! Sorrido come un ebete, finché non mi accorgo che ci stanno guardando tutti stupiti. Peter ride.
"Ragazzi, se avete intenzione di passare del tempo qui, dovrete farci l'abitudine... ad un sacco di cose"
Passare del tempo qui? Ma è scemo? Farci l'abitudine? Mica siamo così strani! Solo un po' alternativi.
I miei beninteso. Io sono il brutto anatroccolo nato da due cigni. Ordinaria se non banale. Ma mi va bene così.
Mi ritrovo Josh alle spalle e sobbalzo ridendo.
"Sei una miniera di sorprese!"
"Josh ma che dici, ho solo cantato una strofa, che c'è di così straordinario? Non sono nemmeno particolarmente intonata"
Poi mi ricordo di una cosa e mi giro allegra verso mia madre, bloccando la sua replica.
"Mamma! Mi sono dimenticata di dirti che Josh mi ha invitata al ballo! Non è fantastico?"
Resta un attimo interdetta, con il mestolo sollevato e veloce lancia uno sguardo a Connor, proprio mentre lui abbassa la testa e fa una smorfia. Poi sorride e abbraccia Josh, mettendomi in grande imbarazzo ovviamente.
"Mamma, per favore!"
"E dai! Il tuo primo invito! Bravo Josh, forse sono di parte, ma hai fatto la cosa giusta!"
"Sì, lo so! Non vedo l'ora" ribatte ricambiando l'abbraccio impacciato.
Dai fornelli sento Connor borbottare stizzito mentre sbatte una padella.
Due piccioni con una fava, Connor arrabbiato e Josh imbarazzato. Così imparano ad installarsi in casa mia come pulci su un cane. Sono cattiva, lo so. I miei genitori li avranno praticamente costretti ma loro non dovevano rimanere.
Però, ora, le cose più importanti.
"Mamma ho una fame bestia! Quando si mangia?"
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