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Cap. 13 Dal preside


L'anticamera dell'ufficio del preside Colson è una semplice stanza con alcune seggiole lungo una parete e la scrivania della segretaria in un angolo.

Mrs. Hollis, una simpatica signora di sessant'anni dai capelli turchini sempre acconciati, mi guarda comprensiva mentre siedo imbronciata fra Connor e Josh. Il professore che ci ha portato qui è appoggiato allo stipite della porta e ci osserva furioso.

"Vi odio con tutto il cuore!" sbotto.

"Da come mi hai baciato non sembra" ribatte Josh con un sorriso.

Boccheggio per la sua sfacciataggine mentre Connor si alza di scatto.

"Chiudi quella cazzo di bocca! Non ti sono bastate per caso?"

Il professore è schizzato a fermarlo. È allibito.
"Sul serio?! Walsh! È impazzito?"

Connor continua lentamente ad avanzare, ignorando il professore, guardando fisso Josh che stupido fino in fondo lo sfida con lo sguardo.

Mi alzo mio malgrado e appoggio entrambi i palmi sul petto di Connor.

"Per favore basta" bisbiglio.

Nemmeno mi guarda, ma si ferma.

Chissà poi perché ho sentito il bisogno di alzarmi. Potevano benissimo finire quello che avevano iniziato. A me sarebbe andato bene.

Sento il professore rilasciare il fiato che evidentemente aveva trattenuto e lanciarmi un'occhiata. Io non ricambio. Mi ha trascinata qui senza un motivo, dopotutto.

E non ho mangiato il dolce.

"Bravo Walsh. Ubbidisci, fai il bravo bambino" sogghigna Josh.

Vengo spostata di lato, bruscamente e vado a sbattere contro la scrivania. Un dolore acuto mi esplode al fianco. Potevo per caso non prendere lo spigolo? Come poteva essere diversamente con Connor nei paraggi? Così imparo a farmi gli affari miei.

La segretaria strilla, il professore si toglie di mezzo mentre i due ragazzi si mettono di nuovo le mani addosso, grugnendo come animali.

La porta del preside si spalanca di botto e lui è lì che guarda furibondo la scena con le mani sui fianchi e la fronte aggrottata.

"Si può sapere cosa sta succedendo?!"

Ha una bella voce profonda che ho già avuto modo di apprezzare nei due anni passati, durante i vari eventi che si sono tenuti a scuola. Certo è, che come primo incontro avrei preferito una situazione diversa.

Intravedo dalla porta aperta che era a colloquio con il professor Stone che ora mi guarda sorpreso.

"Tutti dentro. Subito!"

Mi muovo per prima, tenendo una mano sul fianco. Stone mi si avvicina velocemente e mi prende per un braccio.

"Stai bene?" mi chiede preoccupato.

Faccio una smorfia ma annuisco. Sono al colmo dell'imbarazzo.

"Professor Stone, finiremo la nostra conversazione un'altra volta..."

"No preside. Se posso vorrei rimanere. Due sono miei studenti"

Vedo il preside tentennare e guardarlo perplesso per poi annuire brevemente.

Connor entra dopo di me fissandomi dispiaciuto. Che giornata...

"Allora Harris? Che è successo?" chiede Colson al professore che ci ha trascinati qui.

" Un attimo prima tutti stanno mangiando e l'attimo dopo questi due se le davano di santa ragione! Da quel poco che ho capito c'entra lei"

Mi indica con il pollice e tutti si girano verso di me.

"Signorina..."
"Mallory"
"Vuole dirci cosa è successo?"

Il preside Colson è un bell'uomo di colore sulla cinquantina, alto e ancora in forma.

Mi ha sempre messo soggezione e mai avrei pensato che un nostro eventuale primo incontro sarebbe stato una tale fonte di imbarazzo, per me.

"Stavo mangiando e Carter mi si è avvicinato senza essere stato invitato e ha... mi ha... ehm... beh insomma, mi ha baciata contro la mia volontà e Connor si è intromesso per fermarlo"

Ho fatto tutta una tirata, sintetizzando più che ho potuto. Non so più dove guardare. Tengo le braccia incrociate sul petto, in un chiaro segno di chiusura.

Sia il preside che Stone stanno guardando alternativamente da me a loro, cercando di valutare le mie parole.

"Signor Walsh, la signorina è la sua ragazza?"

Mi si strozza la saliva in gola.

"Dio ce ne scampi e liberi!" sputo fuori con difficoltà.

Gli adulti cercano di non ridere ma Connor mi fulmina.

"Beh, che ho detto? È vero!"

Gli rifaccio il verso e infatti vedo che sorride.

"Potevi anche fare una faccia meno schifata" mi dice.

"Non è la sua ragazza perché Andrea Mallory diventerà la mia!" se ne esce Carter del tutto fuori luogo.

"Aspetta e spera Josh!" lo fulmino con lo sguardo.

Ma si sono tutti bevuti il cervello?

"Sono un tipo paziente" sogghigna.

"Mettiti comodo allora"

Sono senza parole.

Il preside alza una mano per farci tacere. Sta perdendo la pazienza.
"Fatemi capire... tutto questo, per un bacio non corrisposto?"

Sento l'arrabbiatura nella sua voce. Arrivano i guai. Questi due idioti se la devono giocare bene.

"Le sembra poco? Andrea non ha mai baciato nessuno in pratica e si ritrova assalita in mensa! Davanti a me!" sbotta Connor.

Dio... quanto lo odio!

"Bacia benissimo te lo assicuro!"

Josh! Non è possibile! Stupido idiota, non ci tiene alla salute?

"Io non ti ho baciato! Non te ne sei accorto?"

Ma Connor si è di nuovo alzato e ha calciato via la seggiola, ma questa volta è Stone che lo ferma, con rapidità ed efficienza mentre Josh resta seduto a sorridere.

"Sono senza parole! Non intendo tollerare oltre questo atteggiamento! Per due pomeriggi starete a scuola. Aiuterete gli inservienti con le pulizie dei bagni e dei locali! Se succede di nuovo vi sospendo per una settimana. I vostri coach non saranno contenti di voi. E suppongo nemmeno voi, visto che siete i capitani delle rispettive squadre! Rifletteteci la prossima volta che gli ormoni prendono il sopravvento! Ed ora andate in infermeria"

Faccio per alzarmi ma il preside mi blocca. Rimango interdetta.

"Perché?" chiede Connor ma il preside lo fulmina e lo fa uscire insieme a Josh.

Mi lancia una lunga occhiata mentre passa, che io ricambio senza problemi.

Josh mi fa l'occhiolino ma viene spinto fuori da Stone che subito dopo rientra.

Adesso che vogliono?

"Signorina Mallory sta bene?" chiede il preside.

"Mi fa solo male il fianco. Connor è forte, non voleva sbattermi contro la scrivania"
Mi osservano ad occhi spalancati.
Divento viola.

"Volevo dire... mi ha spinta via e sono finita contro la scrivania, ma non voleva. Almeno non questa volta" borbotto.

"Vuole sporgere denuncia contro qualcuno?"

"Mah... no, non credo. Dopotutto a me non è successo niente. È vero, Josh mi ha molestata, ma non penso che volesse davvero farmi del male. Probabilmente pensava che lo avrei accolto a braccia aperte... se dovesse succedere di nuovo... ci penserò"

Stone mi guarda attento.

"E il signor Walsh? Mi sembra di capire che non è la prima volta che le fa del male" chiede.

Sospiro leggermente e abbasso gli occhi.

"Sono episodi del passato. Ma con i miei genitori abbiamo ritenuto opportuno non fare nulla. Tutte le volte che mi ha fatto veramente del male è stato accidentale, non voluto. Mi ha creato disagio essere bullizzata da lui ma probabilmente lo ha fatto perché aveva dei problemi. Non mi piace infierire. E in questa occasione mi ha difeso quindi..."

Il preside sospira pesantemente, è evidente che non è d'accordo con il mio pensiero, Stone continua a fissarmi.

Io comincio ad agitarmi, mi sembra di essere sul vetrino di un microscopio.

"Signorina Mallory, mi prometta che starà attenta e al più piccolo problema venga da me. I vostri genitori chiaramente saranno avvisati" conclude il preside.
"Certo"
E con questo, finalmente posso congedarmi.

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