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Cap. 11 Due notevoli argomenti




Connor 's pov

Ieri

È seduta al banco sola.

Audrey e Peter si stanno baciando in un angolo in attesa che l'ora passi. La prof. di biologia ha avuto un contrattempo e non è venuta.

Così la piccola Mallory è tutta mia.
A quindici anni è ancora bruttina ma so che la colpa è di quel maledetto apparecchio per i denti e di qualche chilo di troppo. Anche gli occhiali non aiutano ma... quei capelli biondi, che non ho mai visto sciolti da quando avevamo sei anni e quei lineamenti delicati hanno sempre colpito la mia fantasia.

Sto per avvicinarmi quando vedo una lacrima scenderle sulla guancia. Sta guardando dalla finestra ed è triste. Per un attimo sento il bisogno di avvicinarmi e abbracciarla, rassicurarla, dirle che è tutto a posto, che ci sono io.

Ovviamente è solo un attimo. Non posso provare compassione per il mio bersaglio preferito e se facessi una cosa del genere sarei deriso a vita. Ormai è una routine consolidata. Si asciuga le lacrime furtivamente.

Chissà se è colpa mia? Ultimamente ho raddoppiato gli sforzi per darle fastidio...

Mi allontano da lei, sono irritato e nervoso e non so perché, così ripiego su Allyson che si sta mettendo lo smalto. Mi avvicino e "accidentalmente" urto il banco. La boccetta colorata si rovescia macchiando ovunque e lei fa un pasticcio con l'unghia che stava laccando. Strilla contro di me ma io nemmeno me ne accorgo. Con lei non c'è soddisfazione.

Andrea è ancora persa nel suo mondo.
Ed io sono sempre più irritato.

Oggi

Non so cosa mi stia succedendo.

Il cambiamento della piccola Mallory mi sta destabilizzando, più del dovuto in realtà.

Le attenzioni che sta ricevendo da parte di tutti mi stanno facendo franare la terra sotto i piedi. Me la porteranno via. Io sono lo stronzo che le ha reso la vita impossibile, dovrò faticare molto più degli altri per entrare nelle sue grazie e vedendo come li tratta...

L'ho sempre tormentata, così indifesa e timida... era facile e divertente. Mi sentivo potente.
Non so nemmeno io perché ho sempre sentito il bisogno di farlo. So solo che dovevo.
Ma ieri,  mentre parlava con l'inglese e lui le prendeva la mano, ho sentito un furore addosso come quando era amica di... Andrew Vattelapesca e ridevano sempre insieme e si frequentavano per fare i compiti.

Ero sempre arrabbiato in quel periodo, finché un giorno per sbaglio le ho fatto male.

Ogni volta che vedevo l'ecchimosi sulla guancia mi sentivo in colpa. Ma non lo ha mai saputo. Continuavo a prenderla in giro.

Ma ieri avrei voluto torcere ad una ad una le dita di quel fesso di inglese perché lei...
Mi interrompo.
Già... lei cosa?
È il mio passatempo personale? Sono geloso della nerd timida che si è fatta tormentare da me per anni? Sul serio mi dà fastidio che si interessi ad altri oltre che a me?
No, non può essere. Non posso darle tutta questa importanza.
D'accordo che mi piacerebbe portarla a letto ma devo razionalizzare.
Che cazzo mi passa per la testa?

Sta di fatto che il MIO bruco è diventato farfalla. Una bellissima farfalla vero, ma io sono abituato a ben altro, eppure non riesco a toglierle gli occhi di dosso, soprattutto da quel seno prosperoso.

Durante l'ora di ginnastica l'ho osservata. Quella stupida continua a vestirsi come prima, con il risultato che sembrava un sacco di patate, ma il viso bello e pulito, la lunga treccia bionda e... quelle due bombe che si ritrova! Cristo, da uscire di testa!
Peccato che non sono stato il solo a notare gli aspetti positivi e minimizzare quelli negativi.

Ora sono appena arrivato in mensa e faccio un cenno ai miei compagni di squadra che mi guardano curiosi insieme alle cheerleader. Di solito, in effetti, mangio sempre con loro. Dovrò dare una spiegazione, prima o poi.

Ma non adesso.

Perché adesso ho voglia di dare un po' di fastidio alla piccola Mallory. Ho bisogno della mia dose quotidiana.

Al tavolo ci sono solo Audrey e Peter che parlano fra loro . Quando mi butto a sedere su una sedia vicina sobbalzano per poi spalancare gli occhi.

"Dov'è?"
Intanto mi guardo intorno.

"Che sta succedendo Connor? Se è un altro dei tuoi scherzi, questa volta ti faccio saltare i denti"
Inarco un sopracciglio, Peter è ben messo ma non potrebbe mai battermi. Io ho la stazza dei giocatori di football lui no.

"Fossi in te non sarei così sicuro di me stesso" Audrey neanche mi avesse letto nel pensiero mi guarda e sorride sarcastica.

Bella coppia non c'è che dire. Nonostante tutto sorrido anch'io e mi avvio verso uno dei banconi. Ho intravisto una chioma bionda.

La osservo da dietro, quei fianchi rotondi sottolineati dai jeans a vita bassa sono come una calamita, non riesco a distogliere lo sguardo e quando qualcuno, ovviamente l'inglese, appoggia la mano sulla sua vita mi sento morire.

Mi vedo di nuovo mentre fratturo dito dopo dito... è evidente che prima o poi gli tocca! Contraggo la mascella e scrollo la testa, devo tornare in me.

"Ehi Walsh! Che ti prende? Perché ti sei fermato? Gran bel culo vero?"

Mi giro e quello che sto facendo io, lo stanno facendo in tanti.

Guardare... la trasformazione di Andrea. Di bene in meglio.

"Peccato il nuovo arrivato! Sembra abbia già marcato il territorio! Comunque chi l'avrebbe mai detto! La piccola Mallory con delle curve da urlo! Spero sia diventata anche più disponibile... un giro me lo farei volentieri!"

Il mio compagno di squadra continua a blaterare e sbavare senza rendersi conto che mi sto alterando.

"Ehi, falla finita. Non è una giostra, tu e nessun altro ci farete mai un giro!"

Mi guarda sogghignando.

"Allora stanno così le cose eh! Beh, chi può darti torto!"

"Le cose non stanno in nessun modo. Semplicemente non mi piace condividere. Nemmeno le persone che tormento. E quanto è vero Iddio tutti sanno che ho sempre dato fastidio alla Mallory e... quindi, il fatto che ora sia scopabile non cambia lo stato delle cose. Io vengo prima di tutti"

Scoppia a ridere.

"Ma davvero? Non fare il furbo Walsh! Se sei interessato mettiti in fila altrimenti non rompere!"

Stringo i pugni. Una rissa in mensa non è una buona idea e poi tutto sommato ha ragione. Quindi? Le cose come stanno?

Lo sguardo si posa ancora su di lei. Il fatto è, che a differenza di Allyson che sembra una bambola di plastica anoressica, Andrea è morbida, vera, semplice, buona e... con un profumo che mi annebbia i sensi.

Ora devo solo liberarmi dell'inglese. Il modo in cui si guardano non mi piace per niente. Il problema sarà far cambiare idea ad una ragazza a cui ho rovinato la vita fino a qualche mese fa.

Sobbalzo quando due braccia mi si avvinghiano da dietro.

Mi infastidisco all'istante. Odio questi modi plateali di attirare l'attenzione. Tutte le ragazze che frequento sanno che devono stare al loro posto, che io non sono tipo da fidanzata ma solo da sesso occasionale e che di conseguenza non amo questi atteggiamenti.

Chi è quell'idiota che si fidanza a diciassette anni? Che si fa mettere il guinzaglio quando potrebbe correre libero? Perché dovrei volontariamente limitarmi?

L'unica che non lo ha ancora capito è Allyson che ha questa malsana convinzione di avere un posto speciale nella mia vita. In realtà ce l'ha solo nel mio letto, nel senso che faccio sesso con lei più spesso che con altre.

Quindi me la scrollo di dosso senza troppi riguardi.

Ci conosciamo dal primo superiore ed io sono stato chiarissimo eppure ci spera ancora.

"Non dirmi che adesso ti piace la piccola Mallory! Giuro che se è così non ti parlerò più e non farò più sesso con te!"
Mi viene da ridere. Quasi troppo facile ma mi trattengo.
"Penso di riuscire a sopravvivere"

Chissà perché Allyson ha sempre avuto questa avversione per Andrea? Forse non volendo l'ho istigata io con il mio comportamento ed ora me ne dispiace.

"Mangi con me, giusto?"
Sospiro dentro di me.
"Hai visto a che tavolo sono, no? Ti vuoi unire?"
La mia voce è laconica e per niente invitante.

Mi guarda infuriata.
"Non ti capisco! L'hai sempre maltrattata e presa in giro ed ora..."

"Beh, ora ha due notevoli argomenti"

Spalanca la bocca sorpresa, poi guarda alle mie spalle e sogghigna. Sospiro e mi volto già sapendo cosa avrei trovato.

Andrea mi fissa incazzata con l'inglese che invece sorride malizioso.

"Beh! Che ho detto di strano? E' vero!"

Inevitabilmente le fisso il petto che quelle due canotte che insiste a mettersi non riescono a nascondere.

Le faccio l'occhiolino e mi avvio al tavolo con la certezza che mi divertirò un sacco a farla capitolare. Poi potrò tornare alla mia solita vita fatta di sport e belle ragazze.
Devo solo togliermi lo sfizio.
Chissà perché mentre lo penso non sono soddisfatto come dovrei.

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