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Cap. 10 Che palle!




Per un bel paio di tette!
Scoppio a ridere mio malgrado.

Il nostro ingresso in palestra è accolto da fischi e applausi e io divento rossa come un pomodoro. Per fortuna che sono abbronzata e l'effetto è minore.

"Signorina Mallory! Sta bene? Non avevo mai visto tanta partecipazione per l'infortunio di un compagno!"
Ci manca anche il prof di ginnastica a prendermi in giro.

Faccio finta di niente.

Allyson non si vede in giro. Guardo Audrey per una spiegazione.

"Mentre tu eri fra le braccia dell'ennesimo principe azzurro, Connor ha trattato male Allyson che si è messa a piangere.

Il professor Hernandez ha mandato lei in direzione e me a vedere come stavi. Sia Connor che Alexander volevano venire ma non hanno avuto l'autorizzazione. Così, quando lo hanno fatto lo stesso, sono stati ammoniti e dovranno restare a scuola per due pomeriggi di fila quindi Connor salterà due allenamenti e di conseguenza, forse, anche la partita di venerdì"

Sono senza parole.

Connor che per ME si fa ammonire e salta gli allenamenti di football e forse la PARTITA! La prima della stagione! Alla fine della Spirit Week! Prima dell' Homecoming Dance! E' una tragedia!

Se vincono la partita inaugurale, lo spirito di tutti al ballo arriverà alle stelle...con le dovute conseguenze, per i giocatori e le cheerleader...

Wow. Sono colpita.

Equivale ad una dichiarazione d'amore.

Josh alza il pollice da lontano ed io ricambio il gesto.

Derek Galloway mi fa l'occhiolino ed io accenno un sorrisetto stentato. Non ho davvero bisogno di altre complicazioni.
Sta diventando un ritornello!

Ricominciamo a giocare. Faccio una smorfia perché mi sento gli addominali ancora contratti. Quando provo a tirare non riesco ad estendermi come dovrei e non faccio canestro.

Forse per oggi è meglio se mi dedico a fare stretching e basta.

Vado verso il prof per chiedere il permesso e vedo Connor dirigersi a passo di marcia verso di me. Adesso che vuole?

Arriviamo insieme dal professore che ci guarda perplesso e infastidito.

"Professore! Non mi sembra il caso di continuare a farla giocare in queste condizioni"

Lo fisso come fosse impazzito.

"Guarda che so parlare da sola e poi chi saresti, il mio nuovo tutore? Comunque prof sono venuta a chiedere di fare un po' di stretching, in effetti non riesco a giocare bene"

"Non è che quando stai bene giochi da dio Mallory"

Perfetto, il prof è proprio in forma!
Lo fulmino con un'occhiataccia. Hernandez sogghigna e mi da il permesso.

Ignoro Connor che sta sorridendo sotto i baffi e me ne vado in un angolo per fare in santa pace i miei esercizi.

Finalmente sola.

Più o meno, perché non si sa come ma una quantità industriale di palle finisce di continuo nei miei paraggi.

Ogni volta che qualcuno viene a riprendersi il pallone coglie l'occasione per salutarmi, chiedermi se sto bene, se esco con lui o che taglia porto di reggiseno.

All'ennesima palla che mi sfiora sbotto.
"Ma insomma! Fatela finita!"
Un ragazzo magrolino mi si avvicina titubante continuando a fissarmi. L'occhio gli cade spesso dove non dovrebbe ed io lo attacco.
"Allora? Qualche problema?"

Se continuo così diventerò peggio dello yogurt inacidito, ma è più forte di me.

"Scu... scusa"
Afferra la palla ma non se ne va. Sembra stare sui carboni ardenti.
Lo fisso corrucciata.
"Hai perso la strada?"
"Volevo invitarti ad una... festa" deglutisce
"A casa mia sabato, anche i tuoi amici ovviamente! Anzi ne sarei contento"

Lo guardo inebetita. Il mio primo invito?
Da parte di un nerd. Che mi ricorda tanto me... prima di questa estate.
Ma si sa l'anima nerd è per tutta la vita.
Insicuro, bruttino, socialmente emarginato.
In un attimo decido. Non so cosa avrei dato perché qualcuno venisse ad una mia festa o che mi invitasse.
Invece non è mai successa né l'una né l'altra cosa.
Alla fine ho smesso di invitare e anche di aspettare un invito.

"D'accordo. Sei stato molto gentile a pensare a me. Scusa se ti ho risposto male"
Arrossisce come un gambero e si apre in un enorme sorriso.
"Wow! Sono felicissimo! Grazie!"

"Ma figurati, grazie a te!"

Lo osservo andare via, tutto contento e dirigersi verso un gruppetto di ragazzi che lo accolgono con pacche sulle spalle e sorrisi. Che teneri!

Lo dirò a Audrey e Peter. Di solito il sabato ci ritroviamo a casa di uno di noi per guardare la tv e fare gli scemi. A volte usciamo a cena o al cinema. Altre volte li lascio soli e liberi di fare quello che vogliono.
Fare il terzo incomodo tutti i sabati non è la mia massima aspirazione, quindi a volte me ne sto a casa a giocare con l' X-box o a leggere o a guardare una delle mille serie tv che mi piacciono.

Bene... per questo sabato abbiamo una festa!

Ricomincio con gli esercizi pensando già a come vestirmi. Che evento, non ho mai messo altro che jeans e tute negli ultimi cinque anni. Forse potrei osare qualcosa di diverso.
Ma poi chi è questo tipo? Non gli ho nemmeno chiesto il nome!

"Che voleva Lo Smilzo?"

Sobbalzo e mi guardo intorno. È arrivata un'altra palla e non me ne sono accorta?

No. Anche questa volta ho il dubbio onore di essere io il motivo dell'intervento di Connor.

Ed anche questa volta si sta impicciando dei fatti miei. Oltre al fatto che non so di cosa stia parlando... di nuovo.
Mi sembra di essere in un loop. Forse è il caso di interrompere questa sequenza.

"Ma di che parli?"

"Di Ted Vattelapesca. Ho visto che ci parlavi"
Metto su un'aria sostenuta. È insopportabile.
"Fatti miei"

Con la punta delle dita cerco di toccare i piedi allungandomi il più possibile.

"Ma non ti fai male... ehm... al seno così?"

Mi tiro su di botto e divento rossa come Ted Vattelapesca. Fisso Connor negli occhi arrabbiata ma lui ricambia con un sorrisino.

"Perché non torni ad allietare gli occhi delle ragazze che ti sbavano dietro e mi lasci in pace?"
"Me ne manca una all'appello... devo rimediare"

Ha gli occhi ridenti ma con me non attacca.

"Smettila con questa commedia! E comunque te lo puoi scordare"
"Vedremo. Ora dimmi che ti ha detto"
"Mi sto arrabbiando sul serio!"
"Sto tremando di paura. Comunque sei testarda peggio di un mulo"
"Tiro anche gli stessi calci, attento"
"Mi spieghi che problemi hai?"
Spalanco la bocca.
"Sul serio? Te lo devo proprio dire? Tu. Tu sei il mio problema! Da sempre!"

Se ne va all'improvviso e io sorrido soddisfatta. Per poi spalancare la bocca, di nuovo, quando vedo che è andato a parlare con Lo Smilzo.

Porcaccia la miseria! Ma é un Caterpillar!
Se ne sta ad ascoltare con le braccia incrociate e lo sguardo scuro mentre un Ted alquanto in soggezione, presumibilmente gli riferisce la nostra conversazione.

Ok ragioniamo.

È il capitano della squadra di football ed è vero che mi ha sempre dato il tormento, ma NON può abbassarsi ad andare ad una festa organizzata da un nerd qualsiasi.

Non è mai successo che andasse oltre i suoi stupidi scherzi.

Sta con la cheerleader più popolare della scuola, anche se lui dice che non è vero.

È socialmente inaccettabile venire a questa festa. Spiccherebbe come un pavone in mezzo a qualche merlo. Le specie non devono mischiarsi. Succede raramente.

Merli con merli, pavoni con pavoni.

Sorrido. Mi tranquillizzo con i miei ragionamenti.
Non ho nulla da temere. Torno ai miei esercizi e faccio una smorfia.

In effetti ha ragione il mio nemico... fare stretching è diventato doloroso per me.

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