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6 - Dazai è uno zaino

"Sigma-kun" lo chiamò una voce femminile, facendolo girare. Fu contento di vedere che era la sua amica dai capelli neri.
"Gin-chan, ciao" le sorrise.

Gin era una bellissima ragazza, più piccola di un paio d'anni rispetto a Sigma, esteticamente assomigliava molto alla sorella, solo che lei aveva tutti i capelli scuri come l'ossidiana.
Quelli che conoscevano le due sorelle solo d'aspetto, pensavano che fossero simili anche nel carattere, questo perché Gin era una ragazza riservata e spesso silenziosa ma in realtà il modo in cui lo era lei era totalmente diverso rispetto a quello dell'altra Akutagawa.
Lei era più disponibile, gentile e in più Sigma aveva potuto constatare uscendo con lei un paio di volte, che era molto, ma veramente molto diversa rispetto a quando si trovava a scuola.

"Allora, solo per avvertirti, stasera ho intenzione di trascinare Tachi e Ryū a quel nuovo locale notturno, quindi pensavo, semmai volessi venire anche insieme a dei tuoi amici noi saremo lì" rivelò lei con un sorrisino e gli occhi imploranti.

Sigma distolse subito lo sguardo un po' titubante.
Non gli piaceva per niente il caos di quei posti, inoltre conosceva l'inclinazione degli altri due russi che più che persone in quei locali diventavano spugne.
"Beh..."

"Non penso che verranno Gin-chan"
Dazai fece la sua entrata in scena così, circondando le spalle della ragazza con un braccio.
"Perché non dovremmo?" Disse Fyodor, ora di fianco a Sigma.

Precisamente, come erano arrivati lì?
Sigma era sicuro di non averli visti entrare dalla porta e a meno che non si fossero sfidati ad arrampicarsi fino alla finestra della classe, non sapeva da dove fossero sbucati.
Conoscendoli però era probabile la sua ipotesi.

"Fai tanto il santarellino poi alla fine non reggi neanche un goccio d'alcol" cantilenò il moro, sedendosi su un banco.
Fyodor gli lanciò uno sguardo neutro.
"Tu infatti te ne intendi, hai capito che nella botte piccola c'è il vino buono"

Proprio in quel momento la porta si spalancò con violenza mostrando un ragazzo dai capelli ramati con uno sguardo seccato, che divenne poi infuriato non appena incrociò il volto del castano.
"Dazai, hai presente quegli zaini che sono doppi, tipo che se fai diventare l'interno esterno quello rimane comunque zaino, solo di un altro colore? Ecco, se lasci ancora i tuoi avanzi dentro il mio zaino, stai pur certo che ti farò fare la stessa fine" disse il rosso, accorgendosi poi di qualcosa che gli tirava la mano.

"Lui mi ha soltanto fatto da navigatore, non mi ricordavo dov'era la tua classe di merda" continuò rilasciando la stretta ferrea sui capelli bianchi di Nikolai, che potè finalmente alzarsi propriamente in piedi e sgranchirsi.

"Rude come sempre Chuuya-kun" si lamentò sistemandosi la treccia, mentre Chuuya sbuffava.

"Chuchu! Scusa devono essermi sfuggiti" ridacchiò Dazai, palesemente colpevole di un reato premeditato.

Gin, che non aveva voglia di prestare attenzione a quel teatrino che aveva creato, guardò l'ora sul telefono e sobbalzò.
"Perché non è suonata la campanella? Le lezioni sono già ricominciate!"

Come una scheggia fece un cenno veloce della mano a tutti, forse più rivolto verso Sigma e uscì dalla classe superando Chuuya, il quale aveva fatto un verso infastidito e si era girato pronto per andarsene.

"Neanche un bacetto?" si lamentò Dazai affiancando velocemente il rosso.

Questo gli rivolse un'occhiata seccata ma comunque lo prese per il colletto e lo tirò a sé, ficcandogli la lingua in gola.
Letteralmente.
Fu un bacio focoso ma veloce, perché di fatti Chuuya mise una mano sul petto dell'altro poco dopo e lo spinse via borbottando qualcosa sul fare ritardo.
Dazai rimase ancora stordito per un paio di secondi davanti alla porta, non ascoltando Nikolai che urlava come una scolaretta cose come "O mio Dio non ci credo", "se andava un po' più giù gli si bruciava la lingua con gli acidi", "ma lo avete visto?? Dos-kun facciamolo anche noi"

Fortunatamente la campanella interruppe quel momento di puro imbarazzo e al tempo stesso entrò la professoressa.
"Dio grazie" sospirò Sigma buttandosi esasperato sul suo banco.

E così, anche le lezioni passarono.
Il magico trio si stava avviando fuori di scuola, come al solito Nikolai parlava a vanvera e gli altri due ascoltavano, almeno fino a quando non gli si parò di fianco una testa castana.
Sinceramente, tutti e tre si erano stancati di avere Dazai attaccato.

"Ehy! Non preoccupatevi, sono qui solo per fare un favore a Gin-chan" si annunciò allegramente.
"Quindi avete deciso di unirvi a noi?"

Sigma guardò prima Nikolai, che aveva uno sguardo non proprio raccomandabile, poi Fyodor, apatico come sempre.
"Stasera ci saremo" disse il ragazzo dagli occhi viola, sconvolgendo completamente gli altri due
"Sapevo che lo avresti detto" ghignò Dazai.

"No. Tu pensavi che avrei detto di no, così avresti potuto provocarmi e farmi cadere in trappola come un poppante. Per questo ti ho risposto subito di sì"

"Adesso tocca a me contraddirti, avevo previsto che tu avresti previsto che avrei pensato ciò, quindi ho capito che avresti accettato subito, per questo ho usato un tono tanto amichevole prima, per farti alzare la guardia"
Intanto erano arrivati ai cancelli di scuola, il punto dove i tre si sarebbero dovuti separare (non a malincuore) da Dazai.

"Smettila di inventarti cose. Tu pensavi che io-"

"State facendo friggere il cervello a Nikolai, datevi una regolata" li apostrofò Sigma, facendo volgere lo sguardo degli altri due al ragazzo, il quale sembrava ormai in un universo tutto suo.

"Comunque, tralasciando Dos-kun che prende le decisioni per me e Nikolai, stasera ci saremo, quindi smettetela di fare i bambini e andiamo" continuò il ragazzo salutando velocemente Dazai per poi prendere i due russi per i polsi e trascinarli via.

Una volta che furono abbastanza lontani da qualsiasi faccia conosciuta, Sigma li lasciò andare e guardò furente il più basso.
"Ma insomma! Lo sai che odio quei posti, perché hai accettato senza chiedere? Domani ho anche una verifica, e caterbe di compiti da fare, cioè-
Ci sono meno zanzare nel mondo rispetto a quanti compiti devo fare! E odio i locali notturni, la gente puzza sta tutta attaccata, la musica fa schifo e mio Dio dimmi soltanto PERCHÈ!?"

Il corvino ci mise un po' a metabolizzare tutto il discorso sconnesso di Sigma, ma alla fine si grattò la testa e sospirò.
"In realtà volevo levarmelo di torno"
Nikolai sussultò tornando nel mondo dei vivi e fece un sorrisetto compiaciuto.

"E poi hai sicuramente già fatto tutti i compiti per domani quindi il tempo ce l'hai" aggiunse Fyodor inclinando leggermente la testa.

"Oh- beh sì ho già fatto tutto ma comunque odio dover andare in luoghi del genere"

Entrambi i russi sapevano del disprezzo del loro amico verso discoteche, locali con musica troppo alta, assembramenti e insomma tutto ciò che per un topo di biblioteca come lui poteva essere sgradevole.

"Andiamo Sigma-kun! Non farà male se ti lasci un po' andare, bevi e dimentica!" Prese parola Nikolai, unendo le mani a mo' di preghiera.
Fyodor scrollò le spalle e si unì all'altro nella preghiera, guardando Sigma con gli occhi da cucciolo.

Il bicolore li guardò sentendosi messo all'angolo e sospirando, smise di torturarsi le dita.
"Va bene"

"YEEEEEEE~" Urlò l'albino buttando le braccia in alto, mentre un sorrisino nacque sul viso del corvino.
Sigma si girò e ricominciò a camminare, non dando l'opportunità agli amici di vedere la faccia titubante.

Gli schiamazzi degli altri due gli arrivarono ovattati mentre dentro di sé avveniva il solito contrasto di opinioni che caratterizzava qualsiasi sua decisione.

Aveva ragione Fyodor, il problema non erano i compiti o la verifica del giorno dopo.
Sigma odiava il caos.
O almeno, si convinceva che fosse così.
Fin da piccolo era stato abituato al silenzio, alla normalità, i suoi genitori gli volevano bene e gli concedevano tutto ciò che voleva, apparte cose illegali ovviamente.
Crescendo era diventato un ragazzo rigido e dedito allo studio, brillante, ma aveva la fobia che qualcosa rovinasse la sua normalità. Era sempre la solita storia, la sua amata storia sicura.
Scuola, pranzo, compiti, cena, lettura.
Gli era sempre andata bene così, gli piaceva essere cullato in quella nicchia di tranquillità che era la sua vita. Gli piaceva davvero...

Poi un giorno, qualcosa cambiò.
Cominciò a bramare ciò che gli avevano sempre insegnato fosse sbagliato.
Cominciò ad osservare ciò che si trovava fuori dalla sua atmosfera con un velo di curiosità ed emozione negli occhi.
Sentì odori che non aveva mai sentito, osservò cose che non aveva mai notato.
L'odore che assume l'erba dopo una pioggia, i colori degli occhi, dei capelli, degli indumenti delle persone.

Scoprì che riusciva a comprenderle, le persone.
Sigma aveva l'abilità di saper riconoscere le emozioni degli altri grazie a piccoli dettagli, poteva capire subito come tirare le corde di qualcuno per riuscire ad ottenere ciò che voleva.
Aveva avuto paura all'inizio.
Paura di ciò che poteva perdere.
Paura di ciò che desiderava.
Paura di ciò che poteva avere.

Tutto ciò però era avvenuto in un periodo di tempo limitato e quel portone si era chiuso da tempo ormai, facendo ritornare l'amore per la sua sedentarietà.
Ma una volta aperti gli occhi, aveva visto, non guardato, tutto. E aveva ancora tutto memorizzato nella sua testa, come un brutto ricordo che si vuole solo dimenticare perché sarebbe più semplice.
La terra, gli insetti, le piante, le persone, le nuvole, le stelle...

Le stelle sono bellissime, gentili, carismatiche, illuminano il mondo durante la notte con la loro luce.
Le stelle sono infinite, splendenti, oggetto di qualsiasi pensiero dolce dell'animo umano.
Le stelle sono emozioni.
Gioia, tristezza, timore, rabbia, amore.
Ricordava che qualcuno una volta gli aveva detto queste parole.

Sigma odiava le stelle.

A.A

Assolutamente non io che sparisco per non so quanto perché ho i dubbi sul che scrivere come scrivere e perché scrivere.
Ma fanculo tutto, a chi importa spiegherò meglio nelle headcanon che farò uscire oggi stesso.
Scusate per l'assenza, again🛐💞
Si spera al prossimo capitolo e si, prima o poi questa storia ingranerà abbiate pazienza qwq
Ciau💖

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