13 - Idee davvero, davvero malsane
Dazai ha creato il gruppo "Alcolisti anonimi"
Dazai
Ciao a tutti ;)
Ho creato questo gruppo così a scuola non dobbiamo fare la caccia all'uomo per uscire~
Chuuya
M
a perché devi sempre rompere il cazzo a tutti!? Non hai una vita tua!?
Dazai
T
u sei la mia vita gnomo❤
Proprio per questo voglio morire
Tachiara
Ouch
Chuuya
CHI HAI CHIAMATO GNOMO BRUTTO SGOMBRO BENDATO!?!? Vaffanculo, puoi scordarti di venire a casa mia per il prossimo futuro
Gin
E qui la situazione cambia
Niko
VAI CHUUYA-KUN ARALO!
Dazai
Chuchu stavo scherzando scusami, perdonami, abbi pietà di me, per favore
Chuuya
Crepa.
«Perché Dazai deve sempre fare queste cose? Non voglio avere migliaia di messaggi ogni volta che mi sveglio» si lamentò Fyodor, accarezzando Presidente, sdraiata bellamente sul divano affianco a lui.
Nikolai intanto sghignazzava davanti al telefono.
«Non lo so ma la situazione qua mi piace»
L'albino ridacchiò con cattiveria vedendo che la discussione non accennava a diminuire.
Fyodor era un po' seccato.
«Niko, volevi vedere tu questo film, smettila di fare l'antagonista della situazione e guarda la TV»
Subito il più alto spostò lo sguardo verso di lui, spense il telefono e lo buttò sul tavolino di fronte a loro, sedendosi in modo più comodo.
«Scusa Fyofyo, comprenderai però la gioia nel vedere qualcuno che non ti piace, soffrire»
Fyodor lo guardò confuso, lasciando cadere il braccio con il quale teneva il telecomando sulla sua gamba.
«Nikolai, quei due litigano SEMPRE, non è neanche una cosa seria»
In quel momento Presidente si alzò, guardandosi intorno assonnata e con fatica saltò sul tavolo e poi a terra, andando verso la ciotola con il cibo.
Nikolai la seguì con lo sguardo.
«Sbaglio o ultimamente quella piccola bagasha sta mangiando di più del solito?»
Fyodor ignorò momentaneamente il fatto che l'altro avesse lasciato cadere la conversazione, lanciando un'occhiata alla topina pezzata.
«Già. Sarà di nuovo incinta»
Gli occhi di Nikolai si illuminarono a quella supposizione, cosa che fece saltare qualche battito al corvino.
«SAREBBE FANTASTICO! La cucciolata più importante avuta fino ad ora»
«E perché mai?»
«Perché è la prima a cui loro possono assistere!» Rispose il clown girando completamente il busto verso l'altro, il quale alzò le sopracciglia chiedendogli implicitamente cosa intendesse.
L'albino spalancò la bocca e lo guardò male.
«Oh andiamo Dos-kun! Il pubblico! Quelli che in questo momento ci osservano e aspettano che noi facciamo determinate cose» disse guardando verso un punto imprecisato della stanza, con una faccia strana.
E stavolta fu il turno di Fyodor di guardarlo male.
«Non voglio capire cosa tu stia dicendo, ora sta zitto e guarda il film»
E così fece il più alto.
Il film iniziò ed entrambi stettero in silenzio per i primi cinque minuti, poi Nikolai cominciò a commentare sotto lo sguardo distratto di un assonnato Fyodor.
Quest'ultimo, guardandosi un attimo intorno si accorse che effettivamente c'era una bella atmosfera, luci spente, solo loro due sul divano, un buon odore di cioccolata nell'aria - Nikolai aveva insistito per mangiarne un po', infatti, ai danni del nostro povero Fyodor, era attivo come mai - e tutto era tranquillo al di fuori dei rumori e delle voci provenienti dal film.
Forse per l'ubriachezza da sonno o forse per la vicinanza con l'altro, Fyodor decise di provare a fare un piccolo passo.
Piano piano si avvicinò all'altro, sentendo sempre più il calore del suo corpo riversarsi su di lui come la cera di una candela, provocandogli farfalle incandescenti nello stomaco.
Arrivato a pochissimi centimetri dall'albino, quest'ultimo sembrava aver voglia di circondare le sue spalle con un braccio, ma qualcosa lo bloccava.
Il più basso allora poggiò la testa vicino l'incavo del suo collo, respirando debolmente, timoroso che da un momento all'altro Nikolai avrebbe potuto respingerlo.
La pelle chiara di Nikolai era vagamente fredda e Fyodor poteva sentire tranquillamente l'odore dell'altro, cosa che lo rendeva piacevolmente sereno e felice.
Chiuse gli occhi beandosi di queste sensazioni mentre sentiva finalmente il braccio dell'altro, anche se con infinita lentezza e delicatezza, posarsi sulle sue spalle, mentre la sua mano grande e affusolata andava a stringere lievemente la sua pelle.
«Hai sonno Dos-kun?» Chiese Nikolai, la voce calma, un soporifero per il corvino.
Forse il più alto provava a spiegarsi il perché di quell'affetto improvviso, come avrebbe dovuto reagire, se fosse bene o male per la sua libertà, ma a Fyodor non interessava.
Borbottò una risposta e placidamente girò il busto verso l'altro, sistemandosi meglio addosso a lui, senza tuttavia abbracciarlo o toccarlo con le mani, non voleva farlo sentire costretto a qualche sorta di sentimento. Non ancora almeno.
Nikolai non seppe come nei successivi minuti si ritrovò a sentire i capelli dell'altro solleticargli la guancia, o una sua mano sulla gamba, volta verso l'alto. Il problema era quella strana morsa allo stomaco che stava sentendo.
Non poteva sentirla.
Nemmeno poteva sentire il panico che lo stava assalendo, o gli incessanti rumori macabri nella sua testa.
Rumori scricchiolanti, duri, poi striduli. Rumori che apparivano sempre quando il suo cuore cominciava a battere poco più del normale, che continuavano per molto tempo, a volte tutto il giorno o tutta la notte, quasi le sue stesse parole non riuscivano a coprire tutti quei rumori grotteschi.
Facendo attenzione a non svegliare Fyodor, si alzò dal divano mettendosi le mani nei capelli, poi si diresse in bagno, per cercare di rilassarsi un po'.
Non poteva continuare così.
Non riusciva proprio a capire il suo legame con Fyodor!
Ogni volta che era con lui provava sempre qualcosa, che fosse un battito balzato del cuore o un'accelerazione improvvisa, avrebbe voluto stare il più lontano possibile da quel ragazzo.
Al contempo però, era quasi dipendente da Fyodor. Non riusciva a pensare ad un singolo giorno senza di lui, lo faceva rimanere "sano di mente".
La sola idea che qualcuno che non fosse lui stesso potesse renderlo felice o anche solo leggermente più contento del solito, risvegliava in lui un'ira tenebrosa che raramente aveva provato in vita sua.
Dazai, oh quanto lo odiava quando osava toccarlo.
Aveva provato più volte l'esagerato impulso di tirarlo via da lui, buttarlo a terra e cominciare a picchiarlo fin quando non avesse sentito il suo ultimo respiro. Ma non era da lui.
Anche se aveva bisogno di Fyodor, anche se impazziva ogni volta che non sapeva dove l'altro fosse, anche se il pensiero delle mani di qualcuno su di lui risvegliava in Nikolai istinti animaleschi celati dalla sua aria scherzosa, non avrebbe mai veramente picchiato qualcuno.
Forse Fyodor per lui rappresentava una scusa al rinnego della sua falsa natura.
Nikolai non doveva provare emozioni, ma ogni qual volta si parlasse del ragazzo dai lisci capelli corvini, improvvisamente smetteva di ascoltare il suo corpo.
Eppure lo sapeva bene, troppo bene, che la sua pelle biancastra gli piaceva da morire a contatto con la sua, che i suoi occhi profondi, ricchi di tenebra quanto di una sfavillante luce di scaltrezza, erano come due magneti per i suoi, colorati come il sole in una bella giornata calda.
Sapeva di volerlo.
Sentendo i nervi del suo corpo tendersi e le mani cominciare a formicolare, si andò a sedere sulla tazza del water chiuso e si osservò da un'angolatura dello specchio, che riusciva ad inquadrare quasi tutta la sua faccia.
Non ci capiva più niente. Sapeva solo che era pieno di dubbi e che aveva bisogno di qualcosa che gli desse un'idea su come comportarsi.
E improvvisamente, una vibrazione.
L'albino prese pigramente il telefono dalla tasca e controllo le chat.
Era Sigma.
"NIKOOOOOO non puoi capire ti giuro sto sclerando. plis cagami.
Esplodo.
Rispondimi subito o ti spello vivo.
Praticamente l'Akutagawa che non è Gin e Atsushi hanno litigato di brutto. Ma roba che non puoi capire. Ho visto le chat e le storie-frecciatine, ora ti mando tutto. Cagami che ho voglia di parlarne con qualcuno"
Tipico di Sigma non farsi gli affari suoi, pensò Niko, aspettando però le foto delle chat dal suo amico.
Quando ebbe letto tutto, rigorosamente con gli occhi sgranati e la bocca spalancata, mormorò un «Ah però», bloccando il telefono e fissando un attimo il muro per assimilare.
Aveva ragione Sigma, avevano avuto proprio una brutta litigata, una delle peggiori che avesse mai visto.
Pensò a quella volta al locale, quando, ritrovandosi davanti ad un'Akutagawa decisamente ubriaca, l'aveva vista con uno sguardo più torvo del solito, guardare Dazai, Atsuhi e Chuuya parlottare come amici di vecchia data.
Da quel che ne sapeva lui, o meglio, Sigma, Akutagawa al primo anno stava sempre con Dazai, che l'aveva aiutata molto in quel periodo di cambiamento e difficoltà. Il "misfatto" a parere del bicolore, era quello che al secondo anno, Dazai si fosse separato violentemente da lei e invece avesse preso sotto la sua ala, proprio Atsushi.
Sempre secondo Sigma, Akutagawa avrebbe subito quella separazione come un fragile foglio di carta fa con lo scotch: strappandosi.
Evidentemente lei odiava il povero e gentile ragazzo perché l'aveva rimpiazzata nella vita di Dazai, per il quale - si vociferava - avesse anche una cotta. Ma Atsushi non c'entrava nulla con quello.
Nikolai pensò per un momento a tutto ciò, a quanto avesse dovuto soffrire la povera ragazza scapigliata.
Ad essere sincero, per via del suo sogno era ancora un po' inquieto vicino a lei, ma la considerava simpatica nel suo stile emo e gotico.
E fu lì, che una malsana idea gli venne in mente.
Il giorno seguente, durante l'ora di pranzo, Nikolai inventò una scusa per assentarsi momentaneamente e corse come un forsennato fino alla stanza del consiglio studentesco, arrivando con il fiatone e la fronte lievemente sudata.
La porta aperta gli permetteva di intravedere solo due persone all'interno: Akutagawa e Dazai.
Prima di entrare decise di guardare un attimo la scena, ritraente il congedo di Dazai. Quest'ultimo salutò svogliatamente la ragazza, portandosi le braccia dietro alla testa e sbadigliando, mentre lei lo salutava formalmente, cercando un contatto visivo con quei castani occhi normalmente giocosi.
Era evidente che a Dazai non importasse nulla di lei.
Il castano allora uscì e notando Nikolai, gli rivolse un'occhiata furba.
«Ciao Nikkun! Puoi dire a Dos-kun che devo parlare urgentemente con lui? Non ti posso dire con precisione cosa devo dirgli, sai, è una cosa privata»
Le sopracciglia chiare di Nikolai si alzarono per un attimo, poi tornarono giù, seguite da un ampio sorriso.
«Non glielo dirò. E nemmeno tu lo farai. A meno che tu non voglia dirmi prima cosa hai intenzione di dire al mio coinquilino»
Di nuovo, un flash di fredda e tagliente elettricità passò per l'occhio buono e quello quasi non vedente del più alto che non distoglieva quello sguardo minaccioso e profondo dal viso dell'altro.
Dazai ghignò davanti a quella palese dimostrazione di aggressività.
«Non c'è bisogno di scaldarsi tanto Nikkun! Glielo dirò quando non ci sarai così non lo sai e non ti arrabbi»
L'albino placò i battiti frenetici del suo cuore e spense il sorriso maniacale.
Scoppiò a ridere.
«Ahahaha si certo, ricorda che so come costruire una molotov» borbottò mettendosi le mani sui fianchi.
«Cosa?»
«Cosa?» Ripetè Nikolai con un piccolo sorrisino e gli occhi un po' spalancati.
Dazai lo guardò di sottecchi e Niko in risposta rise e gli diede due pacche un po' troppo forti sulla spalla.
«Andiamo Dazai-kun, fatti una risata! La vita è troppo breve per non ridere»
Detto ciò l'albino volteggiò dentro la stanza, mettendo una mano sulla porta.
«Davvero molto breve» ribadì ancora prima di sbattergli la porta in faccia.
Akutagawa, che stava sistemando dei fogli con un'aria tranquillamente depressa, alzò lo sguardo verso l'imponente figura dell'albino e alzò un sopracciglio, interrogativa.
Nikolai allora si girò completamente verso di lei e si avvicinò, fino a quando non ci furono pochi centimetri a separarli.
«Diventa la mia ragazza!»
Akutagawa gli diede uno schiaffo.
A.a.
Allora.
Ragazzi brevemente, questo è l'aggiornamento che avevo promesso, non so quando arriveranno gli altri, vorrei fare una revisione della storia per eliminare il troppo cringe e poterla sistemare un po' in tutto...
Spero davvero di finirla, odio lasciare le cose incomplete
Come state comunque?❤️
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