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しかばねの踊り (Corpse Dance) - Kikuo

Oneshot scritta per un vecchio contest sul profilo di EmotionalGirl0802.

Tw: cadaveri, orrore corporeo

Copertina:

Nella biblioteca del liceo musicale "Discordant Note" si trovava un pianoforte posizionato tra due scaffali pieni di libri e vecchi documenti. Sul leggio c'era ancora posato lo spartito che era stato suonato l'ultima volta con lo strumento, ma nessuno si azzardava più ad utilizzarlo per colpa di una voce che girava riguardo ad un rituale ed una maledizione che si potevano rispettivamente svolgere e ricevere premendo i tasti.

Quella voce raccontava di Ongaku Shojo, così chiamata perché in giapponese quel nome voleva dire "la ragazza della musica", una giovane ragazza del primo anno che soffriva di una grave malattia che la rendeva debole e che deteriorava il suo corpo giorno dopo giorno. Si diceva che ne fosse affetta a causa dei rapporti un po' turbolenti con i suoi compagni di classe: la prendevano in giro e la ferivano sia a livello fisico che psicologico con commenti poco gentili riguardo la sua timidezza, i suoi silenzi continui, il suo aspetto fisico.

E si diceva anche che, proprio nel momento in cui il suo corpo stava per distruggersi del tutto, riducendosi solo al suo scheletro, si era seduta in tutta tranquillità allo sgabello del pianoforte, aveva appoggiato lo spartito sul leggio, e senza che nessuno le dicesse niente si era messa a suonare una canzone veloce, ritmata e triste.

Da quel giorno la biblioteca era rimasta aperta al pubblico, certo, però con una condizione: non ci si poteva assolutamente sedere su quello sgabello e suonare le note scritte sullo spartito perché, così facendo, lo spirito di Ongaku Shojo si sarebbe manifestato, avrebbe infettato tutti coloro che le stavano vicino con la sua malattia e avrebbe fatto decomporre i loro corpi, mentre avrebbe suonato la sua canzone "Shikabane no odori", "Il ballo dei cadaveri".

...

"Sei proprio sicura di volerlo fare?" fu la domanda che Chika rivolse a Midori, la quale stava procedendo senza alcun timore a scassinare la biblioteca della porta.

Erano riuscite a scappare dalla festa di Halloween organizzata dal liceo musicale organizzata proprio per quell'occasione, era il trentuno ottobre e bisognava festeggiarlo adeguatamente: di conseguenza, era stata allestita una sala da ballo a tema ed era stato chiesto agli studenti di vestirsi a tema. Quella sera, Midori si era travestita da yandere, con la classica uniforme scolastica e il coltello insanguinati, mentre Chika aveva realizzato un cosplay molto approssimato della Vocaloid Calne Ca.

Insieme avevano deciso che, siccome l'occasione era proprio quella giusta, di provare il rituale di Ongaku Shojo, la pianista maledetta che infestava il liceo da molti anni, e per riuscire a farlo era obbligatorio che nessuno le avesse viste. Così erano riuscite a scappare di nascosto dalla sala da ballo e poi erano salite fino al secondo piano, dove avevano raggiunto la biblioteca.

"Sicura che non servono le candele, il sale, il sito delle creepypasta e tutte quelle cose? Hai controllato? Sei sicura? Guarda che è fondamentale se vogliamo riuscire ad evocare Ongaku Shojo" la incitò Midori, mentre apriva la porta della biblioteca e spingeva dentro prima la sua amica.

"Sì, ho controllato molte volte e ho anche chiesto in giro, alla fine l'unico modo per far sì che il rituale funzioni consiste nel mettersi a suonare la musica scritta sullo spartito, andando perfettamente a tempo come faceva lei, e mettendoci la stessa enfasi. Poi, se tutto va bene..." proseguì Chika con la sua spiegazione, ma la yandere la interruppe.

"Va bene, va bene, non è importante, non succederà assolutamente perché questo mito è falso. La verità è che... be', sì, la ragazza è morta veramente per colpa di una malattia, e dal momento che era una pianista la scuola ha deciso di omaggiarla comprando un pianoforte e mettendolo qui, perché da come ho capito le piaceva mettersi in questo preciso angolo della biblioteca a leggere o a studiare" spiegò in seguito. Comunque, l'amica continuava a non essere convinta.

"Dai, suona tu, Chika" aggiunse. "Sei molto più brava di me a suonare, vai a tempo alla perfezione... e poi tu sai suonare molto bene il pianoforte, mentre io non sono proprio capace."

La Calne Ca si sedette sullo sgabello, respirando profondamente e velocemente: non riusciva ad immaginarsi che cosa sarebbe potuto accaderle dopo, e onestamente non ci voleva nemmeno pensare. Controllò rapidamente le note scritte sulla carta e capì immediatamente di quale pezzo si trattava: il suo professore di piano aveva recentemente interrogato tutta la classe su quel brano, di nome "Shikabane no odori", "Il ballo dei cadaveri".

Il brano era molto lungo, difficile e veloce, però aveva un bel ritmo. Per riprodurlo bisognava muovere le mani con una rapidità fulminea, perché per sbagliare una nota sola ci sarebbe voluto un attimo solo. Ma la ragazza continuò a suonare, sotto lo sguardo terrorizzato di Midori.

"Chika... lo senti anche tu?" chiese.

"Che cosa, Mido? Cosa dovrei sentire? Non vedi che sono troppo concentrata ad andare a tempo?" rispose la ragazza, continuando a suonare. Non riusciva a capire per quale motivo l'amica si stesse agitando così tanto, non c'era assolutamente motivo di andare nel panico... bastava continuare a suonare, a sentirsi bene, a muovere le dita sui tasti, che sensazione di piacere... piacere immenso... voluttà...

しかばね音頭で踊りましょう

Unisciti anche tu al ballo dei cadaveri.

しかばねの踊り

Il ballo dei cadaveri.

しかばね音頭で踊りましょう

Unisciti anche tu al ballo dei cadaveri.

Adesso poteva sentire le voci, voci che le suggerivano di unirsi ad un certo "ballo dei cadaveri". Non aveva la minima idea di come si svolgeva quel ballo, l'unica cosa che sapeva era che solo continuando a suonare avrebbe risolto l'arcano.

Qualcuno le mise la mano sulla spalla e sentì freddo senza capirne il perché. Nella stanza c'era solo il nulla cosmico, lei, il piano e una mano gelida che la toccava.

...

Midori contemplava inorridita la scena: la sua amica stava lentamente trasformandosi in un cadavere, le sue ossa erano sempre più visibili, e intanto continuava a suonare, lasciandosi guidare dalle note del piano e dal canto di Ongaku Shojo, chiaramente visibile dietro di lei.

Aveva appoggiato la mano scheletrica sulla schiena, e di lei si vedevano solo i capelli lunghi e grigi e la sua veste bianca con un nastro nero legato in vita.

A un certo punto, Ongaku Shojo si girò, permettendo all'altra di vedere per la prima volta il suo vero volto: aveva la pelle bianca, un naso perfetto, le labbra sottili e pallide, gli occhi completamente neri con ciglia lunghissime. Aveva un seno grande e tutto il suo abito era macchiato di sangue.

Poi scomparve, per lasciare posto a Chika.

Il suo corpo si stava letteralmente decomponendo: vedeva chiaramente il fegato, il cuore, i polmoni, il cervello, i reni, tutti gli organi interni del corpo della sua amica che si deterioravano, si riducevano ai tessuti e alle cellule di cui erano composti, e poi si fondevano tutti in un unico liquido giallastro.

Ongaku Shojo era ricomparsa all'improvviso, e negli occhi aveva uno sguardo assassino. La sua bocca era imbrattata di sangue. Come se niente fosse, si chinò verso quello che rimaneva del corpo di Chika e lo divorò in un arco di tempo brevissimo.

しかばね音頭で踊りましょう

しかばね音頭で踊りましょう

しかばね音頭で踊りましょう

Continuava a ripetere quella frase.

"Scappa", si disse Midori, e fece per uscire dalla biblioteca di corsa.

Ma Ongaku Shojo le appoggiò la mano sulla spalla con noncuranza.

"さあ、しかばねと一緒に踊ろう."

"Adesso balla anche tu con i cadaveri."

Le ultime parole che Midori riuscì a sentire furono proprio quelle.

E poi si mise a ballare con i cadaveri.

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