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Prologo

Buttai fuori il fumo dalla mia bocca. -Ma quindi? Con Akaashi come va?- chiesi a Bokuto -Mh? Ah sì sì... Va molto bene... Domani usciamo. Penso che glielo chiederò questa volta.- disse tutto fiero.

Io e Terushima lo fissammo. Senza distogliere lo sguardo mi domandò -Quanto scommettiamo che l'unica cosa che saprà dire è il nome di Akaashi in modo sbagliato?- -Un pacchetto di sigarette?- -Facciamo due...- -Andata- concludemmo il tutto stringendoci la mano -Oh andiamo ragazzi! Vi ho detto che glielo dirò,glielo dirò!- -Sì sì è come dici te,va bene...- affermò ironicamente Yuuji.

Venne interrotto dal trillo del suo cellulare. -Devo tornare a lavoro...-. Buttai la sigaretta a terra. -Devo andare pure io... Ho gli allenamenti tra poco... Se arrivo in ritardo ancora il coach mi ammazzerà... Ci sentiamo ragazzi...-.

Ci salutammo e ognuno andò per la propria strada. 

Io non avevo una vera e propria meta... Andavo in giro... Vagavo... Come un gatto randagio...

"Forse dovrei comprare qualcosa per cena" pensai. Mi fermai ad un mini-market.

"Uff... Non c'ho sbatti di cucinare... Vada per il ramen istantaneo... Ancora." Presi una ciotola di ramen e una lattina di soda.

Appena uscii dal market una goccia cadde sul mio naso leggermente arrossato dal freddo. Alzai lo sguardo al cielo. Un grosso nuvolone nero sovrastava la città. Tornare a casa sarebbe un suicidio... Sta per arrivare un enorme acquazzone.

L'edificio più vicino in cui potevo rifugiarmi in quel momento era la biblioteca che si trovava proprio dietro l'angolo.

Cercai di correre il più velocemente possibile.

L'acquazzone cominciò proprio quando arrivai sotto la tettoia dell'edificio. Dato che il freddo incominciava anche a farsi sentire decisi di entrare.

Non ho mai amato le biblioteche... Ci ho studiato qualche volta per degli esami importanti,ma puntualmente venivo cacciato... Troppo silenzio...  A volte può essere assordante...

Appena entrai la signora anziana dietro il bancone mi guardò con uno sguardo capace di pietrificare. Si portò il dito alla bocca per zittirmi e continuò a leggere.

Incominciai a perdermi tra gli scaffali. Gialli,horror,fantasy... Troppi,veramente troppi libri... Mi girava quasi la testa...

Dei libri attirarono la mia attenzione. Mi avvicinai. "Mitologia greca... Interessan-" -Scusa,mi prenderesti quel libro?-. Mi voltai. Un ragazzo bassino dai capelli color budino stava indicando un libro poco sopra la mia testa. -E-Ehm... Quale esattamente?- -Quello vicino al dizionario di Mitologia.-. Girai lo sguardo. Presi il libro a cui era interessato. "Curiosità,storia e miti degli dei greci... Ma chi è che si legge ancora queste cose?" -Potresti darmelo? Dovrei studiare...- -C-Cosa? Studi questa roba? Non sono cose un po'... Vecchiotte?- il ragazzo mi strappò il libro dalle mani sbuffando -Sì sì... Ora dimmi che il greco antico è una lingua morta e inutile così la finiamo in fretta.- dopo un attimo di mia riflessione risposi -...ah,perchè si studia il greco antico?- sbuffò ancora -Addio e grazie per avermi preso il libro.- -N-No aspetta... Ora mi hai incuriosito. Parlami di più della mitologia.-. Alzò un sopracciglio,forse perché non capiva il motivo di questa mia richiesta. Un po' non la capivo neanche io,ma ormai cogliamo l'occasione. Mi fece un cenno di seguirlo con la testa e si incamminò non so dove.

Arrivammo fino ad un tavolo pieno di libri,quaderni e penne. -E' tutta roba tua?- -Sì... Comunque mi chiamo Kenma Kozume-. Esitai un po'. Questo nome non mi era nuovo. -I-Io mi chiamo Kuroo Tetsuro... Scusa,ma noi ci siamo già incontrati?- -Mmmmhhh... Non penso... Perché?- -N-No niente... Allora... Mi parleresti di questa mitologia? Cosa stavi facendo?- spostò il suo sguardo sul quaderno -Stavo traducendo una versione che parlava di Zeus,il signore degli Dei. Se aspetti finisco l'ultima riga e ti illustro per bene di cosa parla.- non mi accorsi che mi ero incantato cercando di tradurre il suo linguaggio e risposi in ritardo -Ah! Ehm... Sì,fai con comodo...-.

"Ti illustro per bene di cosa parla... Illustro... Non ho mai sentito persone parlare in questo modo... Sembra essere veramente intelligente.". Incominciai a fissarlo mentre scriveva. In effetti aveva un fascino tutto suo che io personalmente non avevo mai visto o notato in nessun'altra persona. Era un bel ragazzo,questo non potevo negarlo.

Il modo in cui spostava lo sguardo dal dizionario al quaderno e viceversa... Come impugnava la penna... Il modo veloce con cui sfogliava le pagine dei diversi libri... Il modo delicato con cui si portava il tappo della biro sulle labbra... Le ciocche dorate che gli ricadevano sul volto...

Queste piccole cose facevano di lui un ragazzo... Divino...

Improvvisamente mi ricordai (non so per quale motivo) di un ragazzino dai capelli neri che giocava ad un videogioco...

-AH!-. Molte persone intorno a me intonarono un sonoro "Shhhhh!" e io,imbarazzato,chiesi scusa sussurrando. -Che ti prende?- mi chiese il tinto -Kenma! Kenma Kozume!- -Ehmmm... Sì,molto piacere... Guarda che me lo ricordo il mio nome...- -Non ti ricordi di me?- fece uno sguardo interrogativo piegando anche un po' la testa -Eravamo compagni alle elementari. Ti ricordi? Ti difendevo sempre dai bulli.- -Oh... Sì... Ricordo...- -Mh? Che c'è? Non ti stavo simpatico?- -No non è quello... E' che le elementari non sono state un grande periodo per me ,tutto qui.- -Oh,capisco...-cercai di cambiare argomento-Ma sei ancora ossessionato dai videogiochi?-. Mi guardò storto. -Solo perché gioco tanto ai videogiochi non vuol dire che io ne sia ossessionato.- -Ok,ok scusa... Hai finito?- -Quasi...-.

Dopo pochi minuti alzò lo sguardo. -Perfetto... Ho fatto.- -Allora... Di cosa parlava la versione?-.

Restammo un bel po' di tempo in quella biblioteca. Penso quasi un'ora e mezza.

-Diciamo che questo è ciò che studio io.- -Wow fico!- -S-Sì... Fico...-scandì quest'ultima parola con un po' di indignazione-Vorrei diventare professore di greco in una di quelle scuole prestigiose,ma gli studi sono veramente duri.- -Beh,ma se è quello che vuoi fare continua... E continua a testa alta.-. Accennò un sorriso.

Dietro di lui intravidi un ombrello abbastanza grande. Mi venne un'idea. -Senti dove abiti?- gli domandai -Ehmm... Vicino a quel negozio che vende cosplay...- -C-Cos... Per caso in vetrina c'è un costume di un ragazzo dal cappello di paglia?- -Sì- -Ti sei appena trasferito per caso?- -B-Beh sì... Perché?- risi un po' -Io sono il tuo nuovo vicino.- -A-Ah sì?- annuii -Posso chiederti un favore? Dato che siamo diretti tutti e due nello stesso posto,potresti darmi un passaggio sotto il tuo ombrello?- -Ehmmm... Sì,va bene.- -Grazie mille.- dissi sorridendo.

Uscimmo dalla biblioteca. Non so perché,ma la signora all'entrata ci salutò sorridendo a Kenma... Ma lanciando un'occhiataccia a me... Forse l'urlo di prima è arrivato fino a qui... Un brivido percorse la mia spina dorsale.

Sotto la pioggia io tenevo l'ombrello e Kenma mi stava praticamente appiccicato. Non trovavo questo gesto fasidioso,anzi... Lo trovavo carino... Non capivo il perché di tutta questa attrazione verso di lui,ma anche solo il suo sguardo impassibile mi attirava.

Ad un certo punto mi accorsi che qualcuno mi stava tirando il giacchetto. Era Kenma che si era fermato di fronte la vetrina di un negozio di videogiochi. I suoi occhi brillavano e la sua bocca era leggermente ricurva verso l'alto formando un sorriso delicato.

-E quindi non sei ossessionato dai videogames,eh?- si risvegliò dal suo piccolo sogno scuotendo leggermente la testa -No che non lo sono.- -Oh sì che lo sei.- dissi guardandolo maliziosamente -No.- -Sì.- -No.- -Sì.-. Si accorse che stava ancora stringendo il bordo del mio giacchetto e,con ul leggero rossore sulle guance,si staccò da esso continuando a camminare.

Arrivammo in silenzio fino ai due palazzi. Eravamo divisi da una piccola stradicciola interna,ma dalle finestre potevamo tranquillamente parlare o anche passare da un appartamento all'altro,se avessimo voluto. -Beh,è stato un piacere incontrarti di nuovo.- -Sì... Anche per me.- -Se hai bisogno di qualcosa chiamami pure dalla finestra ok?- -Ok,va bene... Grazie.-.

"Perché quel 'Grazie' è così fottutamente carino?".

Entrai di corsa in casa. Osservai la busta con il ramen e la soda ormai calda. Misi l'acqua dentro la ciotola e successivamente cominciai a mangiare.

Dopo quella serata,quel ramen era decisamente più buono.

Volevo rivederlo ancora. 

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