A burden on his heart
La musica ovattata, risuonava inntutte le stanze della baita. All'interno dell'edificio tutti si stavano divertendo come mai prima d'ora. Ballare. Cantare. Bere.
Tutti si esprimevano in quel che volevano.
In quel mondo non vi era limite al divertimento.
Fuori invece, con le spalle alla felicità vi era un solo individuo.
Il suo sguardo stanco vagava altrove, lontano dalla festa.
L'unico suono a lui vicino era il suo respiro, o altrimenti, tra un sospiro e un altro, tirava una boccata alla terza sigaretta della serata.
Le altre due galleggiavano spente in un drink quasi internamente vuoto. Non che effettivamente avesse voglia di finirlo.
Probabilmente era il momento più basso della sua vita, ma andava bene così.
Il desiderio di farla finita passò solo per un istante nella mente di Atsushi, mentre le sue occhiaie si incrociavano con il primo fiocco di neve della stagione.
Non ne valeva la pena. Anche se per lui era morto, non era un sentimento alla fine così grande da decidere di farla finita.
Si ripeteva che dopo un po, sarebbe passato.
Si illudeva che dopo un po, sarebbe passato. La verità però era un'altra.
Un eco di passi simili ai suoi lo raggiunsero, in mano con due drink.
《Sapevo che qualcosa non andava Atsushi. Questa sera sei sparito subito appena ti abbiamo tolto gli occhi di dosso.》
Akio si avvicinò al rosso, poggiando i drink sul tavolino affianco, per poi imitarlo, sporgendosi sul parapetto affianco a lui.
《Anche se non dovrebbe importarmi, è la prima volta che ti vedo così giù...》
Disse lui afferrando una sigaretta dal proprio pacchetto per poi ficcarsela in bocca e accenderla.
Seguì qualche istante di silenzio.
《Ho notato che Lei non ti ha seguito prima.》
Furono quelle le parole di troppo.
Il pugno di Atsushi si strinse in una morsa tale da mostrare tutte le vene del braccio. Ma fu solo per un attimo.
《Mi delude sapere che uno dei miei migliori rivali appare in realtà così debole e avvilito.》
Disse il corvino.
Atsushi tacque ancora. Poi, finalmente, le sue labbra si schiusero.
《Un tempo...Un tempo, se le avessi chiesto di allontanarsi da me, Lei avrebbe puntato i piedi e si sarebbe opposta fermamente. Mi detestavo per ciò.
Se fossi caduto in un baratro, Lei mi si sarebbe buttata con me senza pensarci due volte.
Se fossi bruciato, Lei mi avrebbe seguito sul rogo.
Se fossi morto, sono sicuro, che si sarebbe uccisa al mio capezzale.
So, che può sembrare terribile se posta in questi termini, ma Lei lo avrebbe fatto, un tempo...E io avrei fatto qualsiasi cosa per impedirlo...》
Qui un sospiro interruppe la discussione mentre il peso su Atsushi aumentò ancora, quando la musica in sottofondo viaggiò sulle note di All The Things She Said.
《Pensavo che fossimo dipendenti l'un dall'altra...ma a quanto pare...io ero l'unico...ad aver bisogno di Lei.》
Fu così, che per la prima volta, dai suoi occhi uscirono lacrime amare.
Lui, che non aveva mai esternato il suo dolore, lui che si fregiava del titolo di Guerriero Definitivo, ora assaporava la sconfitta, con un pianto soffocato.
Non si era mai sentito così.
Non aveva mai sofferto così tanto.
Non voleva che nessuno lo vedesse in quella situazione.
《Ora probabilmente...anche se morissi...a Lei non importerebbe nulla...ma allora che senso ha vivere così.》
Akio se ne stava in silenzio.
Si portò le dita alla bocca, prese la sigaretta e la prese, spegnendola sulla giacca di Atsushi.
Non disse nulla, lasciando il Rosso da solo con i suoi pensieri.
Da fuori sarebbe potuto sembrare una azione altamente irrispettosa. Tuttavia, sia Akio che Atsushi conoscevano il significato di quel gesto.
Non poteva interferire.
Non poteva dirgli di reagire.
Ciò che doveva fare era semplicemente rendersi conto della situazione reale dopo essersi sfogato e superarla.
In qualche modo aveva capito quanto forte fosse Atsushi.
Perché quel pianto, anche se non c'erano prove per lui, lo sapeva.
Sapeva che conteneva tutto il dolore che il ragazzo aveva dentro di se e non aveva mai mostrato a nessuno.
Da una parte si sentiva quasi onorato di aver assistito alla liberazione del peso del rivale. Ma dall'altra sapeva che si sarebbe ripreso e sarebbe diventato ancora più forte di prima.
Atsushi d'altronde, non era così debole.
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