14.
Claudia's POV
Ho la testa che mi gira e il cuore che mi batte a mille. Quando mi ha toccato la testa mi è partito un brivido che poi è sceso lungo tutta la schiena.
Sono grata del fatto che lui proprio in quel momento si sia voltato altrimenti mi avrebbe vista rabbrividire - non si tratta di un brivido di freddo, stavolta, quanto di una sensazione nuova, piacevole e totale.
Lo guardo allontanarsi, poi decido di correre in quanto sono già in ritardo - mi sono attardata fin troppo a parlare con lui.
Mi reco in classe e trovo Andy che mi aspetta al nostro solito banco. Vorrei raccontarle tutto e anche conoscere i dettagli della serata di ieri che li ha portati anche ad entrare in seconda ora, ma poi mi ricordo di avere già rischiato la volta scorsa con Mrs. Ullrik ed è decisamente una pessima idea quella di tentare la sorte di nuovo nel giro di pochi giorni.
Pertanto, tengo a freno la lingua. Saluto la biondina che mi risponde con un sorriso e prendo posto accanto a lei.
"Miss Nevi è in ritardo." puntualizza la professoressa.
"Sì lo so professoressa, le chiedo scusa. Non succederà più."
Il mio tono sommesso deve piacerle in quanto mi rivolge un cenno del capo e poi chiede a tutti di prendere il libro.
Andy mi osserva con uno sguardo incuriosito, le mimo la parola "dopo" con le labbra e lei mi fa un cenno di okay con le dita. Ne parleremo con calma a casa mia.
Sospirando tento di seguire la lezione, ma ho una concentrazione pari allo zero o quasi.
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Eddie's POV
Entro a lezione di matematica sorridendo; sto notando che sono diversi giorni che mi capita di sorridere più del solito. Mi gratto la testa.
Non posso impelagarmi in qualcosa di più grande di me. Devo cercare di attenermi al piano e niente di più. Dopotutto, se con la ragazza riesco anche a divertirmi ancora meglio. Non sarebbe stata la prima né l'ultima.
I pensieri mi si aggrovigliano in testa, ma la cosa importante è che continui ad andare avanti con quello che abbiamo deciso con i ragazzi. A proposito, non ho risposto ai messaggi di Claire, ma sono curioso di sapere se ha scoperto qualcosa in più sulla serata al Country Club di ieri sera. A pranzo le parlerò per bene.
La Paulson comincia a scrivere una serie di equazioni alla lavagna e io mi ritrovo a ricopiarle sul quaderno - ho sempre amato questa materia, solo che non mi ci sono mai impegnato più di tanto, ma forse perché le soluzioni spesso mi vengono naturali senza che ci stia a riflettere troppo.
Certo, si tratta ancora di una matematica semplice, non ci siamo addentrati nel ramo più complesso e lì credo che dovrei mettermi sotto a studiare sul serio.
Sono talmente concentrato nel prendere appunti che addirittura la prof mi chiama alla lavagna a svolgere un paio di esercizi e ad illustrare le formule appena studiate a tutta la classe.
Mi fa piacere ricevere l'apprezzamento della professoressa e mi serve anche a distrarmi dal pensiero del sorriso della ragazza, così, arrivo in caffetteria abbastanza soddisfatto.
Appena entrato, prendo il vassoio e mi avvicino al bancone dove si trovano i primi, e la signora Ann, la cuoca della scuola, mi saluta.
"Ehi Eddie, ti aspettiamo alle 15.00?"
Merda, mi sono scordato della punizione di Tipps. Ovviamente non potrò evitarla, anzi dovrei anche ringraziare Julian in quanto sarebbe potuto andare molto peggio.
"Certo, sarò puntualissimo." e mi metto sugli attenti, al che lei ridacchia.
Scelgo una porzione di mac and cheese e una bottiglietta di soda poi mi siedo al solito tavolino all'angolo mentre aspetto Claire e gli altri.
Ho appena cominciato a mangiare quando vedo entrare Claudia con i suoi soliti amici, incluso il figlio del senatore. Le sta mettendo entrambe le mani sulle spalle mentre la dirige verso la fila della mensa e insieme ridono.
All'improvviso, mi sale un calore da dentro lo stomaco. Il primo istinto è quello di alzarmi e mollare un colpo ben assestato su quella faccia da stronzo del damerino - come si permette di toccarla?!
Sto per farlo e andare da loro, ma poi mi ricordo del piano, tutto al suo tempo. Avrò altre occasioni per rompergli la faccia, dovrò solo sapere aspettare. Inoltre, non sarebbe una grande idea quella di cominciare una rissa proprio nel bel mezzo della sala. Ho appena scampato una sospensione per il rotto della cuffia.
Mi ricompongo, cerco di pensare ad altro e soprattutto mi volto di schiena per evitare di notare altre scene che mi potrebbero fare saltare i nervi.
Provo a mangiare ma mi si è chiuso lo stomaco, allontano il piatto e avverto un paio di sedie spostarsi vicino al tavolo.
"Eccoti finalmente!" è Claire che prende posto accanto a me.
Carl mi fa un cenno con la testa e si accomoda.
"Veramente sono io che vi sto aspettando da un po"! Dove eravate?"
"Giorgios non la finiva di blaterare sull'importanza della partizione del capitale e altre stronzate simili!" risponde la bionda sbadigliando.
"Domani abbiamo anche un test di diritto!" aggiunge il nostro amico scuotendo la testa mentre da qualche forchettata al mio piatto, come al suo solito.
"Prendilo tutto, non ho fame!" e spingo il piatto verso di lui. "Allora? Mi dite se avete saputo qualcosa della serata di ieri o devo aspettare ancora a lungo?"
Mi risponde Claire mentre assaggia un'insalata.
"Veramente ho saputo da Mya che ieri è stata una super serata, hanno festeggiato l'entrata nel circolo di un nuovo membro e pare che abbiano fatto molto tardi. A lei lo ha detto un'amica di Gabriel. Infatti, i figli dei personaggi più importanti sono entrati a scuola tutti in seconda ora!"
"C"è andato anche Jules." rivelo.
"Cavoli, e non potevi imbucarti anche tu?" chiede il mio coinquilino con la bocca stracolma di maccheroni, rimediandosi un'occhiata disgustata della biondina.
"Beh, se avessi saputo che sarebbero stati tutti lì glielo avrei chiesto. Ma comunque mi ha detto che prima o poi mi ci porta. Quindi si tratta solo di aspettare la prossima cena ufficiale. Anche se non è il massimo scontrarci con loro proprio in territorio nemico, però almeno possiamo andare in ricognizione." ammetto. "Ad ogni modo la ragazza non è andata ieri."
"Ah sì? Ormai state diventando intimi?" fa Claire in un tono stizzito.
"Non farti dare sempre le stesse risposte, altrimenti divento ripetitivo, però dacci un taglio con queste frecciatine. Nel caso in cui te lo fossi dimenticato, la ragazza "deve" parlarmi!"
"Ma sì, lasciala stare Ed. Senti, invece ho sentito Peter, domani torna a scuola." si inserisce Carl cercando di smorzare i toni.
Continuiamo a parlare del nostro amico fino al suono della campanella, in quel momento mi volto e noto il tavolo occupato da Claudia che ormai è vuoto.
Mi allontano per seguire le ultime lezioni della giornata.
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Quando finalmente sono le 15.00 tiro un sospiro di sollievo ma, allo stesso tempo, mi ricordo della punizione, merda, dovrò passare tutto il pomeriggio a pulire quella dannata caffetteria!
Poso le mie cose nell'armadietto e mi incammino di nuovo verso la mensa. La signora Ann e il signor Philip, il custode, mi stanno aspettando con ansia, con in mano una mazza di scopa e uno spazzolone.
"Ecco il nostro ragazzotto!" mi saluta la cuoca.
"Puntualissimo!" e mi rimetto sugli attenti facendola nuovamente ridacchiare.
"Gallagher, dopo aver spazzato ti abbiamo preparato tutto l'occorrente per lavare a terra. Poi tocca alla cucina." e nel darmi queste istruzioni il custode, a cui piace dare le punizioni agli studenti, ridacchia.
"Certo, avevo proprio in mente di trascorrere tutto il mio pomeriggio qui!" affermo sarcasticamente.
I due mi lasciano e io mi metto all'opera. Non mi sono mai fatto scoraggiare dal lavoro domestico, anzi, in casa ero quello che aiutava sempre mamma; Julian non aveva tempo anche per quello, ma io lo facevo volentieri - era il mio modo per ricambiare, anche se in piccola parte.
Mi perdo nei miei ricordi di bambino e di mamma stanca ma che si sforzava di essere sempre sorridente quando stava con noi.
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Esattamente alle 19.00 esco finalmente dalla caffetteria. Ho bisogno di una bella doccia e anche di una birra. Stare dietro le quinte di quello che è il locale mensa mi ha davvero stupito e anche un po' disgustato - so che la mia punizione dovrà durare diversi giorni, e adesso capisco il perché. Ci vorrebbe un esercito per mettere a posto tutto quel disordine!
Sospiro e me ne vado verso la moto, indosso le cuffie, metto play, mi ci vuole davvero un po' di musica che mi da la carica, inforco il casco, salgo in sella, tolgo il cavalletto, metto in moto e ingrano la marcia diretto finalmente a casa, accompagnato dalle note di 'Welcome to the Jungle" che mi cullano fino a casa.
⚠️ATTENZIONE⚠️: quest'opera è protetta da copyright © - sono vietati plagi, anche in modo parziale.
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ciao a tutt*,
ecco anche un nuovo aggiornamento per questa storia e se riesco (ma non credo) aggiornerò anche quella di Eden <3
ad ogni modo, che mi dite? si inizia a capire qualcosina in più sul famoso piano di Eddie& Co.? :DDD
fatemi sapere cosa ne pensate <3
e se la storia vi sta piacendo, sostenetela con una stellina, grazie **
effy **
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