10. Boy or girl?
SOLO UNA NOTTE
Chapter 10
È giunto il momento...
Stiamo per scoprire se avremo un bambino o una bambina e non sto più nella pelle.
«Congratulazioni, avrete...» Se Grant non la finisce con questa suspence, potrei svenire.
"Oddio, ci siamo.... Sono pronta? Beh, dovrei esserlo, dato che non si può tornare indietro."
Ma all'ultimo minuto mi frulla in testa un'idea e tendo la mano. «Aspetta! Non voglio saperlo.»
«No?»
"Non avevo pensato che lui magari avrebbe voluto sapere il sesso. Che sciocca."
«Scusa, se lo vuoi anche tu, Ryan. Lo fanno in molti a volere la sorpresa al parto.»
«Va bene.» Mi sorride.
«Sei sicuro? Mi dispiace impedirtelo.»
«Va bene.» Mi conferma per la seconda volta consecutiva.
«Va bene, vi stampo l'ecografia e abbiamo finito, per oggi.»
***
Dopo aver lasciato lo studio medico, saliamo nell'auto di lui, immersi entrambi nei nostri pensieri e ciò rende l'abitacolo silenzioso. Poi Ryan lo spezza all'improvviso. «Grazie per avermi permesso di farne parte.»
«Non c'è bisogno di ringraziare e poi è anche un tuo diritto. Questo bambino è per metà tuo.»
Allunga il braccio e mette la mano sul mio ginocchio. Sembra quasi come fossimo una coppia... Come se fossimo uguali agli altri.
Metto la mano sulla sua e, senza pensarci, gliela appoggio sul mio addome più arrotondato. Ormai è visibile ad occhio nudo che porto in grembo un altro essere umano ed egli vive, si nutre e respira attraverso me. Sento un calore incredibile mentre mi accarezza dolcemente la pancia. Sono travolta da un uragano di emozioni e, come se l'avesse percepito, tira qualche piccolo calcio. «Adoro quando mi fai sentire il bambino, Blaire.» Ryan ha un'espressione entusiasta, quando avverte quel movimento. «Sono ancora stupito del fatto che ci sia un piccolo umano che cresce lì dentro.» Come se avesse riconosciuto la sua voce, il bambino scalcia di nuovo. Inizia a diventare tangibile, non semplici bollicine come all'inizio.
«Oh... L'hai sentito?»
«Sì! È... incredibile.» Sussulto quando ne tira di più forti. «Stai bene?»
«Sì. Sto bene. Mi sento solo un po' sottopressione. Quando ci sei tu, sembra più vivace e si muove tanto. Penso riconosca la tua voce per questo.»
«Posso provare a parlargli un pochino? Voglio assicurarmi che il bambino capisca quanto il padre lo ami.»
"Ryan è così dolce. Amo il fatto che voglia legarsi al bambino e vorrei vederlo alle prese con i pannolini, quando sarà nato."
«Ryan..» lo guardo. «Sì, certo. Puoi parlare al bambino, magari così si tranquillizza e finisce di scambiarsi per un sacco da boxe.»
Si abbassa in modo che le sue labbra siano proprio sopra il mio ombelico. Mette entrambe le mani sulla pancia e l'accarezza, mentre parla con voce flebile.
«Ehi, piccolino... C'è il tuo papà.» Sento il bambino rispondere di conseguenza con un altro calcio.
«Si sta muovendo!»
«Riesco a sentirlo anch'io!» Chiude la bocca poco prima spalancata per lo stupore e continua. «Voglio che tu sappia quanto ti amiamo. Ti pensiamo ogni giorno e non vediamo l'ora di averti fra le braccia» Gli occhi mi si riempiono di lacrime, mi commuovo facilmente in questo periodo.
"Non pensavo fosse così dolce. Sarà un ottimo padre ed ora mi sento molto legata a lui."
Mi scopre la maglietta e appoggia le labbra sulla pelle nuda, depositando un bacio prima di sistemarsi sul sedile. Speriamo che questo terremoto si calmi per quando saremo a casa.
«Quindi, ehi, Blaire. Devo dirti una cosa...» Il tono della voce mi mette in guardia e mi fa saltare il cuore nel petto.
«Sì?»
«Devo partire per un viaggio di lavoro, mancherò per un po'.»
«Oh, ok. Grazie per avermi avvisata. Ci sentiamo tra qualche giorno?»
«In realtà, andrò in Australia, quindi mancherò per un po' di settimane.» Precisò facendomi sgranare gli occhi, come due piattini per il tè.
Non ci siamo mai divisi così a lungo, da quando ho scoperto della gravidanza e sono entrata nella sua vita.
Rimango in silenzio per un po', mentre guida.
«A che pensi?»
"Non lo so nemmeno io."
«Beh, Ryan... Non siamo mai stati separati così a lungo e sarà molto strano.» Confesso.
«Lo so, ma possiamo parlare e vederci in videochiamata. Sicuramente volerà questo tempo e ci sarà lui a farti compagnia.»
«Quando parti?»
«Fra un paio di giorni.»
Annuisco e guardo fuori dal finestrino per l'intero tragitto.
Il bambino si è calmato perlomeno, sembra meno agitato a differenza della sottoscritta.
***
Le ultime due settimane sono state bruttissime, cariche di angoscia. I miei ormoni sono impazziti e mi sembra sia passato un secolo dall'ultima volta che ho visto il riccio.
"Mi manca più di quanto potessi immaginare. Oltre a Eveline e Grant non conosco nessun altro. E certo, ho anche il bambino, che mi tira su di morale, quando fa le capriole o gioca a fare pugilato con le pareti del mio stomaco."
Sento una notifica. È un messaggio di Ryan. "Quasi come se avesse capito che stessi pensando a lui..." Apro velocemente la chat di WhatsApp e leggo.
"Ehi. Volevo solo avvisarti che sono tornato in città."
"Bentornato! Passi di qua?" Scrivo e aspetto un po' che mi arrivi una risposta.
"Scusa, sono esausto. Il viaggio è stato lungo. Vado direttamente a casa e mi butto nel letto. Verrò domani, quando avrò di nuovo un aspetto decente."
Mi si riempiono gli occhi di lacrime, come se mi avesse rifiutato o risposto in modo scortese. "Sono stufa dei miei ormoni. Mi stanno facendo diventare matta!" Penso mentre riapro la nostra chat.
"Prova a riposare."
"Ti prometto che ci vediamo domani."
"Ok."
Butto il cellulare sul letto e singhiozzo. Mi sento idiota, non posso avere il controllo delle mie emozioni, come se qualcuno mi manovrasse da dentro, appunto.
Passa un po' di tempo, in cui non ho fatto che essere una fontana vivente, prima di sentir bussare alla mia porta.
«Blaire, posso entrare?»
«Certo. Vieni pure...»
Eveline apre piano la porta ed entra. «Volevo sapere come stessi, prima che andassi a dormire.» Notando le tracce di pianto di poco fa, domanda immediatamente. «Che succede, tesoro? Perché sei così triste?»
«Sono triste perché... I miei ormoni sono impazziti. Cosa mi sta facendo il bambino?»
«Lo so, è molto frustrante. Ci sono passata anch'io quando ero incinta di Ryan. Ma non durerà per sempre, davvero. C'è qualcosa che possiamo fare per farti riprendere un po'?»
Mi siedo sul letto, tiro su col naso e provo a pensare a qualcosa che mi faccia felice. «No...»
Eveline alza gli occhi al cielo. «Che ne dici di provare nuovi abiti? Vedi cosa ti va e cosa no. Posso portarti a fare shopping, domani.» Per tutto il periodo che Ryan è stato via, il pancione è cresciuto abbastanza. Ora si vede bene, anche dai tessuti larghi e faccio un po' fatica a camminare.
«Sì, certo. Non lo faccio da un po'. In effetti... sono ingrassata e faccio fatica a trovare qualcosa di decente da mettermi.» concordo.
«E' normale mettere un po' di peso. Non essere severa con te stessa e non metterti strane idee in quella testolina. Sono sicura che troveremo dei vestiti carini, che ti calzeranno benissimo.»
«Grazie. E scusa se sono troppo emotiva. Delle volte sono insopportabile.»
«Non sentirti male. È tutto normale. Ci vediamo domani mattina.» Lascia la mia stanza e inizio a saccheggiare l'armadio. Trenta minuti dopo, sono di nuovo sul letto, a singhiozzare.
"Va tutto malissimo. Perché Eveline mi ha dato questo consiglio? Non mi sta niente! Sono grassa e poco attraente!"
Qualcuno bussa di nuovo alla mia porta. «Sto bene, Eveline. Mi dispiace di averti svegliata. Torna pure a letto.»
«Blaire?»
Ma questa voce...
«Ryan?».
«Sì, stai bene?» Chiede e sono scioccata che sia dall'altro lato della porta.
«No, ma... Starò bene.»
«Che succede?»
«Nulla, è una cosa sciocca. Sono davvero stanca, Ryan. Se ne riparlassimo domani?»
Emetto un sospiro e aspetto che faccia qualcosa. «Sto entrando.»
Oltrepassa la soglia e mi trova circondata dai vestiti, sul letto. «Ah, cavolo, Blaire. Cos'è successo?»
«È colpa degli ormoni. Starò bene domani. Vai a letto. Per favore.» Ma non mi dà retta e si siede accanto a me sul letto, mi tira verso di sé e mi abbraccia. «Parlami, tesoro. Dimmi che sta succedendo.»
"Oh, cavolo. Da cosa inizio?"
«Sono stanca di... sentire che il mio corpo diventa sempre meno mio. So ch'è da egoisti, ma mi sento esattamente così. Sta andando tutto tutto storto.» Mi alzo e cammino avanti e indietro. «Mi dico in continuazione di resistere, che prima o poi le cose si sistemeranno. Ma non si sta sistemando nulla, anzi continua ad andare sempre peggio.» Incrocio le braccia al petto. «E come se non bastasse, non ho nulla da indossare.»
«Aspetta. Cosa? Niente da indossare dove?»
«Da nessuna parte. Non mi entra nulla, mi sento una balena sovrasviluppata. Va tutto...» Scoppio a piangere.
«Tesoro, perché non compri dei vestiti nuovi?» Propone.
Sbuffo. «Perché... Mi andavano bene due giorni fa. E ora guarda, mi va' stretto!» Tiro la maglietta. «Perché succede così fretta? Ora tutto quello che indosso è aderente e mi prude. Non sopporto più questa gonna sopra la pancia. Non per di più di un secondo.» Esclamo irritata. Armeggio con la zip, imprecando come una camionista per il traffico, finché non la sfilo.
Poi strappo i bottoni della blusa e non riesco a toglierla abbastanza in fretta. «Devo toglierla! Adesso!» Due mani grandi mi prendono all'improvviso i polsi.
«Shh... Blaire. Va tutto bene.» Alzo lo sguardo e vedo il riccio pararsi di fronte a me. Mi lascia e inizia a sbottonare la blusa.
"Oddio, che s-succede adesso?"
«Ryan...» Sto per andare in iposudorazione. «Non so nemmeno a che pensavo. Sto perdendo la testa, ovviamente. Scusami.»
«Andrà tutto bene.» La sua camicia finisce sul parquet.
Dopo un po' anche la canottiera, mostrandomi i suoi pettorali. "Wow... Sta così bene a torso nudo. Ma... non posso perdere la testa! Non devo." Penso mentre ingoio a vuoto. «Lo capisco. Sei stanca di sentirti a disagio e fuori controllo. Ma, possiamo vedere come fare con i vestiti che vanno aderenti.» Provo a scacciare le lacrime e annuisco.
Non riesco ad esprimergli la mia gratitudine. È fin troppo comprensivo nei miei confronti.
Mi prende le mani e le appoggia sul suo petto. Con le sue inizia lentamente ad armeggiare con i bottoni per sbottonare la blusa.
"Che succede? Perché mi piace così tanto? Lui è di nuovo vicino a me. Vorrei tanto che mi toccasse in questo momento... Ma c'è un limite che non possiamo infrangere."
«Dovrei cambiarmi... in bagno.»
Mi passa allora la sua canottiera.
«Metti questa. Sarà molto più comoda.»
«Grazie.»
Vado così in bagno e indosso la maglietta del riccio. "È stata molto dolce da parte sua darmela. È morbida e scivola alla perfezione. Ha anche il suo profumo, che inalo un po' nelle narici."
Mi butto un po' d'acqua in faccia e ritorno in camera da letto. «Grazie per avermi prestato la tua maglietta. Mi sento già meglio.»
Ryan prende i suoi vestiti da terra e va verso la porta. «Prego. Dormi qui stanotte, nel caso in cui ti servisse qualcosa. Ci vediamo domani mattina, Blaire.» Resto sull'uscio per un po', mi dispiace che se ne vada.
"Non riesco a credere di aver perduto il controllo davanti a Ryan. Forse sta rimpiangendo il fatto che sia io ad avere in grembo il suo bambino, e non la sua sexy ex fidanzata, una donna che piagnucola e fa' storie per una semplice maglia stretta. Potrò stare bene con me stessa solo se vado a chiedergli scusa..."
***
Un passo dopo l altro, mi dirigo in corridoio. Arrivo alla sua porta e lo vedo fare esercizi a terra. Sembra che stia parlando tra sé a sé. «Non farlo. Non pensare nemmeno di ritornare lì.»
Ritornare? Ma dove? Nella mia stanza o da qualche altra parte?
«Ryan...»
Si blocca dal fare un'altra flessione. «Torna nella tua stanza, Blaire.»
"Non mi guarda nemmeno. Lo sapevo che avevo rovinato tutto!"
«Ryan... Volevo chiederti scusa per quello ch'è successo.»
«Accettate. Ora per favore va' via.» Nonostante tutto, il suo tono è duro.
«Puoi almeno guardarmi?»
Si alza in piedi, ma continua ad evitare i miei occhi.
«Ne ho abbastanza, Blaire. Ma quello ch'era rimasto del mio buon senso e ritegno è ritornato, appena sono uscito fuori dalla tua stanza, pochi minuti fa.»
«Perché stai facendo push-up?»
Si arruffa la massa scura e riccia con le mani. «Diavolo, Blaire! Forse non ti rendi conto di quanto sia vicino a perdere il controllo. Fai ad entrambi un grosso favore e, prima che faccia qualcosa di cui mi pentirò, va' via.»
"C'è qualcosa che non va..."
«Ascolta... Smettila di trattarmi come un fiore delicato, perché non lo sono. Lo so che gli ormoni mi rendono instabile, ma sono forte.»
«Lo so che sei forte.»
«Ryan, per favore, mi guardi?» Lui mi fissa e tutto si ferma.
Non ci sono più gli occhi gentili dell'uomo che avevo visto prima, colui che mi aveva abbracciato e ascoltato i miei drammi infantili in silenzio. Ora sono cupi, intensi, arrabbiati.
"Sta succedendo finalmente? Non ci controlliamo più, non possiamo più resistere."
Si avvicina. Mi prende la nuca con una sola mano e mi afferra per l'anca con l'altra. «Dannazione, Blaire, ti avevo avvisata.» Poi si fa più vicino al mio viso, il suo respiro mi soffia sulla pelle rovente delle guance diventate più rosse. «Ti voglio così tanto, Blaire. Ti voglio tutta.»
"Sarà una bella notte."
Le sue labbra si posano sulle mie e mi catturano completamente. Riesco a percepire il suo desiderio di avermi qui. E, in fondo, anch'io ho un disperato bisogno di averlo.
La sua mano si sposta e vaga fra i miei capelli, tirandoli un po'. Mi succhia il labbro superiore e mi mordicchia l'inferiore.
"Voglio di più..."
Sento il calore esplodere nelle vene e divento umida tra le gambe.
«Blaire...» sospira.
Mi abbandono completamente, mentre mi bacia lungo il collo.
"Sì, prendimi."
Spingo il petto contro il suo torace e sento la sua erezione premere contro le mie gambe.
"Sì! Ne ho una necessità impellente." Lo imploro attraverso i miei sussulti e lo spingo maggiormente verso di me affinché possa farmi sua.
«Blaire, lascia che ti renda mia. Devi essere tu, Blaire. Lo sai che sei l'unica.» Mi parla all'orecchio, mentre con la mano trovo la cintura e l'afferro. Ryan geme in trepidazione. «Se deve fermarsi solo con questo bacio...» si ritrae e mi guarda intensamente negli occhi. «Potrei non controllarmi.»
«Ryan... per favore. Prendimi.» Mi sfilo la sua maglietta, lanciandola sul pavimento. Ryan fa' lo stesso con i suoi pantaloni.
«Ho aspettato questo momento a lungo, Blaire.» Fa' sfilare le sue dita sul mio clitoride. «Non vedo l'ora di sentirti urlare il mio nome, quando ti farò venire.»
***
Ecco a voi il nuovo aggiornamento di "Solo una Notte" in cui vediamo come procede la gravidanza di Blaire e anche il rapporto tra quest'ultima e Ryan. Ormai i nostri ragazzi hanno definitivamente perso il controllo - ormoni, grazie! -.
Bene! Che cosa ne pensate di questo capitolo? Se vi piace, lasciatemi una stellina o un commento. Le scene con il baby sono così CUTIE 🥰
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