Capitolo 58
Ella's Pov
"Steven hai tu i passaporti?" Gli chiedo affaccendata nel prendere le valigie.
"Sì." Risponde secco. "Aspetta! Che fai? Fatti dare una mano."
"Ma davvero? Credevo non me l'avresti detto." Dico sarcastica.
Lo guardo un attimo davanti a me. Fa una risata esausta e porta gli occhi all'insù. Poi dopo qualche secondo decide finalmente di venirmi a dare una mano. Si avvicina a me, dandomi una pacca sul sedere e con tanta sicurezza prende le ultime cose rimanenti.
"Cosa diamine ci hai messo?" Domanda affaticato.
"Lo stretto necessario." Rispondo franca.
"Tesoro, stiamo partendo per due settimane, non ci stiamo mica trasferendo!"
"Ti dispiace chiudere quella bocca, Steven?"
"Ma tu guardala..." lo sento borbottare in silenzio, ma faccio ugualmente finta di nulla, anche perché so per certa che se cominciamo un battibecco in questo momento, non credo riusciremo a partire entro oggi...
Siamo ormai accomodati in aereo e ne approfitto per avvisare mia madre, ma al suo posto risponde Lola.
"Ella?"
"Lola, dov'è la mamma?"
"È uscita con papà, torneranno a breve."
"Oh, capisco. Tu sei sola?"
"Sì... ehm...cioè no..."
"Con chi sei?"
"Cosa ti fa pensare che sono con qualcuno?"
"Magari il tuo tono affannato e nervoso..."
"Ecco... vedi..."
"Passami Andrew!"
"Cosa?"
"Passamelo!"
"D'accordo..."
"Ciao Ella! Che piacere sentirti."
"Siete senza scrupoli! Quando dirai la verità a Sharon?"
"Presto...spero."
"Io capisco il fatto che vi amate. È giusto amarsi e non c'è una colpa da questo punto di vista, ma... state prendendo in giro un'altra persona che è all'oscuro di tutto e... mentre voi siete lì che scopate come se fosse una cosa normale, che a dire il vero lo è, ma non nel vostro caso! Perché in realtà c'è qualcuno che è ancora sicuro che tu continui ad amare come hai sempre fatto."
"Hai ragione..."
"Certo che ho ragione!"
"Parlerò con lei."
"Oh grazie al cielo! E fatemi sapere come va a finire."
"Lo faremo..."
"Ciao ragazzi."
Riattacco sospirando pesantemente e mi metto a fissare il finestrino guardando dall'alto come il mondo si rimpicciolisce man mano che saliamo. È uno spettacolo incredibile, sono sempre stata affascinata da tutto ciò. Non ho mai avuto paura dell'altezza e nè ho mai sofferto di vertigini. È qualcosa di spettacolare. È assurdo pensare quanto tu sia piccolo in questo mondo, eppure è così, per quanto possa sembrare strano. Se penso che a volte la gente tende a sentirsi grande mi da un senso di rabbia immenso, forse perché non sanno che in realtà sono solo polvere agli occhi del cielo.
Guardo Steven di lato a me che ascolta la musica, quando si gira anche lui a guardarmi e ci ritroviamo lì a fissarci negli occhi.
"Stai bene?" Domanda.
"Sì, tu?"
"Sto bene." Risponde. "Cos'ha detto tua madre?"
"Non c'era. Ho parlato con Lola...che amoreggiava tranquillamente con Andrew come se nulla fosse." Rispondo frustrante.
"Ancora questa storia?"
"Già... continuano ad andare a letto insieme, ma non ammettono il fatto che si amano. E cosa importante... Andrew non chiude la sua storia con Sharon..."
"Dovrebbe darsi una mossa... o così facendo finirà per perdere entrambe."
"Naturalmente parli tu che sei un esperto in questo, non è così?" Dico in tono provocatorio avvicinandomi a lui sempre di più.
Le nostre facce sono ormai vicine, le nostre labbra si sfiorano e faticano a mantenere un giusto equilibrio, nonostante siamo circondati da tanta gente. Lo bacio rapidamente e con grande sforzo, mi volto e riprendo a guardare fuori dal finestrino.
"Ella, siamo arrivati." Mi sussurra all'orecchio Steven.
Cavolo! Mi ero proprio addormentata.
Mi stiracchio all'indietro, stroppicciando gli occhi ancora assonnati. Mugugno scocciata e mi rivolgo a Steven che mi sta aspettando che si liberi la fila che si è creata sull'aereo.
"Non ho voglia di scendere, sono troppo stanca..."
"Avanti dormigliona, ci aspetta una fantastica vacanza!"
Accenno un breve strillo di felicità e mi catapulto tra le sue braccia che mi stringono a loro volta. Appena la metà dei passeggeri è scesa, ci affrettiamo ad uscire prima che l'altra metà ci uccida calpestati.
All'arrivo in hotel, ci accolgono nel migliore dei modi, prendiamo la chiave e saliamo nella nostra camera.
Il letto è avvolto da una serie di petali rossi e due tovaglie posizionate al centro a forma di cigni.
"Ma Stev?"
"Ti piace?" Domanda abbracciandomi da dietro.
"È tutto perfetto." Rispondo sorridendo.
"Sono felice che ti piaccia."
Mi volto verso di lui afferrando il suo viso tra le mani e baciandolo dolcemente. Mi spintona sul letto, rovinando il capolavoro di petali, mi afferra per le cosce portandole alla sua vita e comincia a palparmi fin quando con un solo gesto mi abbassa i pantaloni e di seguito le mutandine. Comincia dandomi piccoli baci sulla pancia, scendendo man mano e arrivando alla mia vagina ormai insistente di averlo. Stenta un po'. Si ferma, poi bacia. Mugugno. Afferro la sua testa con le mani e con forza lo porto più in basso. Lo sento ansimare. Mi guarda, mi sorride maliziosamente e poi si decide a proseguire quel che aveva iniziato. Bacia dolcemente la parte iniziale, poi estrae la lingua e comicia a girarla intorno al clitoride, provocandomi una scossa di piacere. Mi aggrappo alle lenzuola del letto, stringendo le mani con ferocia. Steven si pone in avanti e i nostri occhi si incrociano. Ho già il fiato corto. Porta le sue dita in fondo e le inserisce con delicatezza. Man mano aumenta la velocità e in un attimo mi sento di venire. Mi irrigidisco aggrappandomi a lui, che continua a fissarmi con sguardo penetrante, il che mi eccita ancor di più, gli stringo i capelli e lo supplico di andare più veloce.
"Vieni Ella. Vieni per me!" Mi supplica.
Mi porto la testa all'indietro e dalla mia bocca un gemito di piacere esce furibondo. Ecco. Sono venuta. Mi abbandono completamente rimanendo sul letto a riprendere il fiato ormai perso.
Steven si alza da me, rialzandomi i pantaloni e baciandomi sulle labbra.
"Torno subito." Si infila la giacca.
"Dove vai?" Chiedo insospettita.
"È una sorpresa." Si limita a rispondere.
"Ed io che faccio allora?"
"Tanto per cominciare puoi rinfrescare quella che io ho già bagnato." Dice maliziosamente portando i suoi occhi in basso.
Lo incenerisco con lo sguardo. Dopodiché mi alzo dal letto prendendo le mie cose e raggiungendo il bagno.
È già da un po' che Steven è uscito. Mi domando dove sia andato, per giunta in una città così grande che nemmeno conosce...
Nel frattempo ne ho approfittato per sistemarmi un po', dato le pessime condizioni dopo le ore in aereo e per la prima volta nella mia vita ho utilizzato il bidet. Noi in America non lo abbiamo, ma devo dire che è un ottimo ingegno. È davvero comodo e veloce. Perché da noi non hanno mai pensato di metterlo? Dovrebbero! A parer mio.
Qualcuno bussa alla porta e mi affretto ad aprire sperando sia Steven, ma al suo posto c'è un cameriere.
"Signora Cool, il signor Cool la sta aspettando all'ingresso. Mi ha chiesto personalmente di avvisarla."
Signora Cool? Credono sia la moglie di Steven? Oppure è stato lui a dire che siamo sposati... non ci credo! Sarebbe davvero un sogno.
"Grazie." Sorrido al cameriere che va via, porgendomi un casco prima di salutarmi.
E questo? Cosa significa?
Chiudo immediatamente la stanza uscendo in fretta dall'hotel.
Steven è proprio fuori che mi aspetta, si scosta un po' e intravedo la sorpresa che ha preparato. È fantastico!
"Una moto?!" Chiedo sbalordita.
"Ti va di farci un giro?"
"Certo che sì!"
"Bene signora... andiamo a fare baraonda!"
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Ragazzi/e! Scusate l'assenza, ma non è stato un buon periodo. Spero che il capitolo vi piaccia. Nel caso lasciate una stellina e un commento.
A presto❤
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