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Capitolo 48

Ella's Pov

"Pronto?" Risponde una voce femminile al telefono.
Ok, sto cominciando a perdere letteralmente il controllo e la cosa non mi piace affatto.
"Ella?!"
"Lucy?"
"Ehi, che succede?"
Oh Dio! Ti ringrazio. Per un momento ho pensato che fosse già andato a consolarsi con un'altra.
"Oh, cercavo Steven, è a casa?"
"Sì, sta facendo giardinaggio con il nonno, se vuoi te lo chiamo."
Sghignazzo immaginando la faccia di Steven in questo momento. Sarà sicuramente molto annoiato. Lui odia fare quel genere di cose.
"Tranquilla, non ha importanza. Lo richiamerò più tardi."
"Perché non vieni qui? Oggi io e Felipe rimaniamo a pranzo."
"Non è il caso."
"Oh, ti prego Ella!"
"Magari un'altra volta."
"Insisto."
"Oh, Lucy!"
"Allora? Verrai?"
"Lo faccio solo per te."
"Grandioso!"
"Faccio una doccia e arrivo."
"Perfetto."
Lucy è sempre la solita. Riesce a convincerti su tutto e poi nessuno riuscirebbe a dirle di no. È così buona.
Felipe è davvero fortunato ad averla e gli si legge in faccia quanto sia innamorato di lei. Anche loro ne hanno passate di cotte e di crude, soprattutto con la storia della gravidanza, ricordo che Felipe le prese di santa ragione da Steven e in quel momento non potevo che biasimarlo. Scoprire che la propria sorellina, ancora adolescente, è rimasta incinta del tuo migliore amico, mbe non la definirei una cosa da niente e questa cosa l'ho sempre pensata. Ma Felipe si è preso carico delle sue azioni e ha dimostrato a tutti che è in grado di farcela, ma soprattutto ha dimostrato al mondo intero che è totalmente pazzo d'amore per la sua Lucy. È davvero romantico, sì.
Mi chiedo se Steven avrebbe mai fatto una cosa del genere per me, se si sarebbe fatto carico delle sue responsabilità. Non ne sono tanto certa e ad oggi non so neanche se quel giorno arriverà... non ne ho idea. Ma so che nel profondo del mio cuore, lo spero tanto, tanto. Perché qualche parte dentro di me urla che è lui l'uomo della mia vita, e non posso negarlo né al mondo, ma specialmente a me stessa. Anche se ora c'è questa barriera che ci tiene separati, quest'orgoglio che si impossessa delle nostre menti e del nostro cuore e non ci dà modo di raggiungerci in alcun modo, io spero, anche se non voglio, ma dentro sì, io ci spero in un ritorno. Lo spero...
Con tutta fretta mi lavo e mi vesto. Indosso un leggings e un felpone enorme, raccolgo i capelli facendo una coda di cavallo, mi trucco un po' e scendo in cucina.
"Ehi." Mi saluta Lola. "Dove stai andando?"
"A casa della nonna di Lucy. Pranzo lì." "Woh! Questo vuol dire che oggi rivedrai Steven." Esclama entusiasta. 
"Potresti non ricordarmelo?"
La sento ridacchiare, ma non ci faccio caso e prima di uscire di casa aggiungo:
"Avvisi tu mamma e papà?"
"Si!" Risponde.
Esco di casa e decido di fare due passi a piedi, ne ho proprio bisogno.
A Berlino mi sono resa conto di tante cose. Una di queste è che ho fatto male a non andare al college, come dice papà ho troppe abilità e posso permettermi di frequentare uno dei migliori di New York e volendo potrei anche sceglierne uno fuori città, ma dato che vivo in posto dove ci sono vaste possibilità, credo che farei male andare via. Poi il solo pensiero di allontanarmi di nuovo mi mette tanta di quella nostalgia. Qualche giorno fa ci stavo pensando di nuovo e avevo optato per la Columbia, credo sia un'ottima scuola e i miei sarebbero tanto orgogliosi. Ho davvero bisogno di spensieratezza e lo studio è l'unico modo. Voglio continuare a sentirmi adolescente, voglio studiare e voglio laurearmi. Sono sicura che così avrò un futuro garantito e non me ne pentirò. Sono ancora in tempo.

Al mio arrivo tutti mi accolgono come come hanno sempre fatto. Christel mi si avvinghia al collo e decide di non lasciarmi più. È cresciuta davvero così tanto, sembrava ieri quando la vidi per la prima volta, era così piccola e innocua, era la prima volta che vedeva il mondo e ancora oggi non immagina come possa essere tremendo, ma allo stesso modo magico...no, non lo sa ancora, ma lo scoprirà con il passare del tempo.
"Ella cara, accomodati. Vuoi sederti vicino a Steven?" Domanda Grace all'oscuro di tutto. Evidentemente non sa nulla.
"Non fa differenza, Grace." Rispondo accennandole un sorriso.
"Nonna!" Esclama.
Si ostina sul fatto che debba chiamarla nonna e ogni volta che me lo ripete la trovo molto divertente. È una donna con un gran senso dell'umorismo e nonostante la sua età non smette mai di sorprendermi.
"D'accordo nonna." Ridacchio.
Steven non è ancora a tavola, sarà sicuramente di sopra e vorrei tanto vedere la sua reazione quando mi vedrà qui.
"Ragazzi, Steven non è ancora sceso. Qualcuno potrebbe andarlo a chiamare?" Chiede la nonna.
"Si. Ella perché non ci vai tu?" Chiede sarcastico Felipe.
Gli faccio cenno di no, pregandolo di chiudere la bocca, ma Lucy non ci mette molto a capire dove vuole arrivare Felipe così lo asseconda.
"Sì Ella vai tu. Io sono troppo occupata con la bambina."
Diamine!
"Povero ragazzo, oggi ha lavorato molto. Sapevate che si è dedicato al giardinaggio tutta la mattinata?" Domanda Peter aiutando Grace ad apparecchiare.
"Oh si!" Risponde Felipe. "Sono sicuro che diventerà uno dei suoi hobby preferiti."
Tutti cominciamo a ridere e il solo pensiero di Steven vestito da giardiniere è davvero molto buffo.
Alla fine mi convinco di andare a chiamarlo, e sfortunatamente non è in camera sua, ma in bagno.
Niente panico Isabella, devi solo bussare e chiedergli se è pronto per venire a tavola.
Bene sì, ora busso. Sto per bussare... un attimo...
Ahhh!
La porta si apre all'improvviso e in men che non si dica mi ritrovo tra le braccia di Steven che ha ancora i capelli bagnati ed è completamente nudo. Nudo?! Oh Gesù!
Mi alzo immediatamente e mi ricompongo cercando di non fargli notare quanto sia in imbarazzo in questo preciso momento. Quando torno a guardarlo mi rendo conto che è effettivamente nudo e il mio istinto mi porta a mettere le mani sugli occhi, anche se ogni tanto sposto leggermente l'anulare per sbirciare un po'. Ma che cazzo che sto facendo? Dalla sua faccia è evidente che mi trovi ridicola, eppure non ha ancora fatto nulla per coprirsi. Vuole proprio vedermi morire.
"Potresti coprirti?" Chiedo imbarazzata.
"E tu che ci fai qui?" Domanda a sua volta ignorando completamente quello che ho detto.
È così tremendamente sexy!
"Ti dispiace prima metterti qualcosa?"
"E tu potresti rispondere alla mia domanda?"
"Tua sorella mi ha invitata a pranzo, ora ti copri?" Dico rapidamente.
Lui obbedisce e si mette un asciugamano attorno alla vita, il che lo rende ancora più sexy di quanto già non lo fosse.
"Ti serve qualcosa?"
"Eh?" Chiedo stordita.
"Ho chiesto se avevi bisogno di qualcosa."
"Ah! Ehm...no. Sono venuta a dirti che è quasi pronto e...dovresti venire a tavola. Ma vedo che non sei ancora pronto."
Sto per uscire dal bagno quando sento afferarmi per un polso. Mi giro scontrandomi con  il petto di Steven e in questo momento non so se sia peggio  questo, perché credo che non resisterò a lungo o se qualcuno venga a cercarci e ci trovi così, con Steven mezzo nudo poi.
"Noi due abbiamo una questione in sospeso." Dice rigido.
"Non è il momento." Rispondo.
"E quando mai è il momento giusto per te."
"Scusa? Cosa vorresti dire?" Alzo il tono di voce.
"Voglio dire che ne ho abbastanza di questa storia."
"Tu ne hai abbastanza?! Ed io allora? Cosa dovrei dire? Torno qui dopo mesi e ti trovo a baciare mia sorella."
"Ancora questa storia? E ora la chiami tua sorella? Ma se fino ad una settimana fa era una sciaquetta. O te lo sei dimenticato forse?"
"Non sapevo chi fosse..."
"Ah però non ci hai messo nulla a perdonarla quando hai saputo la verità." Mi interrompe.
"Non avrei dovuto? Ritrovo mia sorella dopo tanti anni e la prima cosa che faccio è litigare con lei per un ragazzo? Tu sei fuori!"
"Un ragazzo? Ma sul serio? Io sarei solo un ragazzo per te?"
"Certo che no." Cerco di correggermi. "È solo che..."
"Tu dici solo un mucchio di stronzate. Ecco cosa."
"Non cercare di rivoltare la frittata Steven. Non sono io quella che ha sbagliato!" Continuo ad alzare il tono di voce.
"Ma io lo so cazzo! Lo so! Porca puttana! Ho fatto di tutto per farti capire che voglio solo te. Ti sono stato vicino e mai una volta hai provato ringraziarmi. Non hai mai pensato a noi da quando sei tornata, perché sei stata troppo impegnata a pensare a tua sorella e lo capisco. Ma ora? Cosa ti impedisce di parlare con me?"
Rimango in silenzio tendendo lo sguardo basso. Non so più cosa dire. In questo momento vorrei che tutto questo finisse perché non ne posso davvero più.
"Ascolta." Abbassa il tono di voce. "Facciamo così. Ti do tempo fino a stasera. Se entro mezzanotte non mi chiamerai allora..."
"Allora?" Chiedo.
"È finita."
È finita... Finita?





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