Capitolo 45
Ella's Pov
Lola mia sorella? Che assurdità!
Mbe, in effetti non so se quello che dice sia vero o meno, solo una pazza si inventerebbe una cosa simile, anche perché è una cosa estremamente delicata e... diamine! Non so davvero cosa pensare, e se fosse vero? E se mia madre e mio padre mi avessero nascosto la verità per tutto questo tempo? Potrei aspettarmi di tutto da loro a questo punto e al momento c'è solo una cosa che intendo fare, cioè andare fino in fondo a questa storia.
"Cosa significa tutto questo?" Chiedo un po' titubante.
"Significa che noi siamo sorelle gemelle." Alle sue parole accenno una risatina un tantino nervosa, non so come dovrei comportarmi in questa situazione, è davvero tutto strano.
"È impossibile, i miei me l'avrebbero detto." Cerco di convincere più me stessa che lei. Non è possibile, tutto questo è davvero assurdo, insomma sono nata figlia unica e mi piacerebbe morire figlia unica. Il solo pensiero che dovrò condividere le mie cose e i miei genitori con qualcun altro mi manda fuori di me. Cerco di convincermi che sia un altro scherzo come anche quello di ieri sera, ma sfortunatamente non lo è né l'uno né l'altro.
"E tu davvero pensi ti avrebbero detto una cosa simile? Per giunta dopo avermi abbandonata."
"Dovrà esserci una spiegazione a tutto questo, sono sicuro che avranno una scusa plausibile." Interviene Steven.
"Bene, allora l'unica cosa è andare da loro ora." Risponde lei dirigendosi verso casa.
"No!" Esclamo. Steven e Lola si girano nella mia direzione, sono alquanto confusi e la loro espressione è a punto interrogativo. Rimangono fermi lì aspettando che giustifichi il perché del mio no. "Se è vero quello che hai detto, compresa la storia dell'abbandono, sicuramente non approveranno il fatto che sei la loro figlia, anche perché conosco i miei genitori, e per questo abbiamo bisogno di prove concrete."
Dalla bocca di Lola esce un sorriso compiaciuto e Steven annuisce un paio di volte per poi aggiungere:"Quindi per procurarci le prove dobbiamo procedere..."
"Con il test del DNA." Diciamo io e Lola all'unisono.
Senza perdere tempo raggiungiamo la clinica dove sarà effettuato il test e appena pronuncio la parolina magica "Vega." Ci lasciano passare e siamo subito pronte a fare il test.
È sempre così, non ho quasi mai bisogno di un appuntamento, mi basta semplicemente dire che sono la figlia di James Vega e con un schiocco di dita saranno esauditi i miei desideri. Diciamo che la cosa all'inizio mi infastidiva parecchio, anche perché per gli altri ero la figlia viziata del signor Vega, ma alla fine diciamo che l'ho presa come un vantaggio soprattutto quando si tratta di questioni urgenti come questa e non è proprio possibile aspettare. Lola rimane stupita dalla velocità e dall'atteggiamento assunto dalle persone presenti appena ho pronunciato il mio cognome, ha potuto ben capire che quell'uomo che forse potrebbe essere anche suo padre è una persona onorevole e molto rispettata, quindi se il test dovesse essere positivo e i miei genitori accetteranno Charlotte nella loro vita, diciamo che anche lei potreppe sfruttare questa cosa del cognome e sarà conosciuta come la seconda figlia di James Vega.
"Sei pronta?" Mormora Steven prendendomi la mano. In questo momento è come se il vuoto che avevo nel cuore fosse stato colmato e anche se adesso è qui con me devo dire che mi manca come l'aria. Il mio amore...sta facendo davvero tanto per me in questo momento e devo dire che nessuno mi ha mai supportato in momenti del genere e lui è sempre con me. E ne sono grata.
"Prego signorine, potete accomodarvi." Ci invita un'infermiera, o un'assistente o non so cosa sia, a farci entrare.
Io e Lola ci prendiamo per mano, anche se sono ancora molto arrabbiata per ciò che è successo credo che ora la cosa più importante sia un'altra. E poi ci sarà sempre tempo per discuterne, o meglio, per chiarire una volta per tutte.
Eseguiamo il test in tutta calma e alla fine il dottore ci informa che fra qualche giorno sarà possibile prelevare i risultati.
Cosa spero? Mbe, da un lato vorrei fosse negativo, non sopporto questa cosa di avere una sorella gemella e poi devo dire che non l'ho conosciuta nei migliori dei modi, anzi, tutt'altro. Però dall'altro lato vorrei fosse positivo, Lola si è dimostrata molto disponibile e simpatica in poco tempo e poi vorrei vedere com'è la vita con una sorella, immagino debba essere curioso. Poi in quei casi ti senti meno sola. La cosa che mi dispiace forse, è che se dovesse essere positivo per me sarebbe come cominciare in ritardo. Mi sarebbe piaciuto viverla un po' prima... però vorrei anche pensare positivo, credere che non è mai troppo tardi e che abbiamo una vita per recuperare il tempo perso. Già... come no.
****
Sono ormai trascorsi cinque giorni da quando abbiamo fatto il test del DNA e non abbiamo ancora ricevuto nessuna telefonata e più il tempo passa più divento sempre più curiosa di scoprire i risultati.
"Tesoro, ma che hai?" Domanda mia mamma entrando in camera.
No, prego mamma fai pure entra come se fosse la tua camera, non ha importanza. Odiosa! Pensandoci stavo meglio a Berlino quando la gente bussava prima di entrare. Che bei tempi quelli...
"Cosa intendi dire?" Chiedo a mia volta. Mbe, in effetti non ho capito cosa voglia intendere con la sua domanda. Crede che sia malata o cosa?
"Da quando sei tornata ti vedo molto sulle tue, hai passato davvero pochissimo tempo con me e tuo padre."
"Ma no! Vi prometto che una di queste sere la passeremo insieme ad abbuffarci di pizza e una serie di film da guardare in famiglia, che ne pensi?"
Mia madre annuisce dandomi un bacio sulla fronte. Sta per andarsene quando si ferma sulla soglia della porta e chiede: "Vedo che hai trovato una nuova amica, chi è quella ragazza che vedo sempre con te in questi giorni?"
Oh nessuna mamma! Potrebbe semplicemente essere tua figlia, nonché mia sorella gemella, ma tranquilla tra non molto avremo i risultati del test del DNA. Perché non te l'ho detto? Semplicemente per il fatto che voglio coglierti alla sprovvista, così da vedere la tua faccia quando ti chiederò il perché hai abbandonato mia sorella.
"Sì, l'ho conosciuta al pub la sera che sono tornata."
Mia madre mi fa un occhiolino dicendomi che le fa piacere che faccio nuove amicizie e poi esce dalla mia stanza lasciando naturalmente la porta aperta. Ma come cazzo è possibile? Perché non le entra in testa che quando esce dalla mia camera automaticamente deve chiudere la porta?! Perché?!
Ad un tratto sento una vibrazione sotto le coperte e mi rendo conto si tratta del mio cellulare e dopo disperate ricerche sotto il mio piumone riesco a trovarlo. Mi affretto velocemente a rispondere prima che la chiamata si interrompa e grazie a Dio riesco in tempo.
"Pronto?"
"Signorina Vega?"
"Sì, sono io."
"Le analisi sono pronte, può passare a ritirarle in clinica."
"Ottimo! La ringrazio, passerò appena posso."
"Le auguro buona giornata."
"Anche a lei."
Cavoli! Devo immediatamente chiamare Lola e avvisarla.
Terminata la chiamata mi infilo le scarpe, mi sistemo un po' e corro velocemente alla clinica prendendo la macchina di papà. Fortunatamente lui ne ha una di riserva nel garage e non ho problemi sul fatto che un giorno non possa trovarla. Io e Lola ci siamo date appuntamento alla clinica e anche Steven ci raggiungerà lì appena può.
Arrivo lì poco dopo trovando già Charlotte che mi aspetta impaziente, mi fa segno di muovermi, ma la sistemo dicendo che deve darmi il tempo di parcheggiare l'auto. Andiamo già molto d'accordo a quanto vedo. Naturalmente è ironico.
Non ci metto molto a parcheggiare la macchina e non è cosi distante dalla clinica così mi affretto semplicemente ad accelerare il passo perché sono molto in ansia. In contemporanea arriva Steven con Lucy? L'ha già detto? Mbe, da una parte non mi dispiace, lei è la mia migliore amica ed è giusto che lo sappia. Poi devo dire che ho sentito molto la sua mancanza e in questa settimana lo strascurata parecchio, non ho avuto neanche tempo per salutare la piccola Christel.
"Oh Lucy che bello vederti." Le dico abbracciandola.
"Mi sei mancata." Mi precede prima che possa dirlo io.
"Anche tu."
"Allora, entriamo?" Ci interrompe Steven.
Annuiamo in contemporanea ed entriamo nella clinica.
Ritiriamo subito le analisi e insieme decidiamo di leggerle fuori dalla clinica anche perché Lucy ci ha appena avvisato che Felipe ci sta raggiungendo con la piccola.
"Ehi bella gente!"
Eccolo arrivato.
"Oh ciao amore!" Corro a dare un bacio alla bambina. "Zia Ella ti è mancata?" Le chiedo ridacchiando.
"Sei mancata a tutti noi." Risponde Felipe. "Specialmente a una persona."
Tutti si voltano a guardare Steven e mi limito a sorridere imbarazzata. Con lui parlerò in un secondo momento, ora devo pensare ad altro.
"Sei pronta?" Chiede Lola stringendomi la mano.
"Sì, e tu?"
Annuisce.
Tutti ci guardano tesi, evidentemente sono in ansia quanto noi, ma credo che nessuno di loro stia come sto io in questo momento. Cazzo! Ho bisogno di spaccare qualcosa. Ho l'ansia che percorre il mio corpo senza pietà, naturalmente è una delle tante emozioni che non può mancare. D'altronde è la mia migliore amica dopo Lucy.
Lola apre le analisi e comicia a leggerle.
"Che dice?" Chiede Steven.
"Un attimo, sto cercando di leggere." Risponde Lola.
"Oh, va al punto!" Esclamo molto agitata.
"In base a ciò che è stato constatato si è verificato che il DNA di Charlotte Jones è compatibile al 99% con quello di Isabella Vega..."
Ad un tratto Lola si ferma mettendosi una mano sulla bocca e con l'altra stringe il foglio delle analisi al suo petto. Poi mi guarda, sorride e comincia a piangere. Oh santo cielo!
"Cosa vuol dire questo?" Chiede Felipe.
"Vuol dire che..." Comicio a parlare.
"Siamo sorelle gemelle." Conclude Lola.
Ebbene sì, Lola è mia sorella.
***
Ma ciaoooo!
Ho notato che le visualizzazioni aumentano sempre di più, il che mi fa piacere e sono contenta che la storia prenda sempre più forma. Non vedo l'ora di finirla e ho ancora tante cose in mente.
Lola è la sorella gemella di Ella, come la prenderanno secondo voi Susan e James?
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