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Il numero perfetto!

Provare piacere con le mani di una donna era un conto, ma battere tutti i record di "prime volte" facendolo addirittura in tre, e per di più in un luogo pubblico, sarebbe stato un po' troppo per essere solo il primo giorno di vacanza!

All'apice dell'eccitazione, nel momento in cui avrebbe voluto tanto abbandonarsi a quelle mani tra le sue gambe, un senso di responsabilità e di ancestrale pudore le fece aprire gli occhi e fermare i giochi, pur andando contro ciò che volevano il suo corpo e i suoi sensi.

Un ragazzo moro, dal volto interessante, le sorrideva malizioso, mentre Eva si tirava su a sedere scostando la testa di Silvia ancora abbandonata tra i suoi seni.

"Chi cavolo sei tu?"

Fu la cosa che di getto le venne in mente da dire all'uomo, mentre con le braccia cercava goffamente di nascondere le parti esposte.
In quello stesso momento, Silvia però fece capire di conoscere lo sconosciuto, dandogli dei morbidissimi, intensi, baci sulle labbra e accarezzandogli le spalle lucide di crema solare.

"Eva, lui è Alberto. Alberto, lei è Eva."

Momento di silenzio.
Eva aspettava che oltre la presentazione spicciola, la sua compagna di effusioni le desse qualche altra informazione, ma la donna si stava limitando ad accarezzare ora il petto, ora il viso dell'uomo senza proferire parola.

"Fate capire anche me? O devo intuire qualcosa?"
Eva interruppe quelle tenere effusioni tra i due che sembrava stessero presto aumentando di intensità.

"Hai ragione scusa, colpa mia" le disse Alberto. "È che vi ho visto qui da sole a divertirvi e, conoscendo le fantasie di Silvia, speravo aveste piacere ad allargare l'invito anche a me."

Eva era ancora interdetta e voltandosi verso Silvia sperò in un approfondimento.
"Vuoi aggiungere qualcosa?" le chiese, sempre tenendo una mano sul seno e una sul pube, ma inutilmente, a giudicare dagli sguardi bramosi dell'uomo.

"Vedi Eva, Alberto è un amico che ho conosciuto su questa spiaggia qualche settimana fa, anche lui è qui in ferie ed è grazie a lui che le mie giornate passano in allegria e spensieratezza senza troppi drammi emotivi e complicazioni di qualche genere.
Semplicemente, siamo in sintonia con gusti, voglie e preferenze e ci godiamo al meglio la spiaggia, le uscite la sera, e le notti se capita."

"Vuoi dire che..."

"Sì, esattamente Eva, ci conosciamo appena, tranne il nome di battesimo o poco più, non abbiamo alcuna pretesa sull'altro e scopiamo senza alcun freno inibitore quando, dove e come ci va!
Tra un paio di giorni ripartiremo entrambi e la cosa finirà lì!"

Silvia era stata chiarissima stavolta!

"In fondo non è quello che cercano tutti almeno una volta nella vita? Anche tu mi sembrava che di problemi non te ne stessi facendo più di tanto, no? Io e te siamo due sconosciute che si sono piaciute e stavano per passare del tempo di qualità accettando semplicemente il fatto che siamo eroticamente compatibili. Stop!"

A quelle parole, Eva vide la cosa da un altro punto di vista e ammise tra se' che la cosa stava proprio andando come descritta dalla donna.
"Be' si, effettivamente, non dico che la cosa mi dispiacesse, ma così all'improvviso direi che è un po' troppo per me. Forse dovrei tornare verso casa."

La vecchia Eva che si chiedeva sempre se una cosa fosse giusta o no, stava facendo capolino tra i suoi pensieri.

L'uomo cerco' di rassicurarla. Le tese la mano presentandosi ufficialmente e le bacio' il dorso dicendole che se avesse voluto ripensarci sarebbe bastato chiedere di lui a Silvia. Si scusò ancora per l'errore di valutazione e per aver frainteso la sensuale possibilità, ma le disse che era stato un errore per lui giustificabile, perché "avere contemporaneamente due donne belle come loro" sarebbe stato un sogno che diventava realtà.
Lo disse con garbo e totale sincerità.
Questo era un sogno nel cassetto di moltissimi uomini ed Eva sapeva benissimo che non tutti sarebbero stati così sinceri nel palesarlo apertamente.

A lei non sembro' poi così viscido. In fondo era un bel maschio, non troppo alto ma dai bei lineamenti. Non una bellezza canonica e appariscente, ma aveva nello sguardo qualcosa di arrapante che a lei piacque immediatamente. E quelle mani poi...

"Ci penserò, prometto." Gli fece un sorriso e lo vide alzarsi per tornare da dove era venuto, completamente nudo anche lui e con in mostra un pene ben tornito che lasciava intendere che la situazione a lui stava cominciando a piacere davvero!

Con un sorrisino malizioso nel seguire dove era caduto lo sguardo di Eva, Silvia le girò il viso e la bacio con gusto.
Eva lascio andare le braccia con cui si copriva poco prima per avvolgerle al collo della donna e ricadere distese sulla sabbia.
Le mani di Silvia, stavolta, presero il posto di quelle di Alberto e ad Eva non rimase che arrendersi alle sue cure.

"Ho visto come vi guardavate, ma se permetti avrei qualcosa da portare a termine. Odio lasciare le cose a metà." Le sussurrò Silvia mentre affondava due dita nelle pieghe della sua carne.

Eva era senza fiato e cercava di non emettere quei gridolini liberatori che invece avrebbe voluto urlare.
Tutto le stava correndo in testa in mille guizzi colorati e lampi di eccitazione. Ad ogni movimento di quelle dannate dita esperte, dentro di lei avveniva uno sconquasso che le contraeva l'addome. All'ennesima spinta di quelle dita ormai zuppe di umori, Eva venne con un sospiro infinito.

"Quindi non ti dispiace la cosa in se', sei solo stata presa in contropiede." le disse divertita Silvia, e con un bacio la lasciò tranquilla sulla sabbia a desiderarne ancora.

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