~39~
"N-no fermati" dissi, togliendo la mano di Filippo dalla mia coscia.
"Non credo sia giusto. Perché Harry ha potuto scoparsi la mia ragazza mentre io non posso scoparmi la sua? Ripeto, non mi sembra affatto giusto." rispose lui, sogghingnando.
"Filippo, ti prego... " sospirai.
Sorrise e non accennó a nessun movimento.
"Siamo in un bar, qualcuno lo verrà a sapere.... " continuai, sperando di convincerlo.
"Cosa credi? Ti porterei a casa mia no?" disse, alzando un sopracciglio.
"Harry lo verrà a sapere.." provai con l'ultima mossa.
"E che cazzo me ne fotte di Harry?! Lui si é scopato la mia ragazza porca puttana! E ora, mi dovrei preoccupare di lui? Ma che sparisca quel coglione." aveva urlato, perciò tutto il locale si era girato a guardarci.
"Filippo smettila." dissi, più decisa.
"Dai, dobbiamo andare a casa. Se vuoi ti riaccompagno. Dove devi andare? " chiese.
Sorrisi, felice all'idea che aveva abbandonato il suo malsano pensiero.
"Oh, ehm, grazie. Da H-Harry andrebbe, ehm, bene." risposi ricordandomi della promessa fatta.
"Harry? Mh, Ok." disse sorridendo. Era veramente un caro ragazzo.
Filippo pagó il conto per tutti e due. Sotto gli sguardi dei clienti chr ancora ci guardavano, facemmo per uscire dal quel bar.
Improvvisamente, la porta si aprii, ed entró una bella ragazza. E-il mio cuore perse un battito-al suo fianco c'era Harry.
"Harry? " mormorai sottovoce. Allo stesso tempo, sentii Filippo mormorare: "Alexa?"
Due mani mi afferrarono per la vita e mi fecero girare. Guardavo Filippo negli occhi.
"Non ci hanno visto. Non girarti. Cerchiamo un angolo più appartato." sussurró.
Annuii impercettibilmente. Le parole di Filippo si continuavano a ripetere nella mia testa: Alexa, Alexa, Alexa...
Prendemmo posto in un tavolino nella penombra.
Mi girai verso i due ragazzi. Sembravano molto affiatati.
"Quella é Alexa?! " esclamai.
"Si. Cazzo. Cosa ci fa qui? Era rimasta a Liverpool." rispose.
"Non guardare." disse improvvisamente.
"Cosa?" chiesi confusa.
"Non girarti" rispose.
Lo ignorai e rivolsi lo sguardo ai due. Harry si era avvicinato sempre di più ad Alexa, e lei lo stava guardando con occhi adoranti.
"Guarda!" quasi urlai, quando Alexa prese la mano-quasi guarita- di Harry.
"Shh. É tutto ok. Stai tranquilla. Se lui ci tiene a te, si allontanerà da Harry. Devi solo stare tranquilla piccola Ilaria." disse, con un tono di voce calmo e suadente. Sorrisi debolmente.
"Ehm, é meglio che andiamo." disse improvvisamente.
"Cosa? Perché?" chiesi.
"Non é niente. No, Ilaria, non girarti." ripeté. Troppo tardi, ormai mi ero girata.
Fu come crollare. Distrutta in tantissimi pezzi.
Alexa era sopra Harry. E si stavano baciando. E ci stavano mettendo così tanta passione che non si capiva neanche dove iniziasse Harry e finisse Alexa.
Sentii le braccia di Filippo sorregermi mentre cadevo. E poi il buio.
"Ilaria... Ehi piccola Ilaria. Sei sveglia?" aprii lentamente gli occhi. Ero in una camera. La luce entrava dalla finestra semichiusa.
Qualcuno mi aveva tolto i vestiti. Indossavo dei boxer maschili e una maglietta semplice nera. Il reggiseno era lo stesso.
"Piccola Ilaria? Ci sei?" guardai di fronte a me e vidi Filippo. Mi stava guardando con quegli occhioni azzurri.
Mi sentii osservata e arrossii. Poi, improvvisamente mi vennero in mente i ricordi della sera prima. Alexa e Harry che si baciavano.
Le lacrime, prima che potessi fermarle, iniziarono a scorrere sulle guance.
"Ehi piccola. Non devi stare male per quel bastardo. Ha scelto Alexa? Bene. Che se ne vada a fanculo." si siede vicino a me e si sdraia sul letto.
Con il dorso della mano mi asciugó le lacrime.
"Continuava a ripetermi che mi amava. Che mi voleva. Che mi avrebbe voluto per sempre. E poi, scopro che mi tradisce da sempre con chi? Con la ragazza da cui ha perso la verginità. Mi sembra giusto. Ma almeno poteva evitare quella messinscena che ha messo in atto il primo giorno di scuola. 'Sarai mia per sempre' mi continuava a ripetere. Il primo bacio, in macchina. Non valeva niente. " ripetevo più a me stessa che a lui. Filippo continuava ad asciugarmi le lacrime e a farmi dei cerchi con il pollice sulla guancia.
Cercai di calmarmi. Feci dei respiri profondi.
"Dopo che sono svenuta. Cosa é successo?" chiesi ansiosa.
"Dopo essere svenuta tra le mie braccia, ti ho presa in braccio e ti ho portato da me. Ho provato a svegliarti. Hai mormorato qualcosa. Poi, non hai più detto niente fino a stamattina." rispose.
"Chi mi ha cambiato? Tu?" chiesi ansiosa.
Filippo soffocó una risata.
"No. Mia sorella me l'ha vietato. Anche se avrei voluto di si." disse maliziosamente.
Alzai gli occhi arrossati al cielo e chiesi: "Tua sorella?"
"Si. Si chiama Veronica. Ha la tua età. Io e lei viviamo da soli. Dopo la morte dei... nostri genitori. Ecco. Beh, se vuoi te la chiamo." disse ridendo.
Si alzó in piedi. La maglia attillata gli metteva in risalto i muscoli. E gli occhi azzurri creavano un bellissimo contrasto con il ciuffo biondo.
"Veroooooonicaaa!" urló.
"COSA C'È?" si sentii urlare dall'altra parte della casa.
"ILARIA SI É SVEGLIATA." urló Filippo di risposta.
Si sentirono dei passi e sulla soglia si presentò una ragazza.
Era alta, magra con i capelli rossi legati in due codini. Gli occhi verdi, la carnagione chiara e un sacco di lentiggini. Era vestita con una salopette e delle calze parigine tutte colorate. Ai piedi aveva degli anfibi allacciati a casaccio.
"Ehilà! Io sono Veronica! Quindi tu sei la bellissima Ilaria di cui parlava tanto mio fratello. E devo ammettere che ha ragione! Wow, guarda che bel sederino! E che fisico. E direi che hai una terza ben piena! Complimenti a mamma!" disse tutto d'un fiato.
Arrossii.
"Veronica!" eclamó Filippo palesemente imbarazzato.
"Tu stai zitto. Sai, ho fatto bene a cambiarti io, se no chissà questo qui cosa ti avrebbe fatto. E ehi, Ils, ti posso chiamare Ils vero? Ah, guarda. Se é per quel tuo bastardo di ex-fidanzato che hai gli occhi arrossati, scordatelo. É un mezzo bastardo. Meriti di meglio. Ah, il tuo telefono. Ha iniziato a vibrare e non smette più. Tieni." disse porgendomelo.
Lo sbloccai. Trenta messaggi. Dieci chiamate perse. E tutti di Harry.
'Piccola dove sei? Ti aspetto da me.'
'Non ritardare. Ti voglio'
'Ilaria, tutto bene? Dove cazzo sei?'
'Ilaria cazzo mi stai preoccupando rispondi.'
'Merda. Non farmi chiamare qualcuno. DIMMI. DOVE. SEI. ORA. porca troia.'
'CAZZO ILARIA PORCA PUTTANA!'
E tutti così. Ribloccai velocemente il telefono. Non avevo voglia di leggere i messaggi di quello stronzo. Aveva deciso di fare così? Bene. Lui aveva compiuto la sua scelta. E io la mia. Stop.
Mi girai verso Veronica e Filippo sorridendo.
"Dicevate?" chiesi ridendo.
E finalmente ce l'ho fatta ad aggiornare. Beh, domani sera ci dovrei riuscire. Ora vado ehehhehh. A domani!
Bacioni😘😘
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