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7

Una forte luce mi penetra gli occhi, anche se sono chiusi riesco a sentire quanto sia forte, provo ad aprirne uno e capisco che è il sole che entra dalla portafinestra, la tenda non è stata chiusa.

Aspetta... Ma io non ho una portafinestra in camera mia.

Sempre con un solo occhio aperto riesco a vedere un braccio appoggiato sul mio addome e non è tutto, delle gambe maschili sono intrecciate alle mie, ma che cazzo è successo qui?

Subito mi ricordo di Axel e di Miami, ma ricordo perfettamente anche di aver messo dei cuscini fra noi, quindi come cavolo è possibile che lui mi sia attaccato come una sanguisuga?!

Mi volto lentamente alla mia destra e il suo viso è vicinissimo al mio, dorme ancora, gli occhi chiusi in modo rilassato e le labbra leggermente socchiuse.

Mi prendo qualche minuto per osservarlo, so che non dovrei ma, è più forte di me, meglio farlo ora che lui non può vedermi. Ammiro il suo viso per bene, la mia mano non resiste e si appoggia sulla sua guancia, poi percorre le sue labbra che sembrano così morbidi e soffici cazzo, lì decide di fermarsi un po' di più, con l'indice ne percorro i contorni ma, d'un tratto lo sento sospirare e allontano immediatamente la mia mano da lui.

«Perché ti sei fermata?» biascica con una voce del tutto impastata dal sonno, ma anche dannatamente sexy.

Non so cosa dire, così decido di restare in silenzio, lui apre un occhio e lo punta su di me.

«Buongiorno» fa un mezzo sorriso e gli sento stringere la presa sul mio bacino, sento il fiato quasi mancare e per non essere derisa per l'ennesima volta provo a scostarlo in modo invano.

«Ti levi?» sbuffo acida.

Non parla ma rotola poco più lontano da me, mi alzo senza più degnarlo di una sguardo "certamente, l'ho inquadrato per bene, che altro potrei fare?" e mi dirigo in bagno per lavare faccia e denti.

Mi guardo allo specchio e guardo le mie grandissime occhiaie, i capelli disordinati e posso solo immaginare quanto cazzo puzzi il mio alito, non ho il coraggio di sentirlo. Lavo subito faccia e denti e aggiusto i capelli alla bene e meglio, ritorno in camera e lui è ancora sul letto, solo questa volta con la pancia schiacciata sul materasso.

Prendo i panni da indossare e il cellulare per vedere l'ora «Sono le nove, io mi vesto e vado a fare colazione» dico per poi catapultarmi di nuovo in bagno, non aspetto neanche una sua risposta. Spero solo che continui a dormire e mi stia lontano il più possibile.

Ma con mia grande sorpresa come esco dal bagno lui è seduto sul letto, vestito, che si allaccia le scarpe.

«Come è possibile? Si può dire che stavi russando quasi»

«Hai detto bene, quasi» sorride compiaciuto e va in bagno «Cinque minuti e sono pronto» sbatte la porta ed io mi sento costretta ad aspettarlo.

Mi stiro in modo agitato le grinze immaginarie che ho sul vestito azzurro chiaro e batto le scarpe per terra andando ad un ritmo inesistente.

I cinque minuti sono passati e lo zoticone ancora non è uscito dal bagno, vado avanti e indietro per la stanza e sento il mio stomaco brontolare in modo incontrollabile.

Esce dal bagno, lo guardo come cammina in modo felpato e sexy, guardo le sue gambe ricoperte dai dei jeans chiari e la sua t-shirt grigio chiaro, si riesce a vedere perfettamente il suo fisico palestrato e posso solo immaginare come reagiranno le mie cugine a tanto ben di Dio.

«Andiamo?» mi intima con la porta della stanza aperta e un sorriso compiaciuto sul viso, mi ero incantata a fissarlo, che imbranata oserei dire.

Annuisco e insieme scendiamo le scale, entrambi in silenzio, entrambi sicuramente con mille pensieri per la testa.

È lui a guidare me, è qualche passo più avanti e cammina in modo disinvolto come se fosse casa sua, ma una volta arrivati in cucina lo vedo bloccarsi e sbatto con la testa contro la sua schiena.

«Ma sei scemo?» stringo i denti per la botta.

«Chi sono tutte queste persone?» chiede quasi spaventato, lo affianco e guardo anche io verso tutti i miei familiari, ben non sono proprio tutti. C'è zia Edna con suo marito George e i suoi due figli Max e Lory, poi ci sono altre due mie cugine, Clare e Loren le figlie di zia Patty e zio John.

Sono solo due famiglie ed è già così spaventato figuriamoci quando incontrerà tutta la famiglia.

«Fatti coraggio» gli dò una pacca sulla spalla, faccio un lungo respiro e poi entro in cucina.

«Buongiorno» saluto tutti con un sorriso e la metà di loro si fionda su di me.

«Freya mio Dio ma come sei cresciuta» zia Patty mi stringe in un abbraccio.

«È diventata una ragazza» ride Clare prendendomi in giro.

Stronza! L'ho sempre odiata.

È vero da piccola non ero poi così femminile, con i capelli corti a maschiaccio e la mia fissa per il baseball ma la colpa è di mamma per i capelli e di papà per lo sport.

Quindi lasciatemi in pace.

«Freya mi sei mancata tanto» Loren mi stringe a sé ed ammetto che anche lei mi è mancata parecchio. È diversa da Clare, più simile a me mentre sua sorella è più come la mia di sorella.

«Ehi piccola peste» sento la voce di Max e nel giro di un secondo sono su di lui, lo stringo così forte che credo non respiri neanche più.

«Come stai? Ti è cresciuta anche la barba, sei un vero ragazzaccio» lui scoppia a ridere e si passa una mano sul viso.

«Sto bene e, sono felice di rivederti. Quanti anni sono passati, cinque o sei?»

«Sei» sorrido ed è lui questa volta a stringermi forte.

Max è stato come un fratello per me, quel fratello maggiore che purtroppo non ho avuto. Mi ha insegnato a portare la bici, la macchina e anche la sua motocicletta, mi ha insegnato a giocare a baseball ed ora devo dire che è anche colpa sua se ero un po' maschiaccio da bambina. Ma non poteva essere altrimenti, passavo i miei pomeriggi con questo ragazzaccio dagli occhi ghiaccio e i capelli color pece.

«Lo sai che sei più sexy» gli dico ammirandolo, ed è vero. Questo filo di barba lo rende più carino.

«Grazie, anche tu sei sempre più bella peste» mi accarezza dolcemente ma d'un tratto la voce di zia Edna mi fa quasi saltare per lo spavento.

«Chi è quel bel ragazzo che non ti stacca gli occhi di dosso?» guardo nella direzione che indica e noto Axel appoggiato alla porta con i suoi occhi puntati su di me.

«Zia, lui è Harry, il fidanzato di Freya» risponde mia sorella al posto mio.

«Ti sei fidanzata?» chiede scioccata Clare.

«Clare se qualcuno ha avuto il coraggio di prendere te perché non dovrebbero prendersi Freya» la schernisce Max.

Ecco perché lo adoro.

Lei lo guarda male ma non risponde mentre zia Edna si avvicina ad Axel ed io decido di seguirla.

«Ciao bellimbusto, io sono Edna la zia di Freya» si presenta allungando una mano verso di lui e lo vedo sorridere.

«Piacere di conoscerla» prende la mano di mia zia e le lascia un bacio sopra.

La zia per poco non sviene qui davanti a tutti «Mi piace questo ragazzo Freya»

«Zia non puoi dire che ti piace solo perché ti ha baciato la mano» ma possibile mai?

«Non l'ho detto per questo» ribatte lei.

«Ah no? E allora dimmi cosa ti piace di lui?» la guardo appoggiando le mani sui fianchi.

«È un bel ragazzo e sembra gentile» dice in difficoltà, sbuffo e mi concentro su Clare che si è appena avvicinata a noi.

«Quindi tu sei il fidanzato di mia cugina?»

«In carne e ossa» sorride lui ed io per poco non vomito, ora fa anche le battute. Che stupido.

«Perché?» chiede ancora lei.

«Perché cosa?» ovviamente non capisce a cosa si stia riferendo ma io sì. E la prenderei a schiaffi.

«Perché stai con lei?»

«Perché non dovrei?» risponde a tono lui.

«Beh perché è Freya, non ha niente di particolare e tu sei davvero un bel ragazzo potresti avere di meglio» assottiglio gli occhi del tutto infastidita dal suo comportamento.

Ma fa sul serio?

«Spero davvero che tu stia scherzando» risponde Axel con un tono alquanto duro «Il fatto che parli così mi fa intendere che tu non conosca affatto tua cugina. Lei è dolce, gentile, simpatica, forte. Per non parlare della sua bellezza, dei suoi occhi, della particolarità che hanno, lo sai che cambiano colore in base al tempo? Non credo. E i suoi sorrisi cazzo, ne ha più di uno, ognuno diverso dall'altro. Ma, cosa più importante ha un culo pazzesco»

Ok, stava andando benissimo, stavo anche per commuovermi fino a quando non ha menzionato il mio culo.

Clare lo guarda sconvolta e un po' anch'io, non credevo avesse fatto caso a tutte queste cose di me, anche se sono più che sicura, le abbia dette tanto per dire.

Sorvolando il culo, quello credo sia la prima cosa che ha visto. È pur sempre un troglodita.

Zia Edna sorride compiaciuta per tutto quello che ha detto Axel «Lo avevo detto che mi piaceva» ribadisce per poi allontanarsi da noi.

Anche Clare va via lasciandoci soli «Ora capisco perché avevi così paura di venire» dice attirandomi a sé, lo guardo male ma lui con lo sguardo mi indica le mie cugine e mia sorella che ci stanno fissando. Così caccio il miglior sorriso che ho e mi attacco a lui come una piovra.

«La odio» dico riferendomi a Clare.

«Chi non la odierebbe» ride e faccio lo stesso anch'io.

«Grazie per le cose che hai detto?» mi scosto di poco, giusto per vederlo meglio negli occhi.

Lui non mi guarda, ha lo sguardo fisso in avanti «Ho detto solo ciò che penso»

Quindi ha davvero perso del tempo ad ammirarmi?

«Pensi tutto ciò che hai detto?» chiedo come una bambina.

Odio sentirmi così in sua presenza.

«Sì, soprattutto la parte del sedere» mi fa un occhiolino ed io gli dò uno schiaffo sul braccio.

Sento le sue braccia allontanarsi da me e istintivamente inizio già a sentirne la mancanza.

«Preferisci la ciambella o il cornetto?» chiede indicando ciò che c'è sul tavolo.

Cavolo, tra i saluti e il resto ho messo in secondo piano il cibo. Ma sono per caso impazzita?

«Ciambella» dico con un sorriso, lui ne prende due, una per me e l'altra per lui. Restiamo appoggiati al bancone, l'uno accanto all'altra.

Guardo la mia famiglia, i miei zii, tutti che ridono e scherzano ed io non so perché ma mi sento un estranea in mezzo a loro. Lo so, sono la mia famiglia ma sono anche anni che non li vedo, anni che vivo da sola in modo indipendente.

Ed ora qui mi sento un pesce fuor d'acqua.

Sento di nuovo le forti braccia di Axel attirarmi a lui, questa volta non lo guardo male né lo richiamo, ma mi lascio cullare dalla sua stretta, dal suo calore.

Sento il suo respiro sfiorarmi il collo e d'un tratto mi sento bene, mi sento a casa.

«Ho capito che sei una tipa che spesso e volentieri va in trance, lasci questo mondo e vai nel tuo. Ma, c'è un tizio che mi sta fissando male da un po', credevo te ne fossi accorta ma poi ho capito che non eri presente qui con la mente» gli sento dire al mio orecchio.

Cosa vuol dire che vado in trance? Cioè si, ci vado spesso, ma solo perché sono una ragazza che pensa molto, tutto qui. Quando mi concentro nei miei pensieri tutto intorno a me svanisce.

«Dove?» decido di sorvolare tutto il resto.

«Alla mia sinistra» mi giro leggermente e non può essere vero.

Che cazzo ci fa lui qui?

👀👀👀

SCIAO!

Molto in ritardo ma ecco finalmente il settimo capitolo di -Solo noi due-
Axel ha conosciuto una parte della famiglia di Freya, solo una piccola parte. È entrata in scena l'odiosa Clare, chi non ha una cugina come lei? Cosa ne pensate?

Poi c'è Max il cugino premuroso, cosa pensate di lui? E infine chi sarà il tizio che fissa male Axel? Cosa vuole? E perché Freya è rimasta sorpresa che lui fosse lì?

Fatemi sapere cosa ne pensate, ci tengo a precisare che in questo libro ogni cosa verrà pesata. Tutto accadrà in una settimana, quindi spiegherò giorno per giorno ciò che succede. Spero non vi annoi.

Grazie come sempre perché leggete la mia storia, un abbraccio immenso.

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