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Dieci minuti.
Altri dieci minuti e finalmente si torna a casa.
Lavoro in uno studio legale, sono la segreteria del mio migliore amico, suona strana come cosa, lo so. Ma siamo diventati amici dopo avermi dato il lavoro. Sono arrivata qui cinque anni fa. Da poco avevo finito il college e decisi di cercare subito lavoro, venni chiamata il giorno dopo al colloquio, iniziando subito a lavorare.
Dopo diversi mesi di lavoro io e Harry siamo subito diventati amici e, da allora non ci siamo più separati. Neanche Kim la sua splendida ragazza è riuscita a separarci, all'inizio non era molto felice della nostra amicizia ma poi ha capito che siamo davvero solo amici.
Non provo attrazione fisica per Harry, gli voglio un bene immenso, è un bellissimo ragazzo, capelli biondo scuro e occhi nocciola, dolce, sensibile, gentile ma, io e lui siamo come due fratelli.
«Freya possiamo andare» la voce di Harry è profonda, mi volto a fissarlo, una valigetta nella mano destra e quella sinistra tra i capelli, mi guarda con viso stanchissimo.
Annuisco e mi alzo prendendo le mie cose, ci incamminiamo in silenzio, nessuno dei due ha voglia di conversare, dopo una giornata di duro lavoro, chi l'avrebbe?
«Vuoi un passaggio?» chiede mostrando le sue adorate fossette.
«No grazie, sono con la macchina» gli mostro le chiavi e poi un accenno di saluto, avvio l'auto e guido fino a casa.
Una volta arrivata parcheggio giù al palazzo e poi mi addentro in esso, mi fermo davanti alla cassetta della posta, nessuno mi scrive a dire il vero, ma, è un rito che ho da quando vivo qui. A mia grande sorpresa trovo una lettera, la giro tra le mani e vedo un incisione sopra, è un invito? Di cosa? E soprattutto di chi?
«Signorina Butler» salto nel sentire la voce del signor Murphy, un anziano paffutello.
«Buonasera» lo saluto raggiante, è l'unica persona di questo condominio che mi saluta e mi tratta bene.
«Com'è andata a lavoro?»
«Benissimo, grazie» parliamo per un po' e poi lo saluto dicendogli che sono stanca e, salgo su per le scale fino al secondo piano.
Inserisco la chiave nella serratura e entro in casa accendendo la luce, tolgo quasi immediatamente le scarpe col tacco gettandole il più lontano possibile, poggio la borsa sul divano e la lettera sul bancone della cucina.
Casa mia è piccola ma carina, è della grandezza giusta per una sola persona. Ho una cucina abbastanza larga da far entrare anche un divano in essa, un piccolo corridoio che porta al bagno e alla mia camera da letto con un balcone che affaccia giù nel vicoletto.
Vado in camera e tolgo la camicetta fin troppo stretta da continuare a sopportare anche solo per altri due secondi, con essa la gonna nera e lascio cadere ogni cosa sul pavimento. Prendo un pantaloncino e una canotta e mi avvio in bagno, ho bisogno di una doccia calda.
Lego i capelli scuri in uno chignon disordinato e ammiro allo specchio il mio viso stanco, ho delle occhiaie enormi, sono bruttissima, ridotta in questo stato per il semplice motivo che ho un sonno tremendo.
Finita la doccia, mi vesto e vado in cucina. Ho bisogno di mangiare qualcosa, mi preparo un panino con ciò che ho nel frigo, devo fare la spesa.
Mi accomodo al bancone con il panino tra le mani, i miei occhi verdi cadono sulla lettera che ho trovato nella cassetta postale. Decido di aprirla per vedere di cosa si tratta.
Siete stati invitati al matrimonio di Lucy Butler e Mark Wilson.
Mia sorella si sposa? Beh dovevo immaginarlo, lei e Mark sono la coppia perfetta e, sono fidanzati da ben tre anni.
Le nozze si terranno a Miami. Sul serio? Che esagerata, non sapeva sposarsi qui nella chiesa del paese? No, lei deve sempre esagerare.
Con ancora l'invito tra le mani sento il cellulare squillare, seguo la suoneria e lo trovo nella borsa gettata sul divano, lo prendo e rispondo senza neanche vedere chi è.
«Pronto»
«Freya tesoro» la voce squillante di mia madre suona dall'altro capo.
«Mamma»
«Hai ricevuto l'invito di tua sorella?» alzo gli occhi al cielo annoiata.
«Sì mamma, mi hai chiamata per questo?»
«Già, sai vero che l'invito è anche per il tuo ragazzo, Harry» per poco non cado dalla sedia.
Mi ero completamente dimenticata che la mamma fosse convinta che io e Harry siamo fidanzati.
Tre anni fa per non sentirla più sbraitare nelle mie orecchie con la solita frase "Come è possibile che alla tua età, tu sia ancora single" le dissi di essermi fidanzata, era una cosa inventata, detta solo per farla tacere ma lei mi sorprese presentandosi il giorno dopo nel mio appartamento.
Urlò dicendo di voler conoscere il mio ragazzo ed io presa alla sprovvista ma soprattutto essendo da sola a casa con Harry, le dissi che lui era il mio ragazzo, il mio migliore amico mi tenne il gioco e si fece amare sin da subito da mia madre. Come darle torto? Qualsiasi mamma del mondo sarebbe orgogliosa e felice di avere un genero come Harry, lui è perfetto e, non parlo solo fisicamente, ma il suo carattere è favoloso, gentile, educato e tutto ciò, colpì la mamma a tal punto che, vedendola così felice gliel'ho fatto credere fino ad ora. Di certo non pensavo che mia sorella si sarebbe sposata così presto.
«Mamma Harry lavora tanto, lo sai. Non credo riuscirà a venire»
«Non dire sciocchezze, è il tuo accompagnatore ovvio che verrà»
Diamine!
«Tesoro ti ho prenotato il volo per domenica sera, ovvero tra due giorni. Ci vediamo direttamente lì. Un bacio e salutami Harry» attacca senza neanche darmi il tempo di replicare.
Come farò a dirle che io e Harry non siamo mai stati fidanzati? Beh potrei dirle che lui mi ha lasciata perché si è innamorato di un'altra. Lei impazzirebbe sì, ma non darebbe la colpa a me.
Se la prenderebbe solo ed esclusivamente con lui, ma poi dovrei fingere di odiarlo e non credo ci riuscirei. Gli voglio troppo bene.
Sbuffo passando una mano prima sul viso e poi tra i capelli scompigliandoli, sento gli occhi appesantirsi.
Devo parlare con Harry. Può anche essere che siccome è un ottimo amico e siccome mi vuole un bene smisurato mi accompagnerà. Oppure dovrei optare nel farmi vedere piangere in un angolino, lui odia vedermi piangere, si rattristerà così tanto che non potrà dirmi di no.
Ma gli parlerò domani, ora ho bisogno di dormire. Chiudo la porta d'ingresso a chiave e mi addentro nel corridoio fino alla mia camera al buio, mi getto sul letto e provo ad addormentarmi senza pensieri.
Ma l'ansia mi invade quasi immediatamente. Harry ti prego salvami ancora una volta da mia madre.
👢👢👢
SCIAO!
Ecco il primo capitolo, non è molto lungo ma solo perché è un introduzione. I primi capitoli saranno un po' più leggeri e tranquilli ma la vera storia inizierà al matrimonio. Spero vi piaccia.
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