9. Una settimana dopo
ᡣ𐭩Soleil
UNA SETTIMANA DOPO...
È passata una settimana dall'ultima volta che io e la mamma abbiamo visto la faccia arrabbiata di mio padre, una settimana che non usciamo di casa per paura che ci possa incontrare per strada e chissà cosa potrebbe farci, anche se Simon più volte ha insistito per farci uscire visto che le sue guardie ci avrebbero accompagnate ovunque andassimo.
Ma abbiamo sempre rifiutato, sempre e solo per paura.
Simon comunque non ci ha mai fatto mancare nulla in casa, inoltre da quando siamo arrivati in questa casa l'ho visto pochissime volte, a causa del suo lavoro, le nostre uniche parole sono solo "buongiorno" e/o "buonanotte".
Nessuno sguardo penetrante, nessun bacio, nemmeno a sfiorarci per caso.
Ma cosa vai a pensare, Sol?
La mattina esce molto presto e la sera ritorna molto tardi, eccetto la domenica che è rimasto in casa tutto il tempo con noi, cosa che io e mamma abbiamo apprezzato molto.
In questa settimana ho cercato un po' di ambientarmi meglio in questa casa, anche se non riesco a ricordare ancora molto bene dove si trovano alcune stanze come: quella degli ospiti, la sala cinema, la palestra, la lavanderia, infatti ogni volta che devo fare il bucato scendo sempre al piano di sotto a farlo visto che anche sotto abbiamo la lavanderia.
Ma l'importante che ricordo quelle più importanti come quella di mia madre, la mia, e quella di Simon...
Giusto?
Per fortuna che i bagni sono dentro ognuna delle stanze, altrimenti non oso immaginare la notte come avrei fatto alla ricerca disperata del bagno, nel buio totale.
Questa non è una casa, è un labirinto, le porte scorrevoli in bianco e oro sembrano tutte uguali e le luci bianche a forma di S, incorporate hai lati delle pareti e sul tetto non fanno altro che farmi confondere di più.
Per ripagarlo del suo aiuto in questi giorni abbiamo pulito casa e la mamma ha preso il posto fisso in cucina, le piace cucinare anche se a casa non lo faceva mai a causa della sua malattia, entrambe ci diamo da fare per mantenere la casa pulita e in ordine, nonostante lui fosse contro questa situazione "siete miei ospiti, non voglio farvi lavorare. E tra poco saremo una famiglia" ci disse dolcemente.
Voleva appunto assumere una cuoca, visto che non ne aveva ancora una perché non c'era mai a casa e quindi mangiava sempre fuori, ma cosa c'è ne facciamo di una cuoca quando mia madre cucina benissimo?
Inoltre la mamma ha ripreso le sue forze anche grazie a questo, adesso il cibo è abbondante, non dobbiamo dividerlo per saziare quella fame che per troppi anni ci ha logorato.
E anche io ho preso ben cinque chili, evidenziando di più i miei fianchi pieni ma ancora snelli e il mio culo sodo e duro.
Siamo tanto grati dell'aiuto che Simon ci sta offrendo, ci ha anche comprato vestiti e scarpe nuove.
È strano come la nostra vita sia cambiata solo in pochissimi giorni.
Domani sarà il grande giorno, io e Simon ci sposeremo.
So che continua ad essere un matrimonio combinato, la mamma non lo sa, ma io spero che diventi più di questo.
Il suo atteggiamento, la sua buona azione mi ha fatto innamorare perdutamente di lui, ma ciò resterà un segreto sotterrato dentro di me.
Simon non sceglierebbe mai una donna come me per averla al suo fianco fino alla fine dei suoi giorni.
«Tesoro hai fatto i letti?» chiede la mamma mentre entro in cucina, ispiro il buon profumo che si fa largo nelle mie narici, «si, quello di Simon al solito era già sistemato» mormoro avvicinandomi alla pentola con la pietanza profumatissima preparata da mamma.
S
in dal primo giorno il suo letto lo sistema lui stesso, perché non vuole che io gli faccia da serva.
«E un ragazzo d'oro, ti troverai molto bene con lui.
Anche se ho notato che non vi vedete molto spesso, non fate le solite fusioni da fidanzatini» mormora la mamma inarcando un sopracciglio, se solo sapesse che il nostro è un semplice accordo, sono certa che ne rimarrebbe delusa.
«E' molto impegnato con il lavoro lo sai» mi affretto a dire per non destare sospetti, la vedo annuire incerta e la rassicuro con un sereno sorriso, sperando che almeno con quello si convinca.
«Ciao» annuncia una voce entrando in cucina, «ho un regalo per te e una sorpresa» mormora l'uomo dinanzi a me strappandomi un sorriso.
«Un regalo e una sorpresa?» chiedo avvicinandomi verso di lui, lo abbraccio spontaneamente, e gli sussurro all'orecchio «mia madre ha dei dubbi sul nostro matrimonio, reggimi il gioco»
«Sempre» sussurra a sua volta nel mio orecchio, provocandomi dei brividi pericolosi in tutto il corpo.
Mi abbraccia anche lui e mi lascia dei leggeri baci sulla fronte, «sai fingere alla grande» continuo a sussurrare, «magari non sto giocando» dice in risposta, facendomi arrossire di colpo.
Non vogliamo staccarci da quell'abbraccio troppo bello per me, le sue lunghe e muscolose braccia mi fanno sentire a casa, ma veniamo interrotte da un colpo di tosse.
Mi volto verso quella direzione, «Melody?» urlo correndo della sua direzione per abbracciarla stretta a me.
Mi volto emozionata verso Simon, che si gratta la testa imbarazzato, «questa è la sorpresa» dice facendomi sorridere il cuore.
Apprezzo molto questo suo lato, anzi lo amo.
«E questo è il tuo regalo, anzi i tuoi regali» mormora porgendomi una scatola grande e una piccola.
Decido di aprire quella più piccola e il mio cuore quasi non si ferma alla vista dell'anello più bello che abbia mai visto.
«E da un po' che volevo dartelo, così ho pensato che fosse meglio dartelo il giorno prima del nostro matrimonio»
Rimango sbalordita quando afferra l'anello e lo infila delicatamente nel mio dito, continuo a ripetere che questo suo lato, anche se finge, lo amo da impazzire.
«Gr-azie» dico timidamente, «non dovevi spendere così tanto per me»
«Sarai mia moglie, verrai trattata come una regina. Tieni apri anche questo» mormora porgendomi la scatola più grande.
La apro entusiasta trovandoci un telefono, il mio primo telefono!
Una lacrima scorge dai miei occhi, «Simon è troppo non posso accettare tutti questi regali, bastava solo la sorpresa di Melody»
«Sei un uomo straordinario, figliolo» interviene la mamma in lacrime, «che Dio ti benedica sempre per rendere così felice mia figlia»
Arrossisco nuovamente, e in quel momento spero che mia madre si tappi la bocca prima che mi metta in imbarazzo.
Cerco di intervenire prima che possa dire altro, ma è troppo tardi: «sai, mia figlia parla sempre di te.
Di quanto tu la renda felice e di quanto ti ami, dice che sei il primo uomo di cui crede di essersi innamorata»
Una paletta è troppo piccola per raccogliere la mia faccia spiaccicata da terra, «mamma basta così» dico imbarazzata, «lascia che Simon si riposi un po'» mormoro cercando di cambiare argomento.
Ma come al solito Simon è proprio un grande stronzo, «no tesoro, non sono stanco. L'argomento di cui parlava tua madre mi stava incuriosendo. Mi dica signora, cos'altro dice di me?» chiede con un sorriso malizioso per poi girarsi a guardare mia madre.
Spero nella mia testa che la mamma non dica altre sciocchezze per mettermi ancora di più in imbarazzo, e quando sta iniziando nuovamente a parlare intervengo nuovamente «mamma» urlo, «la pentola, si sta bruciando».
La mamma senza preoccuparsi, afferra il braccio di Simon e lo porta fuori dalla cucina sotto il mio sguardo supplicante, «bella scusa, ma gli ho spento già da un po' amore» dice uscendo a braccetto con l'uomo che domani diventerà mio marito, sotto il suo sguardo malizioso rivolto verso la mia direzione.
✨Spazio scrittrice✨
Non vorrei essere al posto di Sol e con la lingua lunga di sua madre, come mai sua mamma ha portato Simon lontano da lei? Ve lo siete chieste? Ditemiii🤭🤭
Se vi piace lasciate una stellina✨
Perdonatemi se troverete degli errori appena concluderò la storia, farò un'accurata revisione di tutti i capitoli✨
Ci vediamo mercoledì per il decimo capitolo ✨
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