Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

4. Bacio voglioso

ᡣ𐭩Soleil

Le nostre labbra sono ancora l'uno nell'altra e le nostre lingue non vogliono lasciarsi andare.

Non ho mai baciato un ragazzo, e la paura che non sappia baciare mi assale allontanandolo bruscamente con le mani spingendo il suo petto, mettendo inconsapevole le mie tette a nudo davanti a lui.

Esco dalla doccia, afferro velocemente i miei vestiti e scappo subito fuori dal bagno.

Chiudo di scatto la porta e mi appoggio di spalle tenendomi il petto che sta sbattendo troppo forte come se stesse per uscire fuori come un dannato, affretto a riprende l'intimo e il vestito per vestirmi veloce, così da lasciare subito questo ufficio e questo locale appartenente a questo diavolo tentatore.

«Aspetta» mormora aprendo la porta mentre sto mettendo le mie mutandine rosse in pizzo, per fortuna avevo già indossato anche il reggiseno, non avrei resistito a un'altra figuraccia.

Il suo guardo cade sul mio corpo ancora nudo e sulle mie mutandine, e un calore alle guance mi fa capire che sono sicuramente diventata rossa come un peperoncino dall'imbarazzo.

Per fortuna Melody mi ha fatto indossare questo intimo altrimenti non oso immaginare il mio imbarazzo se mi avesse visto con i mutandoni della nonna con i cuori sopra, da oggi in poi dovrò ricordarmi di abbinare l'intimo ogni volta che esco di casa.

Cazzo, Sol cosa ti importa?

Cosa sono questi pensieri?

Mi riprendo dai miei pensieri perversi e fuori luogo, raccolgo il vestito e scappo verso l'uscita dell'ufficio.

Preferisco uscire nuda da lì, anziché guardarlo nuovamente in quegli occhi troppo belli che ci annego ogni volta che lo fisso.

«Cazzo, sei impazzita?» urla mettendosi davanti a me, facendomi sobbalzare, «vuoi uscire davvero nuda?» mormora incazzato.

Il mio sguardo diventa duro e serio, «cosa te ne importa? Il tuo locale è pieno di donne nude» sbraito, «lasciami passare».

Mi afferra dalle braccia facendo cadere il vestito per terra, «l'hai detto tu. Tu non sei come quelle donne, cambiati altrimenti puoi dimenticarti di uscire da qui»

Rimango scioccata dal suo atteggiamento di possessività senza nemmeno conoscermi, «non puoi dirmi cosa devo fare, preferisco farmi vedere nuda da mille uomini là fuori, anziché da te» urlo colpendolo al petto con le mani.

«Stammi bene a sentire» sbraita afferrandomi per i polsi, tenendo la presa stretta senza farmi male, «sto cercando di resistere dal non strapparti queste mutandine e prenderti su quel tavolo lì in fondo.

Se non vuoi che la mia pazienza se ne vada a farsi fottere mettiti questo cazzo di vestito» sbraita mettendo il mio vestito nelle mie mani, «se non lo metti tu lo faccio io» sogghigna malizioso e furioso.

Rimango pietrificata dal cambio d'umore che quest'uomo ha avuto nell'arco di cinque minuti, «tu sei fuori di testa» sbraito arrabbiata, inizio ad indossare il vestito sotto il suo sguardo, e le mie guance ben presto iniziano di nuovo a prendere colore.

Il telefono vibra e lo afferro alla velocità luce.

-Pronto- rispondo

-Sol dove cazzo sei? Ti cerco da non so quando- urla Melody dall'altra parte del telefono

-Scusami ho avuto un imprevisto, arrivo subito-

Riaggancio e alzo velocemente il vestito, guardo l'ora ed è quasi mezzanotte, se non arrivo in tempo mio padre come minimo mi ucciderà.

«A mai più mister possessione» sbraito andando verso l'uscita, «ah, e da stupidi coordinare i vestiti in base hai colori»

Mi afferra la mano, «chi era al telefono?» chiede con uno sguardo interrogativo.

L'ha davvero chiesto?

Ma cosa gli importa?

«Fatti gli affari tuoi, ficcanaso» sbraito, scrollandomi dalla sua presa.

Esco dall'ufficio senza ascoltare la sua risposta e mi affretto ad andare da Melody, «cazzo, stai bene?» chiede preoccupata venendo nella mia direzione, annuisco afferrandole la mano e trascinandola fuori dal locale per cercare immediatamente un taxi.

«E' mezzanotte mio padre mi decapiterà» mormoro mentre salgo sul taxi, facendolo accelerare più che può.

«Mi vuoi spiegare dove sei stata?» chiedo inarcando un sopracciglio, prendo un lungo respiro e inizio a parlare.

Dopo aver spiegato per filo e per segno tutta la mia sfortuna con i ragazzi, «tu mi stai dicendo che un fregno ti ha baciato e ti voleva anche scopare?» chiede entusiasta con la bocca aperta.

Guardo il taxista e provo un immensa vergogna perché sta ascoltando la nostra conversazione, «non c'è nulla da esultare, non voleva nemmeno che uscissi in intimo fuori dal suo ufficio, quando tutte le donne che lavorano lì sono completamente nude e mi ha anche chiesto chi fosse al telefono.

Mi chiedo di che problema soffra» sbuffo nervosa, «sveglia testona» risponde Melody passandomi la mano davanti gli occhi, «la sua, era semplicemente gelosia»

Sgrano gli occhi alle sue parole, «Mel smettila.

Ci conosciamo da cinque minuti, di che gelosia parli?» dico irritata, sapevo che non dovevo raccontarle nulla.

Adesso inizia a parlare a vanvera!

«Non hai mai sentito parlare del colpo di fulmine? O di amore a prima vista?» dice sarcastica, gli rivolgo il dito medio in risposta.

«Ho sentito dire che è single, si diverte con tante donne» mormora, ed all'improvviso queste parole mi provocano fastidio e rabbia.

«Perché me lo stai dicendo?»

«Perché mi hanno detto anche altro»

Cosa c'è di peggio di ciò che ha già detto? «Parla»

«Credevo che non fossi interessata» dice ridendo, «mi hanno detto che ha avuto una sola ragazza, e che se lui si innamora lo fa con tutto il corpo e l'anima.

Ha solo bisogno della persona giusta per innamorarsi»

«Cosa vorresti dirmi?»

«Tu cerchi un marito, lui cerca una persona di cui innamorarsi. Direi che siamo tutti contenti, no?»

Scuoto la testa in segno di assenso, «sei sempre la solita, domani andrò a quell'appuntamento con quell'uomo.

Se andrà bene, mi dimenticherò di questo presuntuoso maschilista» brontolo, «e non verrò mai più in questo locale, sappilo» puntualizzo puntandole il dito contro.

Lei alza le mani in segno di arresa, «non pensavo che fossi così veloce a trovarti un ragazzo»

La guardo malissimo fulminandola con gli occhi, «siamo arrivati a destinazione signorine» ci interrompe il taxista.

«Ti ha salvato lui» mormoro riferendomi al taxista, mi fa la linguaccia e paga per il viaggio «arrivederci» dico scendendo dall'auto correndo verso casa mia.

Mi cambio velocemente di nuovo i vestiti e le scarpe ed entro di corsa dopo aver salutato in fretta Melody.

Entro in punta di piedi cercando di non farmi sentire da nessuno, e per nessuno intendo mio padre.

«Com'e andata la serata?» sento dire dalla cucina dall'uomo più spregievole che io conosca, «tutto bene è un gentiluomo» mi affretto a dire mordendomi la lingua per l'enorme bugia che nascondevo.

«Mi ha detto che ti vuole conoscere» dico sorridendo, «e domani mi vuole portare a fare colazione fuori alle dieci» sussurro quasi come una supplica, purché acconsenta.

«Solo per domani» risponde, «ma se vuole continuare ad uscire con te dovrà prima incontrarmi»

Tiro un respiro di sollievo e acconsento facendogli un lieve e falso sorriso.

Scappo in camera mia per potermi mettere finalmente il pigiama e liberarmi per sempre di questo vestito infangato dall'oscurità di quel tipo senza nome.

Eppure pensandoci non mi ha detto il suo nome, che gran maleducato!

Io gli ho detto il mio nome gentilmente e lui mi ha mandata via.

Perché?

Cosa gli ricorda il mio nome, da cambiare così tanto il suo atteggiamento?

Forse la sua ex si chiamava Soleil?

Perché mi ostino ancora a pensare a lui?

Voglio che quell'uomo resti un lontano e orrendo ricordo del passato, non voglio rivederlo mai più in vita mia.

Vengo interrotta da un rumore fuori la porta, apro lentamente e mi ritrovo mio padre.

Per favore, non ancora.

«Sdraiati» mormora, tirandomi dal braccio buttandomi sul letto.

Le mie lacrime iniziano a scendere velocemente, capendo già cosa sta per accadere.

La voglia di urlare il nome di mia madre è tanta, se solo non mi ricattasse con una pistola di uccidere me e poi mia madre, perché sarebbe una complice degli affari sporchi che mio padre fa sul mio corpo.

Chiudo gli occhi e faccio ciò che mi chiede.

«Se ti sposerai, questo corpo non lo rivedrò mai più» dice nel mio collo con l'alito che puzza di alcool.

«Iniziati a spogliare»

Faccio ciò che mi chiede con le mani tremanti e con le lacrime silenziose che non smettono di scendere dal mio viso stanco di questa situazione durata già per troppi anni.

Mio padre ha iniziato a violentarmi all'età di diciassette anni, da allora lo fa quando la mamma è fuori o quando è sicuro che dorme beatamente.

Mi mordo le labbra fino a farmi male e solo quando sento il sangue mischiarsi con la mia saliva mollo la presa e mi sdraio sul letto nuda, sotto il corpo di mio padre che mi violenta bruscamente.

Spazio scrittrice

Non so voi ma questo capitolo per quanto bello fosse l'inizio, alla fine mi ha strappato il cuore dal petto dall violenza del padre. Cosa ne pensate?

Se vi piace lasciate una stellina✨

Perdonatemi se troverete degli errori appena concluderò la storia, farò un'accurata revisione di tutti i capitoli✨

Ci vediamo venerdì per il quinto capitolo ✨

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro