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Felicità e Amore «Come potrei?» | Future

Ero solo.
In un angolo della mia stanza.
Nessun altro in casa.
Nessuna notifica sul cellulare.
Nessuna chiamata recente da parte sua.
Non sapevo neanche quanto tempo fosse passato di preciso dall'ultima volta che siamo stati insieme. Ormai uscivo di casa solo per andare a scuola e appena tornavo mi mettevo sul letto o in un angolo e piangevo come un cretino. E forse è ciò che ero. Solo un cretino. Che viveva nell'attesa di un messaggio, una chiamata o un qualsiasi segno da parte di un numero, uno in particolare, salvato come "Бека♡". Eppure quel famigerato segno da parte di colui che doveva essere il mio ragazzo tardava ad arrivare. E molto anche. Ci siamo visti l'ultima volta ad una competizione e ci siamo salutati normalmente ma da allora il vuoto. Beka e il pattinaggio sono le mie due uniche ragioni di vita, ma pattinando non riesco a far altro se non pensare a lui, scoppiando in lacrime poco dopo. Infatti è da quel giorno che non partecipo ad una competizione e ho toccato e graffiato il ghiaccio con i miei pattini solo quando sono troppo nervoso o frustrato e decido di lasciarmi guidare dalle note di una canzone nostalgica sulla fredda pista che si lascia colorare dai miei sentimenti. Ed è ciò che feci anche quel giorno, riuscendo a pattinare sulle note di due canzoni prima di lasciarmi prendere dai sentimenti, scivolare e crollare sotto il peso di essi.

"I was falling in love but now I'm falling in pieces"

"How do I live? How do I breath? When you're not here I'm suffocating"

Ritornai a casa con i piedi doloranti e il cuore pesante e non appena varcai la soglia, mi feci scivolare sulla porta d'ingresso fino a terra e lacrime salate iniziarono a rigarmi le guance.

"Beka perché mi hai lasciato solo, così, senza dire una parola? Ho sbagliato qualcosa? Non mi ami più? O forse non mi hai mai amato? Ed è stato tutto un gioco per te? Dovrei dimenticarti ora Beka? Non potrei mai dimenticarti Beka...Beka ti voglio qui...Ora. Voglio sentire la tua voce, il tuo profumo mentre annego nei tuoi occhi di ossidiana. Voglio sentire il tuo soffio tra i miei capelli, le tue mani sul mio corpo e la tua bocca sulla mia" una prima lacrima cadde sul pavimento "Dove sei ora Beka? Mi sembra di essere in un incubo da tanto, troppo tempo. È come se il tempo per me si fosse fermato, mentre tutto ciò che sta intorno rotea più velocemente di quanto dovrebbe. Beka..." Quando l'ennesima lacrima formò un cerchio perfetto a terra, sentii qualcuno bussare alla porta una volta.
Poi una seconda.
E una terza.
L'ultima cosa che volevo era farmi vedere in quello stato. Ma l'ospite indesiderato era insistente e bussò ancora e ancora finché non fui costretto ad aprire, con ancora la lacrime che mi rigavano le guance, il cappuccio tirato su e i capelli davanti alla faccia per nascondere la mia "debolezza"

«Chi cazzo è??» Quasi urlai, alzando poi il viso su colui che stava dall'altra parte della porta. E per poco non soffocai un urlo e sono certo di aver perso almeno cinque anni di vita a quella vista. Era Beka. La prima cosa che mi venne in mente di fare fu quella di saltargli addosso ma riuscii a controllarmi e quell'eccitazione iniziale fu sostituita da un'incontenibile rabbia

«COSA DIAVOLO CI FAI QUI? Sei sparito per tutto questo tempo senza neanche chiamare o inviare un misero messaggio. Nulla di nulla. E ora ti trovo qui? Davanti casa mia? Perché? Perché sei qui? E perché non mi hai contattato da quel giorno? Io...io...»
Non feci in tempo a continuare che mi ritrovai le mani di Otabek tra i miei capelli, ora più lunghi e tenuti dietro da un lato da tre trecce e le sue labbra sulle mie. Quel gesto mi fece all'inizio incazzare ancora di più. Cosa cazzo voleva risolvere con quel bacio? Ma d'altro canto, appena le sue labbra abbandonarono le mie fui tentato dall'afferrarlo per la sciarpa e impossessarmi di nuovo di quelle labbra.

«Scusami Yura ma non è dipeso da me. È successo un casino partendo da una cazzata è solo ora ho trovato un modo per rintracciarti, ovvero ritornare qui. Ho sperato che venissi alle gare così da risolvere lì ma non sei mai venuto»

Non m'importava più da cosa fosse scaturito il tutto. L'unica cosa che volevo era stare con lui. Gli gettai le braccia al collo e lo baciai mentre camminavo indietro così da farlo entrare in casa, dato che eravamo rimasti sull'uscio. Il bacio si fece sempre più passionale nel giro di pochissimo. Cazzo quanto mi era mancato!

«Beka...facciamolo...come prima...per favore» dissi, tra una pausa e l'altra. Pochi istanti dopo mi ritrovai supino sul divano, con l'imponente figura di Otabek sopra di me. Ora che lo notavo, anche lui aveva fatto allungare i capelli. Nel giro di pochi istanti ci ritrovammo entrambi senza maglietta e Beka iniziò a baciare, leccare, mordere e lasciare succhiotti in ogni angolo di pelle possibile, facendomi ansimare e gemere incontrollabilmente. Poi iniziò una scia di baci dallo sterno in giù e arrivato all'elastico della tuta lo afferrò con i denti e lo fece scivolare sulle gambe, e con esso portò giù anche i boxer. Lasciò un piccolo bacio nell'interno coscia e poi iniziò a lubrificare e allargare la mia apertura con la lingua. Non l'aveva mai fatto ed era una sensazione strana ma decisamente eccitante. E la posizione, per me, era tutt'altro che comoda. Poco dopo però iniziò a penetrarmi con un dito mente e con l'altra mano si sbottonò e lanciò da qualche parte pantaloni e boxer. Appena mi abituai a quella intrusione, tolse le dita ed entrò dentro di me. Era così caldo. Mi sentii un pervertito, ma diavolo se mi era mancato farlo con Beka! Con un po' di dolore e fatica cambiai le posizioni e mi sedetti su di lui, e fui io stesso a muovermi per primo mentre Otabek mi seguì poco dopo con le sue spinte che coordinò con il mio sesso, mentre io gli graffiavo anche la schiena e venimmo insieme. Appena ci staccammo sentii un senso come di vuoto e mi accoccolai tra le braccia di Otabek. Iniziammo a parlare del più e del meno ma cercai anche di colmare i miei dubbi
Soprattutto la sua storia con me non è mai stata un gioco...?

«Come  potrebbero mai esserlo Yura?! Io ti amo!»

«Quindi, non mi dimenticherai mai?»

«Certo che no, scemo»

Ora lo sapevo

Angolo me
Innanzitutto Yura sarebbe l'abbreviazione di Yuratchka che è una specie di vezzeggiativo russo per Yuri e boh mi piaceva come soprannome. Come ben sapete io so scrivere solo angst è più o meno lemon quindi
BOOOOM
ANGST LEMON INSIEME
YEEEE *si sentono le cicale*
Coooomunque, al solito spero che la OS vi piaccia~

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