17.
Finalmente Gabriele esce dal commissariato e si avvicina alla macchina di Aureliano, bussando al finestrino. - Spostiamoci nel solito posto, non possiamo parlare qua.-
Il biondo gli fa un cenno, che sta a significare che ha intenso, così Lele si allontana, per digirigersi verso la macchina. Aureliano mette immediatamente in moto e segue Gabriele che è appena uscito dal cortile del commissariato con la sua auto.
- Credo che accetterà... Non vi lascerebbe affrontare Samurai da soli.- giro il viso verso il finestrino e mi perdo ad osservare il panorama, cercando di distrarmi e di sfuggire dai miei pensieri.
*
Aureliano ferma la sua macchina e tutti scendiamo immediatamente, avvicinandoci a Gabriele che è appoggiato con la schiena alla sua auto e ci sta aspettando a braccia conserte, come per farci intendere che è infastidito a star sprecando il suo tempo con noi.
- Abbiamo bisogno di te.- le parole mi escono da sole dalla bocca e Aureliano mi guarda male, visto che si era deciso che io dovevo starne fuor, almeno ora che Samurai non può farmi nulla. Non sono più obbligata a fare i loro affari se lui non mi ricatta.
Annuisco capendo di dover stare zitta e faccio un passo indietro, lasciando la scena a Spadino e Aureliano.
- Ditemi che volete, perché non posso stare tantissimo tempo con voi, ho da fare.- alzo gli occhi al cielo davanti alle sue parole e poi sbuffo mentalmente, non sembra intenzionato a voler tornare a fare gli impicci con loro.
- Lele, nessuno te voleva prende in giro. Avemo sbagliato, ce sta che sei incazzato, ma devi crede che nessuno te voleva tradì o fa fori dall'impicci! Semo amici, no?- Aureliano cerca di farlo ragionare - Semo qua perché avemo deciso de prenderci le piazze de Ostia e poi de ammazza Samurai, co te.-
- Come ai vecchi tempi, tutti e tre insieme, eravamo er mejo.- Spadino interviene, cercando di sottolineare quanto erano forti.
Gli occhi di Gabriele si posano su di me e mi squadra dalla testa ai piedi, con fare pensieroso. Non riesco a decifrare il suo sguardo. All'improvviso annuisce, ma senza smettere di fissarmi. - Va bene, accetto, ma Serena dovrà rimanere lontano da me.-
- Serena deve sta con noi, è in pericolo se sta sola.- Spadino anticipa il biondo di qualche secondo, spiegando a Gabriele che non posso andarmene, devo stare assolutamente sotto la loro protezione. Samurai starà dando di matto non riuscendo a trovarmi, vorrà assolutamente parlarmi e capire cosa sta succedendo.
- Perché è in pericolo? Che è tutto sto mistero?- Lele alza immediatamente la voce, rendendosi conto che c'è un motivo sotto e che non gli stiamo dicendo tutta la verità, ancora una volta.
- Pensi che non se la prenderà anche con lei? Per ferì te, lo sai Lele.- annuisco piano davanti alle parole dello zingaro, sperando che siano credibili, poi riposo lo sguardo sul mio ragazzo, posso considerarlo ancora tale o no?
- Che avete in mente de fa?- bastano queste parole per farci capire che ha deciso di collaborare e di fidarsi nuovamente dei nostri amici. Mi lascio scappare un sorriso dolce e sincero, per poi tornare alla Jeep, in modo tale che possano discutere di ciò che hanno programmato.
È meglio che Gabriele non sappia che io sono a conoscenza del piano, o meglio, che io ho aiutato Aureliano e Spadino a idearlo. È meglio che mi creda all'oscuro di tutto, che non sospetti che conosco Samurai più di quello che lui pensa e che sono troppo in mezzo a questo storia per uscirne.
*
- Lele te vuole parlà!- la testa di Spadino appare nel finestrino e io annuisco, leggermente sbalordita dalle sue parole. Pensavo che una volta parlato con loro sarebbe andato via, non sembrava proprio interessato a voler risolvere con me.
Scendo dall'auto, passo accanto al biondo che mi lancia uno sguardo d'incoraggiamento, e poi mi avvicino a Lele, che mi sta aspettando accanto alla sua auto, proprio come prima. Ora, però, la sua posizione è molto più rilassata rispetto a prima, non sembra sul piede di guerra.
- Devi stare fuori dal piano e potremo tornare insieme. - esordisce immediatamente, senza guardarmi direttamente - Perché se qualcosa andasse male sarebbe la fine per te, c'hanno ragione loro, te farebbe fori.-
- Aureliano e/o Spadino dovranno per forza portarmi con loro, perché stare sola è ancora più pericoloso. Samurai sa tutto, lo sai bene. Quanto pensi che ci possa mettere a trovarmi se voi siete via?- cerco di farlo ragionare - Io mi fido solo di voi tre e so che con voi sono al sicuro.-
- A volte non ti vorrei mai avere incontrata. Ci sono notti in cui prima di dormire mi maledico per essermi fermato lì quel giorno e per averti permesso di infilarti in casini del genere, ma questo desiderio dura pochi secondi. Perché poi i miei pensieri si spostano sul quanto sei stata fantastica con me, mi hai aiutato senza conoscermi davvero, non mi hai mai giudicato, e lì mi pento amaramente di aver desiderato di non conoscerti, perché sei la cosa più speciale che potesse capitarmi, probabilmente. Anche se non sono il fidanzato più romantico del mondo e se ultimamente ti tratto come se non mi importasse. Ma sappi che a me importa, e anche tanto, ti tratto così proprio per questo... perché a volte spero di allontanarti e farti uscire da questo inferno. Ma forse siamo davvero fatti per stare insieme in questa merda, come dici tu.- sento il cuore e lo stomaco stringersi davanti alle sue parole e, senza pensarci, azzero la distanza che ci separa.
Le nostre labbra si incontrano e si scambiano immediatamente un bacio passionale, che mi fa sentire apertamente tutti i suoi sentimenti. Un bacio nervoso e allo stesso tempo dolce, di due ragazzi arrabbiati contro il destino, ma che non riescono a non amarsi. Poso la mia mano tra i suoi capelli e lo attiro più verso di me, mentre lui mi fa girare e mi fa appoggiare con la schiena alla sua macchina, intrappolandomi così tra il suo corpo e la carrozzeria della Mercedes.
- Va bene Serena. Starai con noi, ti terremo d'occhio in modo tale che Samurai, o qualcun'altro, non ti possa fare male.- mette le mani sotto la mia camicetta, accarezzandomi la pancia e la schiena delicatamente, come per farmi rilassare. - Questa merda la sconfiggiamo assieme.-
Mi sorride debolmente e io faccio un segno affermativo con il capo, facendogli intendere di essere in totale accordo con le sue parole.
Ne usciremo insieme. Proprio come avevamo promesso all'inizio.
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