12.
Arrivo all'albergo di Aureliano, con le gambe che tremano e la mente offuscata dalla paura. Ho deciso di fare la cosa più giusta, ossia parlarne con il biondo, sono sicura che saprà aiutarmi e che saprà anche come gestire la storia con Lele, lui non deve sapere niente di tutto questo casino.
Gli mando un messaggio per avvertirlo che sono qua e dopo qualche secondo, infatti, si palesa davanti a me. Mi saluta come al suo solito, ossia accarezzandomi la testa, e poi mi invita ad entrare.
- Che c'hai? Che te sei fatta alla mano?- si appoggia al bancone del bar e osserva la garza bianca che è macchiata di rosso a causa del sangue che non ne voleva sapere di smettere di fuoriuscire, incredibile come un taglio così piccolo possa sanguinare tanto.
- Lascia stare la mano. Aurelià te devo parlà seriamente. Sto nella merda.- il suo sguardo si fa serissimo nel sentire le mie parole e mi invita a parlare, con un cenno della mano destra. - Samurai mi ricatta. All'inizio voleva che convicessi Lele a eseguire tutti i suoi ordini, perché pensa che sia l'unica che lui ascolti... mi ha detto che se non l'avessi fatto avrebbe ammazzato Gabriele. Per quello volevo fa l'impicci co voi a tutti i costi, stavo cercando de protegge Lele. Solo che ora le cose stanno peggiorando. Aurelià, vuole fa fori te. M'ha detto che te devo allontana da Gabriele, mentre a Spadino ci pensa lui. Io non so cosa fare, sono disperata... Non posso far ammazzare lui, ma nemmeno te.-
Mi guarda in silenzio per qualche secondo, per poi iniziare a camminare avanti e indietro. - Gabriele nun sa niente?- scuoto la testa in segno di diniego. - Senti Serè, può essere n'occasione pe fa fuori Samurai. Je facciamo crede' che sto solo, invece qua ce stanno tutti, e je facciamo 'na bella sorpresa.-
- Cosa? E se il tuo piano non dovesse andare andare a buon fine? Capirà che sono stata io dirti tutto e ammazzerà sia me che Gabriele.-
- Ma che stai a dì?- spalanca i suoi grandi occhi celesti, come se non avesse pensato a un'evenienza del genere. - Andrà bene, nun te farà nulla. Se annasse male starai sempre con noi e Lele sa badare a se stesso.-
Sospiro debolmente e annuisco, capendo di non aver alternative. Non ci sono molte soluzioni, Samurai mi ha messo con le spalle al muro. L'idea di tendergli un'imboscata è la migliore che abbiamo al momento.
- Gabriele non dovrà sapere niente. Non deve sapere che Samurai mi minaccia, sai benissimo che non è stabile in questo periodo, sarebbe capace di andare là, sarebbe come un suicidio.- un brivido mi attraversa dalla testa ai piedi per le mie stesse parole, avendo paura che questa cosa si realizzi. Gabriele non può farcela contro Samurai e i suoi scagnozzi, non avrebbero pietà con lui. Una guardia è utile ai pezzi grossi come loro, ma una guardia che si ribella è una bella gatta da pelare e farla fuori è uno spasso, è come offrire un piatto di carni crude a una tigre affamata.
- Dovrebbe saperlo, sarebbe più sicuro... se guarderebbe più le spalle.- ci pensa su un attimo, ma poi scuote la testa, magari vedendo la mia espressione sicuramente terrorizzata. - Va bene, c'hai ragione, pe ora è mejo che nun o sappia. Voi due stanotte state assieme, almeno, se dovesse andare male, hai la scusa di dire che tu nun sapevi niente.-
- E te lasciamo solo?- chiedo allarmata. - Più semo e mejo è.-
- Nun sarò solo, ce stanno i capi delle famiglie che dirigo. Tranquilla, pensa a sta co Gabriele, che qua je facciamo a festa ar signore.- si lascia sfuggire un sorriso e mi schiaccia un occhiolino, mentre io spero che abbia ragione lui, e spero che tutto stanotte si possa risolvere.
*
Smetto di osservare Roma e riporto lo sguardo su Gabriele, che cammina accanto a me, in silenzio. Non si gira a guardarmi nemmeno una volta, facendomi chiaramente capire che ce l'ha ancora con me per la litigata di stamattina, dove tra l'altro è lui quello ad aver sbroccato senza motivo.
Allungo la mano e afferro la sua piano piano, ma lui si allontana da me di poco, ma giusto il tanto per farmi mollare la presa.
- Non ho capito perché hai voluto vedermi, Serè. Non andiamo più d'accordo e lo sai anche tu.- non è vero, è solo che stiamo vivendo troppi casini e non abbiamo più tempo per noi, per andare d'accordo.
- Voglio stare con te.- affermo, per l'ennesima volta, sperando che anche lui lo voglia, sia perché ci tengo a lui sia perché Aureliano mi ha esplicitamente chiesto di tenerlo lontano da lui stanotte, in modo tale che se Samurai non verrà ammazzato io e il mio ragazzo non avremmo ritorsioni.
- Lo ripeti sempre, ma non è così.- degrigna i denti e si ferma di scatto, avvicinando il suo viso al mio. Ha il tono della voce basso, ma questo non nasconde il fatto che sia nervoso. - Non capisco perché continui a cercarmi, se non abbiamo più nulla io e te.-
- Gabriè ma che stai a dì? Non mi pare che ieri notte parlavi così.- mi innervosisco subito anche io, sembra che stia cercando solo una scusa per litigare e mollarmi, proprio come fa sempre, da un po' di tempo a questa parte.
- Prendi quello di ieri notte come un addio. Niente di romantico o che.- mi dà le spalle e io, nonostante le sue parole mi abbiano ferito parecchio, lo obbligo nuovamente a un contatto visivo, lo so che non lo pensa davvero, so che sta mentendo.
- Perché lo fai? Lele, non dirmi fesserie, perché io so che è stato importante ieri notte, come sempre. So che tieni a me. Perché cerchi di allontanarmi sempre? È l'unica cosa che non capisco.- sospira debolmente, spostandosi un ciuffo di capelli ribelli dal viso.
Il suo sguardo colmo di inquietudine conferma solamente le cose che io penso. - Ti ho detto un po' di cazzate ultimamente... ho un po' di problemi ed è bene lasciarsi, portati a fondo con me non è ciò che voglio.-
- Smettila di pensare che cosa vuoi tu e inizia a chiederti cosa voglio io. Voglio che mi dici tutto e che mi tieni accanto a te, stare insieme a una persona significa anche supportarla quando sta nella merda. Io non sono Sara, nun te mollo quando c'hai bisogno Gabriè. Nun te lo dico mai, ma io ti amo.-
Vedo il suo viso rilassarsi leggermente, mentre allunga le sue dita verso il mio viso e mi accarezza dolcemente la pelle, mentre io chiudo gli occhi, sotto il suo tocco. Incredibile come la mia pelle si scaldi sotto le sue carezze.- Forse hai ragione. Ti dirò tutto.-
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