La Carbonara
La cucina molecolare sarà pure la cucina molecolare,
ma la carbonara è sempre la carbonara
Susanna P.
«Dove la porto avvocato?»
«A piazza Pietra, grazie»
«È mai stata a piazza Pietra, Susanna?»
«Sì», certo che sono stata a piazza Pietra! Chi non conosce piazza Pietra! Tutti conoscono Piazza Pietra!
«Ottimo!»
Durante il tragitto non posso fare a meno di notare il suo comportamento.
Ancora silenzio.
Meglio così. Non ho nessuna intenzione di intavolare una conversazione sul tempo instabile di questi giorni... o, peggio ancora, sui gatti!
Preferisco rilassarmi ascoltando la buona musica che trasmette la radio di bordo, e che camuffa alla grande i brontolii del mio stomaco!
Nonostante il traffico, riusciamo ad arrivare a destinazione. Lasciata via del Corso, l'auto svolta a sinistra percorre un piccolo viottolo e ci ritroviamo a piazza Pietra.
L'autista si ferma in attesa di istruzioni.
Evviva siamo arrivati.
Giusto in tempo per scongiurare la crisi claustrofobica.
«Ripensandoci...»
No, non siamo arrivati.
«... conosce quel locale che hanno inaugurato quasi un anno fa, circa, molto in. Dovrebbe essere da queste parti, vero?»
«Sì, avvocato»
«Ottimo!»
Porca paletta, non starà mica parlando di... di... non può essere, è stato l'evento dell'anno! Io stessa ero una assidua frequentatrice, insieme ad Azzurra e gli altri. Ho riempito tutti i miei profili social con le foto e i selfie scattati in quel locale!
Si pranzava lì dopo lo shopping in centro, nei bei tempi andati quando ancora potevo usare quella parola. Shopping!
E io sono qui, ora di pranzo... ci saranno tutti... guardo le mie scarpe da ginnastica bianche e la macchia di sangue ormai rinsecchita sul pantalone... che vergogna.
Beh, guardiamo il positivo della faccenda, l'emorragia si è arrestata e non morirò dissanguata!
«Qualcosa non va, Susanna?»
Sì, con tanti locali, proprio qui dovevi portarmi?!
«No, tutto a posto, grazie», tanto a quest'ora non ci sarà un tavolo libero neanche a pagarlo a peso d'oro, ci fermeremo poco, giusto per un tramezzino e un tè al banco... un tè freddo», così non dovrò aspettare che si raffreddi.
«Ottimo»
Ottimo un corno!
Ogni secondo più del necessario dentro quel locale mi esporrebbe a seri pericoli per la mia incolumità fisica e mentale... come un incontro con Azzurra, ad esempio!
All'improvviso non ho più fame.
Voglio solo tornarmene a casa mia e dimenticare questa giornata da incubo.
«Ripensandoci, mi è passata la fame, sarebbe così gentile da riportarmi a casa?» supplico.
Palazzo Pitti si gira verso di me, e mi guarda con i suoi occhioni verdeblu... sfodera il migliore dei suoi sorrisi, e con voce calda e ipnotica...
«Susanna, devi mangiare qualcosa...»
Beh, se me lo chiedi così... mangiamo qualcosa!
Un momento, da quando siamo passati a darci del tu? Abbiamo mai mangiato insieme o dormito insieme? No. E allora?
«E dopo pranzo ti riaccompagnerò a casa e medicheremo quella brutta ferita, non possiamo correre il rischio che ti venga il tetano, vero?»
«Vero...»
Come a casa!?
«... non so, non so... non so che pensare, non so che dire... io... sta accadendo tutto così in fretta... non credo che sia una cosa saggia date le circostanze!»
Palazzo Pitti si gira verso di me e mi guarda con quegli occhioni bluverdi, e sfodera ancora una volta il migliore dei suoi sorrisi... come posso dirgli di no.
Scende dalla macchina e poco dopo ecco che mi apre la portiera, mi aiuta a scendere e ci avviamo verso l'ingresso del locale.
Dunque la cavalleria non è morta con l'invenzione del motore a scoppio
Non appena varco l'ingresso del locale il profumo del cibo quasi mi provoca un mancamento. Con nonchalance mi avvicino al banco dove è esposto il cibo da gran gourmet, quello per i palati più raffinati.
Quello a cui ho perso l'abitudine.
Chissà se c'è ancora lo Chef Piero in arte Pierre, il mago della cucina molecolare che, al culmine della sua carriera professionale, capitola davanti alla carbonara.
E come dargli torto... La cucina molecolare sarà pure la cucina molecolare, ma la carbonara... la carbonara beh, è la carbonara. E poi, i suoi spaghetti al pomodoro e basilico... perché il segreto sta negli ingredienti, già!
Pura estasi per le mie papille gustative!
Sto morendo di fame!
Peccato doverci rinunciare, ma non posso permettermi il lusso di sedermi al tavolo, ordinare, aspettare di essere servita.
Troppo tempo.
Troppo rischioso
Meglio una consumazione veloce, possibilmente l'asporto, così eviterò di fare brutti incontri...
«Susanna...»
Mentre sono con il naso appiccicato sul vetro che mi separa da prelibatezze dolci e salate di ogni tipo, sento nell'aria il mio nome
A malincuore abbandono quello spettacolo mangereccio e mi volto nella direzione di provenienza della voce.
Palazzo Pitti è lì che gesticola con la mano... e adesso che vuole?!
Mi fa cenno di seguirlo.
Seguirlo sì ma dove?
Cosa?
Nella sala principale?
Faccio cenno con il capo di "no", non se ne parla.
Lui insiste.
Io ribadisco il concetto, accompagnandolo con un labiale "NO" maiuscolo, con tanto di smorfia di disappunto.
Palazzo Pitti Uomo, come tutti i maschi, sembra non capire il linguaggio del corpo femminile! Ma che gli è preso! Ha deciso di trasformarsi nel peggiore dei miei incubi?
Per non rischiare di attirare l'attenzione su di me, lo assecondo e a testa bassa mi faccio strada tra la folla che si sta accalcando intorno al mobile del buffet.
Ottimo... voglio dire bene, nessuno farà caso a me.
Ma è pur sempre l'ora di punta... e porca paletta, sembra che tutta Roma si sia data appuntamento qui alla stessa.
La situazione ormai sta precipitando, sì, ma può ancora peggiorare.
Neanche il tempo di finire di elaborare il pensiero e sento nell'aria il mio nome.
«Susaaaanna!»
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