Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo Quinto (V)


Dinastie (4) – Elementi naturali

Etere sconosciuto/non esistente

SenzaTerra - persone senza poteri - io? - Maestri

Jillian – Leone – coraggioso – fuoco

T – sconosciuto ?

I miei "genitori" ?

Newman - protettore
Indra - protettrice?

Solange osservò il foglio davanti a sé e sbuffò. Aveva più informazioni, però continuava a saperne troppo poco. Lasciò la penna sul tavolo e si rilassò contro lo schienale della sedia.

- Grazie per il coraggioso, Sol.

Solange spalancò gli occhi spaventata, prima di voltarsi verso la sua compagna di stanza. Non si era accorta di Jillian che, mentre spazzolava la folta chioma rossa, sbirciava con interesse ciò che Solange aveva scritto sul foglio. La ragazza, irritata, lo ripiegò e la guardò male.

- Evita di lanciarmi quegli sguardi di fuoco. Siamo amiche, no?

Solange non aveva mai avuto persone a cui affezionarsi, figuriamoci amiche. Jillian era simpatica, cercava di aiutarla nonostante la conoscesse da pochissimo eppure non sapeva se poteva definirla "amica".

Si limitò ad annuire, poco convinta, e ad abbozzare un mezzo sorriso. Jillian sorrise soddisfatta e riprese a pettinarsi con fare lento; ormai era evidente che tenesse molto al suo aspetto fisico, decisamente più di Solange. C'era da dire che sicuramente era cresciuta in un contesto diverso dal suo ed era stata a contatto con tante persone e ragazzi. Ecco, lei ai ragazzi non aveva mai pensato. Il suo primo "amico" l'aveva conosciuto quando era arrivata in quell'istituto: T. Non poteva vantarsi di aver avuto relazioni o, meglio, conoscenze di alcun tipo. Jill, invece, le sembrava la classica ragazza dei romanzi: bella e desiderata da tutti.

Più volte aveva pensato di essere il brutto anatroccolo della situazione poi, però, lo specchio si era rivelato suo amico. Quando aveva cominciato a mostrare le prime forme era diventata anche più fiduciosa del suo aspetto esteriore. Leggendo libri aveva immaginato di incontrare il classico bello e tenebroso che avrebbe rubato il suo cuore. Invece, aveva vissuto tutti i suoi anni "migliori", quelli che le protagoniste occupavano per innamorarsi, all'interno di un istituto. Non sapeva nemmeno come rapportarsi con qualcuno dell'altro sesso.

Tutti quei pensieri le affollavano la mente mentre Jillian si specchiava. I grandi occhi verdi facevano spazio a delle piccole lentiggini rossicce sulle guance candide, le spesse labbra carnose sembravano una rosa pronta a sbocciare sul suo volto. Le gambe magre e lunghe erano da far invidia al suo metro e sessantacinque.

- Sol, sei inquietante quando cominci a fissarmi.

Solange distolse lo sguardo, scusandosi con gli occhi. Jillian si mostrò pensierosa, subito dopo. Raccolse i capelli in una coda alta e la raggiunse afferrandole delicatamente il viso con una mano. Solange alzò un sopracciglio confusa. Jill minimizzò e fece ruotare appena il suo viso.

- Con un po' di trucco posso renderti splendida per stasera.

- Stasera? - Osservò Solange con sorpresa.

- Esattamente. Nella Sala Principale ci sarà una specie di saluto ai nuovi arrivati e tu sei una di loro. Quindi io ti accompagnerò - si bloccò un secondo pensierosa - e, se vuoi, puoi portare anche iniziale.

Solange seguì il discorso con un'espressione mista tra il sorpreso e il preoccupato. Non voleva farsi vedere da nessuno, doveva continuare le sue ricerche.

- È inutile che mi mostri quello sguardo. Stasera conoscerai il mondo, Sol. Ti piacerà, vedrai. Puoi prenderti un giorno di pausa dalle congetture - detto ciò, la ragazza girò su se stessa e aprì l'armadio.

- Verde o rosso? - domandò, mostrando alla sua compagna di stanza due vestiti troppo corti per i suoi gusti.

Solange sospirò: quella sarebbe stata una giornata molto lunga.

***

T stava passeggiando per la Libreria con fare curioso. Da quando aveva conosciuto Solange qualcosa di più grande di lui sembrava gravargli sulle spalle. Quella ragazza era diversa da tutte le altre che aveva mai conosciuto. Di solito, la tipica ragazza dell'istituto era molto simile a Jillian o a Giselle, bionda e occhi azzurri; un po' oca e molto piena di sé. Solange era l'opposto: taciturna, misteriosa e con un passato curioso. Era un'enigma per lui, e lui amava i misteri.

Cominciò a sfogliare alcuni tomi, magari avrebbe trovato la risposta. Mentre la sua mente si arricchiva di conoscenze sul passato della sua scuola, un libro volò fuori dalla sua sede. Sorpreso, T si alzò dalla sua postazione e raggiunse il volume. Giaceva a terra, piegato sul dorso. Con curiosità lo afferrò e lo girò verso di sé, per leggerne il contenuto.

Antiche rune celtiche ricoprivano la pagina con accanto i rispettivi significati. Ognuna sembrava essere più interessante dell'altra. Poi, una parola catturò la sua attenzione. Ne lesse il significato e cominciò a capire che c'era un motivo se quella strana ragazza era piombata improvvisamente nella vita sua e dell'intero istituto. Doveva saperne di più e, per farlo, doveva dedicare tutto il suo tempo a disposizione alla ricerca dell'enigma.

Sfortunatamente, quella sera c'era l'ingresso dei nuovi arrivati e doveva dedicarsi alle sue due nuove amiche. Il giorno dopo, però, sapeva esattamente cosa e dove cercare. Mentre usciva dalla Libreria realizzò che doveva rimanere una scoperta sua, almeno fino a che non avrebbe incastrato tutti i tasselli a dovere.

La porta della Libreria si chiuse dietro il ragazzo e la figura fece nuovamente la propria apparizione, sfregando le dita consumate sulla base del tavolo dove precedentemente T si era accomodato. Delle vibrazioni raggiunsero il suo corpo e l'ombra di un sorriso avvolse le sue labbra secche e deteriorate. Raccolse il tomo e vi passò una mano sopra, rendendolo invisibile a occhi altrui.

Doveva proteggere quei ragazzi, a tutti i costi.

***

Solange osservò il suo riflesso nello specchio e rimase turbata. Non si era mai vista così elegante, così bella. Jillian le aveva prestato un vestito blu scuro, sostenendo che esaltasse la sua carnagione pallida, e l'aveva truccata. Le sue istitutrici raramente utilizzavano dei trucchi, solitamente mettevano il rossetto solo quando c'erano visite per le adozioni. La sua compagna, invece, alla fine, aveva indossato un vestito corto nero, semplice, che metteva in risalto il suo corpo e il suo viso.

- Stai molto bene, Sol.

Si voltò verso T e gli rivolse un sorriso imbarazzato. Complimenti da un uomo non ne aveva mai ricevuti e si sentiva strana a riceverli ora. Jillian li fissò entrambi con uno sguardo divertito e malizioso. T la ignorò bellamente e Solange si accomodò sul letto, lontano dall'amico.

T era sicuramente un bel ragazzo. Non era eccessivamente alto, ma aveva un viso dolce e un paio di occhi magnetici. Quella sera aveva indossato un completo scuro, non troppo elegante, e aveva tolto gli occhiali, forse sostituite con delle lenti a contatto. Però non riusciva a provare nulla di più che una semplice concordanza di pensiero per lui, dopotutto non lo conosceva affatto.

- Andiamo, su, siamo già in ritardo.

La voce di Jillian li fece scattare entrambi sul posto. Solange era nervosa, non sapeva cosa aspettarsi da quella cerimonia e, soprattutto, non capiva ancora cosa fosse. Probabilmente era una semplice SenzaTerra e la Libreria non era così infallibile come tutti ritenevano fosse.

Il salone era enorme.

Migliaia di ragazzi lo riempivano.

In un angolo c'erano alcune ragazze, adornate dai colori del Delfino, che li fissavano intensamente.

A Solange ci vollero alcuni minuti per capire che non fissavano lei, Jill e T, ma qualcuno dietro di loro. Si voltò, curiosa, e rimase a corto di salivazione. Vicino all'entrata c'erano due ragazzi, in perfetta posa romanzesca, che camminavano verso di loro.

Uno indossava i colori dell'Aquila e l'altro quelli del Serpente.
Il primo non era molto alto, sicuramente era più basso di T, aveva la mascella pronunciata e capelli scuri che ricadevano in piccole ciocche davanti agli occhi, neri come la pece. Vide Jillian sorridergli e il ragazzo ricambiare.

L'altro, invece, era l'opposto. Il colore della pelle, somigliante all'ebano, colpiva a primo impatto. I lunghi capelli neri gli scendevano fino alle spalle, scoprendo una cicatrice sulla guancia destra. Gli occhi, come quelli del suo amico, erano scuri, sembravano cioccolato fuso, ma un bagliore particolare era sprigionato da essi. Era più alto dell'amico, con le spalle squadrate e un sorriso beffardo sul volto.

Quando le passò accanto, riuscì ad avvertire qualcosa di magnetico tra di loro che le fece trattenere il respiro. Si volse leggermente notando che il sorriso sul volto del ragazzo era sparito e si era, anche lui, fermato a guardarla stupito. Quell'emozione durò poco, visto che sul suo viso tornò l'espressione precedente. I due si avvicinarono al gruppetto dei Delfini e presero confidenza con loro. Una delle ragazze, dai capelli biondo platino, si lanciò addosso al Serpente senza troppi complimenti. Vedere quella scena era come ricevere un pugno nello stomaco. Confusa dalle sue emozioni, si voltò verso i suoi amici in cerca di spiegazioni.

- Quei due sono la rovina del castello - borbottò T, prima di ricevere una gomitata da parte di Jillian.

- Quei due, come li definisce il tuo amichetto magico, sono i ragazzi più desiderati dell'istituto. Jack mi ha anche sorriso.

Jillian sembrava decisamente in fibrillazione.

- L'altro è Regan. Difficile che qualcuna riesca a scalfirgli quel fastidioso sorrisetto dalle labbra. È un Serpente, dopotutto.

Solange annuì alle parole dei due amici ma continuava a rimanere confusa da quello che aveva provato. Perché avvertiva quei sentimenti verso un ragazzo che non aveva mai visto in vita sua? E, soprattutto, poteva essere fascinoso quanto voleva, ma era decisamente qualcuno da tenere alla larga.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro