4-NICOLÒ
Nessuno di voi mi serve,
sto solo come un verme.
Coi fantasmi del passato e
Quelli del presente.
–Madman
Ho l'odio dentro.
Guardo quel bastardo di Vaccaro e sento un sorriso soddisfatto nel vedere del sangue uscirgli dal labbro e dal naso. Ben gli sta a quello stronzo.
«Basta! Cosa cazzo ti è preso Claudio!» urla il suo coach mettendosi davanti a lui.
Mi giro verso i miei compagni che mi stanno ancora tenendo le braccia. Con uno spintone mi libero e loro alzano le mani.
«Quello stronzo ha usato mia sorella!» continua ad attaccarmi.
«Tua sorella! E chi cazzo la conosce tua sorella!» ribatto asciugandomi un rivolo di sangue che mi sta scendendo sul mento. Non posso sputare a terra ma la voglia è tanta.
«Brutto figlio di puttana! Nemmeno ti ricordi di lei, eh! Sei proprio uno stronzo! Per te era solo una scopata, eh!»
Faccio un passo avanti venendo subito bloccato dai miei compagni. Mi freme la mano e per quanto abbia voglia di tirargli un altro pugno su quel suo viso di merda mi trattengo solo perché c'è troppa gente.
«Puttana tua madre e tua sorella! Chi cazzo sei per venire a darmi dello stronzo!»
Il coach mi si piazza davanti fulminandomi con lo guardo. «Nello spogliatoio, ora!» mi urla contro mentre Vaccaro torna a svuotarmi il suo vocabolario di insulti addosso.
«Vaffanculo! A te e quella puttana di tua sorella!» dico preso dalla rabbia mentre i miei compagni mi trascinano letteralmente nello spogliatoio.
Rido nel vedere che Vaccaro è placcato da metà dei genitori che cercano di dissuaderlo dal venire da me.
Che lo lascino venire che così lo faccio nero.
Guardo verso gli spalti, praticamente vuoti se non per l'amica di Rebecca che è ancora intenta a leggere.
Poi compare il corridoio e Simo e Paolo, che tutti chiamiamo Paul, mi spingono dentro e mi fanno sedere su una panca.
Non riesco più a trattenermi e sputo a terra del sangue che avevo in bocca. Che schifo. Quel sapore ferroso è decisamente orribile.
«Che cazzo ti è saltato in mente! Dovresti essere sospeso per quello che è successo! Anzi, sono quasi tentato di farlo! Dio Santo Nico! Ma che cazzo fai!» urla il coach e questa volta è davvero arrabbiato. Non l'ho mai visto così arrabbiato.
Sento la rabbia iniziare a sparire ma non provo senso di colpa per quello che ho fatto.
E poi, da dove salta fuori la storia della sorella?
«Guardami quando ti parlo ragazzo!» tuona, e la sua voce sembra riecheggiare negli spogliatoi.
«É stato lui a iniziare» dico asciugandomi il volto con la maglietta.
«Non me ne fotte un cazzo di chi ha iniziato! Voglio sapere perché hai continuato!»
Lo guardo inebetito. «E che cosa dovevo fare? Ringraziarlo per aver dato della puttana a mia madre e dello stronzo a me?»
Il coach rimane in silenzio e noto qualche sorrisino tra i miei compagni.
«Voglio che tu vada di là e ti scusi»
Scatto in piedi fronteggiando il coach. Sono più alto di lui eppure nemmeno un T-Rex potrebbe intimorirlo. «Se lo può scordare! Col cazzo che lo faccio!»
«E tu hai insultato lui!»
Mi passo una mano tra i capelli cercando aiuto tra i miei compagni ma tutti evitano il mio sguardo tranne Simo che mi guarda sconsolato.
C'è anche Rebecca. Che cazzo ci fa qui lei? É lo spogliatoio maschile!
«No, col cazzo che gli chiedo scusa! Mi ha accusato di non so nemmeno cosa!»
«Di esserti fatto la sorella» dice Ettore appoggiandoti al muro. «Il che può essere anche plausibile»
Gli faccio il dito medio ricevendo un altro sguardo assassino dal coach.
«Voglio parlare con i tuoi genitori Rizzoli»
Mi esce una risata amara. «Buona fortuna.»
«Non sono alla partita?» É Rebecca ad aver parlato e finalmente anche gli altri della squadra si accorgono della sua presenza, ma non dicono nulla.
«Io non li ho visti» sbuffo e il coach annuisce.
Cazzo annuisce?
«Bene, tutti fuori. Vado a parlare con i giudici. Rizzoli, sei fuori dal gioco. Lunedì ti voglio in palestra alle cinque e forse puoi rimanere nella squadra!» dice senza tanti preamboli.
Sento la terra cedermi sotto ai piedi. «Vuole cacciarmi dalla squadra?»
«Io non voglio, ma tu non mi stai dando scelta. Cambiati e vai sugli spalti, per oggi hai finito. Tutti gli altri tornino in campo» É impassibile e nemmeno Gesù riuscirebbe a fargli cambiare idea. «SUBITO!»
Mi girò tirando un pugno al muro mentre i miei compagni escono mormorando qualcosa.
Sento una fitta alla mano e quando tolgo il pugno le nocche sono sbucciate e c'è del sangue. Ma quello non è mio, c'era già prima.
«Ti sei sfogato ora?» chiede il coach e quando mi giro lo trovo ancora lì con le braccia incrociate e lo sguardo accigliato.
Sorrido beffardo e vado verso il bagno dove ci sono le docce.
«Ci vediamo lunedì alle cinque. Non mancare» urla prima di uscire facendo sbattere la porta.
Butto i miei vestiti a terra e lascio che l'acqua fredda mi scenda sul corpo. Mi strofino via il sangue e sbatto varie volte il bugno contro il muro. Voglio urlare, spaccare la faccia a quello stronzo di Vaccari.
Il coach non può cacciarmi dalla squadra! Sono uno dei migliori giocatori che ha!
E poi, solo perché ho scopato con sua sorella, Vaccari deve rompermi le palle? Scommetto che è sempre quello il motivo per cui mi ha spinto anche la prima volta.
E poi chi cazzo è sua sorella! Se è identica a lui dubito fortemente di essermela fatta.
Dopo una doccia mi sento decisamente meglio e anche se ho ancora voglia di spaccare il naso a Vaccari posso riuscire a trattenermi fino alla fine della partita.
Se quel bastardo si fa vedere ancora lo faccio nero.
Con la borsa a tracollo torno verso il campo e sento un tuffo al cuore nel vedere che la partita è ripresa normalmente e che quel pelle e ossa è tornato a sostituirmi.
Se il coach vuole che resti lui al mio posto per tutto l'anno è fuso! E quando inizieranno i tornei seri?
Incrocio lo sguardo del coach che mi incenerisce e invece di proseguire dritto e uscire dalla palestra svolto a destra e salgo gli scaloni.
Vedo Rebecca alzare una mano e farmi cenno di avvicinarmi a lei e la sua amica ancora troppo concentrata sul libro per notare la mia presenza.
Potrei semplicemente evitarla, anche perché non ho voglia di compagnia, ma nemmeno stare solo mi va. E poi sono in un'ottima posizione e posso vedermi sia la partita che il panorama offerto dallo scollo della sua maglietta.
«É stato un vero stronzo quel Vaccaro» mi dice con un sorriso falso. «Hai fatto bene a tirargli quel pugno. Ora se n'è andato, così non sarà più tra i piedi»
Lancio la sacca e il cappotto. Come se n'è andato?
«Perché la colpa deve essere di Vaccaro?» chiede la ragazza con il libro in mano. Finalmente alza gli occhi, un nocciola che attira subito la mia attenzione, e ci guarda perplessa.
«Lo stai difendendo?» mi scaldo subito. Ma chi è questa qui?
«Certo che no» interviene Rebecca.
Invece la sua amica alza le sopracciglia. «Dico solo che la colpa non è solo sua»
Stringo i pugni lungo i fianchi. «Quello stronzo mi ha accusato di aver scopato sua sorella! Uno, non mi ricordo di aver mai scopato con una che si chiamava Vaccaro e due non obbligo mai nessuna. Era consenziente, quindi perché dovrei essere io lo stronzo?»
Lei non pare minimamente colpita. «Molto maturo, davvero. É sua sorella! Se tu avessi una sorella e qualcuno la toccasse, come ti sentiresti?»
Chiudo la bocca e penso ad Elena. Tutta quella rabbia nei suoi confronti, che io abbia o non abbia scopato con sua sorella, inizia a sparire. Se uno come me si avvicinasse a mia sorella come minimo vorrei spaccargli la faccia. E poi castrarlo, giusto per stare tranquillo.
L'amica di Rebecca si alza mettendo via il libro nella borsa di stoffa. «Io vado Rebi, ci vediamo lunedi a scuola» dice tranquilla dando un bacio sulla guancia alla sua amica e superandomi mentre io continuo a fissarla.
«Quella è Emma, una mia amica. É fissata con i libri, seriamente. Ha sempre un libro con se!» dice Rebecca prendendo il cellulare. «Io le dico che dovrebbe parlare più con le persone che con i libri ma lei non vuole d'armi retta!»
Lascio Rebecca parlare a vanvera e seguo Emma con lo sguardo mentre passa tra i genitori, alcuni la salutando sorridendo altri la fanno passare spostando i piedi e sempre sorridendo.
Come cazzo ha fatto con una semplicissima domanda a farmi sentire così... strano?
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