11 - EMMA
E forse non sarà come
Credevi perché
Sarà anche meglio di
Ciò che speravi
–Tiziano Ferro
Resto vicina a Rebi mentre attraversiamo gli spalti e andiamo a sederci vicino alle scale per scendere in campo.
I ragazzi stanno correndo, palleggiando e mettendo in mostra i muscoli delle braccia incredibilmente sviluppati.
Rebi alza una mano per salutare e si avvicina al parapetto mentre Marco rallenta leggermente e si allunga per baciarla.
«Marchesi fa andare le gambe invece che la lingua!» urla l'allenatore, lo stesso di mio fratello.
Con il cuore a mille che mi batte nel petto alzo lo sguardo. Come una calamita mi ritrovo a fissare l'unica persona che la mia parte conscia non vuole osservare.
Ma non riesco a impedirlo e quando Nico alza lo sguardo i suoi occhi si scontrano con i miei dando inizio alle danze nel mio stomaco.
Accenna un sorriso e distolgo velocemente lo sguardo, sorridendo come una scema. Salgo le scale tirando via Rebi da Marco e iniziando a togliermi il giubbino. A saperlo mi sarei messa il maglioncino blu col girocollo, decisamente migliore di quello nero e leggermente deforme - è di una taglia in più- che indosso ora.
«Hai visto Nico come mi ha sorriso!» bisbiglia dandomi una gomitata e facendomi sentire decisamente stupida.
Ovvio, il suo bellissimo sorriso non era rivolto a me. In confronto a Rebi io non sono nulla, coi miei banali capelli marroni, gli occhi verdi, bassa come un tappo e un sorriso dolce ma non provocante come quello di Rebecca.
Mando giù il boccone amaro, sentendomi più ferita di quanto in realtà dovrei sentirmi. Perché mi interessa così tanto? È l'ex di Rebi e se questo non bastasse, è anche uno stronzo. O almeno questo è quello che continuò a sentire su di lui.
«Per me gli piaccio ancora»
«Come non potresti» sbotto a voce talmente bassa che dubito che mi abbia sentito.
«Comunque, domani volevo andare anche a fare shopping. E giovedì magari torniamo a vedere gli allenamenti»
«Passo» replico tirando fuori dalla borsa un altro libro. Non ho voglia di classici e ho iniziato una nuova saga "Regina Rossa" che mi ha decisamente preso.
«Sai, io proprio non so come tu faccia a leggere così tanto, poi non ti viene male alla testa? Non ti stanchi mai?»
Sorrido divertita; io e Rebi potremmo definirci agli antipodi. Io sono una che legge il libro prima del film, lei aspetta direttamente il film. Le uniche pagine che gira sono quelle delle riviste di gossip, non creso nemmeno che abbia mai letto un libro vero, senza figure e con più di venti pagine.
«I libri sono decisamente la cosa più bella che esista insieme alla musica. Se leggessi sapresti che puoi viaggiare senza muoverti.» E comunque leggo principalmente perché preferisco i loro mondi alla realtà, continuo nella mia testa.
Lei fa una smorfia. «Troppe parole. E sono certa di essere dislessica. Non capisco nulla di quello che leggo e poi sono tutti noiosi. Preferisco vivere la mia vita che leggere di un tizio che ha fatto cosa e vinto chissà quale guerra»
Scrollo le spalle e mi appoggio alla parete in modo da avere una buona distrazione dal ragazzo in campo capace di farmi venire un attacco cardiaco.
«Okay, come vuoi» sussurro aprendo nella pagina dove c'è il segnalibro e non iniziando nemmeno a discutere.
Con lei è inutile, non cambierebbe idea nemmeno se le facessi leggere i libri più belli al mondo e capaci di tenerti incollati fino all'ultima pagina.
I libri possono insegnarti molte cose. Oltre a migliorarti la giornata, a farti vivere sentimenti che altrimenti non avresti mai provato. Forse sarò l'unica che si ritrova a ridere e urlare contro alcuni personaggi quando fanno qualcosa di cretino, a sperare di diventare come una delle tante protagoniste femminili dei romanzi, magari senza dover salvare il mondo o essere a capo di una rivoluzione. Leggere per me equivale a sognare.
«Nico sta guardando qui» sussurra Rebi scuotendomi per un braccio una mezz'oretta dopo.
Alzo le sopracciglia obbligandomi a rimanere concentrata sulle pagine. Non voglio che succeda come ieri. Voglio leggere, non pensare al fatto che Nico sia lì davanti. O che ieri mi abbia anche dato un passaggio.
Per quello devo ancora capire il perché e non pensarci è l'unico modo per evitare di iniziare film mentali che mi condurrebbero alla pazzia. Perché io non mi limito solo ai film, ma alla saga con tanto di prequel. «Bene» bofonchio girando pagina e appoggiandomi al palmo della mano mentre lascio che la parole mi trasportino di nuovo con Mare. (la protagonista di Regina Rossa)
«Sta venendo qui! Insieme al suo amico» continua questa volta stringendomi il braccio.
Mio malgrado mi ritrovo ad alzare lo sguardo e fissare quei due focolari azzurri. Il suo sorriso sembra allargarsi e le farfalle iniziano a svolazzare allegramente per il mio stomaco. Riesco a sentire il battito del cuore come se avessi delle cuffiette collegate direttamente alle orecchie.
Ma il suo sorriso non è per te, mi dico deglutendo lava, è per Rebecca.
«Ehi ragazze» ci saluta Nico con un sorriso che Rebecca ricambia dimenticandosi probabilmente che ha un ragazzo e che, tra l'altro, sta venendo anche lui verso di noi.
«Sei stato bravissimo durante gli allenamenti!»
Sono già finiti?
Nico accenna un sorriso e i suoi occhi tornano su di me. «Cosa stai leggendo?»
Sta parlando con me? Oddio... un bel respiro e cerca di non balbettare.
Alzo la copertina del libro accennando un sorriso timido. «Regina Rossa»
Lui annuisce ma dubito seriamente che sappia di che libro si tratti. «Sentite, noi ci facciamo una doccia e poi andiamo a mangiare qualcosa. Vi va di unirvi a noi?» domanda con disinvoltura mentre Marco e il suo amico che non conosco, e con diversi tatuaggi sul braccio, si mettono al suo fianco.
Marco si allunga e da un bacio a Rebecca. Probabilmente se non lo avesse fatto la mia migliore amica non si sarebbe nemmeno accorto di lui.
«Io..emm... non saprei» inizio a balbettare mentre Rebecca salta in piedi e sorride raggiante.
«Certamente. Dove avevate intenzione di andare?»
Nico batte la mano sul suo amico che non conosco e sorridere. «Qui davanti. Prendiamo le pizze e andiamo al parco, non fa così freddo»
Storco il naso ma mi trattengo dal contraddirlo. Magari non farà freddissimo ma lo stare fermi e non fare nulla certamente non aiuta a scacciarlo.
E poi non posso nemmeno mangiarla la pizza.
Rebecca mi guarda e cerco di farle capire con gli occhi che non mi va per niente. Le sue labbra curvano in un sorriso. «Ottimo, avverto che non torno per cena»
Nico sorride e torna a guardare verso di me, il gomito sulla spalla di Marco. «E tu? Vieni con noi?»
«Certo che viene anche lei» risponde per me Rebecca rimettendosi accanto a me e prendendomi a braccetto.
I tre ragazzi se ne vanno, Marco non prima di aver dato un bacio a Rebi davvero imbarazzante per la sottoscritta.
Mi giro verso la mia migliore amica. «Non mi va di andare! Ho fame e non posso prendermi nulla!»
Lei rotea gli occhi. «Dai Emma, stai con noi una mezz'oretta e poi vai a casa. Tanto i pullman continuano a passare fino le otto e sono solo le sei e mezzo!»
Sbuffo, anche se il fatto che sia stato proprio Nico a chiedermelo mi fa uno strano effetto, spingendomi a restare. Se me lo ha chiesto lui deve significare qualcosa, no?
No, invece no. Non devo darmi false speranze.
«E poi quando ti capiterà un'altra occasione del genere?» replica ammiccando.
Ciao a tutti readers!
Cosa ve ne pare del capitolo?
Cosa mi dite di voi, siete più come Emma che preferite i libri o come Rebecca che aspetta il film?
In attesa del prossimo capitolo, una foto di Rebecca:
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