Dove piangono gli angeli
Dove nascono gli Angeli?
mi chiese una bambina
guance rosse di freddo
capelli bianchi di brina.
In cielo, com'è ovvio
le risposi, stupito
da sogni inespressi
e un desiderio esaudito.
Dove vivono gli Angeli?
mi domandò un ragazzo
mani sporche di terra
volto stanco e paonazzo.
Sulle nubi, di certo
gli dissi, distratto
con Sora Luna la saggia
e Frate Sole, tutto matto.
Dove dormono gli Angeli?
mi sussurrò un vecchio
vita a lungo vissuta
occhi stanchi nello specchio.
Sugli alberi, io penso
tentennai, incerto
tra la Terra non scordata
e l'amato Firmamento.
Dove piangono gli Angeli?
Mi interrogò una donna
gote umide di pianto
sulla tomba di rose adorna.
Non lo fanno, ricorda
le promisi, sorridendo
dimenticano il rimpianto
e cantano, cadendo.
Nota: lo so, è terribilmente lunga. Lo so, non è allegra. Lo so, non ha una precisa collocazione temporale. Ma questi, dovreste averlo capito, sono i miei marchi di fabbrica. Dopo il più strano degli incubi, ho sentito il bisogno di scrivere e questo testo è venuto praticamente di getto. In un quarto d'ora, era completo. Non so nemmeno io se lo amo o lo odio; spero che capirete ciò che vorrei dire con queste parole. Godetevi questa ballata, se potete, e grazie in ogni caso per il vostro tempo.
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