CAPITOLO XII - UN BICCHIERE ...ROTTO - Parte 2
Una volta in auto, ripenso a tutto ciò che mi è capitato, cercando di capire come ho fatto a farmi sfuggire la situazione di mano, come mi trovo a questo punto.
Penso che di sicuro tra me e Tullio è finita, e che parte di questa rottura dipenda dalla nostra differenza di vedute su alcuni episodi. Ma la sua reazione a me sembra troppo esagerata, deve esserci dell'altro. E inizio a credere che dipenda dalle confidenze che Filippo ha fatto a lui riguardo il triangolo di cui fa parte insieme a Rossana e Andrew. Inizio a credere che ci sia una silenziosa ma fastidiosa schiera di sostenitori della coppia Filippo-Rossana, solo perché entrambi frequentano l'ambiente chiesa da tanto tempo. Mi sembra l'unica spiegazione plausibile... a meno che... non abbia intuito il mio interesse nei confronti di Iris... e a pensarci meglio, potrebbe essere.
Com'è che ha detto?
"Sei tu quello che non si deve mai più permettere di dirmi come devo comportarmi con mia cognata!"
È chiaro che è geloso di lei. O forse pensa che ci sia troppa differenza di età tra di noi. E lo sguardo di Domenica quando ci ha visti abbracciati? Che confusione! Non so davvero cosa pensare! Ma probabilmente sono sulla strada giusta per capire.
L'angolo del labbro mi brucia, guardo dallo specchietto retrovisore e trovo un graffio che tocca la guancia. Ricordo subito l'impatto con la mano di Iris quando mi ha zittito. Una cosa è sicura, questo è il graffio lasciato da un anello. E ora ad assalirmi è il dubbio che si tratti di una fede. Ma possibile che possa graffiare? Oppure è un anello di fidanzamento con un brillante?
Sono in panne, troppi pensieri affollano la mia materia grigia. Non ricordo bene l'ultima volta che sono stato così agitato. Prima di questo momento non avevo mai pensato all'eventualità che Iris fosse fidanzata, e non posso saperlo con certezza.
Infondo lei vive fuori. Chi può dirmi che non sia fidanzata? Che razza di stupido sono! Cazzo! Adesso inizio a capire: Tullio non è arrabbiato con me per via di Andrew e Rossana, ma perché ha capito che tengo ad Iris e vuole proteggere il suo fidanzamento. Di sicuro teme qualche passo falso di sua cognata, e soprattutto qualche passo falso mio. Ora sì che il quadro è completo.
Il pensiero di Iris fidanzata mi fa impazzire, mi agita, mi stringe il cuore.
Resta solo una cosa da fare per togliere ogni dubbio, vedere di che anello si tratta e mettere in ghiaccio il mio cuore; devo trovare il coraggio per farlo, è l'unica soluzione prima che prosciughi tutto il mio amore per lei. Forse sono ancora in tempo per salvare il mio ventricolo sinistro.
***
Nel tardo pomeriggio mi squilla il cellulare è una chiamata del Don.
Vuole incontrarmi in serata e mi anticipa che si tratta di una riunione a tre.
Dal tono sembra pure abbastanza incavolato.
Alle 20:30 precise sono alla riunione e solo due ore dopo rientro in macchina. È stata una riunione bollente, ma il Don è stato chiaro:«Basta casini!»
Non l'ho mai visto così arrabbiato. Ci ha strigliato a dovere e in una maniera che mai gli ho visto fare, ma è stata però una riunione costruttiva. Il gruppo di danza entra a far parte del nostro spettacolo:«Perché non si possono fare figuracce con Tizzy e Gigio che si sono messi a disposizione per aiutare la chiesa». Mi sono sentito appoggiato, ma mi ha anche rimproverato: a poche settimane dallo spettacolo non devo prendere iniziative così importanti e devo sempre consultarmi prima di muovermi. Devo, insomma, chiedere il permesso, sì, ha detto proprio così.
«Arrivato a questo punto Alex non puoi più fare colpi di testa. Chiedi prima il permesso, non possiamo più permetterci passi falsi», quindi d'ora in poi devo comunicare obbligatoriamente ogni mia idea a Tullio e non posso oppormi anche se non sono d'accordo. Sono stato riammesso al corso di cresima, ma devo stare da solo con Tullio una mezz'oretta in più rispetto agli altri.
«È una specie di punizione per entrambi, così imparate a conoscervi... e magari la finite di beccarvi...», avrei voluto morire, ma se Tullio non ha aperto bocca non vedo perché avrei dovuto farlo io. Don Luca è stato schietto e preciso chiarendo ogni nostra diatriba. Non ha dato solo a me punizioni o colpe, ma si rende conto che anche Tullio ha delle responsabilità. Abbiamo chiuso il nostro incontro con una stretta di mano.
Una tregua per lui, per la Chiesa e per lo spettacolo.
***
Sono in giro da un po' quando mi chiama Andrew che ha bisogno di vederci urgentemente.
«O.K. ci vediamo da Fabio tra dieci minuti», gli dico.
«Perfetto!», risponde lui.
«Hai litigato con Rossana?»
«Poi ti spiego!»
«O.K.»
Non lo vedo da qualche giorno, ed è un fatto raro tra noi. Temo sia successo qualcosa:«Ciao Andrew, come va? Cosa succede?», attacco subito, tra noi certi giri di parola non servono.
«Ciao Alex, veramente sei tu che devi dirmi come va? Ho saputo di alcuni casini successi con Tullio... Rossana mi ha spiegato un po', ma vorrei sapere meglio da te...»
«E tu per questo mi hai fatto prendere uno spavento? Pensavo fosse successo qualcosa! », annuisce senza dire nulla, così continuo.
«E potevi dirmelo che ti mancavo...», soffoca un piccolo sorriso è serio.
Torno serio anche io:«Veramente c'è poco da dire...»
«Tu, racconta».
Gli racconto tutto nei minimi particolare e lui ascolta attentamente poi mi interrompe: «È interessante che Iris abbia preso le tue difese... c'è qualcosa che devo dirti al riguardo, perché tu sei mio fratello».
«Non farmi preoccupare Andrew, di cosa si tratta?», dico allarmato e intanto butto giù un sorso della mia coca cola per provare a trattenere il senso di angoscia che sta crescendo.
«L'altra sera, mentre aspettavo l'arrivo di Rossana, ho origliato per caso una conversazione tra Iris e sua sorella Domenica, erano nel salone...», non mi è difficile immaginare... ...
«Lo so che non mi riguarda, Iris, ma cosa intendi fare con Alex? Sai bene che qui la gente mormora, e tu sei solo di passaggio. Vuoi divertirti con lui? Ti stai infuatando di lui? Sai che la notizia non tarderebbe ad arrivare alle orecchie di mamma... e sai che lei non approverebbe mai. Sarebbe capace di iniziare una guerra pur di non vederti con lui».
Non riesco a credere davvero che mia sorella abbia pensato ad una cosa del genere.
«Ma cosa dici, Domenica? Ci siamo visti qualche volta, ma non siamo che ottimi amici, nulla più...», dico spazientita.
«Tu sei consapevole del fatto che lui ha una cotta per te, vero?»
Non ci credo! Mi sembra di ritornare a quando eravamo nella nostra cameretta e lei sentenziava su ogni mia cotta. Guarda su che cosa devo provare a dare spiegazioni... sul nulla! Certo che l'idea qualche volta mi ha sfiorato, però devo anche dire che non ha mai fatto nulla per farmi pensare che ci sta provando. Perché dovrei tenerlo a distanza a priori?
«Ma che dici!?! Non è possibile! È intelligente! Stai fraintendendo!»
Non conoscono Alex, pensa che sia un ragazzino...
«Pensa pure quello che vuoi, ma è evidente che non siete semplici amici. Quell'abbraccio non aveva nulla d'amichevole...»
Sbuffo cercando di spiegarle il motivo di quell'abbraccio ma niente lei continua imperterrita:«Ricorda solo che è più piccolo di te, e di molto, è nel pieno di una tempesta ormonale...non farete che soffrire entrambi, lo sai, vero? Io non credo che lui voglia solo portarti a letto, non credo che sia quel tipo di ragazzo, almeno lo spero, ma è vero che a quella età i ragazzi trovano stuzzicante l'idea di far "sesso"con una donna più grande... e io non voglio che tu ne soffra. Se ti aspetti che alla sua età Alex sappia collocare i sentimenti nella giusta dimensione... siamo fritti. Certo, magari lui a te parla solo di amicizia perché non è in grado di ammettere la cotta, ma la pensa diversamente. E sono certa che qualunque semplice gesto tu compia nei suoi confronti lui lo leggerà come una cosa grande. Devi dirgli le cose come stanno una volta per tutte, sennò lui penserà sempre di poterti portare a letto.»
Prendo dalla borsa il pacchetto di sigarette, ragiono su quello che devo dire, non è possibile che mia sorella mi faccia un discorso del genere, che mi consideri tanto frivola. Mi chiedo se questo discorso è una sua idea o sono parole di Tullio.
Butto fuori una nuvola di fumo e dico: «Non sono d'accordo. Hai dipinto Alex come un ragazzino, ed invece standogli accanto posso garantirti che non lo è affatto! E poi, Domenica, cosa vuoi che ti dica? Se Alex ha una cotta per me, non sarà un mio discorso o un mio rifiuto a mettergli un freno. Ti ricordi cosa si prova quando si è innamorati vero? Sto imparando a conoscerlo e ti posso garantire che certe volte è un testardo e non si ferma al primo ostacolo, quindi se cercassi di evitarlo accenderei in lui il desiderio della conquista o peggio ancora c'è il rischio che si senta minacciato e allontanarsi ed io non voglio perdere la nostra bell'amicizia. Credi che io non abbia capito perché Tullio si è comportato così con lui? Che vi siete messi in testa tu, lui e mamma? Avete paura che possa innamorarmi di lui e disonorare la famiglia solo perché è più piccolo di me?»
Segue un momento di silenzio. La guardo e ha un sorriso malizioso!
«Domenica, che vuol dire il tuo sorrisino?»
«Iris... sei innamorata di lui!?!»
«Cooooosa? Ma veramente fai? Non esagerare adesso, io non sono innamorata di nessuno. Sai il mio cuore a chi appartiene...»
«Ecco, allora vedi di non fare sciocchezze!»
Un gesto, un impatto, il rumore di mille frantumi, schizzi di coca-cola ovunque, il bicchiere mi è scivolato dalle mani e giù dal tavolo. Basta un istante per illuderti, ma secoli per il disincanto. E il dolore che provo mi sta già cambiando con la sua intensità. Ogni giorno, ogni attimo, ho cercato con tutte le mie forze e anche inconsciamente di conquistare Iris. Poi è bastato un attimo per prendere coscienza del fatto che ogni mio gesto e ogni mia intenzione non sono stati che fumo. Come posso reagire? Mi sento impietrito tanto da non riuscire a guardare il bicchiere rotto.
«Alex... cosa stai pensando?», mi chiede Andrew, ma la sua voce arriva da un luogo lontano.
«Andrew, perdonami ma devo andare agli allenamenti!», mi alzo aggrappandomi a questa scusa.
«Fabio, quando ti devo per il disastro?»
«Niente, non preoccuparti!», risponde tristemente il mio amico da dietro al bancone. Evidentemente ha intuito qualcosa. Mi trovo fuori dal chioschetto in un lampo e corro al campo sportivo senza dare la possibilità a Andrew di aggiungere altro o scorgere lo sconcerto e la delusione dentro di me. Non mi volto, ma riesco a sentirlo urlare: «Aleeeeex... l'ho baciata!», sono felice per lui perché so quanto tiene a Rossana, speravo in questo lieto fine e sono soddisfatto! Grandioso! Questo mi fa sperare per il futuro e mi aiuta a credere che l'amore, comunque, esiste ancora!
Sì, esiste... anche se solo per gli altri!
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