CAPITOLO 6 - 🔞 - ALL'INFINITO
⚠️ ATTENZIONE ⚠️
🔞 capitolo adatto a un pubblico adulto 🔞
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Langa era nervoso.
Maledettamente nervoso.
Ancora non capiva perché mai dovesse sentirsi così, quando le cose tra lui e Reki erano capitate del tutto spontanee a Zao Onsen. La loro intimità sotto alle coperte, stretti in quel futon, era nata in maniera naturale, l'istinto di dichiararsi e amarsi era stato così impellente che non c'era stato davvero bisogno di preparare o pianificare nulla. Aveva seguito il suo cuore e il resto era venuto da sé. Anche quel momento al Santuario, in mezzo alle pellicce, era stato eccitante e spontaneo. Così come il loro scambio di effusioni in aereo; nonostante la presenza di Shindo e Kaoru nel sedile dietro al loro, erano riusciti comunque a baciarsi e coccolarsi un po'.
E quindi non si capacitava del perché lui e Reki fossero seduti ai due lati opposti del divano, a fare zapping furioso da un inutile canale al successivo, senza nemmeno riuscire a guardarsi negli occhi.
La mamma di Langa era uscita ormai da una buona mezz'ora, ma l'imbarazzo che avevano provato a tavola con lei, cenando in silenzio, sembrava essere rimasto ancora lì, ad aleggiare spesso e denso nel bel mezzo del salotto.
Langa si chiese se ci fosse qualcosa che non andava in lui, perchè davvero non sapeva come gestire l'aspettativa. Era la prima volta che gli capitava, ma d'altronde era la prima volta che si innamorava davvero di qualcuno; eppure, nelle ultime ore aveva pensato e fantasticato così tanto su quella serata solo per loro, che gli sembrava assurdo dover provare quella strana sensazione in mezzo al petto. Come se ci fosse qualcosa di sbagliato, come se tutto non fosse perfetto come lui voleva che fosse. Forse le sue aspettative avevano creato uno scenario nella sua testa talmente idilliaco, che la realtà difficilmente riusciva davvero a replicare.
"Langa..."
Fu finalmente Reki a spezzare il silenzio, mormorando il suo nome mentre si costringeva a guardarlo per la prima volta da quando si era seduto sul divano.
Langa spense la TV e si voltò verso Reki.
Il suo viso era bello e luminoso come sempre, le gote arrossate e gli occhi brillanti, e gli sorrideva, dolce e impacciato come solo lui sapeva essere.
"E' tutto ok?" domandò il rosso.
Langa ruotò il busto per guardarlo meglio.
"Sì. Certo." rispose piano, e poi rilasciò tutto il fiato che aveva trattenuto nei polmoni fino a quel momento, emettendo un sonoro sospiro "Scusami, la verità è che sono un po' nervoso. So che è stupido, sono due giorni che non vedo l'ora di poter stare da solo con te. E adesso..." Langa abbassò lo sguardo alle sue lunghe dita che continuavano a giocherellare col telecomando.
Reki sorrise di un sorriso dolce, inclinando la testa di lato e avvicinandosi un po'.
"Anch'io sono nervoso." ammise.
Prese le mani di Langa tra le sue per richiamare la sua attenzione e aspettò fino a che gli occhi cristallini di Langa non si fissarono nei suoi.
"Anzi, diciamo che ho una paura fottuta." proseguì ridacchiando.
"Ma ho anche davvero tanta voglia di fare l'amore con te, Langa." continuò, il volto che si faceva serio e solenne mentre sfilava il telecomando dalle lunghe dita di Langa e lo posava sul divano.
"Non ho mai pensato di farlo con nessun altro," ammise arrossendo un po' "ma tu sei speciale, Langa, e sono sicuro che sarà bellissimo. Con te posso affrontare davvero tutto."
Langa non poteva credere alle sue orecchie, la confessione di Reki era così dolce e sincera da sciogliergli il cuore in mezzo al petto; aveva semplicemente detto quello che provava, eppure gli sembravano le parole più belle e toccanti del mondo.
E non poteva nemmeno credere ai suoi occhi: Reki era bellissimo, i suoi occhi caldi e dolci che lo guardavano languidi, le sue guance arrossate e lucide, le sue labbra, che ormai sapeva con certezza essere incredibilmente morbide, distese nel più bel sorriso che Langa avesse mai visto in vita sua.
Ed era suo.
Era il suo ragazzo.
E voleva dannatamente fare l'amore con lui.
Langa non disse nulla, non rispose alla dichiarazione di Reki, non gli disse che tutto quello che Reki provava, anche lui lo provava. Pensò che fosse abbastanza dimostrarglielo.
Posò le labbra sulle sue, delicatamente, assaporando finalmente la sua bocca così soffice e morbida. Infilò le dita tra i suoi capelli mentre con l'altra mano gli sfiorava la guancia in una carezza leggera.
Reki rispose al bacio, lento e languido, la lingua che cercava la sua ancora una volta, per poi rincorrerla tra le sue labbra.
E in un istante ogni cosa andò al suo posto, la sensazione che sbocciò nel petto di Langa era finalmente quella giusta, e fiorì e si espanse invadendo ogni cellula del suo essere, rendendolo finalmente consapevole di ogni cosa come se fosse perfetta: le labbra di Reki a contatto con le sue, la lingua morbida che rincorreva la sua, le mani sulla sua pelle, tra i suoi capelli, il profumo di Reki che lo avvolgeva e lo rendeva ubriaco ed euforico insieme.
Il bacio di Langa si fece profondo, il suo corpo che cercava un contatto più esteso e spingeva Reki con la schiena contro al divano per poi divorare ancora le sue labbra mentre dalla sua gola usciva un mugugno basso e vibrante.
"Aspetta..." mormorò Reki staccandosi ansimante dal bacio dopo qualche istante "Non è meglio se andiamo già in camera tua?"
Langa prese un lungo respiro per calmarsi, ovviamente aveva ragione Reki, si era fatto prendere ancora una volta dal bisogno viscerale che provava dimenticandosi tutto il resto; intrecciò le dita con le sue e lo trascinò in camera.
Riprese subito a baciarlo di un altro bacio vorace, l'imbarazzo ormai completamente soppiantato dal desiderio, dal bisogno di stringerlo ancora una volta tra le sue braccia, di sentirlo, di avere la certezza palpabile che fosse suo e che niente avrebbe mai potuto portarglielo via.
Il corpo di Reki aderiva al suo nella penombra della stanza e Langa infilò la mano sotto alla sottile camicia di cotone, per sentire la sua pelle di nuovo calda, leggermente sudata sotto le sue dita che scivolavano lungo la spina dorsale in una carezza lenta. Reki rabbrividì al tocco e Langa sorrise nel bacio. Poteva sentire l'erezione di Reki pulsare attraverso il tessuto leggero dei pantaloncini e il bacio si fece più esigente, profondo, mentre le mani vagavano lungo il suo corpo e si ubriacavano del contatto diretto con la sua pelle.
Ma non era abbastanza.
Sbottonò velocemente la camicia e la fece scivolare a terra mentre scorreva le spalle e le braccia di Reki in carezze brucianti, seguendo poi gli stessi percorsi con la punta della lingua.
Reki emise un gemito sottile quando Langa infilò finalmente le dita nell'elastico dei pantaloni e li sfilò insieme ai boxer.
Nell'ultimo anno Reki era cresciuto parecchio; pur rimanendo più basso di Langa poteva vantare un torace ampio e tonico, la muscolatura asciutta ma definita di chi tiene il corpo allenato. La sua pelle era dorata dal sole e Langa sorrise notando il segno più chiaro del costume.
Reki non gli diede il tempo di indugiare nelle sue esplorazioni, aveva lui stesso un bisogno da soddisfare e si avvicinò di un passo per sfilargli la t-shirt in un gesto fluido, seguito immediatamente dai pantaloni.
E ancora una volta si fermò ad ammirarlo.
Il corpo di Langa era quasi brillante alla luce della luna, la sua carnagione pallida lo faceva sembrare una statua di ghiaccio, finemente scolpita da un abile maestro nei piani asciutti ma definiti di un ragazzo che si sta finalmente trasformando in un uomo.
Reki si leccò le labbra e fece scorrere la punta delle dita sui suoi addominali. Gli piaceva la consistenza soda sotto ai polpastrelli, e gli piaceva il contrasto cromatico delle sue dita più scure sulla pelle di alabastro. Gli occhi seguivano affamati e impazienti i percorsi delle sue dita mentre scendeva verso il basso, la mano che accarezzava la soffice peluria chiara e terminava il suo vagabondare circondando con delicatezza la sua già evidente erezione.
Non riuscì a trattenere un gemito quando lo sentì pulsare di anticipazione e si costrinse a prendere un lungo respiro per tenere a freno l'impazienza. Voleva godersi il momento, assaporare ogni istante di quella esplorazione sul suo corpo bellissimo, gustarsi la pelle diafana e setosa di Langa anche con gli occhi oltre che con gli altri sensi che avevano già sperimentato tale piacere nel buio della camera al Ryokan.
"Reki..." mormorò Langa mentre chiudeva gli occhi e prendeva il suo volto tra le mani, cercando ancora la sua bocca e soffocando i suoi respiri tremanti tra le labbra del rosso.
La mano di Reki scivolava sempre più sicura mentre il bacio diventava vorace e impaziente; Langa sentì un gemito vibrare al centro del suo petto mentre il calore montava dentro di lui, un accumulo così veloce e violento che lo avrebbe fatto venire entro pochi istanti.
Ma non era quello che voleva.
Allontanò la mano di Reki e prese dei profondi respiri mentre lo trascinava verso il letto. Lo spinse sotto di sé e continuò a baciarlo, baciarlo, baciarlo ancora, mentre le sue mani vagavano sempre più impazienti sulla pelle calda e ambrata.
I suoi sensi erano ormai sopraffatti, un'indigestione sensoriale del suo profumo inebriante mischiato col sapore dolce della sua bocca, la pelle morbida sotto le dita che vagavano impazienti a cercare i punti più caldi e nascosti del corpo invitante del rosso.
"Langa..." gemette Reki, la voce roca e spezzata mentre le dita di Langa esploravano di nuovo il suo punto più prezioso. Invocò il suo nome ripetendolo ancora in una dolce cantilena, una preghiera, un'invocazione, la sua testa gettata indietro e le mani che si artigliavano alle lenzuola mentre la schiena si inarcava alla sensazione.
La smorfia sul suo viso era di piacere e dolore insieme, ma non voleva che smettesse, voleva sentirlo ancora una volta dentro di sé.
Fu Langa a fermarsi, preoccupato di fargli male; avvicinò le dita alle sue labbra per ripetere forse quanto già provato al Santuario, ma Reki lo fermò.
"Langa, io... Nello zaino..." ansimò.
Langa recuperò dallo zaino accanto al letto una boccetta di lubrificante e una scatola di preservativi, e li posò sul letto mentre anche lui cercava di calmare il battito impazzito del suo cuore.
"Reki... siamo entrambi vergini, dobbiamo usare il preservativo?" chiese dubbioso.
"Non so. Speravo lo sapessi tu. Io li ho presi per sicurezza..." mormorò incerto, il petto ancora scosso da respiri superficiali e rapidi.
Langa cercò di tornare con la mente alle lezioni di educazione sessuale a cui aveva assistito a scuola quando era ancora in Canada, ma a quei tempi non avrebbe mai immaginato di innamorarsi di un ragazzo. Ricordava qualcosa di vago e nebuloso sulle malattie sessualmente trasmissibili, ma non era sicuro che a loro servisse davvero. Forse avrebbero dovuto parlarne con qualcuno con più esperienza, chiedere qualche consiglio a Joe, magari. Ma non era certo quello il momento.
"Oh, fanculo!" sbottò prima di riprendere a baciarlo.
Reki sorrise ma rispose al bacio con entusiasmo, il suo corpo che si muoveva languido e sensuale guidato solo dall'istinto e dal bisogno che ormai aveva imparato ad accettare e che desiderava soddisfare senza più alcuna remora.
Il suo bacino strusciava impaziente contro quello di Langa, il bisogno di dare sollievo alla sua erezione era impellente, ma la frizione non era abbastanza, la lingua di Langa nella sua bocca non era abbastanza.
"Langa... Ti voglio dentro di me." mormorò, il volto arrossato e lo sguardo languido.
Lo stomaco di Langa si strinse in una morsa improvvisa, il bisogno di Reki era anche il suo e nemmeno lui riusciva più ad aspettare.
Era davvero arrivato il momento che aspettava con impazienza.
Fu rapido a cospargere la mano di lubrificante e prese un profondo respiro mentre si fermava un ultimo istante a guardare Reki. Si bloccò, come ipnotizzato: i capelli arruffati sul cuscino circondavano il suo volto come un'aureola di fuoco ed era di una bellezza indescrivibile mentre lo guardava con gli occhi brucianti, il petto ancora scosso da rapidi respiri.
Avvicinò la mano quasi con reverenza, l'altra posata sul ginocchio in una carezza rassicurante, e gli occhi fissi nei suoi mentre lentamente cominciava a farsi strada nel suo calore stretto.
Reki aprì la bocca ma nessun suono uscì dalle sue labbra, l'aria che veniva risucchiata all'interno e gli occhi che si spalancavano mentre il dito di Langa scivolava lentamente in lui.
Era bollente, Langa poteva sentire la sua carne infuocata che gradualmente lo accoglieva dentro di sé, mentre Reki gemeva e si inarcava. Un mugugno sottile usciva dalle sue labbra, le dita che si aggrappavano alle lenzuola in una presa disperata; era semplicemente meraviglioso e Langa non avrebbe potuto desiderare altro al mondo che Reki.
"Ti faccio male?" mormorò, attento a scorgere qualsiasi segnale sul viso di Reki che gli dicesse di fermarsi.
Reki scosse la testa, gli occhi ancora fissi nei suoi, resistendo a fatica all'istinto di chiuderli.
Langa aspettò un istante quando arrivò in fondo, il corpo di Reki attorno a lui era dannatamente stretto e voleva lasciargli il tempo di abituarsi all'intrusione.
"Puoi... muoverti..." mormorò Reki, e gli occhi infine si chiusero quando Langa cominciò a scivolare avanti e indietro.
Era una sensazione del tutto nuova e sconvolgente per entrambi, e Langa beveva con avidità la visione del volto di Reki arrossato e bellissimo, le palpebre svolazzanti e i piccoli gemiti che uscivano dalle sue labbra umide.
Voleva disperatamente baciarlo, ma il bisogno di soddisfare Reki era prioritario.
"Di più..." gemette infatti, e Langa lo accontentò accompagnando un secondo dito all'interno del suo calore avvolgente e strappandogli un sospiro.
Fu solo quando le dita riuscirono a scivolare con facilità che ne aggiunse un terzo. La nuova intrusione sollevò un miagolio dal petto di Reki che inarcò la schiena e spinse i fianchi verso Langa, incontro alla sua mano che prese a muoversi più veloce.
"Dio sì!" gemette Reki, prima di sussultare ancora quando Langa provò a piegare una falange.
"Santa merda, Langa, fallo ancora!" lo implorò.
Langa piegò ancora le dita e prese a muoverle con più velocità, e Reki si inarcò e i suoi occhi iniziarono a lacrimare.
"Dio! Langa scopami! Scopami adesso!" piagnucolò mentre si contorceva per il piacere.
Langa stesso sentiva il suo corpo fremere, la sua erezione dimenticata che pulsava sul suo stesso addome.
Non poteva aspettare oltre.
Scivolò fuori dal calore del corpo di Reki che emise un gemito di frustrazione. Si sentiva vuoto e incompleto, e aveva disperatamente bisogno di essere nuovamente riempito.
Langa armeggiò per qualche istante col preservativo, non ne aveva mai indossato uno e, anche se la teoria gli era più o meno chiara, ci mise qualche attimo per assicurarsi di averlo indossato correttamente.
Reki lo osservava avido e impaziente, il petto che ancora si alzava e si abbassava velocemente, e il bisogno di sentirlo ancora dentro di sé che annullava qualsiasi pensiero cosciente.
"Sbrigati Langa..." piagnucolò, la mano sulla sua stessa erezione per darle un po' di sollievo.
"Eccomi." Langa fu presto su di lui, puntellandosi con una mano sul letto e aiutandosi con l'altra. Spinse piano, lentamente, entrando nel corpo di Reki con una lentezza squisita ed esasperante.
"Rilassati, Reki. Respira..." mormorò Langa mentre spingeva piano.
Ma come poteva occuparsi di qualcosa così banale come respirare, quando il suo corpo e la sua anima stavano viaggiando lentamente verso il paradiso? Reki era in preda ad una sensazione così violenta e totalizzante da lasciarlo stordito, la sua mente e il suo corpo travolti da un'ondata di calore acuto e pulsante, la punta di dolore che rendeva solo più spesso e denso il flusso di piacere che lo avvolgeva e lo trascinava in una spirale di puro godimento.
Reki chiuse gli occhi ancora una volta, la testa rovesciata indietro e le mani artigliate alle braccia di Langa, ed era l'immagine più sublime che Langa avesse mai visto.
"Ti amo, Reki." si sentì dire senza averlo premeditato. Ma era vero, era giusto, ed era quello che aveva bisogno di dire in quel momento mentre sentiva il suo corpo accoglierlo dentro di sé.
Reki aprì gli occhi a quella frase, le pupille così larghe da ingoiare del tutto l'iride, e un'espressione lontana e opaca a velare il suo sguardo.
Fu solo quando Langa arrivò in fondo che Reki sbatté le palpebre, prese un piccolo respiro superficiale e gemette la sua risposta con voce sottile.
"Anch'io..."
E poi Langa riprese a muoversi, scivolò lentamente indietro per poi tornare avanti in pochi istanti, in una spinta morbida che strappò un gemito dalle labbra di Reki.
"Di più..." lo incoraggiò, e Langa scivolò ancora fuori per poi rientrare con una spinta più decisa. Reki piagnucolò, le unghie piantate nella sua carne e le ciglia che svolazzavano ad ogni affondo.
Langa stabilì presto un ritmo, spinte profonde e trascinate, e la voce spezzata di Reki che gli chiedeva di andare avanti, di non fermarsi, di spingere, spingere, ancora, di più...
Le parole di incoraggiamento di Reki fecero sciogliere anche l'ultimo barlume di autocontrollo di Langa, che prese a spingere e ruotare i fianchi ormai in preda al suo istinto più profondo. Il movimento di Langa divenne più deciso, i gemiti che uscivano dalle labbra di Reki che si facevano sempre più caldi, indecenti, e Langa sapeva che non avrebbe potuto controllarsi ancora per molto.
"Dio Langa, ti sento... così in fondo..." gemette, e forse furono le sue parole roche, o le guance ormai dello stesso rosso intenso dei capelli, o gli occhi brucianti e inondati di lacrime, o forse fu tutto l'insieme di cose a spingere finalmente Langa oltre il bordo.
Venne forte e violento, un pesante grugnito che saliva dal centro del suo petto mentre le ultime spinte trascinavano il suo orgasmo all'infinito. Il volto di Langa era sfigurato dal piacere, le gote arrossate, le labbra gonfie di tutti i baci, ed era così meraviglioso che anche Reki venne veloce e improvviso, rilasciando spesse corde bianche sul suo stesso addome.
La stanza era invasa solo dai loro respiri affannati, che lentamente si fecero più regolari mentre il cuore tornava a battere al solito ritmo.
Il corpo di Langa era ancora accasciato su quello di Reki, che riuscì finalmente a muoversi e lo avvolse con le braccia mentre trascinava piccoli baci sul viso accaldato e sudato accanto al suo.
"Dio, Langa..." mormorò dopo qualche attimo "è stato... bellissimo!"
"Ti ho fatto male?" Langa si preoccupò, mentre scivolava di lato e accarezzava il volto di Reki con tenerezza.
"No. Non molto... Insomma, all'inizio un po' sì, ma poi... wow!" ridacchiò "Potrei andare avanti a farlo all'infinito!"
Reki sollevò la mano chiusa a cerchio e Langa sorrise. Aggiunse la sua mano a quella di Reki, componendo ancora una volta il finale del loro saluto, quel doppio cerchio che rappresenta l'infinito, così speciale per loro. E che di sicuro, da ora in poi sarà ancora più speciale, aggiungendo un ultimo significato, ancora più profondo, a simboleggiare il loro amore.
"All'infinito!" confermò Langa.
FINE
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Credits for the image to @ghostly_day on Twitter
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