CAPITOLO 5 - PROPOSTE (IN)DECENTI
"Cosa significa che non può mostrarcela!?!" tuonò Ainosuke.
La sua voce rimbalzò tra le pareti dell'Honden mentre la sua figura imponente si stagliava minacciosa a confronto di quella minuta ed esile del Sacerdote davanti a lui.
"Beh, la pergamena deve restare nascosta agli occhi del mondo." obiettò questi con voce pacata ma decisa "Così è stato fino a questo..."
Il Sacerdote si bloccò all'ingresso di Langa e Reki, la bocca spalancata e la mano sospesa a mezz'aria nel suo gesticolare. Sembrava come paralizzato, ipnotizzato, e per un lungo momento sembrò perfino che avesse smesso di respirare. L'unica cosa che si muoveva erano gli occhi, sgranati e attenti, che seguivano l'avanzata di Reki senza distogliere lo sguardo, fissi su di lui come se Langa al suo fianco fosse stato trasparente.
"...c-che succede?" chiese Reki, palesemente in soggezione, mentre si fermava accanto a Kaoru e Ainosuke.
Il Sacerdote ancora lo fissava, l'espressione sconvolta sul suo viso che lentamente si trasformava in un sorriso luminoso e incredulo mentre riprendeva a respirare.
"Per tutti i Kami, Ayame! Perché non mi hai detto che il divino Kagutsuchi ci ha mandato la sua benedizione?!" disse rivolgendosi alla Miko in piedi accanto a lui, ma senza ancora staccare gli occhi da Reki.
"Ecco..." tentò di spiegare la ragazza ma venne subito interrotta dal Sacerdote che si rivolse di nuovo ad Ainosuke "Sono spiacente per prima, Shindo-san. Questo è chiaramente un altro segno del nostro Kami e, ovviamente, cambia tutto. Aspettatemi qui."
Il Sacerdote si diresse verso la porta laterale da cui era entrato poco prima, immediatamente seguito dalla Miko che lo rincorse con passi piccoli e rapidi.
"Ma che cazzo sta succedendo?" sbottò Ainosuke, ora davvero confuso.
"Credo che il nostro Reki-kun non sia poi così inutile come credevi..." commentò Kaoru incrociando le braccia sul petto, un sorriso divertito sul suo viso.
"Inutile? Chi è che ha detto che sono inutile?" domandò Reki, anche lui del tutto confuso per la situazione ma soprattutto offeso per quella irrispettosa definizione.
Ainosuke si voltò verso Kaoru, un'espressione interrogativa sul suo viso mentre chiedeva "Ti dispiacerebbe spiegarci cosa sta succedendo, visto che sembri l'unico ad averlo capito?"
"Il Sacerdote ha nominato il Kami Kagutsuchi quando ha visto Reki. Carla, ti dispiace spiegare ai nostri amici chi è Kagutsuchi?" chiese sollevando il polso e scostando la manica per scoprire il suo AI-watch che prese a brillare subito di un morbido bagliore violaceo.
"Kagutsuchi è il Kami dio del fuoco. Fu l'ultimo figlio di Izanami, la dea creatrice, e Izanagi, il dio , padre di tutti i e creatore delle terre. Kagutsuchi fu ucciso dal padre perché la sua nascita era costata la vita alla dea Izanami. Il dio infatti usò la sua spada..."
"Ok, ok, grazie Carla. Abbiamo capito." la interruppe Shindo "Quindi il Sacerdote pensa che il nostro Reki-kun sia il Kami del fuoco?"
"Wow, fico!" Reki si esaltò subito all'idea.
"Sarà per i tuoi capelli..." mormorò Langa, ben contento di avere la scusa perfetta per infilarci di nuovo le dita e accarezzare la sua chioma selvaggia.
"Più un suo messaggero, forse" precisò Kaoru "ma in buona sostanza sembra che sia stata la sola presenza di Reki a fargli cambiare idea."
Il Sacerdote rientrò in quell'istante portando con sé una scatola di legno lunga e stretta.
"Ecco, venite." disse mentre si sedeva sulle pellicce accanto a un braciere e posava la scatola davanti a sé. I quattro visitatori si sedettero di fronte a lui.
"Il maestro Zhang Jizhi venne nel nostro Santuario in giovane età e restò qui tre mesi in ritiro spirituale. Prima di andarsene ci donò queste due pergamene che aveva scritto apposta per noi durante le sue meditazioni."
Il Sacerdote aprì il coperchio rivelando il contenuto della scatola.
Si trattava di due pergamene arrotolate su semplici bastoni di legno grezzo e adagiate su un soffice strato di paglia; su uno dei due lati del legno che sporgeva dalla pergamena erano tracciati alcuni anelli colorati, in rosso su una e in blu sull'altra.
Il viso di Kaoru si illuminò a quella vista, aveva potuto osservare le antiche pergamene dei maestri calligrafi solo ad esposizioni ufficiali ed erano sempre protette in teche di vetro. Non ne aveva mai vista una dal vivo.
Il suo cuore prese a battere all'impazzata e d'istinto allungò una mano. Il Sacerdote fu svelto, schiaffeggiò la mano di Kaoru che la ritirò immediatamente balbettando le sue scuse.
"La prima pergamena del maestro Zhang Jizhi racconta la storia del Kami Kagutsuchi." spiegò ancora il Sacerdote mentre sollevava delicatamente la pergamena con gli anelli rossi.
"Kagutsuchi è il Kami protettore del nostro Santuario. Capirete che il fuoco è un elemento chiave per noi, l'unico modo che abbiamo per sopravvivere a queste altezze e contrastare la neve e il gelo." continuò "È per questo motivo che la sacra reliquia non può lasciare il Santuario."
Una smorfia di disappunto si disegnò sul volto di Shindo che aprì bocca per dire qualcosa ma fu preceduto da Reki che chiese curioso "E l'altra pergamena? Di cosa parla?"
Il Sacerdote adagiò con cura la pergamena sulla paglia e prese l'altra, quella con gli anelli blu.
"Racconta la storia di Susano-no-Mikoto, Kami del Mare e delle Tempeste. Anche lui nato da Izanagi come il nostro Kagutsuchi, è un Kami insolente e bellicoso. Il maestro Zhang Jizhi ha voluto lasciarci un elemento di contrapposizione ed equilibrio rispetto al fuoco."
"Ma quindi il vostro Santuario non è legato a questa seconda pergamena, dico bene?" chiese ancora Reki.
Un sorriso ammirato si allargò sul viso di Kaoru che stava seguendo con attenzione lo scambio tra il Sacerdote e Reki.
"Beh, no in realtà." mormorò il Sacerdote un po' confuso.
"Posso vedere questa seconda pergamena?" intervenne Kaoru.
"Beh, sì..." balbettò ancora il Sacerdote mentre porgeva la pergamena al calligrafo.
Kaoru la prese con delicatezza, le dita ancora tremanti per l'emozione, e cominciò a svolgerla con cautela rivelando il suo contenuto. I suoi occhi dorati si riempirono di lacrime in un istante.
"E' decisamente autentica!" mormorò con entusiasmo "Riconosco lo stile del maestro, l'alternanza fluida di tratti decisi e sinuosi, con le sue..."
"Sì, sì, va bene." lo interruppe Shindo, per poi rivolgersi di nuovo al Sacerdote "E questa pergamena, invece, è in vendita?"
"Beh..." il Sacerdote tentennò, lo sguardo che tornava alla pergamena nella scatola e poi di nuovo a quella aperta tra le mani di Kaoru.
"Sono sicuro che il Kami Kagutsuchi non avrebbe nulla in contrario" esordì Reki, attirando su di sé lo sguardo di tutti "In fondo, il nobile Shindo-san porterà la sacra pergamena a Okinawa, e quale posto migliore per il Kami del Mare e delle Tempeste?"
Ainosuke per la prima volta rivolse a Reki uno sguardo attento e ammirato. Aveva decisamente sottovalutato il ragazzo e per la prima volta fu contento di aver accontentato Langa nel suo capriccio di voler portare con sé anche l'amico (per inciso, su quello aveva invece qualche dubbio viste alcune interazioni di quella mattina tra loro due, sulle quali aveva preferito sorvolare).
"Sono sicuro" intervenne subito Ainosuke a dargli manforte "che avrete parecchie necessità da soddisfare per gestire al meglio questo Santuario e sarò felice di aiutarvi in qualsiasi modo sia in mio potere farlo, se mi concederà l'onore di portare almeno questa pergamena in un luogo più consono al Kami a cui è dedicata."
Una luce di comprensione si accese negli occhi del Sacerdote.
"Beh, in effetti penso che potremmo metterci d'accordo..."
❆∞✹
Reki aveva appoggiato la testa sulla sua spalla subito dopo il decollo, gli occhi a mezz'asta, ed erano bastati pochi minuti che la sommessa vibrazione del Jet gli aveva dato il colpo di grazia.
Langa infilò ancora una volta il naso tra i capelli profumati e inspirò chiudendo gli occhi, per assaporare al meglio quel profumo che stava diventando sempre più famigliare.
Era come una droga, non ne aveva mai abbastanza.
Reki emise un sottile mugugno nel sonno e Langa sorrise, ancora una volta stupito del fatto che il suo ragazzo (Oddio! Ma sul serio?) riuscisse a dormire in ogni situazione. Ma a Langa non dispiaceva affatto. Tutt'altro, la trovava una cosa incredibilmente cute e ogni volta doveva trattenere l'istinto di infilare le dita tra i suoi capelli e fargli i grattini mentre dormiva.
In realtà le sue dita in quel momento stavano benissimo dov'erano, intrecciate a quelle di Reki sul bracciolo in mezzo a loro, in bella vista.
Anche se non avevano detto nulla, di sicuro Kaoru e Ainosuke dovevano aver capito che tra i due ragazzi era successo qualcosa. Ma evidentemente avevano altro a cui pensare visto che stavano discutendo fitti fitti nella zona relax dietro di loro, sin da quando il Jet era decollato.
"Sono davvero curioso di sapere in che anno è stata scritta..." stava dicendo Kaoru. Sulle ginocchia teneva una scatola di legno simile a quella dove erano contenute le pergamene in origine, e stava armeggiando col suo AI-watch. Da un sensore sul display partì un fascio di luce viola che si aprì a cono e che Kaoru fece scorrere avanti e indietro un paio di volte su tutta la lunghezza della pergamena.
"La datazione al carbonio indica che la pergamena risale a un periodo compreso tra il 1.206 e il 1.210. Ma analizzando l'inchiostro sarei più propensa a indicare il 1.209 come anno in cui è stata effettivamente scritta."
"Grazie Carla, preziosa come sempre!" le rispose Kaoru con un sorriso amorevole, per poi rivolgersi ad Ainosuke "Ma ci pensi? Aveva poco più di vent'anni e già aveva uno stile così definito e..."
"Sì, sì..." tagliò corto Shindo con un gesto annoiato della mano "Piuttosto, mi sto chiedendo se mi converrebbe venderla al museo di Okinawa o tenerla per me e fare pagare il biglietto per la visita. A proposito, Carla, riesci a stimare quanto può valere davvero questo pezzo?" chiese Ainosuke "Il Sacerdote all'inizio mi era sembrato uno sprovveduto, perso nel suo mondo di nuvole e Kami. Prendere addirittura Reki-kun per un messaggero del Kami del fuoco... – sghignazzò – ma ho idea che con tutto il materiale che mi ha chiesto, alla fine l'affare lo abbia fatto ancora lui. Se solo penso a quanto mi costerà mandare su tutto in elicottero..."
La risposta di Carla interruppe la sua lamentela.
"Mi dispiace Shindo-san, non sono in grado di stimare il valore della pergamena. Attualmente posso dire che il suo valore è 'incalcolabile' visto che la sua esistenza non era nota a nessuno prima del suo ritrovamento."
"Beh, allora dovremo fare parecchia pubblicità a questo recupero, mostrare al mondo questa 'rarità'... e così magari riuscirò almeno a rientrare delle spese."
"Perché non la esponiamo al mio negozio?" propose Kaoru. Il suo viso rifletteva tutto il suo entusiasmo e Ainosuke restò per un istante a fissarlo come rapito.
Il maglione nero a collo alto, gli occhiali dalla montatura severa e i capelli adagiati sulla spalla in una morbida coda, gli ricordarono che Kaoru era un uomo adulto, ormai. Ma per un istante i suoi occhi avevano brillato della stessa luce di quando aveva diciotto anni. Gli era quasi sembrato di vedere ancora il sottile anellino d'argento brillare sul labbro inferiore, bracciali di cuoio e borchie al posto del caucciù attorno al suo polso, una riga di eyeliner dietro alle lenti, e quello sguardo febbrile che aveva sempre prima di lanciarsi insieme a lui e Kojiro in qualche folle impresa.
"Ho già un angolo con alcuni pezzi rari, potremmo creare un piccolo museo a pagamento. In fondo i miei clienti sono tutti amanti della calligrafia, chi meglio di loro può essere disposto a pagare per un pezzo unico del Maestro Zhang Jizhi? Cosa ne dici...?"
Ainosuke si riscosse alla domanda di Kaoru, rendendosi conto di essersi perso praticamente ogni parola della sua proposta, troppo perso nei ricordi della sua adolescenza.
"Perché non ne parliamo stasera con calma a cena?" propose Ainosuke.
"Certo." Kaoru sorrise "Ottima idea. Kojiro mi aspetta al 'Sia la Luce', sono sicuro che gli farà piacere se ti unisci a noi."
Langa smise di ascoltarli, non gli interessava davvero sapere se Shindo avrebbe accettato di cenare con Kaoru e Kojiro insieme (anche se forse un po' gli interessava, tutto sommato), né tantomeno quanti soldi avrebbe potuto farci Shindo con il suo nuovo tesoro. Lui il suo tesoro lo aveva già trovato, essere riuscito finalmente a dichiararsi a Reki e scoprire di essere ricambiato, era stato il migliore esito per quell'impresa.
Ovviamente era stato bellissimo tornare a surfare, ma farlo con Reki aveva reso ancora più preziose quelle ore passate sulla neve. Per non parlare poi dei loro momenti di intimità condivisa. Erano durati troppo poco per i suoi gusti, il tempo era volato, ma Langa era sicuro che, tornati a casa, avrebbero potuto finalmente stare insieme come una coppia e recuperare il tempo perduto.
"Mmmhhh" mugugnò Reki ruotando appena la testa "Quanto manca?" domandò biascicando un po' le parole.
"Non molto. Dormito bene, principessa?" domandò Langa avvicinando le labbra alla sua fronte e posandovi una serie di baci leggeri.
"Abbastanza..." mormorò Reki strusciando il viso nel collo di Langa "La tua spalla è comoda ma non vedo l'ora di dormire finalmente nel mio letto."
"A proposito di letto..." Langa abbassò ancora la voce, portando le sue labbra accanto all'orecchio di Reki "Questa settimana mia mamma ha il turno di notte in ospedale. Ti va di venire a dormire da me, stasera?"
"E me lo chiedi anche?" rispose Reki, mantenendo a stento un tono di voce basso "Ma vuoi davvero dormire...?" lo provocò, spingendo sull'ultima parola con un tono malizioso.
Il sonno gli era rimasto appicciato addosso in una coltre languida che si stava lentamente trasformando in qualcosa di più caldo e denso.
Strofinò ancora il naso dietro l'orecchio di Langa e poi scese trascinando una serie di baci umidi sulla pelle calda del suo collo.
Langa gettò un'occhiata dietro di sé, ma Kaoru e Ainosuke stavano ancora chiacchierando; sul tavolino davanti ai loro sedili, due calici vuoti tintinnavano sommessamente alla vibrazione del Jet, mentre la bottiglia di champagne sporgeva storta dal secchiello col ghiaccio.
Non stavano badando a loro e non potevano certo vederli.
Anche se ormai non gli importava che Kaoru e Ainosuke si accorgessero di loro due, non gli importava di nient'altro che non fossero le labbra morbide di Reki, dolci e invitanti, le dita che stringevano le sue e accarezzavano la sua pelle in piccoli cerchi che lo facevano rabbrividire.
Langa voltò subito la testa per cercare le labbra di Reki e coprirle con le sue, le assaporò piano, ancora inebriato dalla novità di quel contatto che gli sembrava comunque giusto, perfetto, l'unico posto in cui le sue labbra desideravano stare. Lentamente la lingua si fece strada nella bocca di Reki e la sua si fece subito incontro, calda e umida e incredibilmente dolce.
Baciare Reki era quanto di più meraviglioso potesse esserci e tutto il resto passava in secondo piano.
Non vedeva l'ora di stare con lui quella notte, condividere il suo letto, morbido e soffice dopo il futon e le pellicce sulla dura terra. Non vedeva l'ora di assaporare la sua pelle calda e sudata nell'umidità della sera di Okinawa che, tutto sommato – si rese conto in quell'istante – gli era davvero mancata in quei due giorni passati al freddo. E soprattutto, non vedeva lora di vedere ancora quella espressione così sexy sul viso di Reki, le gote arrossate per il piacere, le labbra dischiuse in cerca di ossigeno, le palpebre tremanti; poteva già sentire nella sua testa la voce di Reki arrochita dal piacere, che gemeva e chiamava il suo nome mentre appagava il bisogno del suo corpo e del suo cuore, finalmente tra le sue braccia.
Langa si agitò sul sedile in cerca di una posizione che gli facesse sentire di meno la costrizione dei suoi pantaloni che negli ultimi minuti sembravano diventati davvero troppo stretti.
"Mmmhhh impaziente?" sussurrò Reki staccandosi dal bacio, il suo sguardo che scivolava divertito sul rigonfiamento dei pantaloni di Langa.
"Vedi che effetto mi fai anche solo con un bacio?" lo provocò.
Reki sentì un guizzo in mezzo allo stomaco, non sapeva se fossero le parole basse e vibranti di Langa, o il suo fiato caldo sul viso, ma si sentiva anche lui impaziente. Fece scivolare la mano sui pantaloni di Langa, il palmo che scorreva sul tessuto in lente carezze provocanti, mentre infilava di nuovo il viso nel collo di Langa. Affondò piano i denti nella carne tenera, succhiando leggermente per poi trascinare la saliva con la lingua in cerchi languidi.
Langa trattenne un gemito, gli occhi che si chiudevano alla sensazione e il bacino che spingeva in avanti di sua iniziativa ma che veniva bloccato dalla cintura di sicurezza.
"Non posso aspettare stasera..." sussurrò Reki accanto al suo orecchio.
Langa inspirò forte cercando di calmare il battito del suo cuore che aveva accelerato per la dolce frizione della mano di Reki.
"Perché non andiamo un attimo in bagno..." propose ancora Reki mentre avvolgeva le dita sulla forma esuberante della sua erezione che spingeva ormai prepotente.
"Reki, smettila o davvero non rispondo di me..." lo minacciò Langa.
Sentiva che i suoi boxer stavano già diventando un pasticcio umido, e presto sarebbe passato anche attraverso il tessuto dei pantaloni.
Il pilota annunciò la discesa proprio in quell'istante.
Langa emise un grugnito frustrato mentre raddrizzava la schiena sul sedile. Reki ridacchiò scostandosi da lui ma intrecciando di nuovo le dita con le sue sul bracciolo.
"Stasera...." sussurrò senza guardarlo.
Langa sorrise. Doveva aspettare ancora solo poche ore.
❆∞✹
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro