Autostima cercasi
Oggi non ho nessuna voglia di mostrare la mia faccia a scuola, dopo quello che è successo ieri preferisco fingermi malata.
<B, sei pronta?>, come fa Veronica a essere così mattutina?
<Non mi sento molto bene V, per oggi passo>, ovviamente non mi crede e fa irruzione nella mia camera.
<Se é per quello che é successo ieri, mettici una pietra sopra. Non per demoralizzarti ma non ci sei solo tu, avranno già trovato un'altra vittima da torchiare>
<Delicata come sempre>
<Sai che non ho peli sulla lingua, coraggio alzati, ti aspetto all'ingresso>
Sposto le coperte e mi alzo riluttante, metto una camicetta bianca, dei jeans, lego i capelli nella mia solita coda di cavallo e raggiungo Veronica.
Arrivate a scuola sento gli sguardi degli altri studenti bruciarmi sulla pelle.
<Cosa dicevi poco fa? Che non esisto solo io?>
<Calmati B, sei lo scoop del momento, passerà presto>
Archie e il trio di dementi della squadra di football stanno attraversando il nostro stesso corridoio, sfortunatamente per me stanno proprio venendo verso di noi.
<Ronnie>, ammicca guardandola malizioso.
<Hey Archie bello>
<Ci vediamo dopo le lezioni?>
<Ti aggiorno sulla mia disponibilità>, mi prende per il braccio e proseguiamo.
<Come fai a tenerlo in pugno così?>
<Mia dolce, cara, ingenua Betty, posso darti ripetizioni se vuoi>
<Posso farne a meno, grazie per il pensiero>
Mentre ridiamo un ragazzo mi viene incontro.
<Elisabeth, giusto?>
<S-si, tu saresti?>
<Oh, non importa chi sono io, piuttosto... se ti vengo addosso con un vassoio poi ti levi la maglia anche per me?>, lo guardo a bocca aperta, non posso credere alle mie orecchie.
<Come scusa? Senti brutta testa di...>, afferro Veronica e la trascino via.
<Sei matta? Devi uscire le unghie, difenderti!>
<Non ho nulla da difendere>
<Che mi dici del tuo onore?>
<Veronica, lascia perdere>, entro in aula e mi siedo nei posti più alti, lei ovviamente non demorde e si affianca a me.
<Betty, devi cominciare a reagire, se continui così ti cammineranno tutti sulla testa>
<Ho detto lascia perdere, non voglio più parlarne>, aumento il tono della voce.
<Come vuoi>, alza le mani in segno di resa.
<Se le signorine Cooper e Lodge permettono, vorrei iniziare la lezione>, cerchiamo di farci piccole piccole e rimaniamo in silenzio per il resto delle due ore di biologia.
Le interminabili nozioni del professore mi hanno quasi bruciato il cervello, devo rinfrescare la mia mente. Lascio Veronica al suo gossip quotidiano con Kevin e vado verso le macchinette.
<Annuncio speciale gente!>, sentire la voce di Cheryl all'interfono dopo aver passato due ore chiusa in aula é il colpo finale per la mia morte cerebrale, <udite udite, stasera presso la sede della confraternita di Riverdale si terrà una festa in grande stile, elegante, sfiziosa e piccante, un po' come me! A stasera tesori>
Una festa eh? Perché no, potrei sempre indossare un abito succinto, tacchi vertiginosi, scolarmi una cassa di vodka e ballare con qualche membro della squadra di Archie.
Ma chi voglio prendere in giro? Non ci andrò mai.
Dopo aver preso un succo di mela ghiacciato alle macchinette mi reco alle altre lezioni.
La giornata per mia fortuna passa velocemente e senza altri sguardi indiscreti.
<B! Aspettami>, mentre esco da scuola sopraggiunge Veronica, più esaltata che mai.
<So già cosa vuoi chiedermi, la risposta é no, no, no e poi no!>, mi fa gli occhi dolci.
<Secondo me>, Kevin spunta dal nulla e ci prende entrambe a braccetto, <dovresti proprio venire. É una buona occasione per mettere in mostra il tuo corpo da urlo>
<Ma di che cosa stai parlando?>
<Tesoro! Le tue tette stanno cercando libertà! Smettila di tenerle prigioniere sotto quei maglioni da vecchietta!>, sospiro, ha ragione...
<Dai B, esci un po' dal tuo castello di piena sicurezza e buttati! Non puoi restare sempre nell'ombra!>
<Forse hai ragione...>
<Leva il forse, io ho sempre ragione. Ora scusatemi, ma ho un rosso che mi aspetta>, va via lasciando me e Kevin da soli.
<Devo incontrare un ragazzo da Pop's, vieni anche tu?>
<Per guardarti avere una vita sentimentale più attiva della mia? Ti voglio un mondo di bene ma per questa volta passo>
<Ci vediamo stasera allora, cerca di esserci o ti ci trascino io>, va via, siamo rimaste da sole cara la mia Betty.
Forse dovrei andare a fare shopping, non ho molti vestiti adatti all'occasione, ma con quali soldi?
Mia madre non mi finanzierebbe mai per comprare un abito per un evento sociale tanto stupido.
Dovrò chiedere aiuto a Veronica e sperare che abbia qualcosa che arrivi più giù delle ginocchia.
Torno a casa, faccio un doccia veloce e inizio a sistemarmi i capelli, dei ricci che ricadono morbidi sulle spalle potrebbero darmi un'aria diversa.
Metto un filo di trucco e del lucido sulle labbra, così dovrebbe andare bene.
Non sembro nemmeno io.
Chi sono io in fondo? Solo il risultato del volere di mia madre, delle sue regole, delle sue ossessioni.
Vorrei proprio trovare in me stessa la vera Betty.
<Oh. Mio. Dio. Sei favolosa!>, Veronica entra in casa e mi fissa da capo a piedi.
<Insomma, senza un vestito non vado da nessuna parte>
<Mia giovane pecorella smarrita, per quello ci penso io!>, mi prende per mano conducendomi davanti al suo mega armadio, <pronta?>
Apre le ante, é come essere in una boutique di alta moda compressa in una camera da college.
<Wow>
<Esatto. Adesso, veniamo a noi, ho già l'abito perfetto per te>, cerca per qualche minuto tra i mille vestiti appesi meticolosamente alle grucce e poi ne tira fuori uno nero, con parti in pizzo semitrasparenti.
<Non pensarci neanche>
<Sei sempre così santarellina, non ti ho mai vista indossare qualcosa di scuro, questo fa al caso tuo>
<Non saprei...>
<Provalo almeno>, guardo quel meraviglioso vestito pendere dalle mani di Veronica.
<Va bene, ma lo provo soltanto, cerca ancora>
Mi chiudo in bagno e cerco di infilarlo, cavolo se é aderente. Chiudo la zip e mi specchio, é bellissimo.
<Allora? Esci o no?>, apro la porta facendo rimanere Veronica di stucco.
<É tuo, te lo regalo>
<Cosa?!>
<Betty, sei divina, sembra essere stato cucito appositamente per te, consideralo un regalo di compleanno anticipato>
<Non mi sento molto a mio agio vestita così>
<Gli occhi di Jughead lo saranno eccome! Vado a prepararmi, dobbiamo incontrare Kevin davanti scuola tra mezz'ora, volo!>
Esce dalla camera poco dopo con un abito blu elettrico da far mozzare il fiato.
<V, sei... sei...>
<Elegante?>
<Wow>
<Bene, non potevo chiedere un aggettivo migliore. Andiamo?>
Usciamo di casa, ho un'andatura un po' incerta dati i tacchi che porto. Okay, sono bassi, ma non ci sono abituata!
Kevin é in smoking, é il gay con più stile che abbia mai visto in vita mia.
<Dio dei cieli! Sto per diventare etero! Betty, sei una visione>, i suoi complimenti spassionati e senza censure mi fanno arrossire.
<Non esagerare Kev>
<Magari stessi esagerando, farai scintille stasera>
Ci avviamo verso la sede della confraternita e una volta giunti al parcheggio noto tante di quelle moto da riempire un salone.
I serpents.
Questo vuol dire che Jughead é già arrivato.
Mi blocco per un istante ma vengo trascinata dentro dai miei due cavalieri, sarà una lunga serata.
Terzo capitolo gente.
La nostra Betty ha preso coraggio e sotto le direttive un po' spinte di Veronica si é abbigliata un po' dark 😏
Cosa succederà?
Alla prossima ❤
Storia scritta in collaborazione con nikistewart4 🐍
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