3. This Is The Last Time
Secondo posto al Contest di scrittura - pasticceria creativa indetto da ciambella198 🏆
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«I'ᴹ ᶜᵁᵀᵀᴵᴺᴳ ᴹᵞ ᴹᴵᴺᴰ ᴼᶠᶠ ᴵᵀ ᶠᴱᴱᴸˢ ᴸᴵᴷᴱ ᴹᵞ ᴴᴱᴬᴿᵀ ᴵˢ ᴳᴼᴵᴺᴳ ᵀᴼ ᴮᵁᴿˢᵀ ᴬᴸᴼᴺᴱ ᴬᵀ ᴬ ᵀᴬᴮᴸᴱ ᶠᴼᴿ ᵀᵂᴼ ᴬᴺᴰ ᴵ ᴶᵁˢᵀ ᵂᴬᴺᴺᴬ ᴮᴱ ˢᴱᴿᵛᴱᴰ ᴬᴺᴰ ᵂᴴᴱᴺ ᵞᴼᵁ ᵀᴴᴵᴺᴷ ᴼᶠ ᴹᴱ ᴬᴹ ᴵ ᵀᴴᴱ ᴮᴱˢᵀ ᵞᴼᵁ'ᵛᴱ ᴱᵛᴱᴿ ᴴᴬᴰ? ˢᴴᴬᴿᴱ ᴼᴺᴱ ᴹᴼᴿᴱ ᴰᴿᴵᴺᴷ ᵂᴵᵀᴴ ᴹᴱ ˢᴹᴵᴸᴱ ᴱᵛᴱᴺ ᵀᴴᴼᵁᴳᴴ ᵞᴼᵁ'ᴿᴱ ˢᴬᴰ»
The Death of A Bachelor - Panic! At The Disco
ቻቻቻ
𝐓𝐇𝐈𝐒 𝐈𝐒 𝐓𝐇𝐄 𝐋𝐀𝐒𝐓 𝐓𝐈𝐌𝐄
Di Miryel
ቻቻቻ
«Qualcuno dovrebbe togliergli quelle gemme dalle mani.» Non sa chi lo ha detto, ma qualcuno lo ha fatto e ha appena dato voce a un pensiero che, forse, non lo aveva ancora sfiorato ma che, dentro, urla forte e gli graffia il cuore.
Tony è morto; il suo corpo è ancora caldo, e forse non lo è mai stato così tanto come in questo momento. Il signor Rhodes gli ha appena chiuso gli occhi e Peter spera ancora di vederli riaprirsi da un momento all'altro, eppure non riesce nemmeno a guardarlo. Stringe i pugni accanto ai fianchi, e l'unica domanda che rimbomba nella parete offuscata della sua scatola cranica è perché? Perché lui?
Sono tutti lì, mentre il silenzio regna dopo quella che è stata la battaglia più dura e infernale che abbiano mai combattuto: Thanos è morto – svanito, e con lui il suo esercito, le sue difese, la sua ineluttabile forza; il mondo è salvo – no, non il mondo, l'universo intero eppure, per quanto Peter pensi che ne sia valsa pena – no, non lo pensa, si impone di pensarlo –, dentro di sé, è convinto che quella pace sia costata loro un prezzo troppo alto, troppo duro, troppo doloroso. E lui, che ha portato nel cuore quell'uomo da che ne ha memoria, non riesce ad accettare che, alla fine, non c'era altro modo.
Sa che è così, ma è incapace di crederla come l'unica soluzione. Lui, che è l'eroe giusto, quello che ha basato il suo credo sull'onestà e la bontà ma, soprattutto, sul sacrificio, per una volta nega a se stesso che quello sia stato l'unico modo. Potevano provare ancora, e ancora, e ancora...
«Voglio che sia in pace, qualcuno gliele tolga.» Peter riconosce la voce – la stessa che ha parlato poco fa. È quella della signorina Potts, ancora china su Tony, e in un solo minuto ha visto la sua espressione cambiare per sempre. Vuole che suo marito sia libero. Libero da ciò che l'ha ucciso; libero dall'ultima decisione suicida che ha preso; libero da una responsabilità che deve aver fatto molto male. E Peter lo sa, che è stato doloroso, perché ha i sensi così sviluppati da averlo quasi percepito addosso, quel male. Ha sentito, come se fosse stato il suo, persino l'ultimo respiro di quell'uomo. L'ultimo battito.
Peter è sparito per un secondo, secondo la sua percezione, eppure gli piombano addosso i cinque anni in cui è mancato, di cui non era consapevole, tutti in una volta. Ogni cosa è distante, ora, persino quel breve incontro che lui e Tony hanno avuto nel bel mezzo della battaglia e dove ha ricevuto, finalmente, quell'abbraccio che aspettava da lui da troppo tempo e che, stavolta, Iron Man non gli ha negato.
No, non lo ha fatto, perché sapeva già che sarebbe stato l'ultimo. Lo sapeva già che avrebbe dovuto sacrificarsi per tutti, e così gli ha regalato un contatto da ricordare per sempre e una bugia raccontata in una mezza risata che sapeva di una promessa.
«Finito tutto questo, mi devi un drink», gli ha sussurrato, mentre lo stringeva e Peter a stento ricaccia indietro le lacrime, a quel ricordo, mentre si avvicina al Tony di ora, quello spento, e si china accanto a Pepper.
«Lo faccio io.»
«No. Non tu, Peter. Non...», inizia lei, ma lui la ferma con un gesto della mano.
«La prego, signorina Potts, me lo lasci fare. Almeno questo, glielo devo.» Peter ha tenuto Tony prigioniero della sua assenza per cinque anni, ora vuole rimediare liberandolo almeno di quel fardello, anche se questo non lo riporterà indietro.
Pepper capisce e lo lascia fare. Si alza in piedi, ma resta accanto a lui, e Peter prende la mano di Tony, quella che porta il guanto ormai bruciato e distrutto, tra la sua. È tiepida: il suo corpo inizia a perdere calore e a raffreddarsi. Stacca la prima Gemma. È quella dello spazio, e la posa delicatamente tra le mani di Strange, che si è avvicinato e, a modo suo, sta provando a dargli coraggio. Lo apprezza, perché sa quanto è difficile per il dottore cedere a qualcosa di così irrazionale come il dolore. O, forse, non lo provano allo stesso modo.
Stacca poi la seconda Gemma, è quella della realtà, rossa come il fuoco. Rossa come l'armatura di Iron Man e come la sua. Un colore in comune; ci ha sempre pensato, a questa coincidenza, ma non l'ha mai detto a Tony. Non lo hanno mai lusingato, certe cose. Quasi gli scappa un sorriso.
Toglie poi, con un po' di difficoltà, la Gemma potere. Viola come lo era Thanos, potente allo stesso modo.
La Gemma della mente, invece, viene via più facilmente. Peter ha la sensazione che pesi più delle altre, e al pensiero che quella pietra abbia dato la vita a Visione, lo destabilizza. Ogni caratteristica degli Avengers era insita in quella pietra e, tra queste, c'erano brandelli di Tony che però ora, forse, sono andati perduti. Per un attimo gli passa per la testa l'idea di usare la Gemma per provare, in qualche modo, a riportarlo di nuovo tra loro ma... sarebbe lo stesso? Sarebbe lo stesso Tony che conoscevano? Sarebbe la stessa persona?
Non fare cose avventate, da grandi poteri derivano grandi responsabilità, e questa è una responsabilità troppo grande. Pensa, e scuote leggermente la testa.
E continua a rimuovere le Gemme, ma non ha ancora guardato Tony. Non ci riesce. E quando è la volta della pietra della realtà e poi quella del tempo, dedica un minuto a contemplare quest'ultima. Strange è il custode della Gemma, e ha visto prima di chiunque altro quale, tra i tanti futuri esplorati, sarebbe stato quello in cui avrebbero vinto. Quello in cui Tony sarebbe morto. Lo sapeva e non ha detto niente. È svanito con la metà della popolazione, portandosi dietro quel segreto, eppure a quel futuro ci sono arrivati comunque, come se Iron Man, dopotutto, ne fosse quasi consapevole. E ha accettato la cosa. Ha accettato di salvare tutti, sacrificandosi e sentendosi, forse, finalmente libero dai troppi errori commessi in passato.
Cede la Gemma a Strange, che non sembra felice di riaverla indietro. Anzi, pare che quel fatto lo abbia incupito. Forse, pensa Peter, è il senso di colpa per aver dovuto tacere e lasciar andare le cose in quel modo, senza poterle cambiare.
Non ce l'ha con lui. Non avrebbe potuto fare diversamente. Se così non fosse andate, ora sarebbero tutti morti.
L'ultima Gemma che stacca dal guanto, è quella dell'anima. Vuole pensare che, al suo interno, vi sia custodita quella di Tony. Vorrebbe che fosse così, e magari poterla conservare per sentirlo vicino, ancora, anche se non sarebbe lo stesso, però... però a volte poco è meglio di niente. La stringe tra le mani, ma non sente niente. Non pulsa alcuna vita all'interno di quel pezzo di pietra, è solo una scheggia vuota che non ha conservato nulla di chi si è sacrificato per ottenerla.
Dunque nemmeno Vedova Nera è lì dentro; dunque non ha senso ritenere prezioso ciò che non lo è davvero.
Alza finalmente lo sguardo, e Tony è immobile, rilassato, gli occhi chiusi. Sembra che dorma. È strano vedere il reattore Arc spento: è stato il suo cuore per così tanto tempo – anche se ultimamente non lo era più, si era operato, lo ripeteva in continuazione, per vantarsi di averlo fatto da solo senza chiedere niente a nessuno. Il suo solito modo arrogante di voler dimostrare che fosse il migliore in tutto, eppure non c'è mai riuscito a sembrare cattivo come avrebbe voluto. Non ha fatto altro che nascondere il bene che provava per tutti, dietro quella facciata spavalda e quel narcisismo un po' goffo.
Gli hanno voluto bene, lo hanno amato, e lui sente di averlo fatto in modo incondizionato. Gli deve molto; gli deve tutto ciò che è diventato.
Peter sorride, ma stavolta non ci riesce a trattenere le lacrime. Stringe la mano di Tony finalmente libera dalle Gemme e, sconfitto, crolla sotto al peso del dolore che gli arpiona il cuore in una morsa.
«Mi aspetti per quel drink, signor Stark. Gliel'ho promesso e non la deluderò. Ci vediamo dall'altra parte, prima o poi.»
Fine
Questa storia è stata scritta per il Contest di scrittura - Pasticceria Creativa indetto da ciambella198 ♥
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