« You're not a jerk for wanting a normal life, kid. It's a hard path.
You see things, you do things... Make choices.
People look up to you... Even if you win a battle sometimes, they die. »

੫੪੫੪

Chi sei tu per giudicare? Chi sei tu per giudicare lui?

Chi ti dà il diritto di distruggerti dentro? Di pensare che non sia stato giusto che lui abbia deciso così, di andare via. Di andare via da te, per salvare tutto.

Era il tuo tutto, e il tuo tutto rimane. Persino ora, schiacciato dal peso insostenibile di metri e metri di terra. Un corpo spento, rimasto acceso per troppi anni, ad accumulare dolore, fallimenti, cuori infranti, anime perse. Un corpo che era già stanco di aver perso te, e quando ti ha ritrovato ha deciso di dare la propria vita per regalartene una nuova.

Ti ha guardato, si è assicurato che stessi bene, ti ha stretto addosso a lui, con cinque anni sulle spalle che vi hanno separato, e che a te sono sembrati un istante. A lui? Una vita intera.

Te ne sei andato; no, ti hanno portato via, con uno schiocco di dita e lui se n'è andato nello stesso, identico modo. Solo che quello schiocco non era opera di Thanos, ma sua.

Si è ucciso, e lo ha fatto perché, per una volta, Iron Man ha pensato che la sua vita non valesse quella di tutto il resto. Che non valesse quella del mondo – no, non il mondo, l'universo intero. Che non valesse tanto quanto la tua – giovane, ancora troppo acerba per capire. Ancora troppo immatura per comprendere che quella era l'unica cosa giusta da fare e che lui lo sapeva.

Tony lo sapeva, tu lo sapevi. Lo ammetti a te stesso, solo che non volevi crederci. Non volevi che fosse la realtà. Volevi cambiare il destino, e non ci sei riuscito.

Sei il male, Peter. Il male, il peggior essere umano che possa calpestare questa terra che Tony ha salvato per te, dando la vita.

Perché non lo accetti, non puoi farlo e non ci riuscirai mai e tu lo sai – oh, se lo sai! – non è quello che lui avrebbe voluto.

«Goditi questa cazzo di vita, non ci sarò di nuovo io a salvarti un'altra volta e a darti un'altra possibilità.» Te lo direbbe ridendo, magari dandoti un pugno sul braccio. Tu ti passeresti un dito sotto al naso, guardandolo di sottecchi e ti beccheresti di certo un buffetto sotto al mento, affettuoso. Poi un sorriso rassicurante che ti dice «Sono qui, non me ne sono mai andato», solo che non succede davvero. Te lo immagini, perché da quando è morto non sai fare altro che questo: pensare che lui sia ancora qui e che non se ne sia andato davvero.

Perché sei un egoista, e pensi che la vita dovrebbe smetterla di portarti via ciò che ami e che ricambia quel sentimento a quanto pare capace di portare solo dolore.

Più amerai, più soffrirai. Più darai te stesso, più ti perderai.

E tu sei perso in quella corona di fiori che galleggia sull'acqua, e che porta il suo cuore sopra, quello meccanico, quello che lo ha tenuto in vita quando nient'altro avrebbe potuto. Così attaccato alla vita che ha trovato il modo per viverne altre mille. Poi le ha perse tutte in una sola partita a poker dove ha scelto, senza chiedere a nessuno se fosse la cosa giusta, di disintegrarsi, fatto a pezzi da sei Gemme che racchiudevano al loro interno la potenza di una supernova.

Sei cattivo. Pensi che Tony sia stato egoista a decidere da solo ma la verità è che, fermo immobile davanti a quella tomba, sembra quasi che tu ti stia guardando allo specchio e che, fragile, tu ti stia accusando di colpe che sai di avere.

Doveva farlo, lo ha fatto. Tu avresti avuto lo stesso coraggio o ti saresti tirato indietro, per nulla pronto a dare così tanto per gli altri?

No.

No, non lo avresti fatto e non volevi che lo facesse nemmeno lui. Piuttosto qualcun altro. Thor, o Banner o, perché no, Carol ma non lui. E nemmeno tu.

Però lui è stato così buono da salvare il mondo, ma così cattivo da lasciarti qui da solo. Tutto solo.

Però tu sei stato salvato e vivi ancora e gli sei grato, ma sei così cattivo da accusarlo di aver rotto qualcosa. Forse tutto.

Ogni cosa.

Sei vivo, sei grato e sei crudele. Sei triste.

Vuoi mantenere una promessa, quella di vivere, ma non puoi farlo perché Tony era parte di essa. Era tutta essa.

Vorresti essere lo Spider-Man giusto, quello che veglia sulla città ma oggi sei solo Peter, quello che ha bisogno di qualcuno che vegli su di sé, e che non c'è più.

Allora ti fermi, ti lasci scivolare addosso la crudeltà e la bontà che ti hanno divorato e oggi, solo oggi, ti spegni.

Fine

੫੪੫੪

« The world should have protected you. But you been asked to protect it. What a honor.
What an Injustice. »

Note autore: 

Salve a tutti! Torno su questo fandom con una shot che fa parte di una raccolta che userò per il contest di scrittura creativa "La biblioteca di Wattpad" indetto da Cuori_Di_Carta.
Il tema di questa Shot era "L'uomo di natura è malvagio" e ho pensato di scrivere un pezzo introspettivo dove Peter si sente cattivo per aver pensato che, la morte di Tony, non è stata altro che un male nella sua vita, fregandosene del bene che invece ha fatto per il resto del mondo.
Mi mancava un po' scrivere pezzi così introspettivi e mi ha aiutato un po' a spezzare dagli altri progetti che ho in corso ♥
Sperando vi sia piaciuta, vi aspetto per farmi sapere cosa ne pensate ♥
La vostra amichevole Miryel di quartiere.