Presi il cappotto nero, gli occhiali e un po' di speranza.
Mi diressi all'aeroporto con il cuore in mano, dovevo salvare quell'uomo, dovevo riuscirci.
Salii sul mio jet privato con Mark e Eric, i miei bodyguard a cui ero affezionato da anni.
Quando partimmo cercai di invadere la mia testa di pensieri positivi, almeno fino alla fine del viaggio. Cominciai a pensare a una canzone da scrivere, così presi un foglio e una penna e appuntai qualcosa:

Hold me
Like the river Jordan
And I will then say to thee
You are my friend...

Niente male come inizio.
Cominciai a canticchiarla cercando il ritmo giusto e ne uscì fuori quasi un gospel, amavo i gospel.
Mi facevano sentire bene e a casa, e poi riuscivo a percepire la disperazione e la gioia nello stesso momento.
Continuai a scrivere, quando sentii che ci stavamo fermando.
Il tempo era passato troppo velocemente.
Scesi dal jet e una ventata di aria fredda mi colpì in pieno viso.
<<Ah, cara vecchia Atlanta!>>

Trovai una macchina pronta ad aspettarmi:
salii insieme a Mark ed Eric e partimmo per la triste destinazione.

Dopo un'ora di macchina arrivammo all'ospedale più vicino ed entrammo sicuri di non avere problemi con le visite. Infatti, appena videro me, Mark ed Eric ci indicarono subito la strada, avvisati sicuramente da Lara.

Appena fui davanti alla stanza in cui si trovava il mio amico congedai Mark ed Eric.
Bussai prima due volte ma non ebbi risposta. Decisi così di entrare. John giaceva su un lettino, così fragile e pieno di fili che mi si spezzò il cuore.
Dormiva beatamente e non volevo svegliarlo, così mi sedetti accanto al suo letto intenzionato a fare una preghiera, affinché Dio mi sentisse e lo aiutasse.
<<Mio Dio..ti prego, aiutalo, ti invoco così tante volte che ormai sai l'amore che provo per te e per quello che fai. So che puoi, mi hai aiutato tanto e continui a farlo, continui a darmi la forza che mi serve per affrontare tutto questo.
Ma ora non voglio questo, voglio solo che non muoia, ti prego.. Salvalo, so che non sono io a decidere, ma te lo chiedo con tutto il mio cuore, salvalo.>>
Stringevo le mani in segno di preghiera, e guardavo il soffitto in cerca di un segno, un qualunque segno positivo.
Sentii qualcosa muoversi sotto il mio braccio e intuii che forse la mia preghiera era stata ascoltata.
John si era svegliato e con fatica mi stava osservando attentamente.
<<Ei..>> disse girando la testa verso di me.
<<Ei John..>> risposi quasi con le lacrime agli occhi.
<<È stata lei a dirtelo, vero?>>
<<Si..ma sono stato io a voler venire, non ti avrei mai abbandonato.>>
<<Michael.. Hai tante cose a cui pensare, non dovevi venire davvero!>>
<<John, scherzi? Io DOVEVO venire, non me lo sarei perdonato per nulla al mondo.>>
<<Sei un ragazzo d'oro, non smetterò mai di dirlo, e i tuoi gesti mi danno speranza, c'è ancora qualcosa di buono in questo mondo..>>
<<Certo che c'è! E noi dobbiamo fare in modo che continui ad esserci, soprattutto tu, tu John fai qualcosa che va aldilà, tu guidi la gente e allontani l'odio che dilaga nei loro corpi.>>
<<Michael, credimi, nessuno e dico nessuno fa quello che fai tu.
Tu sei sincero, sei genuino, sei buono, dolce, pensi a tutti tranne che a te, ti dedichi con tutto te stesso a chi ti sta accanto e lo ammiro. Sono contento di averti conosciuto.>>
<<Non parlare al passato ti prego, tu sei qui, adesso.>> dissi puntando il dito su di lui.
<<Non è ancora detto Mike.
Ma non essere triste se succederà, ricorda i nostri momenti.>>
<<Io ricorderò tutto, ma lo voglio ricordare insieme a te..>> dissi quasi tra le lacrime.
<<Ti voglio bene Mike.>>
<<Io te ne voglio di più John..>>
Una lacrime scese dal mio occhio triste e speranzoso.

Eccoci!
La nostra storia procede, tra alti e bassi, tra sorrisi e momenti tristi..
Ma, i momenti felici arriveranno, pazientate e continuate a seguire questa storia!
Commentate e fatemi sapere come vi sembra, cosa vi piace e non, mi raccomando moonwalker, fatevi sentire! 😘💕💕