Vestitini
Il centro commerciale è pieno di gente per via dei saldi.
Entro in un negozio chiamato "Joy"; in vetrina sono esposti molti articoli per bambini tra cui tute per neonati.
Non appena metto piede nel negozio, mi entra nelle orecchie una musica ripetitiva,felice,spensierata; mi chiedo se ora dovrò farle ascoltare quelle musichette per impararle le cose.
Cerco tra i vari scompartimenti, divisi per età, dai due mesi ai dodici anni.
La mia attenzione è catturata da una tuta rosa, con una lettera 'G' ricamata sul petto.
Controllo il prezzo e dato che non è una cifra esorbitante lo prendo.
Quando finalmente esco dal centro commerciale ho comprato tredici tute, cinque paia di piccoli jeans, dei guanti che le impediranno di graffiarsi la faccia, sette magliette di diversi colori a pastello e due abitini molto graziosi: uno di essi ha tanti fiori ed è smanicato; l'altro è di jeans.
Metto tutte le buste sul sedile accanto al mio e parto.
Quel centro commerciale dista parecchio da casa mia, ma è il più grande della zona e credo che sia valsa la pena di fare un'ora e mezza di macchina per arrivarci.
Sta diventando sera e credo che con questo traffico, arriverò a casa molto tardi; ho lasciato Grace ai ragazzi, spero vada tutto bene.
Mi squilla il telefono; sullo schermo compare la foto di Jensen.' Si parla del diavolo...' penso tra me e me.
Rispondo.
-"Jensen!"
-"Chloe dove diamine sei?!Sono quasi le nove!!"
-"Sono bloccata nel traffico, non posso farci niente...come sta Grace?"
-"Bene...ora sta giocando con Misha ma credo che tra poco avrà fame...cosa le diamo?"
-"Il whisky" rispondo ironicamente.
-"Okay...dove sta?"
-"Non devi seriamente darle del whisky!!Era ironico...comunque il biberon sta accanto alla culla e il latte è nel frigo; stai attento a prendere il latte nella bottiglia di vetro, perché l'altro non è mio"
-"O-okay"
-"Hai capito?"
-"No"
-"Passami Misha" sospiro.
Dopo un po' la calda voce di Misha parla nel telefono.
-"Ciao Chloe"
-"Ciao...Mish, sai dare il biberon ad un bambino?"
-"Si...credo di si"
-"Cosa farei senza di te"
-"N-non lo so..."
-"Era una battuta Mish"
-"Ah"
-"Comunque, sappi che se le dai da mangiare stai pronto a doverle cambiare il pannolino"
-"Cosa?!"
-"Ciao io devo andare, buona fortuna"
-"Nonono-"
Attacco.
La strada si è un po' liberata ma cerco comunque di non aumentare troppo la velocità.
Dopo un po' comincio già a riconoscere il paesaggio, non dovrebbe mancare molto ormai; i ragazzi non hanno più chiamato, forse se la stanno cavando bene.
Improvvisamente passa un cane davanti alla macchina e sono costretta a fermarmi bruscamente per non investirlo.
Dopo il brusco incontro riparto e vedo che tutte le buste si sono rovesciate: mi distendo verso il sedile accanto per raddrizzarle ma con una mano non ci riesco; potrei fermarmi e raccoglierle con calma, ma tornerei ancora più tardi a casa.
Controllo la strada: è vuota, sembra un quartiere disabitato perché tutti i palazzi hanno le luci spente e molti degli edifici sono distrutti; muri pieni di graffiti e vetri rotti per le strade.
Non sembra che passino altre macchine, così mi distendo con entrambe le mani e raccolgo i vestiti; non appena rimetto una mano sul volante, mentre con l'altra sistemo ancora le buste, vengo accecata da una luce abbagliante; dopodiché sento un rumore molto forte e un dolore nel petto, poi buio.
Misha's POV
È già molto tardi e Chloe ancora non ritorna, la bimba sta dormendo; le ho dato da mangiare e ora stiamo pregando che non abbia voglia del bagno.
-"Ma dove diamine è?" sussura Jensen in modo da non svegliare Grace, comodamente sdraiata tra le sue braccia.
-"Non lo so..." rispondo.
Jensen fa un sospiro e sorride guardando la neonata; poi alza lo sguardo verso di me:-"Mish, prendila in braccio tu, io vado a cercare Chloe, non dovrebbe essere lontana"
Mi avvicino e prendo la bambina: è calda, è avvolta in una copertina rosa ed è assolutamente adorabile.
Jensen indossa la giacca di pelle ed esce accostando silenziosamente la porta.
Jensen's POV
Salgo sulla mia moto e parto; non capisco come sia possibile che ancora non sia tornata, è molto tardi e tra poco si sveglierà Grace e vorrà avere accanto sua madre.
Le strade buie sono illuminate da qualche lampione sparso qua e là e ci sono poche macchine in circolazione; vado sempre dritto sulla strada principale, quella che porta al quartiere abbandonato, perché credo che Chloe abbia preso quella strada.
Dopo aver percorso circa un chilometro, riesco a vedere delle luci in fondo alla strada; mano mano che mi avvicino vedo che sono le luci della polizia e dell'ambulanza.
Mi fermo e vedo che c'è stato un incidente, tra un camion e una macchina, della stessa marca di Chloe tra l'altro.
Alcuni infermieri tirano fuori una barella e due di essi si avvicinano alla macchina e ne tirano fuori un corpo femminile: è pieno di sangue, per via di un'ampia ferita nel petto, probabilmente causata da un pezzo di vetro rotto durante lo scontro; la faccia è coperta dai capelli biondi macchiati di sangue rosso scuro.
Incidenti del genere capitano spesso, e mi dispiace vedere qualcuno ridotto così, sembra anche abbastanza giovane; però non posso soffermarmi a guardare; il tempo passa e ancora non ho trovato Chloe.
Faccio per allontanarmi quando il corpo che stavano portando, apre le braccia e si scorge una piccola scritta tatuata sul polso destro.
Mi avvicino, la scritta dice: "Smile though your heart is aching, smile even though it's breaking, when there are clouds in the sky you'll get by"
Non può essere.
Solo una persona aveva quel tatuaggio.Chloe.
Un brivido gelido mi percorre la schiena e sento le mie gambe paralizzate.
Mi si offusca la vista, per via delle lacrime che cerco di mantenere, ma cado sulle ginocchia e singhiozzo ancora di più.
Si avvicina un agente:-"Lei per caso conosceva la vittima?"
"Vittima"
La parola mi rimbomba nella testa.Se ha detto "vittima" vuol dire che non c'è speranza ormai, vuol dire che è finita.
Apro la bocca per parlare ma non mi esce la voce.
Riprovo e stavolta riesco a dire "si"
L'agente, del tutto indifferente continua:-"Sarebbe gentile a fornirci il suo nome e cognome?Ci servirà per il rapporto"
-"Chloe.Si chiamava Chloe Potter"
scoppio nuovamente a piangere.
Dopo essermi asciugato le lacrime con la mano, afferro il poliziotto:-"Ma è sicuro che è..." non riesco a dirlo, ma devo, così continuo:-"m-morta?"pronunciarlo ad alta voce fa più male del previsto.
-"La porteranno all'ospedale, ma non credo ci sia più nulla da fare"
Caricano il suo corpo esanime sull'ambulanza e partono.
La polizia discute con il guidatore del camion, che a quanto pare è illeso.
Mi avvicino e gli tiro un pugno.Due agenti cercano di fermarmi, ma io continuo finché non vedo il sangue scorrergli dal naso.
-"COSA STAVI PENSANDO QUANDO L'HAI INVESTITA, EH STRONZO?! SEI UN PEZZO DI MERDA ECCO COSA SEI!!" urlo fuori di me.
Gli agenti mi bloccano e quando penso che mi porteranno in centrale, uno di loro si avvicina e mi dice:-"Mi dispiace per la tua perdita, ma non puoi prendertela con questo tizio ubriaco...non ti arrestiamo questa volta ma ora vai a casa e riposati"
Salgo sulla moto e prima di partire chiamo Mish.
-"Jensen?Pronto?Dove sei finito?!"
-"Mish...raggiungimi al New York Central Hospital, e porta anche Grace"
-"All'ospedale?!Cos'è successo?Ti sei fatto male?"
-"Mish ci vediamo li" e attacco.
Non potevo dirglielo per telefono.
Quando arriva Misha sto sul suo letto a fissarla.Non le hanno attaccato nessun apparecchio, è inutile ormai.
-"Jensen, cosa è..." le parole gli muoiono in gola.
La bambina sta urlando nel passeggino.
-"N-No...non può essere"
Mi alzo e lo abbraccio, e sento che nasconde la faccia nelle mie spalle.
Dopo essersi calmato, si siede e fissa la finestra con uno sguardo vuoto.
-"E...e Grace?" chiede senza distogliere lo sguardo dalla finestra.
-"Credo la prenderà l'assistente sociale"
Lui si alza e prende la mano gelida di Chloe; la stringe a se e le bacia le dita dopodichè appoggia la testa sul suo grembo e piange silenziosamente.
Sono passati cinque giorni dalla sua morte; la bambina è con gli assistenti sociali e il funerale c'è stato ieri; oggi siamo al cospetto della corte per leggere il testamento di Chloe; a noi ci ha lasciato l'appartamento e alcuni averi; mentre il resto è del padre.
Grace dovrebbe vivere con Adam, ma quest'ultimo è stato imprigionato recentemente per dei furti commessi sotto effetto di stupefacenti e quindi non può gestire la paternità; quindi credo verrà mandata in una di quelle case famiglia, a crescere senza genitori.
Improvvisamente però, il giudice esclama:-"Sono presenti Jensen Ackles e Misha Collins?"
-"Si" rispondiamo entrambi.
-"La defunta ha scritto un messaggio per voi, volete che lo legga ad alta voce?"
Sorpresi annuiamo.
"Vorrei tanto, se fosse possibile, che Jensen e Misha abbiano l'adozione di Grace; perchè è il mio bene più prezioso e loro sono le persone più affidabili che io conosca"
Spalanco la bocca e Misha sgrana gli occhi.
"Siete d'accordo a prendervi la responsabilità di una figlia?" riprende il giudice.
Guardo Misha e vedo che sta sorridendo.
-"Si, lo siamo"
***
E così finisce qui, "Smile"...mi sono divertita a scriverla e spero voi a leggerla, non ci sarà un sequel perché credo rovinerebbe l'atmosfera; mi scuso per gli innumerevoli spazi in questo capitolo, ma l'ho scritto dal computer e me lo pubblica solo così.
Grazie per i voti e i commenti e chissà, magari ci rivediamo in un'altra storia♡
~TheQueenOfPotatoes
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