Quattro Mesi
Sono incinta di quattro mesi e tre settimane.
Siamo a Maggio.
La pancia sta diventando piuttosto ovvia e quindi oggi sarà il giorno in cui Adam scoprirà di essere padre di un bambino.
Mi alzo e controllo la sveglia: le dieci meno un quarto.
Adam è già andato a lavoro da un'ora.
Vado in bagno e mi spoglio per farmi una doccia.
Per ora la pancia non mi procura particolari problemi quindi riesco a fare quasi tutto normalmente: la doccia, andare a lavoro, fare le pulizie.
L'acqua è calda, da quando mi sono decisa a chiamare un idraulico.
Quando esco dalla doccia, sono avvolta in una nuvola di vapore e lo specchio è tutto appannato; ci passo la mano sopra in modo da riuscire a specchiarmi.
Non si notano molti cambiamenti, forse ho qualche occhiaia in più e i capelli un po' sciupati dallo stress.
Rovisto nel guardaroba e mi ispira un abito lungo a strisce bianche e nere; dicono che le strisce ingrassano, ma nel mio caso non credo sia un problema.
Dopodiché vado in cucina e trovo la colazione pronta: un caffè e delle uova strapazzate.
Purtroppo il caffè è sulla lista delle cose che non posso bere, quindi lo butto nel lavandino e sciaquo la tazzina.
Prendo una mela e una banana; le pelo, e sbuccio nel caso della banana, e le taglio a piccoli pezzi che poi metto nel frullatore e aggiungo il latte.
Una volta amalgamati a dovere, verso il frappè in un bicchiere e mi siedo a tavola.
Le uova sono un po' fredde ma in compenso il frappè è fresco e mi da molta energia.
Dopo aver lavato i piatti accendo la tv e guardo un documentario sui bradipi; come se potesse tornarmi utile.
Squilla il telefono.
Con un po' di fatica mi alzo dal divano e rispondo.
-"Pronto?"
-"Chloe sono Jensen, come stai?"
-"Oh, ciao...bene, credo...non ho vomitato per un'ora intera da quando mi sono svegliata, credo sia una cosa positiva"
-"Se ne hai bisogno, vado a farti la spesa e-"
-"No, non preoccuparti" lo interrompo.
-"Come vuoi...come va con il paparino?"
-"Oggi glielo dico"
-"Sicura?"
-"Credo che se aspetto ancora, lui si comincerà a fare qualche domanda sui miei evidenti cambiamenti fisici"
-"Hai ragione"
-"Come va tra te e Mish?"
Non risponde.
-"Jensen?"
-"È partito, è andato dai suoi fratelli"
-"Cosa?!E perché?"
-"Non so se ho capito bene ma sua sorella sta avendo un bambino"
-"Si chiama partorire"
-"Si, quello"
-"E quando pensavate di dirmelo?"
-"Non volevamo che tu tu stressassi"
-"Ma almeno ti ha spiegato perché non ti ha invitato?"
-"Si è giustificato dicendo che i suoi fratelli non sanno che è gay e lui ha paura di dirglielo quindi è meglio se resto"
-"Capisco...ma quelli sono problemi suoi, li deve risolvere lui"
-"Già..."
-"Sei dispiaciuto che ti abbia lasciato qui?"
-"Non è quello, io capisco i problemi di famiglia ma...mi manca...mi manca abbracciarlo la sera, mi manca il suo sorriso, mi manca la sua voce..."
-"Non ti ha detto quando torna?"
-"No...ma credo quando nascerà suo nipote"
-"Beh...dai resisti, tornerà tra qualche giorno"
-"Ci provo"
-"Io tra poco vado a lavoro, quindi è meglio se comincio a prepararmi"
-"Va bene, ciao"
-"Ciao"
Mi dispiace che Jensen stia soffrendo la mancanza di Misha, ma credo che non appena le cose tra Mish e la sua famiglia si sistemeranno, tutto andrà per il meglio.
Sono quasi le undici e alle undici e mezza devo trovarmi in studio; prendo una camicia bianca e dei pantaloni neri.
Raccolgo i capelli in una coda e scendo al parcheggio del palazzo.
Durante quei mesi ero riuscita a mettermi da parte qualche soldo e ad acquistare una macchina: una Ford Fiesta bianca.
Concordo che sul bianco si notano particolarmente tutte le ammaccature e la sporcizia ma mi piaceva come colore.
Entro in macchina e parto.
Quando arrivo, in leggero ritardo, nessuno mi critica o altro, non fanno altro che sorridermi da quando hanno scoperto il mio stato interessante.
Un punto di vantaggio alla gravidanza.
Charlie non c'è, perché, appunto, sta per avere un figlio e quindi c'è il vice superiore che gestisce lo studio.
Mi viene assegnata una fotografia molto rovinata da restaurare.
Ci impiego circa due ore a farne metà.
Durante la pausa esco dal mio studio e vado a vedere le modelle che si mettono in posa per la fotocamera.
Molte di loro fanno servizi fotografici per le nuove collezioni estive di qualche stilista.
Tra queste c'è anche Polly, che a quanto pare doveva proprio capitare in questo studio.
Dopo la pausa, lavoro ancora sulla foto e a fine giornata è rinnovata alla perfezione.
Tornata a casa, mi levo le scarpe fastidiose e indosso il vestito a righe.
Sono le sette.
Decido di preparare la cena; cucino tutti i piatti preferiti di Adam sperando in una sua reazione positiva alla grande notizia.
-"Amore?Sono a casa."
-"Adam! Ti ho preparato la cena"
Mi avvicino e gli bacio la guancia.
-"Sei un tesoro...wow...pasta...polpette
...c'è qualche occasione speciale?"
-"Ehm...ecco...in sì...ma credo ti conviene sederti"
Mi sorride come sorride un bambino in attesa dei regali.
Decido di non girarci intorno e andare subito al punto.
-"Adam io..."
Purtroppo il mio momento viene rovinato da un improvviso conato di vomito e quindi sono costretta a correre in bagno.
Dopo aver vomitato anche l'anima torno in cucina.
-"È successo qualcosa?"
-"No...io...mi sono sentita male"
-"Oh, come stai?"
-"Bene, bene, ma stavo dicendo un cosa"
-"Ah, giusto, la sorpresa"
Insipiro profondamente e sgancio la bomba:-"Adamsonoincinta" lo dico tutto d'un fiato e credo non abbia capito.
-"Scusa...non..credo di aver capito..puoi ripetere lentamente?" Sorride.
-"Adam...sono incinta"
E a quel punto tutto crollò.
Il suo sorriso si trasformò in una smorfia di rabbia e i suoi occhi mi volevano morta.
-"Cosa hai detto?" Chiede, duro.
-"Hai capito bene"
-"Se è uno scherzo non è divertente"
-"Non è uno scherzo, Adam, diventerai padre!" Esclamo euforica.
Si alza e si avvicina.
-"Quando è successo?"
-"A capodanno"
-"Ma non hai un cerotto, o le pillole o roba varia?"
-"No..."
-"Merda"
Lo guardo per un secondo e sento la rabbia crescere dentro di me.
-"Non è di certo la reazione che mi aspettavo"
-"Mi pare ovvio che abortirai"
-"Ma no...io volevo tenerlo"
-"Sei matta?Volevi tenerlo...tu donna irresponsabile-" alza la mano e mi tira un ceffone.
-"Troia!"
Mi tocco la guancia infiammata e sento le lacrime scendere sul viso.
Si accovaccia e mi sussurra:-"Se vuoi tenerlo, va bene ma devi promettermi che non amerai quell'essere più di me.Devi promettermi di darmi la priorità in tutto.Okay?"
A quel punto mi ricompongo e con ancora gli occhi lucidi lo guardo.
-"No"
-"Cosa hai detto?"
-"No.Io amerò sempre il mio bambino e lui sarà sempre il mio primo pensiero al mattino"
-"E allora vai a farti fottere"
A quel punto mi afferra per i capelli e mi sbatte contro l'angolo del comodino.
Sento un forte dolore alla tempia e poi buio.
Mi risveglio nel mio appartamento con il sangue appiccicaticcio sui miei capelli, il pavimento e lo spigolo del comodino.
Mi tocco la tempia e provo un dolore acuto.
Mi alzo e mi vado a specchiare: la mia guancia sinistra è gonfia e ho la tempia destra completamente insanguinata.
Ad un tratto mi sento debole, credo di aver perso molto sangue.
Con le forze che mi rimangono afferro il telefono e digito il numero di Jensen, che non esita a rispondere:-"Bionda!"
-"Jensen...ti prego, vieni al mio appartamento adesso"
-"Cos'è successo?"
-"Ti prego" e riattacco.
Cerco di chiamare il 113 ma mi mettono in attesa e svengo prima di poter chiedere aiuto.
Apro gli occhi e vedo Jensen che mi scuote.
-"Chloe!"
Accenno un sorriso, ma sarebbe stato meglio che non l'avessi fatto perché le mie labbra screpolate si distendono e tutto ciò mi provoca un forte dolore.
-"Che diamine ti è successo?"
-"Uhm...ho detto ad Adam del bambino"
-"Cos-" mi guarda con gli occhi sgranati.
-"E stato lui a farti questo?"
-"Già"
-"Ti giuro che lo ammazzo" ed è serio.
Sono ancora molto debole e sono vicina a svenire di nuovo.
-"Ho chiamato l'ambulanza, stanno arrivando"
-"Grazie"
Buio.
Quando mi sveglio sono in una stanza d'ospedale, ho la tempia fasciata e una flebo attaccata alla mano.
Jensen è seduto accanto a me.
-"Io te l'avevo detto che era uno stronzo"
-"Hai sempre ragione"
Mi sorride e quel sorriso mi fa già sentire meglio.
-"Notizie da Mish?" gli chiedo.
-"A quanto pare è nato un maschio, questa notte verso le due; Charlie l'ha chiamato Max"
-"Quindi Misha è diventato zio"
-"Pare di si. Dovrebbe tornare dopodomani...vuole trascorrere qualche giorno con suo nipote"
-"Okay"
-"Tu invece uscirai tra qualche giorno, il tempo di stabilizzarti"
-"Grazie per esserti preso cura di me"
-"Dovere"
***
Spero che questo capitolo sia migliore del precedente♡
Ci tengo a precisare che non sono un'esperta in medicina e quindi le cose che ho detto sulla gravidanza potrebbero anche essere sbagliate, ma è una storia quindi non prendetevela.
Se vi è mipiaciuto (cit.) questo capitolo votatelo e magari commentatelo, sennò si offende☆
~TheQueenOfPotatoes
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