Balli
Vengo svegliata dalla suoneria del mio telefono; mi suona a tutto volume dritto nell'orecchio sinistro, penso che non sentirò più da quell'orecchio.
Facendo una fatica sovrumana per aprire gli occhi, mi giro e prendo il telefono.Lo sblocco.Vengo accecata dalla luminosità dello schermo; dopo qualche istante di completa miopia mi strofino gli occhi e guardo l'ora: le otto in punto.
Vedo che ho una chiamata persa, probabilmente quella che mi ha svegliata; è Jensen.
Cercando di non scivolare, mi alzo, con la coperta ancora tutta avvolta intorno a me, e vado ad aprire le finestre.
La luce del sole batte sulla mia faccia e il calore mi fa sentire a mio agio.
Nell'aria c'è profumo di croissant appena sfornati misto a fiori.
Vado in cucina e mi preparo un caffè; mi brontola lo stomaco, quindi decido di farmi anche una frittata.
Apro il frigo e vedo che ci sono giusto un paio d'uova; dovrò andare a fare la spesa.
Dopo aver fatto colazione vado a prendere il telefono e richiamo Jensen; dopo alcuni istanti sento la sua voce: -"Hey bionda!"
-"Cosa vuoi?Perché mi hai svegliato così presto?Sai bene che la domenica è l'unico giorno in cui posso dormire"
-"Abbasiamo i toni bionda.Volevo chiederti se domani sera sei libera, così andiamo in discoteca a festeggiare le mie ferie e la tua quasi-laurea"
-"Uhm domani sera?Si...credo di si...e smettila di chiamarmi bionda!"
-"Ma se lo sei!Comunque ti vengo a prendere verso le nove, fatti trovare pronta"
-"Stiamo parlando di domani, ho un'intero giorno e mezzo per prepararmi..."
-" Come vuoi, ci sentiamo"
-"Si cia-" mi attacca in faccia, tipico.
Nonostante io abbia una catasta di argomenti da ripassare per l'esame, credo che un po' di svago non mi farebbe male.
Dato che ormai sono sveglia accendo il pc per finire di scrivere la mia relazione su Van Gogh; poggio lo sguardo sui libri di storia dell'arte appogiati alla scrivania, accatastati uno sopra l'altro.Tutto ciò mi da una tale tristezza che rinuncio a Van Gogh, almeno per adesso.
Controllo le e-mail e mentre elimino lo spam me ne arriva una da Misha, la apro:
A: [email protected]
Cc:
Oggetto: Ballo di fine anno
Ciao!
Volevo chiederti se domani sera saresti stata la mia dama per il ballo a scuola.
Puoi non accettare, il che è compresibile dato che saresti messa in soggezione dalle mie spettacolari doti innate di danza ;)
Ti passo a prendere domani verso le nove!
Xoxo
Misha
Mi ero completamente dimenticata del ballo della scuola e non ho nulla da mettermi ma non posso dargli buca.
Ora che ci penso, non ho mai parlato di Jensen a Misha o viceversa, non so perché, forse mi aspettavo che si sarebbero ingelositi, ma ora non so proprio cosa fare.
Potrei semplicemente dire la verità a entrambi e farli conoscere.
Ho l'impressione però che dopo essersi conosciuti non farebbero altro che chiedermi a chi voglio più bene, e io non potrei rispondere.
Ho deciso.
Chiamo Jensen e mi faccio venire a prendere a mezzanotte, mentre le ore prima vado con Misha.
Così chiamo Jensen per avvertirlo.
Il telefono suona a vuoto per un paio di minuti prima che lui mi risponda.
-"Chloe?"
-"Hey, si, ciao, volevo avvertirti per domani sera"
-"C'è qualche problema?"
-"Nono è solo che...lo studio sta rovinando la mia vita quindi posso uscire solo verso mezzanotte...per te va bene?"
-"Si okay."
-"Perfetto grazie"
-"Mi devi un favore"
-"Si certo, ora devo andare ciao"
-"Ciao"
E uno l'ho sistemato; ora, come spiego a Misha che non posso restare fino a tardi?
Ma Misha è comprensivo, magari a lui posso dire la verità.O forse no.
Decido di non dirgli niente.
Dato che sto ancora in pigiama vado a farmi la doccia e mi vesto; mi metto una di quelle soffici tute ma subito dopo mi accorgo di avere caldo quindi mi cambio e indosso una canotta e una paio di jeans corti.
Controllo l'orologio e vedo che è già mezzogiorno quindi esco per fare un po' di spesa.
Ritornando all'appartamento passo davanti ad un negozio di abiti; decido di entrare a comprare un abito per il ballo.
Dentro il negozio trovo molti abiti graziosi ma nessuno cattura particolarmente la mia attenzione finchè non vedo su un manichino un bellissimo abito color oro, stretto in vita e con una gonna ampia che copre le caviglie; il corsetto è oro con delle sfumature di argento e ha una scollatura a cuore; la mantellina di tulle, anch'essa d'oro.
Guardo il prezzo: 289$
Sono tutti i miei risparmi per una polaroid ma sono talmente affascinata dal vestito che decido di comprarlo.
Vado nel camerino, lo indosso e vedo che è magnifico, mi mette in evidenza le curve dei fianchi e il torso sembra più formoso di quanto è in realtà.
Vado alla cassa e pago.Non mi sentivo così appagata da molto tempo, torno a casa e sistemo l'abito sulle stampelle e riordino il cibo nel frigo.
Finalmente riprendo Van Gogh e finisco di scrivere la relazione che sono le due di notte.
Mi butto sul letto e mi addormento così.
Alle cinque in punto suona la sveglia; cerco di spegnerla.Invano.
Mi alzo, vado a farmi la doccia, mi vesto, prendendo le prime cose che mi capitano sottomano e faccio colazione con una tazza di caffè.
Questa volta ha un gusto diverso, intenso, un misto tra dolce e amaro che ha come risultato un'aroma deliziosa.
Mi lavo velocemente i denti e esco dal palazzo.
Un'altra calda giornata di Maggio.
Mentre aspetto il treno ripasso la relazione e controllo gli errori; prendo il treno, indosso le cuffiette e mi abbandono alla musica.
Vengo riportata dalla realtà dalla quotidiana brusca fermata del treno.
Scendo alla mia stazione e corro a scuola; entro in classe e il professore mi fa notare i miei quindici minuti di ritardo.
L'unico posto libero è vicino a Polly Rewt; con gli occhi cerco disperatamente un'altro posto ma non c'è; sono costretta a sedermi accanto a lei.
-"Come mai in ritardo Potter?"
Non rispondo.Polly è quel genere di persona odiosa che pensa di essere il bullo ma in realtà è solo una capricciosa ragazzina.
Dopo 5 ore che mi sembrarono interminabili, torno a casa.
Ho del tempo prima dei balli, quindi mi accingo al grande ripasso prima dell'esame.
Verso le sette e mezza comincio a prepararmi.
Mi trucco, un trucco appropriato sia per un ballo elegante che per una discoteca; indosso l'abito da discoteca, il classico tubino nero; sopra indosso il secondo abito e la mantellina; indosso le mie scarpe con il tacco, che fortunatamente sono di color oro e metto nella mia pochette le ballerine nere.
Metto gli orecchini che mi ha regalato mia madre, hanno un piccolo sole con al centro un diamantino.
Sono indecisa tra capelli legati o sciolti; alla fine faccio uno chignon e aggiungo anche una tiara che avevo rimediato come premio per essere la reginetta del ballo alle superiori.
Sono le nove, quindi scendo davanti al palazzo e aspetto Misha.
Quest'ultimo arriva subito e mi sorride.
-"Perché dovevi esagerare?Ora mi fai sfigurare davanti a tutti!"
Ridiamo e salgo nella macchina che aveva fatto pulire per l'occasione.
Misha guida una piccola 500 ereditata dal fratello maggiore Gabriel.
Quando arriviamo a scuola, gran parte della gente sta già ballando; così posiamo la mia borsa e il suo cappotto su una sedia e ci immergiamo nel ballo.
Hanno messo un lento così io metto le mani sulle sue spalle e lui le sue sulla mia vita e continuamo a muoverci a ritmo; appoggio la mia testa al suo petto e sento il suo cuore che batte, e il suo respiro, tutto regolare, neanche un po' ansioso, il che mi pare strano dato che nonostante sia il mio migliore amico dovrebbe comunque essere ansioso e nervoso a ballare con una ragazza; non importa, meglio così.
Mettono una lambada; Misha si stacca da me e si dimena come se avesse tutta l'energia concentrata nel corpo, mentre io lo guardo e rido.
Mi tira a sé e ci scateniamo in un nostro ballo tribale malato.
Quello è stato l'ultimo ballo, dopodiché ci siamo seduti perché privi di energia.
Ora è andato a prendere delle bevande e io controllo l'ora: sono le undici e quaranta, se voglio fare in tempo devo andare ora.
Vado da Misha e gli sussurro all'orecchio che devo andare, lui si gira: -"Perché?"
-"Devo..ho lasciato il gas acceso"
Che scusa fenomenale Chloe.Davvero.
Mi guarda confuso.
-"Okay scherzavo, ma devo proprio andare, devo finire un compito"
Dalla sua faccia è ovvio che non l'ho convinto ma annuisce.
Prendo le ballerine dalla borsa e vado in bagno a cambiarmi.
Mi tolgo il vestito elegante e resto con il tubino, indosso le ballerine; tolgo la tiara e mi sciolgo i capelli.
Prendo tutto in mano e esco dal retro.
A metà strada ricordo di aver lasciato la borsa a scuola, ma non importa, ormai sono arrivata a casa.
Salgo le scale di corsa, apro la porta, fiondo tutto dentro e riscendo velocemente.
Puntuale, arriva Jensen con la sua moto, mi aiuta a salire e mi sussura "Sei bellissima" io mormoro un timido "grazie" e metto il casco.
In men che non si dica siamo arrivati alla discoteca.
Entriamo e non si vede niente, tra la gente, le luci e il fumo.
Jensen mi prende per mano e mi porta al centro della pista da ballo, poi va dal DJ e gli dice qualcosa.
Subito dopo torna da me e sorride, all'inizio non capisco, poi parte la canzone.
"Smile though your heart is aching
Smile even though it's breaking.
When there are clouds in the sky
you'll get by"
La mia canzone preferita.Era andato a chiedere al DJ di mettere la mia canzone preferita.
Lo abbraccio forte e restiamo così per un po'.
Poi comiciamo a ballare e a cantare a squarciagola perché siamo gli unici a conoscere quella canzone.
-"If you smile through your fear and sorrow..."
-"Smile and maybe tomorrow. ."
E in coro : -"You'll see the sun come shining through for you!"
Finita la canzone mi offre un drink e va a ballare con una ragazza 'ubriaca al punto giusto' secondo lui.
Anch'io entro nella mischia, e tra gomitate e insulti vari, finalmente arrivo sulla pista.
Mi lascio trascinare dalla musica, dai corpi che si muovono insieme, si strusciano uno sull'altro e non c'è posto per incertezze, o si balla o si balla.
Esco dal locale con i piedi doloranti e gonfi e noto che è mattina presto.
Aspetto che Jensen abbia finito di pomiciare con una ragazza, già diversa da quella 'ubriaca al punto giusto'.
Mi riaccompagna a casa e decide di aiutarmi a salire le scale.
Appena arriviamo al quarto piano succede la cosa che avrei preferito non succedesse mai.
Davanti al portone era era seduto Misha che mi guarda con gli occhi di uno che non ha dormito per tutta la notte e poi guarda Jensen.
-"Cosa, cosa ci fai qui Misha?"chiedo per rompere il silenzio.
-" Tu, avevi dimenticato la borsa quindi ero venuto a riportartela ma non c'eri così ho aspettato"
Mi sentivo incredibilmente in colpa.
-"E chi diavolo sarebbe questo?Vuoi che lo caccio?"
Jensen era arrabbiato, lo si capiva dal tono.
-"Chi sei tu! Ho il diritto di stare sull'uscio di casa della mia migliore amica"
Jensen ora sembrava deluso più che infuriato.
-"Migliore amica?Sei la sua migliore amica?Mi sono forse perso qualcosa?"
Ero troppo imbarazzata per parlare, ma sentivo il bisogno di spiegarglielo.
-"Si ecco..tu..e Misha..siete entrambi i miei migliori amici e voglio eguale bene a entrambi, quindi mi fareste un grande piacere se non litigaste!"
Si guardarono a lungo, poi Jensen distese la mano verso Misha.
-"Jensen Ackles"
Misha gliela strinse.
-"Misha Collins"
Si sorrisero e mi aiutarono a mettermi a letto, dopodichè se ne andarono.
***
Scusate il capitolo lungo, ma ci voleva ;)
Ricordatevi di votare☆ e commentare♡
~The Queen of Potatoes
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