Smile
Lo stavo cercando dappertutto, non poteva essersi nascosto senza che il suo seme lo tradisse in qualche modo. Non poteva certo sfuggire al magnifico Cyndaquil, il campione del nascondino in casa!
Arrivai davanti alla camera del nostro Allenatore... eccolo! Scorsi Bulbasaur dietro un mobile di legno poco distante dalla porta. Il poverino aveva persino gli occhi chiusi, era convinto che se non mi vedeva non ero in grado di trovarlo.
Mi avvicinai con passi lunghi e felpati... per quanto potessero permetterlo le mie zampe, s'intende. Stavo passando davanti alla porta della stanza, lasciata aperta, quando sentii qualcuno parlare con il mio Allenatore e mi fermai, incuriosito.
Si trattava di Lyra, la nostra vicina di casa. Per una volta non era accompagnata da quel Marill che sembrava la sua ombra, con mio grande sollievo. Quel Pokémon aveva l'argento vivo nelle vene, ne ero convinto, era l'unica spiegazione possibile per la sua iperattività continua!
- Domani è il grande giorno, finalmente!- esclamò Lyra con il suo solito entusiasmo - Scommetto che anche Bulbasaur e Cyndaquil saranno entusiasti all'idea di partire.
Lyra aveva più che ragione: un mese prima lei e Ethan erano venuti al laboratorio del Professor Elm e avevano scelto di avventurarsi per Johto con me e Chikorita, un mio vecchio amico.
Teoricamente il nostro viaggio sarebbe potuto cominciare anche il giorno dopo, ma un amico del Professore consegnò un Uovo a lei e al mio Allenatore, chiedendo di prendersene cura. Rimasero entrambi a Borgo Foglianova per occuparsi di quelli che sarebbero diventati dei nuovi e preziosi membri per le loro... per le nostre squadre.
Da quello di Ethan era nato Bulbasaur, con mia grande gioia: finalmente un nuovo amico! Diventammo subito amici, in più per i primi giorni mi prese come modello da imitare, in quanto Pokémon più grande.
- Sì. A proposito di questo... credo che porterò solo Cyndaquil.
Mi sembrò di essere stato schiacciato dal Marill di Lyra o da un macigno. Il nostro Allenatore non poteva aver detto seriamente una cosa del genere. Vero?
- Bulbasaur non riuscirebbe ad uscire nemmeno dal primo Percorso- continuò Ethan duramente - Lo lascerò nei box, almeno lì non corre rischi.
- Questo è ingiusto! - protestò Lyra - L'hai cresciuto da quando è uscito dall'Uovo... e ora non vuoi dargli una possibilità?
Mi allontanai lentamente dalla soglia della porta con un nodo allo stomaco. Bulbasaur non doveva saperlo, per nessun motivo, l'unica soluzione era continuare a giocare come se non fosse successo niente...
Peccato che, quando mi girai, lo trovai accanto a me. Aveva sentito tutto. Prima che potessi fermarlo, si diresse verso la porta ad una velocità che per lui era impressionante.
<< Aspetta! >> lo richiamai correndogli dietro.
Le mie zampe affondavano nel terreno innevato, ma non mi importava. Dovevo riportarlo a casa a qualunque costo.
<< Lasciami e torna a casa! >> mi respinse, tenendomi a dovuta distanza con le sue liane.
Sapeva che era l'unico modo per impedirmi di raggiungerlo, il seme che aveva sulla schiena gli aveva sempre impedito di essere agile. Forse era per motivi simili, legati alle situazioni di una lotta, che il nostro Allenatore era arrivato a prendere quella decisione?
<< Non ci torno senza di te! >> ribattei tentando comunque di avvicinarmi << Se trovassimo un modo per risolvere la faccenda? Magari Lyra... o il Professore...
Le liane mi sollevarono di peso e mi scaraventarono sulla neve a qualche metro da lui. Vidi nei suoi occhi una delusione anche maggiore di quella che vi avevo scorto appena qualche minuto prima.
<< Torna da lui e basta. >> disse continuando ad allontanarsi << Non c'è soluzione.
Mi rialzai a fatica, il freddo della neve che nonostante il mio tipo Fuoco mi stava intorpidendo le zampe in maniera tremenda. Mi accorsi di essere stato troppo lento, ormai si era già addentrato in mezzo a quei cespugli di erba alta che avevano sempre segnato il confine tra il nostro piccolo mondo e quello sconfinato che un giorno avremmo scoperto. Quello stesso universo che la prima persona che aveva visto una volta nato stava provando a negargli.
Un nuovo genere di paura si impossessò di me. Il timore di perdere quell'amico che avevo visto uscire dall'Uovo, che aveva salutato me e il nostro Allenatore come la sua nuova famiglia.
<< Bulbasaur! >> gridai con tutto il fiato che avevo in gola, cercando ancora una volta di raggiungerlo << Bulbasaur! >>
Non ottenni nessuna risposta, non da lui almeno. Il nostro... il mio Allenatore uscì di casa, forse sentendo quelle urla che per lui erano solo versi indecifrabili. Quando mi vide lì, in mezzo alla neve, mi prese in braccio e mi riportò dentro casa.
Mi dimenai, cercai di portarlo fuori tirandolo per una manica della felpa. Fu tutto inutile: non era minimamente intenzionato a sfidare di nuovo la neve, né sembrava essersi minimamente accorto della fuga di Bulbasaur. Se invece se ne era reso conto... non avevo mai visto nessuno fingere talmente bene.
Ethan mi prende in braccio e mi stringe a sé, emozionato come quando l'ho visto la prima volta al Laboratorio. L'Uovo di cui si sta occupando da giorni ha il guscio ricoperto da crepe. Potrebbe essere una mia impressione, ma... si sta muovendo!
Quel lento processo va avanti per un po', finché il guscio non si rompe del tutto e dai frammenti dell'Uovo fa capolino una testolina verde.Il nuovo Pokémon ci guarda per un attimo, poi ci rivolge un sorriso sereno che mi fa sentire in qualche modo intenerito.
Ethan mi lascia lì con lui e corre a chiamare Lyra. Non ho avuto tempo di capire se fosse contento o meno...
- È un Bulbasaur - afferma la nostra vicina, che di sicuro è più esperta del mio Allenatore - Viene da Kanto ed è un Pokémon abbastanza raro da trovare allo stato brado... certo che hai avuto fortuna!
Dietro di lei, oltre al suo solito Marill incontrollabile, fa capolino un Pokémon che sembra non si sia ancora sbarazzato del tutto del suo guscio.
"Togepi", così lo chiama Lyra, sembra prenderci subito in simpatia, così insieme all'energico tipo Acqua si dirige verso di noi. La nostra vicina fa uscire dalla Poké Ball anche Chikorita, che sembra contento di conoscere un altro tipo Erba.
Non so perché ma persino la presenza di Marill mi riesce più sopportabile oggi, mentre stiamo tutti e cinque insieme. Spero per un attimo che quel pomeriggio non finisca mai.
Il sole sembrava stanco e triste quella mattina. Nonostante tutto Ethan si alzò anche prima del dovuto... meravigliandosi di trovarmi già sveglio.
- Emozionato per la partenza eh? - mi domandò vestendosi in fretta.
Come avrei voluto dirgli che no, non ero affatto entusiasta e che se l'emozione non riusciva a pervadermi era solo colpa sua e delle sue stupide decisioni. Una parte di me ipotizzava che l'avesse fatto per proteggere Bulbasaur da avversari che l'avrebbero sopraffatto... ma ero troppo amareggiato per ragionare.
Mangia svogliatamente qualche Bacca, per poi seguirlo fuori di casa. Ripercorsi un'ultima volta le nostre mosse quando Lyra era venuta a trovarci: perché non aveva trovato nascondigli migliori, lontani da quella stanza? Perché non potevamo rimanere felici come quel pomeriggio in cui è nato il mio più grande amico, quel piccolo tipo Erba sorridente?
Ci ritrovammo di fronte all'erba alta, mi chiesi dove fosse finito... se fosse riuscito ad attraversare quel Percorso senza che gli capitasse nulla. Misi al tappeto i primi Pokémon selvatici, finché Ethan non decise di aggiungere alla squadra un Pidgey che aveva dimostrato una certa tenacia.
- Visto Cyndaquil? Abbiamo già un nuovo amico - commentò mostrandomi la Poké Ball con un sorriso.
Come poteva dire una cosa del genere? Mi sfuggiva. Eppure non riuscivo a odiare quel Pidgey, non potevo. Dopotutto, lui non aveva colpa se Ethan aveva deciso di catturarlo, né aveva assunto quel ruolo di "rimpiazzo" consapevolmente...
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Arrivammo a Violapoli prima di quanto pensassi. Ethan ne approfittò per condurci subito al Centro Pokémon, in modo che potessimo rimetterci in forze in vista di quella che sarebbe stata la nostra prima lotta in Palestra.
Poco lontano da noi c'era un Allenatore con un Elekid che aveva l'aria di sapere il fatto suo. Il ragazzo era intanto a rimirare un piccolo oggetto che riconobbi come una Medaglia... evidentemente aveva appena terminato la lotta contro il Capopalestra di quella città.
Nostro malgrado, io e Pidgey ci avvicinammo all'Elekid per chiedergli della Palestra. Il tipo Elettro ci raccontò che il tipo predominante era il Volante, il che provocò al mio nuovo compagno un certo moto di orgoglio. Terminò la sua cronaca, ma quando gli chiedemmo se c'erano molti sfidanti che come noi ambivano alla Medaglia diede una risposta che mi fece rimanere di sasso:
<< Oh sì, ce ne sono molti... persino alcuni che sembrano venire da Kanto.
Ero consapevole che potevano essere molti altri Pokémon, eppure... Lyra aveva detto che la specie di Bulbasaur era originaria di Kanto, no? Mi parve un colpo di fortuna fin troppo grande per non cercare di approfondire.
<< E... chi c'era con questo Pokémon di Kanto? >> chiesi.
<< Una ragazzina dai capelli castani. Non l'ho vista in faccia, ma sembrava sicura del fatto suo... e anche quel seme gigante sembrava fidarsi >> rispose Elekid con molta noncuranza.
Ormai ero sicuro che fosse lui, il che aumentò la mia voglia di sfidare la Palestra il prima possibile: forse l'avrei incontrato, Ethan si sarebbe reso conto del suo errore e avremmo fatto finta che si fosse trattata di una falsa partenza. Feci per andare dal mio Allenatore quando...
<< Anche se non credo che abbiano molte possibilità.
Mi girai di scatto verso Elekid e lo guardai. Cosa si era azzardato a dire quella batteria con le gambe?
<< Non puoi esserne sicuro >> ribattei mantenendo la calma << Dopotutto non conosci Pokémon come Bulbasaur.
<< Tu sì invece? Ci hai mai lottato? >> mi domandò il tipo Elettro senza capire perché quelle parole mi avessero irritato << Da quello che ho capito è un tipo Erba. In qualsiasi circostanza, Pokémon di quella specie hanno scarse...
Non lo feci nemmeno finire, gli scagliai contro Braciere. Sapevo che non gli avrei fatto un granché, ma non potevo fargliela passare liscia. Quel tono che usava per dire quelle parole, come se fossero un dato di fatto... non potevo accettarlo!
Anche Chikorita, prima di essere scelto, mi aveva detto che aveva paura di rimanere al Laboratorio, per via del suo tipo non proprio popolare tra gli Allenatori. Pensavo fosse solo una sua paranoia, ma mi stavo ritrovando davanti alla prova che mi sbagliavo.
<< Ehi! Piano voi due! >> s'intromise Pidgey mettendosi in mezzo, impedendo a Elekid di colpirmi con Tuonoshock.
Il tipo Elettro mi rivolse un'occhiataccia, mentre il mio compagno mi trascinava da Ethan. Non credevo mi avrebbe detto più nulla, ma una volta che fummo lontani mi sussurrò:
<< Lo so che è un bulletto. Però ora attacca così gli avversari, intesi?
Rimasi colpito da come avesse già afferrato la dinamica delle lotte. Mi dissi che dopotutto non sarebbe stato troppo male averci a che fare durante il nostro viaggio.
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- Ehi tu!
La castana si fermò sentendosi chiamare da Ethan. Rimasi sbalordito nel constatare che quel pallone gonfiato di Elekid ci aveva visto giusto: era Bulbasaur il Pokémon che aveva affiancato quella ragazzina!
- Scusa... penso che quello sia il mio Bulbasaur - le spiegò il mio Allenatore, ancora con il fiatone per la corsa che aveva fatto per non perderla di vista.
Aveva assistito alla lotta del mio amico contro Valerio... credo fosse rimasto stupito quanto me da come avesse vinto, nonostante lo svantaggio iniziale. Senza pensarci due volte mi diressi verso di lui, al colmo dell'euforia. Fu un gran sollievo per me quando lo vidi sorridere di nuovo, sapevo che non mi riteneva colpevole per quello che era successo.
- Vedi? Anche il mio Cyndaquil lo riconosce - continuò Ethan additandomi - L'ho allevato da quando è uscito dal suo Uovo, perciò...
- Chiedo scusa, ma non credo che sia il tuo Bulbasaur. Non più per lo meno.
La ragazza gli rivolse uno sguardo inflessibile, frenando la parlantina del mio Allenatore con una certa sicurezza, come se fosse abituata a destreggiarsi con gente del genere.
- L'ho trovato impegnato a difendersi da alcuni Sentret selvatici... e guarda un po' tu che coincidenze, non c'era nessuno con questo piccolino. - commentò l'Allenatrice - Quindi se l'hai abbandonato, non credere che verrà con te molto volentieri.
Ethan cercò come suo solito di giustificarsi, ma a me non importava seguire la loro conversazione. Girai di nuovo la testa verso Bulbasaur, contento come poche altre volte.
<< Allora hai vinto alla fine >> commentai << Quel Pidgeotto è stato difficile da gestire?
<< Non più di quanto lo sia stato per te >> ribatté ridacchiando << La mia amica mi ha saputo guidare molto bene, così come...
Fece una pausa squadrando Ethan e la ragazza che discutevano.
<< Così come lui ha fatto con te >> concluse alla fine.
Non riuscivo a cogliere nemmeno una briciola di rancore che sarebbe stato pienamente giustificato, né quella delusione che avevo scorto la sera prima. Sembrava abbastanza pacato, il che mi fece piacere per lui. Feci segno a Pidgey, che si era tenuto in disparte, di avvicinarsi senza avere paura. Gli presentai Bulbasaur, si raccontarono un po' di cose a vicenda... mi pareva che andassero d'accordo.
- Bene, sai che ti dico? - sbottò in quel momento Ethan, riscuotendoci da quell'atmosfera talmente pacifica che si era creata - Sarà lui a decidere con chi vuole viaggiare!
La ragazza si disse d'accordo, così il mio Allenatore si avvicinò a noi. Man mano che la distanza si riduceva, vedevo gli occhi di Bulbasaur farsi sempre nemmeno sereni. Per quanto si sforzasse di fare finta di niente, sapere che Ethan non aveva avuto sufficiente fiducia in lui lo faceva stare male. Io e Pidgey non ci stupimmo, quando al posarsi della mano del ragazzo sul suo muso, il nostro amico si ritrasse.
Si allontanò lentamente, sotto lo sguardo inaspettatamente amareggiato del mio Allenatore, fino a raggiungere la ragazza, la quale non ebbe problemi a posargli la mano sul muso senza che si allontanasse.
- Alla prossima - si congedò l'Allenatrice, facendo segno a Bulbasaur di seguirla.
Mi sorpresi di come mai non avesse voluto infierire in alcun modo, ma non mi dispiacque. Dopotutto, Ethan era abituato ad aver quasi sempre ragione, quelle poche volte che si ritrovava dalla parte del torto era meglio non farglielo pesare troppo.
<< Alla prossima Cyndaquil! >> mi gridò dietro Bulbasaur << La prossima volta sarò fortissimo, ti sfiderò e ti batterò!
In qualche modo io e il mio Allenatore ci eravamo appena procurati dei rivali. Non sapevo se essere triste in quel momento, perché sapevo che non avremmo viaggiato insieme... o contento per lui, che aveva trovato un'Allenatrice in grado di alleviare quella delusione.
Mentre ci pensavo, Ethan ci fece segno di andare con una certa stizza. Sapevo che avrebbe avuto bisogno di un po' di tempo per sbollire lo smacco, ma non potevo essere certo di conoscerne la causa effettiva. Poteva essere che tenesse davvero a Bulbasaur, come era probabile che fosse solo per una questione di orgoglio.
Pidgey salutò il nostro amico agitando la sua ala, per poi farmi notare che se avessi voluto dirgli qualcosa avrei dovuto farlo subito, prima che non riuscisse più a sentirmi. Così, senza nemmeno pensarci ulteriormente su, feci ciò che lui riconobbe come qualcosa che apparteneva solo a noi due, piccoli fratelli di due specie e di due Allenatori diversi.
Gli rivolsi un enorme sorriso. Sorrisi al Pokémon che non avrebbe mai smesso di fare parte della mia famiglia, si fosse anche trovato a miglia di distanza.
Per il contest di
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