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5. La Debolezza

Certe sere in cui mi manca a m*rda, e, sì, che è lì, eh
Uscire con due calici e le sciccherie

***

Le debolezze degli altri sono i tuoi punti di forza, Max questo lo sa bene. Ha sempre fatto perno sulle debolezze altrui, fregandosene che fosse scorretto. Ha sempre preferito essere scorretto piuttosto che essere debole e questo lo ha spinto a pensare di non avere alcuna debolezza. Almeno fino ad ora. 

Clare sta ballando nel suo vestitino nero,  in mezzo alla pista, seguendo ad occhi chiusi le note di una canzone. Si muove a ritmo, appoggiando la schiena contro il petto di Daniel e lui mette le mani sui suoi fianchi, sporgendosi in avanti e dicendole qualcosa all'orecchio. Clare ride, puntando lo sguardo nella sua direzione. Max ricambia mentre butta giù di rigore quello che resta del suo drink. Vedere Clare insieme al suo migliore amico, così vicini, così intimi, lo manda fuori di testa. Non si aspettava niente di simile da questa serata. 

Con Daniel alla fine ha chiarito, non gli ha chiesto scusa però glielo ha fatto capire. E Daniel ha capito, perché sa che Max non è il tipo che chiede scusa. Però le cose tra di loro sono strane e questa situazione non aiuta di certo. È vero, c'è sempre stata una certa rivalità, sia in pista che fuori, ma su una cosa non hanno mai discusso: le ragazze. Quando uno dei due punta una ragazza, l'altro capisce che è off limits e lascia perdere, peccato però che Max non abbia avuto il tempo di parlare con Daniel di Clare, di quanto sia off limits. Quando sono arrivati, Daniel l'ha guardata con un evidente interesse e appena ha chiesto chi fosse, Clare ha risposto per se stessa, togliendo ogni possibilità a Max di poter dirigere il gioco. "Sono Clare e credo che dovresti offrirmi da bere."

Sta giocando sporco Clare, ma Max non ha alcuna intenzione di comportarsi in modo diverso. Ha capito esattamente quello che vuole: lei vuole qualcuno che la sappia sia amare che fottere. Lui amare non lo sa sicuramente fare, però è bravissimo a fottere. E anche a fingere. Una volta è persino riuscito a fingere un orgasmo. Lui. Un orgasmo. Lo capite? 

Si dice spesso che se non avesse fatto il pilota avrebbe sicuramente fatto l'attore. E da bravo attore che è, appena lei si avvicina al bancone e ordina uno shot di vodka, la guarda con un sorriso. Quel sorriso col quale riesce a sedurre chiunque.

«Ti stai divertendo?» le chiede all'orecchio, sfiorando con le labbra la sua mandibola appena si allontana. Clare si irrigidisce e questo Max lo nota subito, fortuna che arriva il suo shot perché in questo momento ha proprio bisogno di un po' di coraggio liquido. Lei credeva davvero di poter dirigere questo gioco, l'ha creduto fino a due minuti fa, ma come fa a crederlo ora che le labbra piene di Max sono a portata di bacio, che il suo profumo le penetra nella pelle e i suoi occhi blu, invece di essere ghiaccio sono fuoco e ardono.

«Mi sto divertendo», dice. «Facciamo un brindisi?» propone, facendo subito dopo segno al barista di portare uno shot anche a Max. Lui solleva il bicchierino appena arriva, avvicinandolo al suo.

«A cosa brindiamo?» chiede.

«A questa uscita. Sei riuscito a farmi ricredere sul tuo conto». Max fa una smorfia appena sente le sue parole e la guarda mentre beve frettolosamente, appoggiando il bicchierino vuoto sul bancone. La imita, passandosi la lingua sul labbro inferiore poco prima di prenderselo tra i denti. Butta velocemente un'occhiata all'orologio, la mezzanotte è appena passata e lui ha una gran voglia di andarsene. Con o senza Clare.

Max le avvolge un braccio attorno alla vita e la tira a sé, in tutta risposta lei lo lascia fare, portando le mani sulle sue spalle e incastrando gli occhi ai suoi. È tutta la sera che Max non fa altro che provarci pur non provandoci. Si è comportato da vero gentiluomo: è andato a prenderla a casa, l'ha portata in un posto davvero carino per cena e ha pagato il conto. Quando sono arrivati al locale e ha visto Daniel ha capito di dover fare qualcosa per togliersi dalla testa che Max sia davvero così. O forse ha accettato di ballare con Daniel per togliersi dalla testa l'idea che in qualsiasi modo Max si comporti, a lei piace da morire. E la eccita un sacco. La eccita anche ora, perché le sue dita la stringono con la giusta pressione.

«Che noia qui, io me ne vado. Tu vieni?» sussurra Max.

«E lasciamo Daniel qui? È andato in bagno e-».

«Beh, volevo solo darti un passaggio, ovviamente puoi restare», la interrompe Max, facendo scivolare leggermente la mano verso il suo fondoschiena. «Magari è lui». Clare si incurva nelle spalle, le sue dita corrono veloci verso il colletto della camicia bianca che Max ha addosso. Sa per certo che Daniel non può essere, o forse è lei che non può essere qualcosa per Daniel.

«Okay, andiamo», decide alla fine, rigirandosi su se stessa e dirigendosi verso l'uscita. Max la resta a guardare mentre cammina sui suoi vertiginosi tacchi, per poi incamminarsi anche lui.

«Comunque sono venuta via con te solo perché volevo essere certa che non ti portassi nessuna a casa. Se ti impegni puoi anche sconfiggerla la dipendenza», lo informa mentre sono nella macchina di lui. Max ride, rimanendo  con lo sguardo fisso davanti a sé. 

«Molto premuroso da parte tua», dice Max. Poi cade il silenzio finché non arrivano sotto casa di lei. 

 «Ti ringrazio per il passaggio, scrivimi quando arrivi», sussurra Clare, lasciandogli un bacio sulla guancia. Si sente il cuore a mille, quindi esce velocemente dall'abitacolo. Max le fa un cenno con la mano e lei ricambia, prima di entrare dal portone. Restandola a guardare Max capisce che no, non può concludersi così la loro serata.

Appena arriva in casa Clare si affretta a togliersi i tacchi, gettandoli in un angolo. Non vede l'ora di fare la stessa cosa con il vestito, ma prima che possa slacciarselo sente bussare.

 «Ci assomigliamo tanto, anche se non lo vuoi ammettere. Potevi rimanere con Daniel. L'hai visto, no? Lui saprebbe amarti, scoparti, poi amarti ancora», dice Max appena lei apre la porta. Si fa un po'più avanti, chiudendosi la porta alle spalle e facendo indietreggiare Clare finché non tocca il muro. «Invece sei venuta via con me», le sussurra all'orecchio. «E l'hai fatto perché speravi che finisse così».

Clare boccheggia come un pesce fuor d'acqua, in cerca di aria, come se potesse bastare per non soffocare nel profumo di Max. Ma come ci è finita in questa trappola? Domanda del cazzo, lo sa benissimo come ci è finita: l'ha voluto lei.

«Non è vero, non ci assomigliamo affatto!» sbotta Clare e Max butta la testa all'indietro, ridendo. 

«Quindi se io adesso cercassi di baciarti tu mi manderesti via?» La domanda rimane sospesa tra di loro. Clare, invece di rispondere, si solleva sulle punte dei piedi e avvolge le braccia attorno al collo a Max. Si guardano per un solo secondo, poi fanno tutto le loro bocche.

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