1. La Concentrazione
NdA. La storia contiene scene di sesso esplicite, riferimenti sessuali, linguaggio spesso scurrile. Se questo può offendere qualcuno, o farlo sentire a disagio, vi chiedo di non leggere. Inoltre, la trama è frutto della mia fantasia: luoghi, fatti e personaggi sono puramente casuali e non rispecchiano in alcun modo la realtà, in particolar modo la persona di Max Versappen. Grazie!
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~Clare~
"Good girls go to heaven, bad girls go everywhere."
~Max~
"I told myself that I was going to live the rest of my life as if it were Saturday."
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Le cose che voglio me le prendo
Poi le cose che non voglio, non le sento
Se una cosa non mi piace, mi lamento
Quello che ti rompe il c*lo, mi presento
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Max ha vinto la prima gara del campionato, quindi l'unica cosa che l'intero universo dovrebbe fare è non rompere i coglioni per almeno tre giorni, considerati i postumi post-sbronza che si ritrova. Invece...eccolo qui: seduto ad un tavolo assieme al suo agente, Marc, ad aspettare l'arrivo di Christian Horner. A quanto pare deve dirgli qualcosa di importante, ma non riesce ad essere agitato all'idea. Gli fa male la testa e gli sta pure bene, considerando che ieri sera si è ubriacato, dopo essersi fatto trascinare da Daniel in una discoteca, non appena sono atterrati a Monaco. Ah sì, è pure finito nel bagno del locale, con i pantaloni abbassati e una ragazza della quale non ricorda il nome tra le gambe. Però, ricorda abbastanza bene che con la lingua ci sapeva fare. E no, non era sicuramente la stessa ragazza accanto alla quale si è svegliato stamattina.
Christian si fa aspettare più del dovuto, scusandosi non appena arriva e dicendo che era in video-chiamata con la sua famiglia. Poi si dice fortunato che i suoi figli siano ancora piccoli e blatera qualcosa sui "giovani d'oggi" e nel farlo lascia uno sguardo pieno di rimprovero a Max.
«Ieri hai fatto una grande performance, però ci stavamo chiedendo se sei davvero concentrato sul campionato. Quest'anno non possiamo permetterci nessun tipo di distrazione, dobbiamo tenere la guardia alta se vogliamo vincere».
«Sono molto concentrato!» risponde, sorridendo alla cameriera che ha appena portato l'ordinazione. Quando la ragazza si allontana lui si gira, finendo col guardarle il fondo schiena. Davvero niente male!
«Forse lo sei un po' troppo...ma sulle cose sbagliate», azzarda Christian, attirando la sua attenzione. Il team principal guarda Marc, che annuisce e poi torna a guardare lui. La sua espressione è davvero seria in questo momento. «Marc crede che tu abbia un problema con il...sesso». Max scoppia a ridere, ma si denota un certo nervosismo da parte sua, ne è consapevole.
«Ho ventitré anni, mi sembra ovvio che mi piaccia il sesso. A quale ventenne non piace il sesso? Ma solo perché in media gli altri scopano meno di me, non significa che io abbia un problema con il sesso!»
«Con quante ragazze sei stato nell'ultima settimana?» gli chiedono e lui scrolla le spalle, rendendosi conto di non ricordarselo. Ma questo non significa che ha un problema con il sesso!
«Non ho un problema con il sesso!» dice per l'appunto, serrando la mascella.
«Okay, diciamo che sia vero...riteniamo comunque che tu abbia bisogno di un periodo di castità, così da poter riordinare le idee e capire quale siano le tue priorità. Quindi andrai a degli incontri con un gruppo di sostegno. Ti abbiamo già iscritto e hai la prima riunione oggi pomeriggio». Oh fantastico!
«Mi state dicendo che non potrò più fare sesso?»
«Beh, farlo o meno, dipenderà dalla tua forza di volontà. Cerca di seguire quello che ti dicono al gruppo di sostegno. Ma una cosa è certa: smetterai di farlo durante gli weekend di gara».
«Ma farlo mi aiuta a scaricare la tensione».
«Scaricala in qualche altro modo la tensione. Potresti andare a fare qualche giro in bici con Daniel, lui dice che lo aiuta molto prima di una gara andare in bici».
Quindi, ricapitolando: Christian e Marc pensano che lui sia un sesso dipendente, cosa ovviamente non vera, quindi hanno pensato di iscriverlo ad un gruppo di sostegno e vogliono che viva un "periodo di castità". Potrebbe andare peggio di così? La risposta ovviamente è sì! La risposta è sempre sì, e se ne rende conto nel pomeriggio, quando viene trascinato da Marc alla riunione. Lo lascia sulla porta d'entrata, dicendogli che tornerà tra un'ora. Un'ora!
Si fa coraggio ed entra, trovando la stanza piena di persone. Un ragazzo si avvicina a lui, presentandosi e dicendogli che è a capo dell'organizzazione.
«Prima volta?» gli chiede il ragazzo, Simon. E mentre lui annuisce, Simon saluta qualcuno alle sue spalle. Max non fa nemmeno in tempo a girarsi che si trova davanti una ragazza dai capelli biondo cenere, i lineamenti fini e un sorriso appena accennato.
«Ciao», saluta. Max non riesce a toglierle gli occhi di dosso, come se fosse una torcia e lui una stupidissima falena. Solitamente è lui la torcia. Lui non è mai la falena. Mai!
«Lui è Max. È la sua prima volta», la informa Simon. Gli occhi color caramello della ragazza si posano finalmente sulla figura di Max. Se ne sta a braccia conserte con un'espressione seria sul viso, che però nasconde un'agitazione insolita, sconosciuta.
«Quindi sei un verginello», scherza lei, facendo alzare gli occhi al cielo a Simon. «Tu va' pure, gli dico io come funzionano le cose qui», aggiunge poi, rivolgendosi all'organizzatore, che tentenna un po' ma alla fine accetta.
«Sono Clare», si presenta. La ragazza allunga il braccio verso di lui, e Max le prende la mano, toccandole con il pollice il polso. Clare ha il battito irregolare, e questo lo spinge a pensare che anche lei in fondo è un po' falena e che lui non perderà mai la sua luce. «Sono in questo gruppo da un anno e mezzo. Veniamo qui, parliamo, ci confidiamo, chiediamo consigli e cerchiamo di imparare dai nostri errori», gli spiega. «Il fatto che tu sia qui è importante, perché significa che hai preso coscienza della tua dipendenza». Max scoppia a ridere, facendo alzare un sopracciglio a Clare.
«Tutto questo è ridicolo. Mi hanno praticamente costretto a venire», si lamenta Max, sbuffando. Mette su un broncio che lo fa sembrare il ragazzino che si incazza perché Charles Leclerc lo sorpassa in maniera scorretta in pista. Potrebbe sembrare addirittura tenero, ma poi con Charles ha pareggiato i conti, quindi direi che c'è poco da scherzare.
«Oh, quindi sei ancora nella fase della negazione. Merda, quella è la più difficile!» dice Clare. «Vieni, andiamo a sederci, sta per iniziare», lo informa indicandogli con la testa due sedie libere.
«Oggi parlo io, stai concentrato», sussurra Clare mentre Simon introduce la seduta. La ragazza si alza non appena sente il suo nome e Max la rimane a guardare, non riuscendo a togliere gli occhi da lei nemmeno per un secondo, per i successivi trenta minuti.
Non potrebbe essere più concentrato di così.
***
Angolo autrice: Non ci posso credere che sto per farlo. Ma sì, facciamolo! Sono tre notti che dormo poco e non faccio altro che pensare a questa storia. L'ho iniziata ad abbozzare in primavera, ma poi non ha mai visto la luce perché non mi convinceva. E poi ho capito perché: avevo bisogno del protagonista giusto. Max. Non poteva che essere lui.
Voglio scrivere e affrontare questa storia in punta di piedi, senza fare rumore perché ho paura di sbagliare qualcosa, perché è una storia intima, che cerca di guardare dentro ai protagonisti e con la quale voglio far capire che non possiamo essere altro che noi stessi, nel bene e nel male.
Spero di fare un buon lavoro, vi mando un abbraccio forte,
-Ale.
p.s. teniamoci sempre in contatto su Insagram, sono aletta_jj_wattpad
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