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25 • Furettino • QUARTO ANNO

Qualche giorno dopo

T/n Pov
Sento il rumore degli uccelli che cinguettano. Sento l'odore di disinfettante e delle varie porzioni. Sento una persona che mi tiene la mano. Non vedo niente, non voglio vedere niente.

Spero che sia Draco, ma so che non è lui. Gli stringo la mano, ha una mano possente. La mano di Draco è delicata. O almeno, è l'ultimo ricordo felice che ho di lui.

Questa mano però la conosco. È quella di Nathan Hunt. Non vorrei aprire gli occhi, sapendo chi mi ritroverò davanti. Ma ormai è troppo tardi. Apro gli occhi. E adesso ho anche la conferma visiva.

Nathan: Buongiorno, tesoro.

Dice guardandomi e sorridendomi. Io cerco di alzarmi un po', fallendo miseramente. Così Nathan mi aiuta e sono seduta sul letto... ma cambio subito idea e mi ristendo. Sento troppo dolore. E intanto gli lascio anche bruscamente la mano.

T/n: Grazie.

Nathan: Per cosa?

T/n: Per avermi cercato di aiutare nonostante tu sia il re degli stronzi in questo mondo, se non l'universo.

Nathan: È il mio turno di sorveglianza, e ho saltato le lezioni per stare con te. Quindi  mi dovresti essere riconoscete.

T/n: Già che ti ho detto grazie, é come se ti avessi detto tutto.

Cala il silenzio tra noi due, e ho molte domande da fare. Domande che mai nella vita porrò mai a lui. Chissà quanto tempo sono stata in questa specie di "coma"? Chi mi è venuto a vedere? Cosa realmente mi è successo? Chi mi ha provocato questo?

Draco sa di tutto questo? È venuto a vedermi? O è stato con la sua nuova fidanzatina? Ma, pensando a queste domande, tra poco mi viene da piangere. Infatti, quella lacrima che mi scorre sulla guancia ne è la prova, ma che io cancello subito.

Nathan: Tutto bene? Ti vedo pensierosa.

Lo guardo, rispondendo solo alla domanda che mi ha posto.

T/n: Potevo stare meglio. Quanti giorni ho dormito?

Nathan: Oggi è il quarto.

T/n: Merlino, ho perso la cognizione del tempo.

Nathan: Hai perso anche molte lezioni, ma sono sicuro che le recupererai in un batter d'occhio-

T/n: Lo so.

Vorrei che Draco fosse qui. Vicino a me. Che mi parlasse seriamente e che mi dicesse seriamente quello che lui prova per me. Chissà se ancora gli interesso così tanto da fare lo stesso gesto di Nathan. Chissà se pensa ancora me.

Chissà se indossa ancora il mio anello, perché il suo l'ho continuato a indossare, anche dopo che l'ho lasciato, chissà se lui ha fatto la stessa cosa. E mentre penso a ciò, Nathan mi continua a guardare.

T/n: Lo so che se innamorato di me, Hunt.

Mi guarda... cerca di non farmi capire cosa sta provando o pensando in quel preciso momento. Ma comincia di nuovo a girarmi la testa. Metto la mano sulla fronte e faccio qualche smorfia di dolore con la bocca.

Nathan: Ancora il giramento di testa?

Annuisco.

Nathan: Si vede... hai le allucinazioni.

Appena dice questo, trema, come la sua voce. Mente. Sta mentendo e sta nascondendo ciò. Si nota da lontano. L'ha detto pure lui. L'ha detto lui che è attratto da me. L'anno scorso. O si è già dimenticato della nostra chiacchierata?

T/n: Significa che non lo scoprirò mai.

Inizio a fare finta di non sentirmi bene. Inizio a fare versi e chiudo gli occhi. Nathan subito mi soccorre. Mi tiene per dietro la nuca, cercando di svegliarmi.

Dopo un po' inizio a ridere e apro gli occhi per godermi la sua faccia. È molto divertente. Ha la faccia da uno che si è preso un colpo e che mi vuole mandare a fanculo.

Nathan: Sei una stronza. Ti odio.

T/n: Tanto non ti crede nessuno.

Intanto sentiamo dei passi arrivare dalla porta d'ingresso dell'infermeria. É Madama Chips. E non è tanto felice guardando in direzione del mio visitatore.

Chips: Nathan, ti chiedo gentilmente di lasciare in pace la signorina Prince. Non hai più il permesso di avvicinarti a lei, in qualunque situazione. E lo sai perfettamente.

Finalmente qualcuno ha messo ufficialmente un blocco a questa ossessione che lui ha verso di me. Ci sono voluti solo due mezze violenze per capirlo.

Nathan: Va bene, Madama Chips.

Guarda per un momento l'infermiera e poi guarda me.

Nathan: Non cercare di fammi prendere un colpo, di nuovo.

Dice allontanandosi da me. Poi se ne va, continuando a guardarmi, finché il suo sguardo non si distoglie ufficialmente dal mio e supera la porta dell'infermiera. Poi lo sguardo di Chips va su di me, e questa volta sorride.

Chips: Ben tornata nel mondo degli svegli, Prince. Dormito bene in questi giorni?

T/n: Aver dormito per quattro giorni? Mi sento solo più stanca di prima.

Chips: È normale piccolina. Non sai quante sfide ha affrontato il tuo cervello mentre tu dormivi. E anche i tuoi organi, dato che hanno metabolizzato tutti i tipi di pozioni che ti ho cercato di dare. A proposito di cervello però, hai ancora mal di testa?

T/n: Prima mi è venuto un capogiro, ma solo per qualche secondo.

Chips: Capisco... Riesci ad alzarti, senza che ti prenda?

T/n: Ci provo.

Piano piano mi alzo, fino a quando non sono seduta sul letto. Per ora niente giramento di testa, nessun dolore. Appoggio un piede a terra, poi l'altro. Riesco a mantenermi anche in piedi.

Mi sento come se fossi ritornata a due anni, quando ho incominciato a camminare seriamente. Cammino intorno al letto, lo faccio per sicurezza, non si sa mai che cado.

Chips: Perfetto. Ora prova ad andare fino alla fine della stanza e ritornare.

Annuisco e inizio a camminare in mezzo al corridoio della stanza, in mezzo ai vari letti. L'andata è andata bene, nessun problema.

Mi giro e inizio a tornare vicino a Madama Chips. Arrivata di fronte a lei, mi convinco che sto bene. Penso che Nathan mi ha dato una specie di bacio della guarigione.

Chips: Ti senti meglio?

T/n: Anche più di prima, devo dire la verità.

Chips: Allora ti do il permesso di poter ritornare alla tua Sala Comune e anche alle varie lezioni.

T/n: La ringrazio molto del suo aiuto.

Chips: È il mio lavoro. Ricordati di non studiare molto e di essere il più rilassata possibile. Almeno questa settimana. Appena sentirai altri sintomi, non esitare a venire da me.

T/n: Grazie mille. In questo periodo devo organizzare i preparativi per il Ballo del Ceppo, devo riprendere le materie che ho perso in questi giorni... rilassarmi sarà l'ultima cosa che farò.

Chips: Però se vuoi stare bene, lo devi fare. Dalle 3 del pomeriggio fino alle cinque del pomeriggio, lo puoi dedicare allo studio. Poi fai un'ora di pausa. Poi ti dedichi al Ballo del Ceppo. E infine, subito a nanna. Anche se hai dormito per quattro giorni consecutivi, non significa che puoi stare sveglia quattro giorni.

T/n: Ha perfettamente ragione.

Me ne sto andando, ma c'è una domanda che mi rimbomba. Una domanda di cui ho bisogno di una risposta.

T/n: Mica si ricorda chi mi ha fatto visita in questi giorni?

Chips: Il signorino di prima, Cho Chang sempre insieme a Luna Lovegood, Pansy Parkinson e Blaise Zabini. Anche se gli ultimi due erano accompagnati da Tiger e Goyle, ma facevo entrare solo due alla volta. Sei molto popolare, a quanto vedo.

T/n: Solo apparenza... non è venuto Malfoy?

Ormai lo conosce bene a Draco. Tra tutti gli infortuni che gli sono capitano in questi anni per colpa del Quidditch.

Chips: No... Sono venuti solo quelli che ti ho nominato.

L'unico che speravo di sentire non è venuto. Ormai ha solo occhi per Astoria. E va bene così. Anch'io un giorno la pianterò di pensarlo come adesso sta facendo lui con me.

T/n: Va bene... Grazie mille.

✩。:*•..•*:。✩

Draco Pov
Sono davanti al camino della Sala Comune. Sto bevendo una bibita. Immerso nei miei pensieri, ma un pensiero soprattutto è in cima alla lista, T/n Prince.

I ragazzi la vanno a trovare, ma appena arrivano qui, non mi dicono niente. Nessun aggiornamento. Non so niente. Come sta. Se si è ripresa.

Ma sento la porta aprirsi, guardo chi è... Nathan Hunt. È molto felice. Anche più del solito. E chissà come mai?

Draco: Quante te ne sei fatte oggi?

Nathan: Tu pensi che io sia così felice perché mi sono fatto delle ragazze?

Draco: Conoscendoti.

Conoscendo il vecchio Nathan.

Nathan: Stranamente no. Da quando sono qui ho dato solo fastidio e preso in giro. Ormai farmele non mi soddisfa più di tanto.

Draco: Ovviamente, fai sempre il coglione.

Sbuffo. Sento i suoi passi avvicinarsi a me. Ma ormai già guardo di nuovo il camino.

Nathan: Mi hai chiesto quella cosa solo per sapere perché sono così felice. Giusto?

Draco: Che intuito.

Lo dico con molta ironia.

Nathan: Non so se te lo dovrei dire. Ti potrebbe interessare come no. Dato che ormai sei andato avanti.

Subito mi alzo e lo guardo negli occhi. Al mio gesto, ride ancora di più il bastardo.

Draco: Riguarda T/n, vero?

Annuisce.

Nathan: Si è ufficialmente svegliata dal suo "coma".

Sono felicissimo. Non sai quanto. E poi, mi sembra ovvio che m'importa ancora. Nonostante tutto, la amo ancora.

Draco: Fantastico.

Nathan: Pensavo lo dicessi con un pochino di gioia in più, dato che è la tua ragazza. Ah giusto, adesso tu stai con Astoria e T/n è la tua ex. Colpo basso, Malfoy.

Dice ridendo. Mi sta sfottendo e io sto cercando di essere il più calmo possibile, per non abboccare al suo imbroglio. Non di nuovo.

Draco: Se sto con Astoria, non significa che non penso più a lei. Ho ancora il suo anello.

Nathan: Quello dell'amicizia o del fidanzamento?

Draco: Entrambi.

Nathan: Lei teneva solo quello dell'amicizia, ma... ho la strana sensazione che tra poco si toglierà anche quello. Dopo che non l'hai fatta visita nemmeno una volta in quattro giorni...

Draco, stai calmo... stai calmo... ti sta solo istigando. Non reagire come al tuo solito. Tu sei il superiore della situazione, non lui.

Draco: Vedrò io personalmente. E poi, se tanto t'interessa, non ci sono andato per impegni personali.

Nathan: Impegni personali? Con Astoria? Se ci tenevi realmente alla tua ex, ci saresti andato comunque. Nonostante la tua nuova compagnia.

Non ci sono andato perché avevo paura. E perché non riuscivo a sopportarla di vederla così. Addormentata in un sonno profondo senza poterle parlare seriamente.

Nathan: Sai bene che ho detto la verità, dato il tuo silenzio. Ma... Fai bene a non fidarti di me. Ti posso dire anche che le ho tenuto la mano per tutto questo tempo in coma. Appena si era svegliata, ci siamo abbracciati, l'ho baciata in fronte, abbiamo riso... Ci siamo divertiti... soprattutto sfottendoti.

C'è una parte di me che non gli vorrebbe credere, ma l'altra parte, quella della ragione, è più forte e grande. Non ci credo che T/n mi continui a far del male in questo modo.

Lo guardo con un profondo odio e con molta rabbia. Gli lancio il bicchiere di vetro che ho in mano. Lo schiva, ma il bicchiere colpisce il muro e va in mille frantumi. Subito sento arrivare Tiger, Goyle, Blaise e Pansy...

Pansy: Ma che diavolo succede?

Nathan: Niente, chiacchieratina tra uomini. O tra uomo e ragazzino, da quanto capisco.

Se ne va nella sua stanza con il suo solito sorriso stampato in faccia, nel mentre gli altri si avvicinano a me per delle spiegazioni. Racconto tutto. Di T/n che sta meglio, che si è ripresa. Di quello che mi ha detto Nathan, del perché si è sentito quel rumore di vetri rotti.

Pansy: Ha fatto bene Nathan.

Draco: Adesso stai dalla parte sua?

Pansy: Tu che hai fatto in tutto questo tempo? Stato con Astoria, lontano da lei. Non l'hai aiutata, a differenza sua. Certe volte penso che ha fatto bene a lasciarti, non ti merita, lei non merita una persona come te.

Sto per soffocarla, ma Blaise si mette in mezzo a noi.

Blaise: Prova solo a toccarla, e ti ammazzo.

Draco: Sapete una cosa? Mi avete rotto il cazzo.

Sto per andare in camera, ma Tiger e Goyle coprono la via.

Draco: Anche voi?

Tiger: Adesso sistemiamo la situazione tra uomini.

Draco: Non c'è niente da sistemare.

Goyle: Non è detta l'ultima parola.

Pansy: Esatto, quindi non fare lo stupido bambino viziato di sempre, vieni qui e parliamo da veri uomini.

Li guardo tutti incazzati. Sono io che decido qui. Non loro. Ma... alla fine accetto. Sono bloccato e non posso fare altro. Ci sediamo intorno al camino e... discutiamo.

Draco: Dai su, parlate, sto aspettando solo voi.

Pansy: Sei un coglione e una merda.

Draco: Pensavo che dovessimo parlare, non insultarmi.

Pansy: Devo per forza iniziare un discorso così. Descrivendoti per quello che sei.

Sto per alzarmi ma Tiger e Goyle mi bloccano e appoggiano le loro mani sulle mie spalle.

Blaise: La lasci sola nel bosco, solo perché non le piace che insulti Potter e company.

Tiger: Insultati solo in sua assenza, dico io. Ci siamo arrivati anche io e Goyle insieme dopo anni che la frequentiamo.

Blaise: Poi ti sta chiedendo scusa, perdono, perché non vi parlavate più... e tu che rispondi?

Goyle: "Per me possiamo anche continuare così".

Dice facendo la mia imitazione. Questo è il vero dolore. Sentire tutto quello che le ho fatto. Tutto il male che le ho fatto e provocato. Mi fa male. È come un pugnale che mi trafigge il cuore. Poi soprattutto detto dai miei amici. Dai miei compagni. Fa aumentare il dolore che mi lacera e si espande per tutto il corpo.

Pansy: Non ti perdonerà mai più T/n. Adesso veramente l'hai combinata grossa.

Blaise: Quindi... ci potrebbe anche essere una piccola chance per farvi tornare insieme.

Goyle: Ma penso che una missione impossibile sia più plausibile.

Tiger: Ma non ti aspettare che ritorni da te.

Draco: Infatti non me lo aspetto.

Me ne vado dalla Sala Comune per andare nella mia stanza. Non voglio sentire più niente. Non voglio sentire più a nessuno. Nessuno che mi parli. Nessuno che mi dica cosa fare e non fare.

Voglio solo T/n Prince. La mia Prince. Il mio amore. La mia piccola. L'ultima cosa che mi fa andare avanti.

✩。:*•..•*:。✩

Qualche settimana dopo

T/n Pov
Sto camminando per il cortile principale, mi sto dirigendo alla Sala dei Professori, dato che ho trovato l'idea per il Ballo del Ceppo. Sento dei passi avvicinarsi a me. Mi giro e... Nathan.

T/n: Ancora tu? Cosa vuoi? Non dovevi stare lontano da me.

Nathan: In realtà si. Mi sto solo dirigendo alla mia lezione. Tu invece? Ti vedo ben vestita. Hai scordato che devi indossare la divisa durante lezioni e pasti?

T/n: Ho un permesso speciale dal preside per saltare qualche lezione.

Nathan: Beata te. Allora stai facendo la vita facile.

T/n: Da quando sei ritornato qui, dire che sto facendo la vita facile è come dire una battuta.

Comincio a camminare a passo veloce. Me lo voglio tenere fuori dai piedi. Lontano da me. Come doveva essere.

Nathan: Certo, la vita era molto più semplice durante i giorni in cui eri...

Sento della carta spiegarsi. Ma non mi giro. Non mi voglio girare. Qualunque cosa abbia preso, non mi interessa per niente.

Nathan: "Presidentessa del comitato per l'abbellimento della tua città, direttrice di sala durante uno dei tanti convegni importanti dei tuoi genitori"...

Queste parole... le ho già sentite... Merlino, il mio curriculum per essere l'organizzatrice del Ballo del Ceppo. Adesso mi interessa. Ma come ha fatto ad averlo?

T/n: È il mio curriculum per... una cosa privata.

Dico nel mentre cerco di prenderlo. Non voglio che sappia che sono l'organizzatrice del ballo, saprebbe già dove trovarmi.

Ma Nathan si allontana sempre di più. Che fastidio quando mi prendono cose mie private, e soprattutto senza il mio consenso.

Nathan: "Voglio dire a tutti che quando sarò eletta, intendo ridefinire l'eccellenza" mi piace che tu abbia usato "quando", molto sicura di te.

Continuo ad annuire, stando al suo gioco. Lo so che sta facendo tutto questo per farmi incazzare, e ci sta riuscendo perfettamente.

Nathan: "E soprattutto prometto di aspirare, ispirare e traspirare" ovviamente qui avevi finito le parole che finivano con "are".

T/n: Si si molto spiritoso, è proprio divertente, è...

Dico cercando ancora di prendere il curriculum, dato che Nathan corre via per non farsi prendere. Alla fine lo raggiungo, ma alza il braccio con cui tiene il foglio, cerco di saltare per raggiungerlo, tutto inutile.

Saltando mi sono avvicinata a lui, forse un po' troppo dato che i nostri nasi si possono tranquillamente toccare. Ci guardiamo entrambi e dopo qualche secondo ci mettiamo a ridere. Faccio un gesto simile ad un pugno.

Nathan: Non farlo.

T/n: Si, però ridammi il curriculum.

Nathan: In cambio... mi prometti un serata. Solo noi due.

Non ci pensare nemmeno. Mai e poi mai.

T/n: Se dico di no?

Nathan: Sai già cosa potrebbe succedere se dico di no.

T/n: Dopo quello che mi hai fatto e hai fatto a mia cugina, ti puoi solo sognare una serata solo noi due. E poi, ti ricordo che dovresti stare lontano da me. Vuoi che chiami Silente, Piton o il suo preside per farti capire meglio il concetto?

A noi si avvicina un uomo molto vecchio e alto. Capelli neri arruffati, come la sua barba grigia sporca. I suoi occhi che mostrano solo un oscuro sguardo malefico. È il preside di Drumstrang.

Karkaroff: Signor Hunt, credo che avrebbe bisogno di una bella visita in infermeria. Ha sentito o no che si deve preparare per ritornare all'istituto?

Nathan: Posso ritornare solo dopo il Ballo del Ceppo, signor preside. Me l'ha detto lei.

Karkaroff: Se continua ad importunare la signorina Prince, dovremmo prendere seri provvedimenti.

Mi indica quasi come se fosse colpa mia. Nonostante abbia lo sguardo glaciale solo su Nathan. Poi, riporta le mani dietro la schiena.

Karkaroff: Un mio caro e vecchio amico, il professor Piton, mi ha detto che ti ha visto importunarla non uno, non due ma ben tre volte da quando ti abbiamo avvisato della cosa. La tua piccola barca è già che ti aspetta sul Lago Nero. Quindi muoviti, signor Hunt.

Senza dire niente, Nathan volge il capo al pavimento. Karkaroff, ancora senza degnarmi di uno sguardo, lo spinge verso le loro barche, dove alloggiano alcuni studenti di Drumstrang. Sperando che questa volta non faccia più ritorno qui ad Hogwarts.

Draco: Perché così teso, Potter?

Sento la voce di Draco dietro di me. Anche se non mi dovrei interessare, mi volto comunque. Si trova sopra all'albero del cortile principale, cerchiato dai suoi compagni.

Ma c'è Harry, che - come sempre - viene preso di mira da lui. Conosco Harry, ha affrontato sfide peggiori di qualche battutina alla Malfoy. Rimango solo seduta vicino ad un palo, a godermi la scena.

Draco: Mio padre e io abbiamo scommesso, sai. Per me non duri più di dieci minuti in questo torneo.

Scende dall'albero e si avvicina ad Harry, seguito dai suoi compagni Serpeverde, o almeno quelli che lo sopportano ancora nonostante quello che ha fatto a me e per la sua Casa.

Pansy mi ha già raccontato tutto. Di come lo stanno trattano alcuni, che si è voluto distaccare da lei, Blaise, Tiger e Goyle. Adesso sta con Astoria e con altri ragazzi che erano amici di Nathan. Perciò lo supportano.

Draco: Lui non è d'accordo... Secondo lui neanche cinque.

Harry: Non mi importa un accidente di quello che pensa tuo padre, Malfoy.

Draco: Hey!

Harry: Lui è vile, e crudele, e tu sei patetico.

T/n: Confermo con Harry sull'ultima affermazione.

Urlo, così che mi possano sentire tutti. Draco mi guarda subito infuriato, ed io ricambio con un grosso sorriso. È proprio quello che volevo. Attirare la sua attenzione.

Draco sta per prendere la bacchetta, ma viene trasformato in un furetto bianco da... dal professor Moody. Tutti ridiamo a squarciagola, compresa io. Però lo guardo meglio.

È molto carino in questa forma animalesca, lo devo ammettere. È di un bianco candido come la neve, freddo come la neve, quasi congelato come la neve... Ma nella vita da umano è senza cuore come la neve.

Moody: Insegno io a non fare incantesimi a chi è di spalle. Schifoso. Codardo. Lurido. Accercatore alle spalle.

Lo dice mentre fa volteggiare Draco-furetto su e giù. Ma purtroppo a rovinare il divertimento, arriva la professoressa McGranitt tutta preoccupata e impaurita.

McGranitt: Che cosa sta facendo?

Moody: Insegno.

Moddy continua a far volteggiare Draco, senza tener davvero conto alle parole della professoressa McGranitt. Intanto lei vede meglio cosa sta facendo volare il professor Moody.

McGranitt: Qu-Quello è uno studente?

Moody: Tecnicamente è un furetto.

Afferma, continuando a farlo svolazzare su e giù, mentre lo gira e lo rigira. Ma per Moody non è abbastanza, tant'è che lo infila nei pantaloni di Tiger. Adesso inizio a ridere ad alta voce.

Alla fine, la professoressa McGranitt fa tornare il Draco come prima, un semplice ragazzino patentino che noi lo conosciamo, purtroppo. È molto spaventato, confuso e incazzato. E con i capelli alla pazza come se avesse preso la corrente.

Draco: Mio padre lo verrà a sapere!

Moody: È una minaccia? È UNA MINACCIA?!

Urla mentre lo rincorre, dato che Draco sta scappando da lui.

Moody: POTREI RACCONTARE STORIE SU TUO PADRE CHE FAREBBERO ARRICCIARE PERFINO I TUOI CAPELLI UNTI!

Sto letteralmente piangendo dalle risate. Mi dovrei sentire in colpa per aver riso spudoratamente a Draco. Invece no. Mi piace. Adesso sa come si sente a essere presi in giro.

Ma... una parte di me si sente in colpa. E poi, cosa potrebbe dire Moody della famiglia di Draco? Cosa hanno fatto di così tanto male da dire queste parole. Mi stanno venendo troppi dubbi.

Dopo che la professoressa McGranitt ha parlato in privato con Moody, subito si volta per cercare qualcuno. Poi il suo sguardo si ferma su di me. Sta cercando me. Così si avvicina a me, tornando la professoressa di prima.

McGranitt: Signorina Prince, ho saputo che hai trovato un tema per il ballo.

T/n: Si... in realtà c'è lo volevo dire in aula professori-

McGranitt: Si, lo so. Ma c'è stato un piccolo inconveniente. Quindi hanno incaricato me per sapere tutto.

Dai T/n. C'è la puoi fare. Credo in me.

T/n: Dato che il ballo si svolge il giorno della Vigilia di Natale, ho pensato alla Sala Grande tutta ghiacciata. Fiocchi di neve che cadono dal soffitto. Colore dominante "bianco", bicchieri in vetro, posate in argento, piatti bianchi con qualche piccolo disegno argentato, tovaglie obbligatoriamente bianche. Per la musica-

McGranitt: A quella ci penseremo noi, cara. Puoi stare tranquilla su questo punto.

T/n: Mettere canzoni del medioevo non spronerà i ragazzi a ballare. Fidatevi di me, professoressa. Il mio fratellino Niklaus è un Dj bravissimo, e non vi costerà niente...

La McGranitt mi squadra, ma alla fine accetta. Le consegno tutte le mie bozze, i miei disegni, su come ho organizzato l'entrata e tutto. Lei prende tutto e, dopo un piccolo sorriso, va via.

✩。:*•..•*:。✩

Draco Pov
Ho appena finito di farmi la doccia. Che odio. Che umiliazione. E che schifo. Ma appoggio al lavandino, e noto che mi sono dimenticato di prendere i vestiti. Mi metto l'asciugamano intorno alla vita ed esco.

Mi trovo T/n seduta sul mio letto con il suo cellulare in mano. Appena chiudo la porta del bagno, lei alza lo sguardo e posa il cellulare sul comodino, e mi fissa. Non mi dà fastidio che mi guardi così.

T/n: Come va, furettino?

Mi ero quasi scordato che c'era anche lei quando mi sono trasformato in un furetto... che odio. Soprattutto quando ha dato corda a Potter. Un gesto così me lo poteva fare solo lei.

Prendo subito gli slip e pantalone e me li infilo, coprendomi tutto. Non le voglio far vedere più niente di me. Nonostante provi qualcosa per lei.

Draco: Come può andare secondo te, Prince?

T/n: Devo ammetterlo, eri molto carino in quella forma animalesca. Sembravi più docile, carino e coccoloso. Cioè, il contrario di adesso e il contrario del carattere che avevi nei miei confronti.

Draco: Mi fa piacere che la pensi così. Forse ti devi mettere gli occhiali... O meglio, te li dovevi mettere, perché non hai visto niente di reale da quando siamo insieme.

T/n: Infatti... non so cosa ho visto in te.

Si alza e si dirige da me. Non ce la faccio ad allontanarmi da lei. Non ce la faccio proprio a starle lontano. Ma comunque lo sto facendo in questo periodo.

T/n: Ti volevo parlare... da molto tempo... riguardo noi. So che abbiamo avuto alti e bassi.

Draco: Più alti che bassi, però.

T/n: Sei sicuro che non sia il contrario?

Mi chiede, guardandomi attentamente. Forse è vero. Forse ha ragione lei. Sono io che le ho fatto passare l'inferno. Sono io che le ho fatto del male. Sia fisicamente che psicologicamente.

T/n: Ma... comunque ti perdono.

Dovrei essere io quello che deve perdonare lei per tutto quello che le ho fatto. Ma non ci riesco.

T/n: Non mi devo intromettere quando li insulti, anche se mi dà fastidio. Non ti devo cambiare. Non ti posso cambiare. Perché tu sei tu, ed io sono io. E nel mentre tu vai avanti, io rimango sempre nei miei passi.

Draco: Andare avanti?

T/n: Non stai con Astoria?

Draco: No.

Sembra che io stia con Astoria ma non è così. Stiamo solo ampliando la nostra amicizia. Niente di più. L'ho fatto perché, da quando io e T/n ci siamo lasciati, ho notato che passa molto tempo con Nathan. Pensavo che non le desse fastidio che io stessi con Astoria. E invece sembra proprio il contrario.

Draco: Nathan se ne andato? Di nuovo?

T/n: Si. Karkaroff l'ha mandato di nuovo a calci in culo nella sua terra. Ma lo farà solo dopo il Ballo del Ceppo.

Draco: Bene.

Ci separano lunghi secondi di silenzio. Molto imbarazzanti, a dire la verità.

Draco: Prima ti ho vista con lui.

T/n: Wow, che stolker... Stava leggendo una mia cosa privata che ha preso non so come.

Draco: Il tuo diario?

T/n: No... per carità no, solo nei miei peggior incubi.

Draco: Allora che cosa?

T/n: Se è privata, di certo non lo vengo a dire a te.

Draco: Però a Nathan si.

T/n: Nathan l'ha scoperto. Sono due cose distinte e separate "dirlo" e "scoprirlo".

Quanto mi erano mancati i suoi ragionamenti, le nostre "chiacchierate", noi. Noi due insieme. Non ce la faccio a vederla sorridere con qualcun altro.

Draco: Sai che non sono il tipo che chiede scusa, ma... pensandoci per tutto questo tempo, cercando di parlarne anche con gli altri... ti ho trattato una merda da quando siamo ufficialmente insieme. Da quando è successa quella cosa con Landon fino ad oggi. E non ho pensato a nessun altro se non a te in tutto questo tempo. Dal nostro primo giorno ad oggi.

T/n è sorpresa, non se lo aspettava. Sarà l'unica persona che sentirà scusa da parte mia, non chiedo mai scusa.

Draco: Lo ammetto. Sono geloso. Sono possessivo. Sono colui che odio a morte. E se potessi farlo, mi ucciderei.

Mi scendono delle lacrime. T/n lo nota subito e mi viene ad abbracciare. Cazzo quanto mi mancavano i suoi abbracci. Ma qualcuno entra nella stanza. Mi giro verso quella direzione... Astoria. Subito T/n si stacca da me, come se provasse vergogna.

Astoria: Scusate ragazzi... io...

T/n: Tranquilla Astoria... stavamo solo... conversando.

Astoria: Sul fatto che io e Draco stavamo vicini solo per ingelosirti?

T/n mi guarda confusa... quasi delusa, a dir la verità. Ma perché Astoria l'ha detto?

T/n: Come prego?

Astoria: Oh... stavate parlando di altro... Scusatemi, ora vado.

Appena chiude la porta, T/n si allontana da me.

T/n: Come hai potuto fare una cosa del genere, Malfoy?

Draco: Tu stavi con Nathan-

T/n: Così hai pensato di farmi ingelosire invece che parlare come due persone normali e pacate, hai deciso di fare di tutto pur di farmi venire da te?

Draco: Alla fine ci sono riuscito, no? Stiamo insieme dopo tanto tempo.

T/n: Stiamo insieme adesso, e non staremo più così vicini e insieme.

Non la vedo più. Si smaterializza davanti ai miei occhi. Non ci credo ai miei occhi e alle mie orecchie. Mi appoggio alla porta del bagno e piango. Piango come una fontana. Scendo lungo la porta, fino a quando non arrivo a sedermi in ginocchio.

Sento la porta aprirsi. É la voce di Pansy che mi chiama. Poi mi vede a pezzi e corre verso di me.

Pansy: Draco, che Merlino è successo?

Draco: Lo sa... T/n lo sa. Sa tutto.

Pansy: Che stai uscendo con Astoria per ingelosirla.

Annuisco e lei si stacca subito da me.

Pansy: Come?

Draco: T/n è qui per consolarmi dopo... la figura di merda che ho fatto davanti a tutta la scuola. Poi è entrata Astoria e... addio. Adesso l'ho persa per sempre.

Pansy non dice niente.

Pansy: E pensare che quell'essere era la mia migliore amica. Pensare che con lei abbiamo preso in giro per anni a T/n... adesso ho cambiato fazione. Adesso sto con persone decenti e con un cervello funzionante.

Sta cercando di farmi sentire meglio, ma invece sto peggio. Vorrei sotterrarmi in una buca e rimanere lì fino a quando non muoio. Ho perso per sempre l'unica persona che mi capisce. Ho perso per sempre l'unica persona che mi conosce fino in fondo. Ho perso per sempre l'unica persona che amavo, amo e amerò per sempre.

Pansy: Te l'avevo detto di non fidarti di quella.

Draco: Sembrava davvero pentita per averlo detto davanti a lei. Credeva che già l'avessi detto a T/n.

Pansy sbuffa molto infastidita.

Pansy: Continuo a non fidarmi di Astroria. Soprattutto con Nathan di nuovo in giro per questa scuola. É facilmente influenzabile da questo punto di vista.

Draco: Io credo in lei. Di Nathan no, come ho fatto fin dall'inizio. Ma di Astoria si. Mi ha dimostrato molte volte che ci si può fidare di lei ormai.

Pansy: Poi quando ti farà il torto più grande della tua vita, non correre da noi. Perché ce ne saremo già andati dalla tua vita.

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