24 • Il Calice di Fuoco • QUARTO ANNO
Draco Pov
Da quando abbiamo litigato mi sento vuoto. Sto peggio. Sto male. Mi manca tenerla vicina. Mi manca parlare con lei. Pensavo di stare meglio, ma non lo è.
È nel mio essere sfottere chi è sbagliato. È nel mio essere ridere delle persone. Lei non mi può cambiare in tutto, perché si, mi ha cambiato da quando sono con lei, sono cambiato...
Me ne pento di averla lasciata sola quel giorno. Stavamo nel caos più totale, e l'ho lasciata sola, in quel bosco... Ieri, nel treno, alcune volte la guardavo, per vedere se stava bene. Non alzava mai lo sguardo dal libro, non parlava con le sue amiche, non faceva niente...
Ieri, durante la cena, l'ho vista andare via prima del previsto. Adesso sto andando a Incantesimi, cercherò di seguire le lezioni, cercherò di rimanere calmo, cercherò di non stare male per lei, anche se sarà impossibile. Entro e... non la vedo.
Di solito lei è sempre in anticipo. Seguo la lezione, prendo anche appunti, e passo alla lezione successiva. E lei non si è fatta vedere. Nemmeno alla terza, la quarta e all'ultima. Ha saltato completamente le lezioni oggi.
Per fortuna ho preso molti appunti. Glieli darò. Sarà come gesto di scusa, di perdono. Mi dirigo alla loro porta ed esce subito una ragazza della Beauxbatons. È la stessa ragazza che ieri T/n ha abbracciato. Una sua amica?
Draco: Hey.
X: Si.
Draco: Conosci T/n Prince?
X: Si. È mia cugina. Cosa vuoi da lei?
Bene... sono cugine. Forse è la stessa che lunga chiamata alla sua festa di compleanno. E come carattere sono uguali. Perfetto.
Draco: Sono Draco Malfoy, il suo fidanzato-
X: Mia cugina ha detto che non state più insieme. Quindi, sei il suo ex fidanzato.
Precisina anche lei? Intanto si allontana da me. Ovviamente, sa che io e sua cugina siamo ex, e allora si è allontanata da me.
Draco: Ho notato che oggi non è venuta a nessuna delle lezioni, e gli ho portato i miei appunti... se nel caso le servissero.
Le sto per dare il quaderno ma subito mi ferma.
X: Adesso la chiamo. Glielo darai personalmente, e vi chiarirete. Per una buona volta. Dovevo arrivare io qui ad Hogwarts per aggiustare le coppie infrante.
Rientra dentro senza aggiungere altro. T/n ha raccontato tutto di noi a sua cugina. Bene... Mi appoggio al muro di fronte alla porta e aspetto. Sento dei passi pesanti avvicinarsi a me, dei passi a me familiari.
X: Chi non muore si rivede.
Quella voce. Quella dannata voce. Non può lui. Non è concepibile che è ancora lui. Non ci voglio credere che sia lui. Alzo lo sguardo. Vedo Nathan Hunt. Di nuovo.
Indossa la divisa della Durmstrang. Quindi è andato lì dopo che noi lo abbiamo cacciato. O meglio, dopo che T/n l'ha cacciato. Sorride e si avvicina ad un metro di distanza da me.
Nathan: Cosa succede? Non mi riconosci più?
Draco: Che cazzo ci fai qui?
Nathan: Faccio parte della squadra della Durmstrang, da come puoi vedere. E poi, non posso far visita ad un mio vecchio compagno di Casa.
Draco: Prima di tutto, ma che fortuna. Secondo, era meglio che rimanevi a quei paesi del nord da solo a marcire nella neve.
Nathan: Intanto anche tu originariamente dovevi andare lì alla Drumstrang. Ma tua madre ha voluto che stessi vicino a loro per qualsiasi evenienza. O no?
Ha perfettamente ragione. Anche io dovevo andare là a scuola. Come voleva mio padre. Ma mia madre si è imposta contro mio padre. E alla fine, è arrivata là lettere di Hogwarts e non quella di Drumstrang.
Nathan: Parlando di cose serie, perché sei davanti alla porta di T/n?
Draco: Le voglio dare i miei appunti, dato che oggi non si è presentata a nessuna delle lezioni. Adesso capisco il perché.
Lo guardo dalla testa ai piedi. Comincio a capire molte cose adesso.
Nathan: Se ti riferisci a me... sbagli di grosso. Mi ha parlato della tua pensata alla Coppa del Mondo di Quidditch. Ho pensato che io ero lo stronzo assoluto che usava le ragazze e poi le scaricava nel cesso. Invece, Draco Lucius Malfoy mi ha superato, fidanzandoti veramente con la Prince e trattandola peggio di un vecchio straccio andato a male.
Quando T/n ha parlato con Nathan? Quando gli ha detto tutto di noi? Perché ha dovuto parlare di noi a lui? Per allontanarlo da lei? O perché adesso deve fare un torto a me?
Nathan: Sei stato un vero coglione.
Draco: E tu pensi che io non lo sappia? Ci sto pensando da giorni a questo fatto. E cazzo se me ne pento ogni singolo giorno. Ma vorrei che capisse che non è colpa mia. Le vorrei solo parlare in questo preciso momento.
X: Mi fa piacere che lo pensi.
Mi giro in direzione della voce e vedo T/n appoggiata alla porta con le braccia conserte. Con un cenno di testa saluta sua cugina che se ne va fuori dalla Sala Comune dei Corvonero.
T/n: Pensavo che uno di voi già era morto ieri. Sapendo i nostri trascorsi.
Nathan: Non ci faremo veramente del male noi due.
Sia io che T/n alziamo gli occhi. Nathan nota il gesto, ci saluta e se ne va. Lasciandoci da soli, dopo tanto tempo. E lo trovo anche strano. Ai tempi sarebbe rimasto e come tra di noi a rompere. Ma intanto m'interesso solo dello sguardo di T/n su di me.
T/n: Cosa vuoi questa volta, Draco?
Draco: Una cosa... e almeno questa volta mi hai chiamato per nome. Quindi, ti sei leggermente calmata da Agosto.
Mi fissa in attesa di una risposta alla sua domanda.
Draco: Dato che non sei venuta alle lezioni oggi, ti ho portato i miei appunti. Spero ti vadano bene come un tempo.
Dico consegnandole il quaderno. Lei se lo prende e se lo stringe a sé.
T/n: Lo sai perfettamente che la potevo cavare anche da sola per i compiti e gli appunti.
Draco: So tutto di te, T/n. Però comunque ti sei presa il mio quaderno.
T/n: Non si sa mai.
Lei fa spallucce, ma comunque il suo sguardo è ancora serio. Ancora non l'è passato quella serata. E nemmeno io l'avrei fatto se non l'amassi così tanto.
La saluto e sto per andare, ma la sua voce che chiama il mio nome mi ferma. Mi giro e la guardo.
T/n: Mi dispiace.
Draco: Per cosa?
T/n: Per tutto. Per tutto quello che ti ho fatto. Non c'è una cosa precisa. Sono una serie di eventi che hanno portato alla conclusione di... non parlarci più e di lasciarci definitivamente, da quello che mi hai fatto capire.
Ha gli occhi lucidissimi. Ci stiamo stati di merda entrambi. Io che continuavo a pensare che lei sta meglio senza di me. Invece, lei vuole solo me.
Ma non posso pensare che ha detto a Nathan quello che ci è successo. Che ha parlato con lui. Dopo tutto quello che le ha fatto passare, che ci ha fatto pensare. Perché non pesa alle conseguenze? Adesso Nathan farà quello che le ha fatto l'anno scorso.
Draco: E per me possiamo anche continuare così.
T/n: Cosa?
Lei è confusa. E ci sta. Nemmeno io me lo sarei aspettato di dire queste parole. Ma, come disse lei ai tempi del suo compleanno, dobbiamo pensare veramente cosa vuole l'uno per la propria felicità. E per il momento, lei non me la sta portando.
Draco: Tanto adesso hai Nathan con cui parlare e confidare tutte le cose, vero? È ritornato apposta per te.
T/n: O per... Draco, fai sul serio? Non ti basta quello che abbiamo passato in questo periodo? Vuoi continuare a metterti al podio e lasciare delle cose in secondo piano.
Draco: Non sono mai stato più serio di così. E questa cosa che hai fatto, il parlare con Nathan, non la posso considerare in secondo piano. Soprattutto dopo quello che ti ha combinato l'anno scorso. O te ne sei già dimenticata per mettere quello che ho cercato di fare io l'anno scorso?
T/n: Oh, Malfoy. Non dimentico ogni cosa che mi hai fatto e che mi hanno fatto. Me lo segno sempre, e ogni volta spero che tu cambi in meglio, e ogni volta ho una delusione. E poi, chi te lo dice che parli con Nathan adesso?
Draco: Ho avuto le prove, Prince. E questa volta sono sicuro che non ha bevuto per finta il Veritaserum.
Lei rimane in silenzio. Mi butta il quaderno a terra, sotto ai miei piedi. Si gira velocemente verso la porta e poggia la mano sulla maniglia.
T/n: E pensare che ti avrei perdonato dopo tutta quella tossicità che mi hai dato in questi tre anni insieme. Che ci saremo perdonati a vicenda. Ma è meglio così, no? Ognuno per la sua strada, come doveva essere fin dal principio.
Entra nella sua Sala Comune e la chiude sbattendola forte. Indietreggio fino ad arrivare al muro. Mi trascino fino ad arrivare a terra. Con la testa sulle ginocchia. Non piango, non riesco a piangere.
Sono solo super incazzato. In questo preciso momento non so nemmeno con chi. Con lei? Con me? Chi importa? Sono incazzato, e sono sicuro che nessuno mi farà ritornare il Draco di prima. Nemmeno T/n.
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31 Ottobre
T/n Pov
"Ognuno per la sua strada, come doveva essere fin dal principio".
Queste parole mi rimbombano per la testa da quando le ho pronunciate a Draco. Perché, dopo tutto, ho capito che forse Draco non è e non sarà mai l'uomo che ho sempre desiderato di avere al mio fianco. E va bene così.
Ma, a dir la verità, ho sempre pensato che la nostra storia fosse come quella di After, come quella di Tessa e Hardin. La ragazza buona trasferitosi da un altro stato per motivi familiari o scolastici, che incontra il ragazzo cattivo.
Da quando ci siamo messi insieme, ho sempre ricordato una frase dei libri.
"Siamo come una droga reciproca, metà piacere...e metà dolore".
Ed è vero. Se ci allontanavamo, c'era sempre qualcosa che ci faceva tornare insieme in un qualche modo. Come un filo invisibile a molla dove, ogni volta che ci allontanavamo, ci riavvicinava ancora di più ogni volta. Non so cos'è... non so cos'era. Ma so per certo una cosa... non succederà di nuovo.
Cho: Pronta a vedere chi infila il nome nel calice?
T/n: Carica come una molla.
Dico posando diario e penna dentro al cassetto del mio comò vicino al letto.
Cho: Sembra più carica come il mio cellulare, e sai che non è mai carico.
Mi prende per una mano e corriamo fino alla sala dove sta il famoso "Calice di Fuoco". Bello grande, con molte fiamme blu pronte a ricevere i vari nominativi scritti su un semplice foglio di carta, uno diverso per ogni scuola.
Intorno ad esso c'è una linea bianca circolare. Forse l'hanno messa per non far mettere i nomi di coloro che non sono ancora al settimo anno delle varie scuole.
Ci sono la maggior parte degli studenti a vedere oltre a me e Cho, anche delle alte scuole. Tra cui anche lui... Draco vicino ad una ragazza. Vicino ad Astoria Greengrass. Non mi sdegna nemmeno di uno sguardo, e continua a parlare armoniosamente con lei.
Credevo che, dopo le parole di ormai un mese fa, avesse capito. E invece non ha voluto capire niente. Anzi, è andato avanti a quanto pare. Come dovrei fare io per una buona volta.
Io e Cho sediamo più in alto possibile e il più lontano possibile da Draco. Ci mettiamo proprio vicino al calice, mano nella mano, per vedere le varie persone che mettono il proprio nome. Cho nota solo dopo un po' che guardo Draco e Astoria.
Cho: Che stronzo. Mi dispiace per Astoria che lo deve sopportare.
T/n: Però adesso può avere quello che non poteva avere per colpa mia.
Cho: Tu credi che mi si metterà ufficialmente con Draco?
T/n: Ormai ha campo libero, per quello che mi riguarda. E poi, se dovesse davvero succedere, sarei felice per lei ma le augurerei anche una buona fortuna.
Ridacchio leggermente, e anche Cho insieme a me. Poi ci prendiamo per mano e lei mi guarda attentamente e mi sorride.
Cho: Continua così, compagna. Da quando vi siete lasciati ufficialmente, ti vedo più felice del solito. E non sai quanto mi faccia piacere vederti ridere come un tempo.
Le sue parole mi riempiono il cuore. Così, lascio andare via il passato per vedere la porta d'ingresso dove arrivano i ragazzi della Durmstrang, tra cui anche Nathan.
Con la coda dell'occhio, noto che Astoria non è molto felice del suo arrivo qui. Infatti, quasi invita Draco ad andarsene. Ma Draco, misteriosamente, non accetta. Astoria per un momento rimane, ma poi se ne va via, lasciando solo Draco.
Dopo che tutti i ragazzi interessati alla competizione hanno messo i loro nomi nel Calice di Fuoco, Nathan si dirige verso di me. Cho mi guarda e non dice niente.
Nathan: Hey... tranquilla.
Lo dice più a Cho che a me. Anche se parla con me.
T/n: Come posso stare tranquilla se tu stai negli intorni?
Si siede vicino a me e mi abbraccia, e io ricambio l'abbraccio. Ma poi Cho mi tira la mantella e mi fa vedere che il suo Cedric sta mettendo il suo nome nel Calice di Fuoco. Forse non voleva che stessi così vicina a Nathan.
Dopo che Cedric mette il suo nome dentro al calice, guarda Cho e le manda un bacio. Si, alla fine loro stanno insieme, si sono messi insieme questa estate. Dopo il mio compleanno, per l'esattezza. Sono strafelice per loro.
Poi, con tutta gioia, entrano i gemelli Weasley. Hanno preparato una pozione di invecchiamento per provare a superare la linea, da quello che ho sentito.
T/n: Buona fortuna, ragazzi!
Fred: Grazie mille, signorina Prince!
George: Se qualcosa, tu non hai visto niente.
Faccio il segno di tapparmi la bocca. Fred e George si guardano, bevono la pozione e... oltrepassano la linea. All'inizio sembra funzionare, tanto che mettono anche il loro nome. Ma poi vengono scaraventati lontani dal Calice.
Cho: Quanto ci scommettevi sulla loro vincita?
T/n: Nemmeno un Galeone.
Nathan: Quei due ragazzi sono sempre i soliti... andiamo a bere qualcosa?
Cho: Andate! Io vado da Cedric.
Corre via da quella sala seguendo Cedric a braccetto. Siamo rimasti solo io e Nathan. Ci siamo parlati poco in questo periodo. Cioè, sono diventata meno socievole e più asociale in questo periodo. Nathan mi prende la mano e ci smaterializziamo a Hogsmeade.
Nathan: Mi era mancato questo posto. Andiamo ai Tre Manici di Scopa?
T/n: No, grazie.
Mi guarda dritto negli occhi.
Nathan: Che ti ha fatto Malfoy dopo che me ne sono andato? Ho sentito che vi siete lasciati ufficialmente
Molte cose, Nathan. Ma non te lo voglio dire. Non ti voglio dire più niente. Anche se mi stai dimostrando che sei completamente cambiato, non mi posso più fidare di te.
T/n: Le voci dicono bene. Ma non voglio entrare nell'argomento. Sto cercando di andare avanti.
Nathan: Non devi cercare, lo devi fare. Ti vado a prendere qualcosa ai Tre Manici di Scopa e te lo porto qui... dimmi tu quello che vuoi.
Rimango lì perplessa su cosa prendere. Invece rimango perplessa nel comportamento di Nathan. E non ci credo ancora che stiamo parlando normalmente, come due ragazzi normali.
T/n: Cioccolata calda con marshmallow.
Nathan: Sarà subito da lei... e non preoccuparti, questa volta offro io.
T/n: Sicuro?
Ma lui già se ne andato. È troppo dolce con me. Di solito quando sono così dolce, è perché ho combinato un casino e voglio rimediare. Chissà che cazzatta ha fatto.
Ricevo un messaggio da Adele. Scrive tutto in caps un lungo messaggio.
NATHAN HUNT. AVEVI RAGIONE. È UNO STRONZO. USA SOLO LE RAGAZZE. HA CERCATO DI SCOPARMI, COME HA FATTO A TE L'ANNO SCORSO! E L'HA FATTO ANCHE AD ALTRE MIE COMPAGNE DI SCUOLA. TI PREGO, NON SO COSA FARE. AIUTAMI!!!
Ha rotto il cazzo con questa storia. Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Le rispondo di aspettarmi al cortile principale della scuola. E che se viene in compagnia è meglio.
Poso il cellulare e vedo Nathan con due bicchieri da asporto. È tutto felice, e anche io lo sono. Prendo il bicchiere che mi porge e lo bevo con tutta tranquillità. Ah se gliela farò vedere tra poco. Finiamo di bere e andiamo a buttare i bicchieri.
T/n: Mi sono scordata una cosa in camera, vado e torno subito.
Nathan: Vuoi un accompagnatore?
T/n: Non sembra il caso.
Nathan: Insisto.
È proprio quello che volevo sentire. Accenno un si, insisto di usare la bacchetta e, dopo qualche secondo, eccoci davanti a tanti studenti, più studentesse, al centro del cortile. Lui si guarda intorno... molto confuso.
Nathan: Non capisco.
Si avvicina Adele ed io indietreggio.
Adele: Ciao.
Nathan: Dimmi.
Adele: Ieri ho parlato con molte ragazze, qui.
Nathan: Penso sia una cosa normale parlare. Dove vuoi arrivare, piccolina?
Adele: Sai benissimo di cosa sto parlando. Ed è una cosa da sfigati quello che stai cercando di fare.
Nathan: Senti, scusa, com'è che ti chiami tu?
Davvero fa il finto tonto? Non ci credo. Si vuole pulire la reputazione. Sta facendo sembrare pazza mia cugina, ma non lo è.
Adele: Adele.
Nathan: Senti, Adele, non ho la più pallida idea di cosa tu stia parlando. Vedi, secondo me non bisogna ascoltare le cazzate che dicono gli altri... non credi?
Mi faccio avanti, e mi metto di fronte a Nathan che comincia a ridere. Ha giocato con la ragazza sbagliata.
T/n: Penso non ci sia niente di divertente quello che stai facendo tu e che hai già fatto apertamente l'anno scorso.
Nathan: Lo so.
T/n: E allora smetti di ridere.
Fa segno di cucirsi la bocca. Meglio, perché adesso gliene dico di belle.
T/n: E pensare che stavo realmente pensando che stessi diventando una persona migliore. E invece sei rimasto il solito egoista e maschilista di prima.
Nathan: Grazie, lo prendo come un complimento.
T/n: Prego, e non lo dovresti prendere un complimento.
Mi avvicino a lui in segno di sfida, che lui accetta subito.
T/n: Cos'è? Fammi indovinare... Hai avuto un'infanzia difficile? La mamma non ti diceva che ti voleva bene? O era papà che non veniva alle tue partite di Quidditch?
Rimane lì fermo ad ascoltarmi. Il suo sorrisino però è svanito. L'ho colpito nel profondo, e cercherò di colpirlo ancora di più.
T/n: Ah no, ho capito. Ti sei sviluppato tardi, e alle elementari ti strappavano quei due peli che avevi sul cazzo con lo scotch da pacchi.
Gli parte una piccola risata. La fa perché sa che sta dalla parte del torto. Infatti, tutti i suoi compagni si allontanano da lui, ridendo di lui.
T/n: Scommetto che ridi perché ci ho preso in pieno.
Mi allontano da lui, come stanno facendo tutti. Intanto Adele si affianca a me, molto entusiasta di quello che sto dicendo.
T/n: Qualunque cosa sia che ti turba così tanto, superala. Perché andare ad insultare le ragazzine di tredici anni solo perché dopo che te le sei scopate si sono innamorate di te, non è un bel modo per farla pagare al mondo. Che dici?
Ci guardiamo, senza dire niente. Ci guardiamo e basta. Lui però comincia ad incazzarsi, appena vede che tutti i suoi "amici" si sono allontanati da lui.
T/n: Per farla breve, non rompere più il cazzo. E sistemati quei capelli di paglia. Ti stanno di merda.
Mi giro verso l'altro lato, ma poi faccio un passo indietro e mi dirigo da lui.
T/n: E... grazie mille per la cioccolata calda.
Gliela mostro pure, e poi mi volto dietro. Fiera di quel che ho appena detto. Tutte le ragazze sono con me, che mi ringraziano e che fanno il tifo per me. Anche qualche ragazzo, anche se la maggior parte di loro va da Nathan a prenderlo in giro per essere stato appena "sconfitto" da una ragazzina di quattordici anni.
Vicino a me c'è Adele che adesso mi abbraccia. Di corsa arriva anche Clyde, che mi prende per la vita e mi fa girare e, appena mi posa giù, mi abbraccia.
Clyde: Grande cugina, sei stata forte.
T/n: Grazie.
Comincio a bere la mia meritatissima cioccolata calda con marshmallow.
Adele: Io mi sono immaginata la scena, ma tu parlavi nel nostro dialetto italiano.
T/n: Di sicuro non capiva niente. O lui non capiva niente.
Clyde: Ah, perché, capisce qualcosa lui? Non credo che abbia capito nemmeno in inglese.
Ridiamo all'unisono. Nel momento in cui finisco anche la cioccolata calda, di corsa arriva verso di noi la professoressa McGranitt. E cerca proprio me. Spero siano cose buone, e non per la scenata che ho appena fatto. Anche se lei sarebbe la prima a supportarmi.
McGranitt: Signorina Prince.
T/n: Mi dica, professoressa.
McGranitt: Le volevo solo informare che è stata scelta dal corpo insegnanti per organizzare il Ballo del Ceppo di quest'anno.
Non ci credo! Organizzatrice del Ballo del Ceppo. È un onore. Merlino se lo è. Anche Adele e Clyde non ci credono alle loro orecchie.
T/n: Grazie mille. Ditemi quando devo cominciare a pensare al tutto.
McGranitt: Da adesso, quindi... inizia a fare qualche schizzo. Poi parlane subito con noi e vedremo se si potrà fare.
Poi si mette al centro di tutta la piazza.
McGranitt: Prego gentilmente tutti gli studenti di tutti gli anni e di tutte le scuole di venire in Sala Grande per vedere i tre prescelti per il torneo Tre Maghi.
Tutti felici ed emozionati, seguiamo la McGranitt fino alla Sala Grande. Poi, ognuno si divide per la propria tavolata. Io mi siedo vicino a mia cugina, e poi arrivano anche Cho e Luna che si siedono vicino a noi.
Prima che Silente cominci il discorso, vedo Draco insieme ad Astoria. Stanno ridendo l'un l'altro e qualche volta le loro mani si sfiorano. Anche se sono felici che Draco sia andato avanti, e che si trovi insieme ad Astoria...
Mi fa male... Merlino se fa male. È come se mi piantassero milioni di coltelli intorno al corpo, e il più grande l'avessero lanciato proprio dritto al cuore. È un dolore che non finisce, e che potrà finire sono se un'altra persona toglierà quei coltelli, soprattutto quello fondamentale dentro al cuore.
È più li vedo così felici, più mi sento che il cuore si sta spegnendo piano piano, lasciando solo una scia di dolore che va fino al cervello. E poi, dal cervello, spegne tutto il corpo, provocando ancora più dolore al cuore.
Ma per fortuna a distrarmi, che il preside Silente che richiama l'attenzione di tutti e fa zittire le voci che, fino a qualche momento fa, popolavano la Sala Grande.
Silente: Bene, il Calice è quasi pronto a prendere le sue decisioni. Ritengo che abbia bisogno di un altro minuto. Ora, prego i campioni che verranno chiamati di venire da questa parte della Sala, passare davanti al tavolo degli insegnanti ed entrare nella stanza accanto dove riceveranno le prime istruzioni.
Il Calice di Fuoco ora splende più luminoso che mai, e lo sfavillio bianco e bluastro delle fiamme è quasi doloroso allo sguardo. Ma, ormai non so cosa sia il vero dolore.
Le fiamme ridiventano rosse all'improvviso. Dall'interno del Calice si sprigionano scintille. Un attimo dopo, una lingua di fuoco dardeggia nell'aria, un pezzetto di pergamena bruciato ne vola fuori... tutta la sala trattiene il respiro.
Silente afferra il foglietto e lo tiene in mano col braccio teso, in modo da poter leggere alla luce delle fiamme, che sono tornate di un bianco bluastro.
Silente: Il campione di Durmstrang... è Viktor Krum!
Dopo i vari applausi, fischi e urli dalla parte della tavolata dei Serpeverde, adesso tocca sapere il campione di Beauxbatons e di Hogwarts. Il Calice, rifà gli stessi giochetti che ha fatto prima, ed io mi incanto ancora di più.
Silente: Il campione di Beauxbatons... è Fleur Delacour!
Una ragazza bionda si alza e va da Silente, vicino a Viktor. E adesso ci manca solo Hogwarts. Conosco quasi tutti qui, quindi chiunque sia, sarò felice di tifare per lui. Per la nostra scuola.
Silente: Il campione di Hogwarts... è Cedric Diggory!
Cho mi abbraccia, mentre Cedric si alza e si dirige da Silente e vicino agli altri due campioni. Cedric non la finisce di vedere Cho. E anche lei non gli toglie mai gli occhi di dosso. Cerco di essere molto felice per lei... e, in fondo lo sono.
Silente: Ottimo! Bene, ora abbiamo i nostri tre campioni. Sono certo di poter contare su tutti voi, compresi gli studenti di Beauxbatons e Durmstrang, perché diate ai vostri campioni tutto il sostegno che potete. Acclamando il vostro campione, contribuirete in modo molto-
Il Calice è di nuovo di color rosso acceso. Di nuovo le scintille. Un altro pezzetto di pergamena? Un altro nome? Tutti si guardano confusi. Silente prende la pergamena molto confuso.
Silente: Harry Potter.
Come? Quando? Ci deve essere un errore? Abbiamo già il campione di Hogwarts. E poi competono solo tre maghi, no quattro. Silente chiama Harry, che - molto spaventanti - si dirige insieme agli altri campioni.
Intanto, molti suoi amici e suoi compagni, anche delle altre case, lo guardano in modo sia geloso che arrabbiato. Forse stanno immaginando che Harry, di nascosto, abbia messo il suo nome - in qualche modo strano - nel calice.
Anche se, sembra strano. Il campione è già stato scelto. Perché il calice ha voluto far mettere in gara anche Harry? Intanto Harry insieme agli altri campioni, vanno nella stanza che prima ha indicato Silente.
Cho: Ma che diavolo?
Luna: Non è mai successo questa cosa.
Adele: Più divertimento. Vero, cugina?
Mi metto le mani nei capelli. Mi gira forte la testa. Non riesco a sentire bene. Non riesco a stare in piedi. E riesco a stento a parlare.
Luna: Tutto bene, T/n?
T/n: No.
Cho e Adele mi prendono e mi portano verso l'infermeria. Ma a metà strada, chiudo gli occhi e cado a terra. E l'ultima cosa che sento è la mia testa che va a sbattere contro il pavimento gelido dei corridoi di Hogwarts.
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Draco Pov
Ecco a voi un'altra pensata geniale di Potter, mettere il suo nome nel Calice di Fuoco per qualche magico motivo. Almeno lo vedrò soffrire per bene, per una buona volta, e io non devo fare niente. Mi godrò solo lo spettacolo.
Dopo aver finito di mangiare, mi ritiro insieme agli altri nella nostra Sala Comune. Arrivati lì, mi siedo, faccio sedere Astoria sopra di me, e aspetto che gli altri dicano qualcosa. Mi sta aiutando molto in questo periodo. E dato che con T/n non ci voglio avere più a che fare, sto cercando di capire Astoria.
Pansy: Io... non penso di rimanere a lungo.
Pansy è la prima che si distacca da noi, soprattutto perché vede la scena. Come avevo già immaginato. Astoria mi voleva, ma era insieme a Nathan. Poi fa la brava e adesso siamo quasi come una coppia di migliori amici.
Blaise: Tutto bene?
Pansy: No.
Pansy sta quasi per andare, ma Blaise la blocca prendendola per una mano. Astoria si alza da me e va da lei. Ma proprio in quel preciso momento, Pansy si allontana da lei.
Astoria: Senti Pansy, non prendertela con me e con Draco se alla fine abbiamo capito che possiamo stare insieme e possiamo stare bene. Vedi come è più felice con me? Più calmo e rompe di meno le scatole da quando stiamo insieme? Perché non riesci ad essere felice di questa cosa?
Pansy: Perché mi fate pena. Entrambi. Tu, Draco, lo fai perché non riesci a stare in realtà senza T/n. Tu, cara Astoria, lo fai perché avevi una cotta per Draco, sentimento che non è cambiato in due anni che ci provi, nonostante lui stava con T/n. Quindi, mi fate tutti e due schifo, e non voglio più avere a che fare con voi.
Questa volta se ne va davvero, e Blaise - vedendola e ascoltandola attentamente - la lascia andare. Anzi, la segue pure.
Pansy: Vi credevo migliori, tutti e due. Invece vi siete rivelati delle merde.
È l'ultima cosa che dice prima di ritirarsi ai dormitori femminili seguita da Blaise, che sicuramente la vorrà calmare. Pansy non sa della ragione effettiva per cui l'ho fatto. Sto cercando di attirare di nuovo l'attenzione di T/n.
Ovviamente sto fallendo, ma prima ho detto anche la verità. E anche Astoria. Da quando la sto frequentando, sono più calmo e riesco anche ad essere me stesso, senza che mi giudichi. Sono anche più tranquillo e più capito, da un certo punto di vista.
Però... c'è sempre qualcosa che mi manca. E mi devo convincere che non sia T/n. Non è lei. Io l'ho lasciata, io me ne pento amaramente che l'ho lasciata, ma - come disse lei - è meglio che ognuno prenda la propria strada da oggi in poi.
Astoria non è come lei. Non mi provoca niente. Non provoca in me le stesse sensazioni che mi provocava T/n. Ed ecco apparire Nathan. Tutti lo guardano e si sentono degli schiamazzi.
Ragazzo Serpeverde: Avete sentito di quella Corvonero che ha sputtanato Nathan Hunt in cortile?
Tiger: No... Spara.
Ragazza Serpeverde: Una ragazza di Beauxbatons ci ha riuniti in cortile senza un motivo logico. Dopo qualche minuto, vediamo comparire Nathan, insieme ad una Corvonero... chi era? Non ricordo...
Ragazzo Serpeverde: Penso la Prince, è l'unica Corvonero che stava con lui, fino a quel momento.
Chi poteva essere se non lei. Ma perché stava insieme a lui? Dov'è stata insieme a lui? A divertirsi di sicuro. Ha visto che io sono "andato avanti" e anche lei l'ha fatto e lo sta facendo.
Ma niente, sembra che io non ci riesci fino in fondo.
Nathan: Il primo che si azzarda a dire una qualsiasi cosa, lo uccido.
Goyle: Si, stai tranquillo. Tanto non ci puoi far perdere più punti.
Appena bussano alla porta della nostra Sala Comune, arriva di corsa Pansy fino alla porta. Infatti è lei che la apre, senza far notare chi è, e incomincia a parlare. Io mi avvicino, senza che lei se ne accorge, e la stessa cosa fa anche Astoria, tenendomi per mano.
Ma quel tocco delicato come una piuma che tiene T/n non la potrebbe avere nessuna ragazza. Il tocco di Astoria e rigido e severo... sembra quello di mio padre. Invece il tocco di T/n mi ricorda sempre mia madre.
Pansy: Cho, tutto bene? Cosa è successo? Perché tutti questi messaggi?
Cho: T/n è in infermeria.
Non può essere vero. Che cosa le è successo? Non riesco a fare finta di niente. Così lascio la mano di Astoria e mi faccio avanti.
Pansy: E perché? Cosa le è successo?
Cho: Quando Silente ha estratto il nome di Harry, T/n si è messa le mani in testa. Non riusciva a parlare, camminare, restare in piedi. Così, io e Adele l'abbiamo aiutata a camminare fino in infermeria. Ma a metà strada ha avuto come... una specie di blackout. È caduta, colpendo la testa a terra. Non si alzava, non faceva niente, sembrava... morta.
Non può essere vero. Ti prego, dimmi che non è vero. Ditemi che sto in un sogno. Anzi, in un incubo per quello che sto sentendo. Non può succedere a lei questa cosa. Non alla mia Prince.
Cho: Sia io che Adele l'abbiamo portata in braccio il più velocemente possibile fino in infermeria e l'abbiamo stesa a letto. Madama Chip ci ha promesso che starà bene, ma adesso ha bisogno di stare... calma. Solo questo ci ha potuto dire.
Pansy: Quindi nemmeno posso ad andarla a vedere.
Cho: Basta che non entriamo.
Corro subito verso l'uscita, ma entrambe mi bloccano. Soprattutto Pansy.
Pansy: L'ultima cosa che vorrebbe vedere appena sveglia, sei tu. Che non le hai dato un attimo di tregua ne da fidanzati ne da ex, se così vi posso chiamare.
Draco: Ti ricordo che è lei che mi ha lasciato.
Pansy: Ti ricordo che sei stato tu a cercarla di scoparla come se fosse una troia.
Cho: Che cazzo hai fatto?
Dice guardando me con tutta la rabbia che ha. Quindi le sue amiche non sapevano di quello che le stavo facendo? Lo sa solo Pansy, perché gliel'ha detto Astoria... Adesso mi sento più male.
Cho e Pansy mi guardano con molto odio e se ne vanno. Io mi ritiro in camera, chiudo la porta e mi stendo sul letto. Mi viene da piangere. Non ce la faccio a stare senza di lei. E adesso che sta male. Se non so riprende? Mi sento in colpa.
X: Draco, tutto bene?
Guardo in direzione della voce. Ovviamente è Astoria. Non me la sento di vederla, sentirla, di fare qualsiasi cosa con lei. Ormai i miei pensieri sono ritornati da T/n e non credo che se ne andranno mai più. Questa volta T/n è il punto centrale della mia vita.
Draco: Secondo te?
Astoria: Conosco T/n. È una ragazza molto forte, soprattutto per averti sopportato questi tre anni insieme. Si riprenderà in uno schiocco di dita. E poi, l'infermiera è una maga in queste cose, e lo sai.
Dice nel mentre si slega i capelli. Si mette vicino seduta vicino a me e mi accarezza la nuca e i capelli con le sue unghie lunghe. Con T/n mi venivano i brividi, con Astoria no.
Draco: Lo so, è solo che...
Astoria: Non riesci a non pensare a lei, nonostante ci sia io in questo momento a fare le cose che faceva prima T/n.
Annuisco, e lei si stende vicino a me.
Astoria: Se fossi in te, mi farei trovare in infermeria davanti al suo letto per aspettare il suo risveglio. E non ascoltare a Pansy. Ci ha visto più intimi del solito, e quindi ha paura che realmente potrai sostituire T/n con me. Metti va che che è anche arrabbiata con te. Anche molto.
Solo adesso riesco a guardarla bene.
Draco: Tu credi che devo fare così.
Astoria: Se fossi nelle stese condizioni di T/n, vorrei solo il mio vecchio amore mi dimostrasse una volta per tutte che mi ama nonostante quello che gli ho detto.
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